Maluma

L’ascesa di Maluma riflette un cambiamento del mainstream musicale internazionale, dove il latin pop non deve più conformarsi ai modelli anglofoni per sfondare. Con un nome creato assemblando le iniziali di madre, padre e sorella, l’artista colombiano, all’anagrafe Juan Luis Londoño Arias (Medellín, 1994), ha contribuito alla rivoluzione latina a colpi di singoli, al pari di colleghi come J Balvin, Ozuna e Bad Bunny. Maluma ha cominciato nel 2012 a proporre nell’album Magia un personale incrocio, in chiave per lo più romantica, di reggaeton e trap. La combinazione di beat sensuali, melodie condite di auto-tune e flow scivolosi si afferma nel 2015 con Pretty Boy, Dirty Boy, spinto da successi come ‘Borró Cassette’. Dopo aver guadagnato featuring trasversali, come quello di Shakira in ‘Clandestino’ (2018), le porte della fama si spalancano con il disco 11:11 (2019), che contiene hit come ‘HP’ e ‘11 PM’ e le collaborazioni del suo idolo Ricky Martin e di Madonna. L’incontro con la regina del pop (che lo chiama anche nella sua ‘Medellín’), così come con The Weeknd in ‘Hawái [Remix]’, testimoniano l’interesse dell’artista a irradiare il suo messaggio in un pop cangiante. Così, quando è stato l’unico musicista ispanofono scelto per la manifestazione virtuale del 2020 One World: Together at Home, il suo ruolo è stato quello di ambasciatore, come ha dichiarato a Apple Music: “Quando mi sono esibito, ho avuto la sensazione di rappresentare tutta la mia cultura”.