Da Foncoop due avvisi per favorire le transizioni digitali, economiche e sociali Rinnovata l'adesione alla terza edizione Fondo Nuove Competenze Sostenere le imprese nelle transizioni digitali, ecologiche e sociali attraverso l'acquisizione e il consolidamento delle competenze necessarie a rafforzare l’occupabilità dei lavoratori e delle lavoratrici attivando percorsi di innovazione sostenibili e inclusivi . Foncoop rinnova l’adesione alla terza edizione Fondo Nuove Competenze istituito dal ministero del Lavoro nel 2020 con l’obiettivo di mitigare gli impatti economici subiti dalle imprese del Paese puntando sulla leva della formazione. FNC promuove programmi formativi che allineano le competenze delle lavoratrici e dei lavoratori alle esigenze del mercato del lavoro in raccordo con i Fondi Interprofessionali: una sinergia virtuosa dove FNC rimborsa il costo del lavoro in formazione mentre i Fondi finanziano le attività formative. Per partecipare a FNC le imprese devono infatti stipulare accordi collettivi per la rimodulazione dell’orario di lavoro e consentire così al personale di fruire della formazione. Per il FNC Foncoop ha predisposto due misure aperte a tutte le sue aderenti. L’Avviso 63 “FdR per Fondo Nuove Competenze” stanzia €1 Mln su base nazionale con modalità a sportello fino ad esaurimento risorse. Possono presentare piani formativi le piccole imprese e le PMI aderenti che utilizzano il Fondo di Rotazione e che abbiano presentato istanza su FNC 3° edizione. I piani si possono presentare dal 10/03/2025, il termine ultimo di validazione è il 10/05/2025. L’iniziativa “Conto Formativo per Fondo Nuove Competenze” abilita le imprese in Conto Formativo che abbiano presentato istanza su FNC 3° edizione di utilizzare le proprie risorse per presentare un piano formativo. Come per l’Avviso 63, i piani si possono presentare dal 10/03/2025, il termine ultimo di validazione è il 10/05/2025. I piani formativi di entrambe le iniziative devono includere procedure e prassi, organizzative e gestionali, dove i temi delle innovazioni siano declinati sui seguenti ambiti di intervento: Sistemi tecnologici e digitali. Introduzione e sviluppo di soluzioni IA. Sostenibilità ed impatto ambientale. Economia circolare. Transizione ecologica efficientamento energetico. Welfare aziendale benessere organizzativo. “La partecipazione di Foncoop a FNC - sottolinea presidente di Foncoop Marco Menni, vicepresidente di Confcooperative - è un’opportunità importante per le nostre aderenti in quanto consente loro di avviare programmi formativi mirati al change management dell’organizzazione e alla crescita delle competenze più necessarie ed innovative”. https://lnkd.in/eaERpyhW
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Confcooperative è la principale organizzazione di rappresentanza, assistenza e tutela del movimento cooperativo e delle imprese sociali italiane per numero di imprese (17.000), persone occupate (529.000) e fatturato realizzato (81 miliardi di euro di fatturato). I soci rappresentati sono oltre 3,1 milioni.
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Employees at Confcooperative Nazionale
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Antonello Ciambriello
Responsabile Ufficio per le Politiche di Internazionalizzazione e Mercati, Responsabile Nazionale Settore Vitivinicolo, Maratoneta
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Carlo di Somma
Presidente Confcooperative Umbria Cooperatore Sociale
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Andrea Coppola
Dottore Commercialista & Revisore legale | Cooperazione & Impresa Sociale | Terzo Settore & Microcredito | Non-Profit Advisor
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Battista Tamponi
Direttore Operativo
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Allarme dazi: Gardini, nell'agroalimentare riduzione 10% export metterebbe a rischio 5mila occupati L'imposizione di nuove tariffe doganali può costare fino a 2 miliardi Il nuovo quadro geopolitico che si va delineando dopo le prime scelte dell’amministrazione Trump gettano ombre sul futuro dell’agroalimentare italiano. Il Centro Studi di Confcooperative stima che l'introduzione di dazi doganali sul made in Italy comporterebbe un immediato aumento dei prezzi dei prodotti italiani sul mercato USA, con una probabile riduzione delle esportazioni stimabile tra il 15-30% per prodotti chiave come vino, olio d'oliva, formaggi DOP, ortofrutta, prodotti trasformati come il pomodoro e pasta. «Questo potrebbe tradursi in una perdita di fatturato per il settore di circa 1,5-2 miliardi di euro annui, considerando che gli USA rappresentano il terzo mercato di destinazione dell'export agroalimentare