Recomposed By Max Richter: Vivaldi, The Four Seasons
L'amatissimo capolavoro di Vivaldi datato 1725 si è dimostrato nel corso del tempo un'opera imprescindibile per un pubblico estremamente vario: i suoi celebri movimenti dedicati alle stagioni rappresentano il più onnipresente repertorio della musica classica. Attingendo a essa come tangibile fonte di ispirazione, il compositore britannico Max Richter ci offre una geniale e ammaliante ricostruzione dei suoi concerti. Quattro stagioni si apre con un'atmosfera frammentata e misteriosa: cinguettanti violini richiamano suggestivi canti di uccelli nell'iniziale “Primavera”, eterei archi armonizzano al dolente secondo movimento, e sul tutto aleggiano sobrie trame elettroniche. Il voluminoso e onirico minimalismo di Richter trasmette una ricchissima serie di richiami a Vivaldi, a dimostrazione di un'eccezionale intimità con lo spartito originale, ma la sua sorprendente modernizzazione (spinta a volte da sferzanti linee base e sostenute riproposizioni ritmiche) vanta uno spirito inventivo che appare del tutto nuovo. Il violinista Daniel Hope offre una squisita lettura dell'opera, interpretando lo scintillante assolo con puro splendore lirico.