Dagli anni ‘70 l'opera di Carl Davis trova spazio in televisione, al cinema e in teatro: una versatilità dalle basi rigorose che lo ha portato anche a fare da padrino al battesimo di Paul McCartney nel mondo della musica classica. La severità di robuste sezioni d'archi emerge nel commento dei documentari e innerva nuove colonne sonore per i capolavori del muto. Ma c'è anche un lato nella personalità del compositore e direttore d'orchestra che gli permette di adattarsi con leggerezza alle azioni sul palcoscenico e contribuisce a rendere avvincenti i drammi per il piccolo schermo.