italiano con un valore di circa 6 miliardi di euro». Lo ha detto Maurizio Gardini al Fruitlogistica di Berlino. «Le piccole e medie imprese agroalimentari sarebbero tra le più colpite, poiché hanno minore capacità di assorbire l'aumento dei costi o di diversificare rapidamente verso altri mercati. Si stima che circa il 30% potrebbe dover ridurre la produzione e l'occupazione, con particolare impatto sui distretti alimentari specializzati su formaggi e vini. L’export - sottolinea il presidente di Confcooperative – è un volano importante della nostra economia soprattutto alla luce della contrazione dei consumi interni. Le imprese per fare margine hanno investito su aggregazione, export e internazionalizzazione. Fare più export per remunerare al meglio i produttori e il territorio». Al danno, inoltre, si aggiungerebbe la beffa, «l'effetto dei dazi, infatti, rischierebbe di favorire il fenomeno dell'Italian Sounding – aggiunge Gardini – da parte di aziende americane o internazionali. Con prezzi più alti per i prodotti originali italiani, i consumatori americani potrebbero orientarsi verso alternative locali che imitano i nostri prodotti, danneggiando ulteriormente il valore del Made in Italy e la sua reputazione sul mercato internazionale». La filiera produttiva italiana subirebbe contraccolpi a catena: dagli agricoltori ai trasformatori, fino alla logistica e alla distribuzione. Si stima che per ogni 10% di riduzione dell'export verso gli USA, si potrebbero perdere circa 5.000 posti di lavoro nell'intera filiera agroalimentare, con effetti particolarmente severi nelle regioni a forte vocazione export come Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte. #dazi #agroalimentare #usa https://lnkd.in/eT9X7FEM
Allarme dazi: Gardini, nell'agroalimentare riduzione 10% export metterebbe a rischio 5mila occupati
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Raffaele Drei è il nuovo presidente di Fedagripesca "Lavorerò per riportare le filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura cooperative al centro del dibattito politico ed economico" Cinquantanove anni, faentino e titolare di un’azienda frutticola e viticola, Drei è stato presidente della cooperativa Agrintesa di Faenza ed è attualmente presidente di Valfrutta Fresco, società commerciale di Apo Conerpo e vicepresidente del Gruppo cooperativo Conserve Italia. Nel 2022 è stato eletto presidente di Fedagripesca Confcooperative Emilia Romagna. “Nel ringraziare tutti i consiglieri nazionali per la fiducia che mi hanno espresso – ha dichiarato Drei – assumo quest’incarico con la consapevolezza di essere chiamato a rappresentare un sistema economico di assoluto rilievo nel comparto agroalimentare del paese. Lavorerò per riportare le filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura cooperative al centro del dibattito politico ed economico del nostro paese e per aprire un confronto e un dialogo forte con le altre organizzazioni su tutte le principali questioni del settore”. “Tra gli obiettivi principali del mio mandato – ha proseguito Drei – c’è la difesa del modello di aggregazione e concentrazione dell’offerta rappresentato dalle cooperative e dalle organizzazioni di produttori, un modello imprenditoriale virtuoso attraverso il quale centinaia di produttori riescono a valorizzare le loro produzioni agricole, della pesca e dell’acquacoltura nazionali in tutto il mondo. Continueremo a difendere e valorizzare il modello d’impresa cooperativa, sia nell’ortofrutta che nel vino e cercheremo di incrementarne la diffusione anche nel comparto lattiero-caseario, sostenendo l’introduzione a livello UE e nazionale di interventi settoriali, già sperimentati in altri comparti come l’ortofrutta, per aiutare le imprese a raggiungere gli ambiziosi obiettivi di sostenibilità e di innovazione tecnologica che le nuove sfide ci impongono”. “Sarà, altresì, fondamentale – prosegue Drei – intensificare il nostro sostegno alle cooperative forestali e zootecniche che rappresentano un prezioso presidio per le aree marginali e rurali. Ci faremo promotori e sostenitori di ogni iniziativa necessaria al rafforzamento delle filiere e delle cooperative cerealicole, le cui produzioni devono essere valorizzate come colonne portanti della nostra identità e tradizione, del nostro Made in Italy. Continueremo a difendere la pesca e l'acquacoltura, settori vitali della nostra economia che necessitano di un approccio urgente e sostenibile. Collaboreremo attivamente per promuovere pratiche responsabili, garantire un giusto compenso ai cooperatori e costruire un modello di sviluppo solidale, con particolare attenzione alle comunità costiere italiane, fiore all'occhiello del Mediterraneo”.
