Dimartino

Il percorso artistico di Antonio Di Martino (Palermo, 1982) prende avvio sul finire del millennio tra le fila dei Famelika, formazione che inizia a mettere in luce il gusto per la contaminazione e l’abilità narrativa di un musicista capace di abbinare una sofisticata vena poetica con una notevole sensibilità sociale ed esistenziale. In uno spettro di influenze che si estende dal folk al rock alternativo, il 2010 segna la genesi del progetto Dimartino con Cara maestra abbiamo perso, ambiziosa sintesi in nove tracce delle problematiche e delle disillusioni di un’intera generazione. Due anni più tardi, è il turno di Sarebbe Bello Non Lasciarsi Mai Ma Abbandonarsi Ogni Tanto È Utile, un malinconico compendio di sentimenti immortali profondamente radicato nella contemporaneità. In compagnia di Fabrizio Cammarata, la ricerca sonora si allarga fino al Messico con Un mondo raro (2017), omaggio a un’icona della tradizione ranchera come Chavela Vargas e completato da un romanzo biografico che marca il debutto sul versante letterario. Inaugurato nel 2020 sulle note de I mortali, il sodalizio con Colapesce apre una lucida riflessione sulla condizione umana all’insegna del pop d’autore e spalanca le porte di Sanremo: l’esordio sul palco dell’Ariston con ‘Musica leggerissima’ è la definitiva consacrazione di un cantautore dal talento cristallino, che nel corso del tempo ha prestato la propria penna a stelle come Arisa e Marracash.