Anche scarnificate nelle versioni acustiche dell’iperattivo Jack White, le psichedeliche gemme dei Raconteurs conservano un affascinante alone ipnotico e allucinato. Fondato a metà anni Zero con Brendan Benson, il supergruppo guarda al passato per sperimentare la validità di armonie vocali e chitarre acide che tengono stretto il nodo tra anime blues con venature di noise e le retrovisioni sognanti. Al netto degli arrangiamenti tra il lo-fi e il barocco, è però sempre il rock’n’roll a scatenare la scintilla che infiamma l’incendiaria miscela del quartetto.