Raffaele Drei è il nuovo presidente di Fedagripesca
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Da Fondosviluppo Confcooperative 1 milione di euro per potenziare le cooperative attive nei centri anti violenza "Rompi il silenzio" è il bando promosso in occasione della giornata di contrasto alla violenza contro le donne Fino a 1 milione di euro per potenziare i centri anti violenza cooperativi. Rompi il silenzio è il bando promosso da Fondosviluppo Confcooperative in occasione della giornata di contrasto alla violenza contro le donne. Fondosviluppo, il fondo mutualistico per la promozione e lo sviluppo della cooperazione, lancia il bando per sostenere le realtà cooperative aderenti, che, su tutto il territorio nazionale sono impegnate in prima linea con servizi di accoglienza, protezione, tutela e accompagnamento delle vittime di abusi. Alle cooperative che avvieranno i percorsi di potenziamento verrà riconosciuto un contributo a fondo perduto per un importo massimo di 20mila euro. Le richieste potranno essere presentate dal 1 dicembre 2024 al 31 ottobre 2025. Il bando è rivolto alle cooperative o enti cooperativi aderenti a Confcooperative che gestiscono centri antiviolenza e case per donne maltrattate che abbiano esperienza nella gestione dei servizi di almeno 5 anni. Info su www.fondoviluppo.it «L’obiettivo è potenziare i servizi offerte dai centri come gli sportelli di ascolto e il sostengo psicologico, ma anche percorsi di aggiornamento per chi lavora nelle strutture e campagne di sensibilizzazione nelle scuole. Dobbiamo essere protagonisti attivi del cambiamento e favorire a tutti i livelli una nuova cultura. Il come fare – dice Maurizio Gardini, presidente di Fondosviluppo Confcooperative – ce lo mostrano ogni giorno le nostre cooperative impegnate nel porre argine a quella che è diventata purtroppo una piaga sociale. Per questo siamo concretamente al loro fianco rafforzando i progetti di contrasto alla violenza di genere». «Un gesto concreto che va oltre le tante parole. Potenziare i centri antiviolenza vuol dire non lasciare le donne vittime di violenza sole, ma anche fare prevenzione e favorire una cultura dell’equità, del rispetto e della dignità di ogni persona. Sappiamo che serve un lavoro profondo e costante. Per questo - afferma Alessandra Rinaldi, presidente della Commissione Dirigenti Cooperatrici di Confcooperative – continuiamo con determinazione la campagna #Fattisentirecontrolaviolenza lanciata oltre tre anni fa estendendo sempre più la rete delle collaborazioni con tutti i soggetti, le associazioni impegnate in azioni di contrasto o di promozione della cultura del rispetto e della non violenza». https://lnkd.in/eFVqvm6R
Da Fondosviluppo Confcooperative fino a 1 milione di euro per potenziare le cooperative attive nei centri anti violenza
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“Il Gusto della Cooperazione”, la prima guida ai ristoranti cooperativi Presentata a Roma, promossa da Confcooperative FondoSviluppo e realizzata dall’editore Pecora Nera «Una guida per raccontare 109 ristoranti cooperativi, storie di piatti e di cucina, di persone e di luoghi, di tradizioni e di comunità, ma anche di reinserimento lavorativo, di riscatto che diventa speranza, lavoro che diventa sviluppo personale ed economico» lo dice Fabiola Di Loreto direttore generale di Confcooperative presentando “Il Gusto della Cooperazione” la prima guida ai ristoranti gestiti da cooperative promossa da Confcooperative FondoSviluppo e realizzata dall’editore Pecora Nera. Dimmi dove mangi e ti dirò chi sei. La scelta di dove consumare i pasti è intrisa di un senso che va ben oltre il richiamo della gola: 109 ristoranti cooperativi che custodiscono valori, persone, luoghi, tradizioni, comunità, esperienze di vita che rendono questo nostro Paese capace di generare quel cambiamento necessario verso uno sviluppo sostenibile e accessibile a tutti. La guida è organizzata per regioni, partendo dal nord per arrivare al sud e alle grandi isole. Ogni regione è rappresentata almeno da un ristorante cooperativo, raccontato in ampie schede in cui emergono le sue peculiarità, la storia che c’è dietro, l’offerta gastronomica, oltre a tutte le informazioni utili al lettore. Un viaggio lungo la Penisola che speriamo possa dare sostegno a questi imprenditori