I muri grigi della Germania d’inizio anni ’80 offrono una cornice cupa agli spaccati di vita descritti dai Fehlfarben, tra i migliori esponenti del post-punk in lingua tedesca e autentici outsider della Neue Deutsche Welle. Peter Hein si fa portavoce di un’insoddisfazione declamata con chitarre ruvide e ritmi incalzanti e sostenuti, mentre synth e sax si liberano dalle catene nelle improvvisazioni collettive, destinate a rientrare nei ranghi fissati dal ticchettio della maratona ‘Paul ist tot’.
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- Ton Steine Scherben