Con le mani nella pasta del metallo del nuovo millennio, Mark Lewis è uno di quei nomi che fanno drizzare le orecchie agli appassionati del genere. Il suo lavoro al mixer è alla base del suono massiccio e bellicoso dei Cannibal Corpse più scuri post-anni Zero e ha lasciato un segno stereofonico sulle distorsioni o sulle micidiali batterie di band come The Black Dahlia Murder e Six Feet Under.