A soli 20 anni Phoebe Bridgers attirava già le attenzioni del pubblico e di noti esponenti del panorama alternativo statunitense, che la coinvolsero ben presto in superband e progetti come boygenius e Better Oblivion Community Center. Da sola o insieme a queste formazioni, la cantautrice di Pasadena veste racconti oscuri di elettricità pop e provoca il country con chitarre abrasive, combinando sapientemente profondità lirica e orecchiabilità. La sua voce cristallina spicca in decisi mid-tempo ma si lascia avvolgere da archi e tastiere in eteree ballate che ne valorizzano la dolcezza.