Acqua su Marte: tecnologia e ricerca tutte italiane
C’è acqua su Marte e il grande pubblico ne è stato messo al corrente a luglio 2018. C’è tuttavia una notizia che è passata un poco in sordina e che meriterebbe invece di essere amplificata, non solo per motivi meramente passionali (orgoglio patriottico), ma per ragioni di rilevanza strategica e politica che potrebbero dare lustro a una Italia sempre troppo maltrattata e ancora troppo legata ai settori food-automotive-fashion.
Per carità, non c’è nulla di male a essere riconosciuti come icone del cibo sopraffino, dei motori roboanti e dello stile elegante, ma continuo a sostenere che oltre a best in class, per i comparti appena citati, o a “popolo di santi, poeti e navigatori”, e al sempreverde “mafia, pizza e mandolino” da qualche parte, un accenno all’eccellenza scientifica, quando si parla di Italia, vada fatto.
A cosa serve raccontare e dimostrare che siamo bravi?
Basterebbe rispondere: "Serve per questioni reputazionali". Tuttavia, trovo che la risposta più puntuale sia la seguente: serve per avere credibilità, potere e soprattutto visione politica proprio in un contesto italiano come quello attuale, dove è urgente una lungimiranza strategica.
La visione politica e strategica a cui ambisco è – per intenderci, proprio quella che fu alla base del disegno del boom italiano degli anni ’60 voluto dalla classe politica e dirigente di allora. Se ci pensiamo bene, i 30 anni dopo la seconda guerra mondiale hanno visto FIAT e tutto il suo indotto trainare l’economia e la politica dell’Italia.
Tornando all’acqua su Marte, come avrete già intuito dal preambolo, la meta notizia è che alla base della scoperta delle missioni della NASA del 2018, c’è una domanda:
Come abbiamo scoperto che c’è acqua su Marte?
E qui la risposta non si fa troppo attendere. Grazie alla tecnologia e alle conoscenze di un team di ricercatori e scienziati italiani.
Ma facciamo un passo indietro. Nel 2003 e nel 2005 vengono rispettivamente lanciati in orbita MARSIS (Mars Advanced Radar for Subsurface and Ionosphere Sounding), per la missione ESA Mars Express e SHARAD (Shallow Radar) per la missione NASA Mars Reconnaissance Orbiter (MRO). MARSIS e SHARAD sono due sensori radar sub superficiali italiani impiegati per esplorare le profondità del pianeta rosso. MARSIS raggiunge i 3.7 km, mentre SHARAD 1.8 km di penetrazione.
Gli scienziati italiani, incoraggiati dai dati rilevati dai due radar hanno cominciato a combinarne i risultati, realizzando anche simulatori, che hanno confermato la presenza di un lago di acqua liquida, esteso 20 km a circa 1.5 km al di sotto del suolo marziano.
C'è acqua su Marte!
Fino a ieri, la notizia rilevante per me era la scoperta di risorse idriche su un pianeta da sempre ritenuto ostile alla vita. Con sorpresa però, ho appreso attraverso un invito a un seminario che avrebbe trattato proprio questi argomenti, che dietro a questo clamoroso evento, c'era lo zampino di ricercatori italiani.
L’8 Ottobre, alla Casa dell’Aviatore a Roma, gli scienziati italiani, padri e madri di questa scoperta, presenteranno i dati dei loro studio, in occasione del seminario “Cinquant’anni dopo lo sbarco sulla Luna - Il contributo italiano all’esplorazione del pianeta Marte: dalla caratterizzazione della ionosfera alla scoperta dell’acqua su Marte”.
Parteciperanno:
- Dr. Roberto Orosei (INAF Bologna) - Attuale Principal Investigator di MARSIS
- Prof.ssa Elena Pettinelli (Univ. di Roma Tre) - Esperta di Metodologie elettromagnetiche applicate allo studio del sottosuolo terrestre e dei pianeti
- Dr. Enrico Flamini (ASI -Agenzia Spaziale Italiana/Università D’annunzio Chieti-Pescara) Solar System Exploration Missions Manager
- Dr. Roberto Seu – (Univ. di Roma La Sapienza) - Ricercatore e Team Leader SHARAD
- Dr. Marco Restano (Serco Italia SpA) - R&D Altimetry Team presso ESA-ESRIN
- Dott. R. Mulatti/F.Balducci/ D.Del Cavallo (Serco Italia SpA) – AD/Head of Defence Strategy/Space and Defence Programmes
- Ing. Enrico Zampolini (Thales-Alenia Space)
- Ing. Francesco Caltagirone (CESMA, già Dirigente Tecnologo ASI)
Perché diffondo questa notizia?
Per 3 motivi: uno politico, uno umano e uno introspettivo.
- Vorrei che la ricerca scientifica cominciasse davvero a comparire nelle agende politiche, con cognizione di causa e concretezza e che diventasse parte di un disegno di rilancio economico come lo fu il comparto automobilistico del dopo guerra. D'altra parte la parola "innovazione", da quando è stata usata a destra e a manca non vuol dire più niente e ha finito per svilirne il contesto;
- L'essere umano (per fortuna) non è (solo) quello che rappresenta lavorativamente. L'essere umano è fatto di interessi. Probabilmente i miei sono stati intercettati dalla persona che mi ha contattato in privato su LinkedIn. Ammetto che il dubbio che si stesse confondendo con qualche altro interlocutore mi è venuto. Così, quando alla mia domanda: "Come mai si sta invitando a questo evento", mi è stato risposto: "Potrebbe essere che un violinista sia più utile al mio lavoro che un project manager in ambito spaziale...";
- Vorrei cominciare a sfatare qualche leggenda su STEM e quote rosa. Le interlocutrici a più livelli esistono. Saranno numericamente inferiori le scienziate, le ricercatrici e le tecnologhe, per tutta una serie di vizi duri a morire propri di certi ambienti in cui lo scetticismo maschile nei confronti di donne pensanti è tangibile. Posso però al contempo affermare che portatrici di interesse attorno alla materia ce ne sono. Non è stato una piattaforma di influencer marketing a intercettarmi. Né una agenzia di PR. È bastato il contenuto/relazione con cui cerco di riempire ogni giorno la mia persona a rendermi destinataria di un invito che qualche altra persona avrebbe ignorato.
Purtroppo non potrò esserci al seminario, ma nel mio piccolo, so che ho fatto una piccola cosa giusta.
Hiking & Mountanering
5yPerché prima di cercare l’acqua su Marte non la si cerca sulla terra dove potrebbe salvare tantissime persone? Non voglio essere polemico e sono lieto di sapere di questi progressi tecnologici ma ogni tanto mi piace stare coi piedi per terra.
Head of sales and business development - Member of CESMA board (Centro Studi Militari Aeronautici)
5yHai colto perfettamente il senso del seminario il cui scopo è raccontare una storia di eccellenza e passione per il proprio lavoro più che fornire dati scientifici. Grazie per la condivisione!