

Inizialmente immaginata per essere suonata in piccoli luoghi, la musica da camera ha conosciuto col tempo un’evoluzione in termini di modo e spazio d’esecuzione, passando dai salotti aristocratici agli elicotteri di Stockhausen. Se maestri come Haydn, Beethoven e Shostakovich ne hanno portato ai massimi livelli la classica espressione per quartetto d’archi, la storia ha visto fiorire infinite declinazioni per organici di varia entità numerica e strumentale. Tra combinazioni sorprendenti e formazioni mutevoli, questa selezione si rivela un ampio excursus su un repertorio glorioso e mai domo.