eroici. L’idea di una guida dedicata ai ristoranti a gestione cooperativa nasce dall’incontro negli anni con le tante realtà che, in ciascuna regione d’Italia, hanno dato vita a luoghi dove il mangiare si lega con il territorio, con le comunità locali, con le produzioni tipiche e con progetti di inserimento lavorativo e di emancipazione sociale. Quando si decide di mangiare in uno dei tanti ristoranti gestiti da una cooperativa ci si predispone anche ad ascoltare una storia, a vivere una emozione, a comprendere meglio un progetto di vita. «La scoperta dei tanti ristoranti in Italia, che sono nati dal desiderio di valorizzare persone, luoghi, prodotti e ricette, restituisce la dimensione di quanto cooperare possa generare valore e creare opportunità di crescita e sviluppo. Al viaggiatore che vorrà seguire questa guida, a coloro che vorranno andare a scoprire i ristoranti della guida, a chi avrà la curiosità di sperimentare e conoscere, consigliamo – conclude Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative – di immergersi totalmente nella dimensione di valore del progetto e di assaporare con tutti i sensi per cogliere ogni sapore, esaltando il senso del gusto e del bello che ogni singola storia ci offre». #cooperative #food #ristoranti
“Il Gusto della Cooperazione”, la prima guida ai ristoranti cooperativi
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Trump: Fedagripesca, allarme dazi su formaggi, a rischio export per 64 mln Governo sia pronto ad attivarsi in caso di inasprimento delle relazioni commerciali “Con la nuova presidenza Trump le esportazioni del settore lattiero-caseario italiano negli Usa, che ammontano a 445 milioni di euro, potrebbero subire un deciso rallentamento in caso di reintroduzione di dazi all’importazione. Si tratterebbe di una nuova battuta d’arresto per un comparto da sempre tra i più performanti del nostro made in Italy sui mercati esteri, con un valore complessivo delle esportazioni che nel 2023 ha raggiunto i 4,9 miliardi di euro, di cui circa il 9% è destinato negli Stati uniti. Facciamo appello al governo italiano e all’Unione Europea affinché possano vigilare e siano pronto ad attivarsi in caso di inasprimento delle relazioni commerciali”. Lo ha detto Davide Vernocchi, vicepresidente e attuale reggente di Confcooperative Fedagripesca commentando i risultati delle elezioni americane. Nel 2020 il calo delle esportazioni dei formaggi italiani, a fronte dei dazi del 25% introdotti dal governo americano nel 2019, fu pari al 19%, per una perdita in valore di oltre 64 milioni di euro. Gli Stati Uniti restano uno dei mercati con maggiore potenziale di crescita, trainato dalle vendite dalle Dop del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano. “Il nostro auspicio – ha proseguito Vernocchi – è che la nuova amministrazione americana non inasprisca ulteriormente le tensioni commerciali tra gli Usa e l’Unione Europea, di cui potrebbero risentire anche altri comparti dell’agroalimentare, dall’ortofrutta al vino. La continuità degli scambi è di fondamentale importanza non solo per l’economia italiana ma anche per l’indotto statunitense che ruota attorno alle importazioni dei prodotti agroalimentari italiani. Qualora lo scenario per le nostre esportazioni casearie dovesse peggiorare – ha concluso Vernocchi – sosterremo ulteriormente le nostre imprese nell’implementazione della presenza commerciale sui mercati emergenti, che già stiamo percorrendo con risultati incoraggianti”. #trump #Usa #export #cooperative
Trump: Fedagripesca, allarme dazi su formaggi, a rischio export per 64 mln
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E' stato un piacere ospitare al Palazzo della Cooperazione i lavori del Gruppo Cassa Centrale
Si è svolto il 5 novembre il Privacy Day organizzato dal Gruppo Cassa Centrale, che ha visto il coinvolgimento del Servizio Data Protection di Capogruppo e dei Referenti Privacy delle #BCC, #CasseRurali, #Raiffeisenkassen affiliate e delle Società del Gruppo. Ospiti dell’evento LARA LANINI di ABI e Domenico Manzo di Federcasse che hanno fornito preziosi spunti di riflessione sulla tematica. Diversi gli interventi che hanno arricchito il programma, a cura di Renzo Bridi di Allitude S.p.A., Giorgio Bressan, Christian De Lucchi, Pierpaolo Zini e Marco Berlanda di #CassaCentraleBanca. Una giornata di lavoro e condivisione, dedicata all’approfondimento dei temi e delle novità riguardanti l’ambito #privacy. #gruppocassacentrale #creditocooperativoitaliano #creditocooperativo
