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✔ 𝗣𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲̀ 𝗶 𝗚𝗥𝗨𝗣𝗣𝗜 𝘀𝘂 𝗟𝗶𝗻𝗸𝗲𝗱𝗜𝗻 𝗻𝗼𝗻 𝗳𝘂𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗻𝗼 𝗽𝗶𝘂̀ ❗❓
Personalmente é un argomento con un retrogusto un po' amaro, perchè i Gruppi su LinkedIn sono stati per anni una risorsa molto utile per me.
Ma oggi ritengo superfluo usare giri di parole e atteggiamenti da "falso buonismo" o "possibilismo", preferisco essere chiaro e 𝘵𝘳𝘢𝘯𝘤𝘩𝘢𝘯𝘵 per spiegarti i motivi (diretti e indiretti) per i quali i Gruppi LinkedIn, a mio parere, non funzionano più.
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Gruppi LinkedIn: argomento che nasconde��
sempre un retrogusto amaro per chi come���� me utilizzava i gruppi fino a qualche anno fa,��
diciamo almeno 3-4 anni fa e aveva trovato nei���� gruppi tantissime occasioni per entrare��
in contatto con colleghi, professionisti,���� clienti con i quali abbiamo fatto anche delle��
attivit�� congiunte. Ma ormai non �� pi�� cos��,���� tanto �� vero che nel mio Master LinkedBusiness��
praticamente non parlo quasi per niente dei���� gruppi. E quindi, a meno di qualche��
rara eccezione che conferma la regola,���� possiamo dire, utilizzando una terminologia cara��
a qualcuno, che i gruppi LinkedIn sono morti,���� o quantomeno sono decisamente agonizzanti. E su��
questo secondo me le motivazioni sono duplici:���� in parte le colpe, alcune delle colpe, sono della��
piattaforma stessa cio�� di LinkedIn. In parte le���� colpe sono da ricercare proprio nei gestori��
dei gruppi, negli amministratori dei gruppi,���� nei loro comportamenti nel tempo. E mi ci��
metto anche io in mezzo perch�� anche io���� sono stato gestore di gruppi LinkedIn��
(tanto per non risparmiare nessuno). Veniamo prima alle colpe di LinkedIn: hanno��
lasciato sostanzialmente i gruppi alle stesse���� identiche funzionalit�� di qualche anno fa...��
nessun upgrade significativo! E tutto questo���� in un contesto, quello digital-social, in cui��
il concetto di gruppo ha visto delle evoluzioni���� enormi negli ultimi anni: pensiamo a come��
funzionano i gruppi su Facebook, o pensiamo a come���� ognuno di noi gestisce il concetto di gruppo��
all'interno di piattaforme come Whatsapp o come���� Telegram... decisamente un altro pianeta! Se��
guardiamo i gruppi su Facebook per esempio���� li le notifiche funzionano particolarmente bene,��
c'�� la possibilit�� di avviare delle dirette live,���� e tutta un'altra serie di funzionalit�� che sono��
ormai lontane anni luce da quelle che sono le���� funzionalit�� dei gruppi su LinkedIn. Ora, che��
ci piaccia o no, la nostra vita �� scandita dalle���� notifiche che ci vengono inviate dalle varie��
piattaforme digitali. Una piattaforma come���� LinkedIn, come i gruppi LinkedIn, che non le invia��
�� destinata inevitabilmente a cadere nell'oblio.���� E su questo tra l'altro LinkedIn �� recidiva nel��
senso che gi�� anni fa hanno eliminato le notifiche���� relative alla pubblicazione degli Articoli,��
e questo ha fatto degradare l'utilizzo degli���� articoli da parte di tutti quanti noi utilizzatori��
e produttori di contenuti su LinkedIn;���� recentemente le hanno in parte reintrodotte con��
il concetto della "newsletter", ma diciamo non���� �� esattamente la stessa cosa e comunque adesso��
rischierei di divagare a parlare di questo. Fin���� qui le colpe di LinkedIn, ma come ti dicevo non��
sono le sole e qui il discorso si fa un pochino���� pi�� complesso perch�� entriamo nel campo della��
natura prettamente di business e aziendale di���� LinkedIn ed �� riferito al fatto quindi che chi��
crea un gruppo spesso lo fa con una finalit��,���� a volte neanche troppo velata, di promuovere i��
propri prodotti o servizi. E non ci trovo nulla���� di male, voglio dire �� una cosa assolutamente��
normale e naturale, �� un qualcosa che nel mondo���� digitale abbiamo visto e continuiamo a vedere��
ad esempio in altri contesti come potrebbero���� essere i Blog per esempio. Se sono un azienda che��
vende integratori naturali posso creare un blog���� integratorinaturali.com con l'obiettivo apparente��
di fare cultura sull'argomento degli integratori���� naturali e poi magari -ZAC- ogni tanto ci infilo��
un bel link al mio sito di e-commerce o alla mia���� pagina che promuove un mio prodotto/servizio... e��
guai ovviamente se vado invece ad inserire il link���� a un prodotto della concorrenza! Perdonami questa��
digressione sui Blog ma credo sia utile per capire���� che le stesse dinamiche anche nei gruppi LinkedIn��
non funzionano. Non funzionano soprattutto a lungo���� andare e anche in questo caso ti faccio un��
esempio, in questo caso per�� �� un esempio���� reale e personale: qualche anno fa io collaboravo��
con un azienda che si occupava di software per la���� gestione documentale e pertanto ho trovato un��
gruppo su LinkedIn che si chiamava qualcosa del���� tipo "Gestione Documentale a norma" (o qualcosa��
del genere). Mi iscrivo a questo gruppo e dopo���� qualche giorno pubblico un post nel quale chiedevo��
