Dalla seconda metà degli anni ’10, il nome di Tanishk Bagchi si diffonde e riecheggia ambizioso nelle scenografie di Bollywood. Il pluripremiato compositore divide la propria creatività fra titoli inediti e remix bramosi di riscrivere con prepotenza i connotati dei successi più affermati. Nelle fila dei suoni schierati nel nome del cinema e del ballo si allineano così timbriche tradizionali e fresche, dove i graditi ritorni di chitarra funk e bassi sintetici d’antan si uniscono a festose percussioni, mentre dietro l’angolo attendono le incursioni di sample, cassa dritta e quantizzazioni dance.