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Giornata Sostenibilità Cooperativa: Gardini, da nostre imprese investimenti per 1,9 mld, +26,6% «Ammonta a 1,9 miliardi di euro l’investimento delle nostre cooperative in sostenibilità, +26,6% rispetto all’anno precedente. Le cooperative sono pronte a fare di più, ma la spesa per norme e burocrazia supera i 360 milioni:1 cooperativa su 2 chiede di favorire gli investimenti green». Lo dice Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative commentando i dati del Centro Studi diffusi nel corso della Quarta Giornata della Sostenibilità Cooperativa organizzata da Confcooperative che ha presentato il nuovo bilancio di sostenibilità con Carlo Alberto Pratesi e il direttore generale di Confcooperative Fabiola Di Loreto. Premiate 21 cooperative (19 vincitrici e 2 menzioni speciali) del quarto Concorso Sostenibilità Cooperativa con attività riconducibili alle 5 “P” di Agenda 2030: Persone, Pianeta, Prosperità, Pace, Partnership. «Le principali voci di investimento delle nostre imprese riguardano il risparmio energetico e la riduzione dei consumi; l’utilizzo di materiali di minore impatto, la formazione e le nuove tecnologie. Sono questi – continua Gardini – i numeri che sintetizzano l’impegno quotidiano delle nostre imprese piccole, medie e grandi nella transizione ambientale e riguardano il 90% delle nostre 16.500 cooperative». La sostenibilità per le cooperative non è solo transizione ambientale, ma anche sociale ed economica «Oggi Istat e Censis fotografano numeri che ci impongono di cambiare modello di sviluppo per un Pil che generi benessere più diffuso – commenta Gardini – le famiglie in povertà assoluta sono 2,2 milioni, erano 800.000 nel 2005. Il 12% di italiani ha scelto di non curarsi per mancanza di disponibilità economica. C’è un gender gap occupazionale di oltre 17 punti percentuali (71% gli uomini e 53,6% le donne)». «Ci sono poi i danni dal climate change. Immagini di distruzione che impongono la necessità di investire in prevenzione e contrasto al dissesto idrogeologico. I danni da effetti climatici si attestano sui 20 miliardi l’anno negli ultimi 3 anni, pari a 1% di PIL. In Italia il consumo di suolo è tornato a crescere, sfiorando i 70 km² nell’ultima rilevazione Ispra con una media di 19 ettari al giorno, il valore più alto negli ultimi dieci anni. «La cooperazione di abitazione – conclude Gardini – sta offrendo un contributo importante per contrastare il fenomeno, privilegiando interventi di recupero di aree urbane degradate o dismesse. Anche le cooperative di comunità nelle aree interne sono impegnate, tra l’altro, nel contrasto al dissesto idrogeologico. È questa la strada da seguire». COOPERATIVE VINCITRICI IV CONCORSO SOSTENIBILITÀ COOPERATIVA (19 vincitrici e 2 menzioni speciali) clicca sul link https://lnkd.in/emkeY5_8 #sostenibilità #circulareconomy #sustainability #climatechange #cooperative #green
Giornata Sostenibilità Cooperativa: Gardini, da nostre imprese investimenti per 1,9 mld, +26,6%
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Si terrà martedì, 29 ottobre alle ore 10.00, al Palazzo della Cooperazione la IV Giornata della Sostenibilità cooperativa. Evento annuale consolidato che si svolge sotto il patrocinio del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica. Durante l’evento saranno premiate le cooperative che hanno partecipato al Concorso “Sostenibilità in Cooperativa”. Programma Apertura teatrale della cooperativa TOP - Teatri OFF Padova TALK: La sostenibilità è servita: il binomio cibo e salute. Ne parlano Sara Farnetti, medico esperta in Nutrizione Funzionale Medica; Paola Gregori, direttore Cantina di Monteforte ; Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative e di Conserve Italia e Carlo Alberto Pratesi, docente di Marketing, Innovazione e Sostenibilità a Roma Tre. Modera Laura Bettini, Radio 24. Animatore della giornata Michele Dotti, educattore. Premiazione terzi classificati: concorso “Sostenibilità in Cooperativa” promosso da Confcooperative e Fondosviluppo con la premiazione delle Cooperative terze classificate Carlo Alberto Pratesi e Fabiola