candidamente quali fossero le piattaforme di���� gestione documentale che venivano maggiormente��
utilizzate dai membri che erano iscritti al���� gruppo, e citavo una serie di piattaforme che��
conoscevo a titolo di esempio. Dopo qualche���� giorno mi accorgo che il mio post non era stato��
pubblicato, non era stato approvato dai gestori,���� per cui mi rivolgo direttamente ai gestori del��
gruppo chiedendogli appunto i motivi, e loro mi���� rispondono che il post era stato rifiutato perch����
conteneva riferimenti a prodotti concorrenti���� rispetto al loro prodotto che intendevano��
promuovere all'interno del gruppo! Capisci bene���� che questo tipo di atteggiamento porta a rendere��
i gruppi molto meno interattivi, che dovrebbe���� essere la natura stessa di un raggruppamento di��
persone, oltre tra l'altro ad essere contrario a���� tutte le logiche di marketing inbound e ad essere��
anche per certi versi offensivo nei confronti���� dei membri del gruppo: come se oggi ad esempio��
(tornando all'esempio precedente) uno non fosse���� capace in autonomia di trovare informazioni sulle��
varie piattaforme di gestione documentale. Allora���� ti ho citato un caso specifico e personale, ma��
ti garantisco (e forse te ne sei accorto anche���� tu) che questa modalit�� di comportamento ����
abbastanza diffusa. E allora, concludendo:���� se LinkedIn non ci manda notifiche, non ci d����
funzionalit�� allo stato dell'arte sulla gestione���� dei gruppi, se i gestori dei gruppi in generale��
hanno questo atteggiamento molto difensivo in cui���� intendono fondamentalmente soltanto a parlarsi��
addosso e tendono invece a bloccare o bannere i���� contributi di altri partecipanti... beh insomma��
"tira una riga" e capirai che non c'�� motivo per���� il quale i gruppi LinkedIn non dovrebbero essere��
agonizzanti. Fortunatamente per�� LinkedIn ci offre���� tante altre funzionalit�� che funzionano��
molto bene, che funzionano molto meglio e���� anche delle funzionalit�� sempre nuove, e quindi��
possiamo comunque essere contenti dell'utilizzo���� di questa piattaforma e per i gruppi vuol��
dire che ci rivolgeremo da altre parti...
Sulla questione “etica” di gestione dei gruppi bisognerebbe fare un post a se stante.
Purtroppo la stragrande maggioranza delle persone non riesce a tenere a bada l’istinto primordiale dell’IO
E questo porta alla creazione di gruppi dai nomi che richiamano Interessi specifici in cui peró é tutto proibito come la censura cinese.
Solo l’amministratore del gruppo puó nominare iniziative proprie.
E allora ecco che uno fa un gruppo che ad esempio si chiama strategie di Marketing, ma nessuno al di fuori dell’amministratore puó postare articolo, webinar o corsi che riguardano l’argomento.
Ma allora perchè non chiamano il gruppo “Mia agenzia Strategie di Marketing”?
se ci si concentra sull'attività divulgativa e di confronto secondo me c'è ancora spazio per i gruppi. I numeri dei partecipanti continuano a crescere, ma è evidente che sarebbe meglio avere più funzionalità
Vendo, insegno a vendere, e coordino venditori b2b e b2c ➡️ Efficienza Energetica: impianti fotovoltaici e termici per aziende, PA, CER, condomini e privati.
Come non essere d'accordo?! Più o meno stessa esperienza. L'anno scorso su idea di un amico piemontese abbiamo lanciato un gruppo per raccogliere professionisti ed imprenditori che volessero "fare sistema" per proporsi con un progetto globale di consulenza per aziende.
In poco tempo si sono raggiunti oltre 3.000 iscritti; ai tempi, essendo uno degli amministratori avevo stabilito che non si potessero postare contenuti di vendita o di mera propaganda pubblicitaria personale , ma venivano comunque accettati post che fossero di interesse ed informazione generale pur lasciando intuire che l'autore poi potesse proporre i suoi servizi o prodotti.
Insomma, quello che pensavo fosse un compromesso tra la natura del gruppo (unire le forze) e ciò che invece desideravano tutti - proprio tutti - gli iscritti, che alla fine erano confluiti però con il solo intento di vendere per se stessi.
Piano piano ho rallentato il mio impegno, sino al momento in cui un altro amministratore mi chiese di "ritirare" un post in cui parlavo dell'iniziativa Sosteniamoci ® ; la motivazione fu che "prima dobbiamo portare le persone sul nostro sito, a vantaggio del nostro business", sito gestito personalmente ed individualmente da quell'amministratore. Addio
Sulla questione “etica” di gestione dei gruppi bisognerebbe fare un post a se stante. Purtroppo la stragrande maggioranza delle persone non riesce a tenere a bada l’istinto primordiale dell’IO E questo porta alla creazione di gruppi dai nomi che richiamano Interessi specifici in cui peró é tutto proibito come la censura cinese. Solo l’amministratore del gruppo puó nominare iniziative proprie. E allora ecco che uno fa un gruppo che ad esempio si chiama strategie di Marketing, ma nessuno al di fuori dell’amministratore puó postare articolo, webinar o corsi che riguardano l’argomento. Ma allora perchè non chiamano il gruppo “Mia agenzia Strategie di Marketing”?