YoungBoy Never Broke Again

I problemi con la giustizia sono parte integrante e ricorrente dell’esistenza e dell’immaginario di YoungBoy Never Broke Again, esponente di una trap in equilibrio tra emotività e poetica della vita al massimo, diventato rapidamente un campione globale dello streaming. • In un costante dentro e fuori dal carcere fin dall’adolescenza, proprio in riformatorio l’MC comincia a scrivere i primi versi, accumulando il materiale per una lunga striscia di mixtape, tra i quali AI YoungBoy (2017), potente sfoggio di stile e carisma in cui basi spaziali e impenitenza si fondono con country, blues e decompressioni sonore. • Nei lavori seguenti, le capacità di scrittura e interpretazione si perfezionano per offrire una confezione più raffinata alla tipica estetica della lotta per la sopravvivenza, nell’ormai sottocutaneo circolo di violenza urbana di Baton Rouge. • Nel 2018, Until Death Call My Name è l’album di debutto su major, scarsamente promosso per i soliti guai legali ma impreziosito dalle collaborazioni con Future e Birdman e pervaso da una qualità melodica da crooner metallico, che padroneggia la linea di confine tra canto e rap. • La serie di EP che incarnano una sorta di evoluzione dell’hip-hop della Louisiana conduce a opere come Sincerely, Kentrell (2021), Colors e The Last Slimeto (2022), dove il rapper continua a definire i contorni della sua figura spezzata da luce e ombra, mettendosi alla prova con una gamma espressiva spinta all’estremo.