Di Loreto , direttore generale di Confcooperative presentano il Bilancio di Sostenibilità̀ di Confcooperative Spazio alle storie. La sostenibilità cooperativa delle società di sistema. Testimonianze di progetti a cura di Assimoco - Cooperazione Salute – Coopermondo – CTC - Gruppo Cassa Centrale Premiazione secondi classificati: Concorso “Sostenibilità in Cooperativa” promosso da Confcooperative e Fondosviluppo, premiazione delle Cooperative seconde classificate Speech del professor Telmo Pievani, biologo evoluzionista sulla Sostenibilità delle generazioni presenti e future. Cosa possiamo e dobbiamo fare insieme. Spazio alle storie: la sostenibilità cooperativa delle società di sistema. Testimonianze di progetti a cura di Fondosviluppo - ICCREA – Node - Power Energia Premiazione primi classificati: Concorso “Sostenibilità in Cooperativa” promosso da Confcooperative e Fondosviluppo. Premiazione delle Cooperative prime classificate La giornata è promossa da Confcooperative con la partecipazione di Fondosviluppo e la collaborazione di Gruppo Assimoco - Cooperazione Salute – Coopermondo - Confcooperative – CTC - Gruppo Cassa Centrale Gruppo BCC Iccrea – Node - Power Energia https://lnkd.in/eN7zaU3Y #sostenibilità #cooperative
IV Giornata Sostenibilità Cooperativa
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Non solo Neet, ecco gli Eet: i giovani che inventano un lavoro e fanno impresa «È la rivincita dei giovani italiani quella che viene fuori da “Gli Eet, i giovani che inventano un lavoro e ce la fanno” il nuovo focus Censis Confcooperative. Un piccolo esercito, 144.000 giovani tra i 15 e i 29 anni che, grazie all’autoimprenditorialità, aprono attività in diversi settori, prevalentemente innovativi e tecnologici, battono la crisi, fanno impresa e creano lavoro. Sono loro gli EET (Employed Educated and Trained), gli anti–NEET, i giovani italiani diventati protagonisti di quell’economia delle competenze che esprime una crescente domanda di capitale umano altamente qualificato. Si intravede un’occupazione di “nuovo conio”». Così Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative commenta il focus Censis Confcooperative sui giovani imprenditori. La comunicazione, mediata da strumenti sempre più sofisticati, ha generato un mercato su cui i giovani si stanno proponendo come principali erogatori di servizi, fino a monopolizzare l’offerta e ad assumere, in questo campo, un livello di competenza che asseconda il ritmo dell’innovazione continua che spiazza le generazioni precedenti. Il numero dei giovani occupati supera la soglia dei 3 milioni, di cui circa 1,8 milioni di uomini e 1,2 milioni di donne vale a dire il 13,3% del totale degli occupati, e si stima che corrispondano al 6,6% del totale delle retribuzioni lorde da lavoro dipendente e sui profitti da lavoro indipendente. Il valore complessivo raggiunge i 52,2 miliardi di euro, il 2,5% del Pil. Di questi 144mila giovani imprenditori il 35,4% è presente nel Mezzogiorno, il 28,5% nel Nord Ovest, il 16,7% nel Centro, e infine il 19,4% nel Nord Est. Dal 2016 al 2023, l’incidenza dei giovani sul totale degli imprenditori italiani scende dal 6% al 5,3%. Aumenta notevolmente il numero di titolari giovani di imprese in diversi settori specifici: fra il secondo trimestre del 2017 e il secondo trimestre del 2024, triplicano (+228,7%) le imprese giovanili che si occupano di pubblicità e ricerche di mercato, e aumentano del 206,4% quelle che offrono servizi di direzione aziendale e consulenza gestionale. Incrementi altrettanto rilevanti si registrano nella produzione cinematografica, televisiva e musicale (+65,9%), nella produzione di software e consulenza informatica (+52,4%), nei servizi postali e di corriere (+44,1%), nelle attività di leasing operativo e noleggio (+35,5%). L’evoluzione del mercato occupazionale giovanile italiano evidenzia una marcata tendenza verso una “economia delle competenze”, con una crescente domanda di capitale umano altamente qualificato. Il significativo incremento del 3,1% nella quota di occupati con laurea e post-laurea, che ora costituisce il 23,5% del totale, rappresenta un chiaro indicatore di questa transizione. #giovani #impresa #lavoro
Non solo Neet, ecco gli Eet: i giovani che inventano un lavoro e fanno impresa
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