Come investire in mercati che registrano nuovi massimi da più di un anno.
Nella prima nota di questa serie abbiamo affrontato la differenza tra rischio percepito e rischio reale per poi parlare, pochi giorni fa, della curva emozionale e del profilo di rischio. Per chi se le fosse perse, può andare a rivederne i contenuti perché propedeutici al tema che tratteremo oggi, cioè come affrontare i mercati finanziari che continuano a segnare nuovi massimi e quali strategie è possibile applicare al proprio portafoglio. Perché è importante avere ben chiari i temi discussi nelle prime due note? Semplicemente perché la parte emozionale gioca, spesso, brutti scherzi a chi investe e capire bene che rischi stiamo affrontando e quale è il nostro vero profilo di rischio ci aiuta a prendere decisioni migliori ed a dormire sonni più tranquilli.
Il grafico qui sopra rappresenta l’indice S&P 500 negli ultimi cinque anni e mostra come esso abbia toccato nuovi massimi tutti gli anni. Come possiamo notare, nel 2017 la curva ha avuto un’accelerazione verso l’alto, facendo registrare un numero molto elevato di nuovi massimi. Se combiniamo questi dati con valutazioni sopra la media di molte azioni americane, non c’è da stupirsi perché molti investitori siano preoccupati. Questo non vuol dire che dobbiamo per forza essere vicino ad una imminente correzione, meglio, però, sapere quali sono le opzioni e la strategia a nostra disposizione. Una piccola digressione prima di continuare, anche ad inizio 2017 molti operatori di mercato e gestori erano convinti che fossimo vicino ad una correzione per poi registrare un ottimo anno e con bassissima volatilità... improbabile che duri all'infinito!
Quindi, quali opzioni e strategie abbiamo a nostra disposizione?
RIBILANCIARE
Se due o tre anni fa siamo partiti con un portafoglio a benchmark formato per il 60% da azioni ed il 40% da obbligazioni, è molto facile che quel portafoglio oggi assomigli più ad un 80% di azioni e un 20% di obbligazioni. Passare da un portafoglio 60/40 ad uno 80/20 è un bell'aumento del rischio. Una strategia diligente è quella di prendere profitto su una parte azionaria e riallocarla a quella obbligazionaria, in modo da tornare al nostro portafoglio originale 60/40. Determinare il proprio profilo di rischio e conoscere se stessi è fondamentale per decidere di intraprendere una strategia a benchmark, ma una volta fatta bisogna rispettare i pesi.
RIBILANCIARE IN VALORE RELATIVO
Questa strategia è simile a quella appena illustrata con la variante di allocare più risorse verso quelle categorie di asset class che hanno fatto peggio, prendendo più profitto da quelle che hanno fatto meglio. Negli ultimi tre anni le azioni americane hanno reso meglio di quelle europee o dei mercati emergenti. Decidere di prendere più profitto da azioni americane per reinvestire (rispettando i nostri pesi dell’allocazione standard 60/40) in Europa o in mercati emergenti deve comunque essere frutto di un’analisi che possa farci concludere che la sottoperformance potrebbe essere recuperata.
EVITARE INUTILI COMPLESSITA'
Il modo migliore per prendere meno rischi sui mercati è semplicemente aumentare la liquidità del portafoglio. Esistono numerosi strumenti sul mercato come ETF a leva, Future o strategie che all'apparenza ci permettono di ridurre solo specifici rischi. Tuttavia, affinché questi strumenti e strategie possano dare un contributo positivo al nostro portafoglio, dobbiamo essere estremamente abili nell'usarli e fortunati a scegliere il giusto momento di implementazione. Spesso costi, volatilità e momento sbagliato vanificano il potenziale economico di una buona idea.
BUY AND HOLD: COMPRA E MANTIENI
Essere un investitore di lungo periodo è facile quando le cose vanno bene, molto più difficile è mantenere la calma e l’autocontrollo quando le cose vanno male. Non è una strategia per tutti perché molto sfidante dal punto di vista emotivo. Tuttavia, per chi riesce a mantenere la barra dritta, la ricompensa è un drastico aumento delle possibilità di avere una performance positiva, sia attraverso una riduzione dei costi per sbagli nelle tempistiche di investimento, sia per costi di transazione.
FONDO PENSIONE
Il fondo pensione integrativo, per intenderci quello sul quale non paghiamo tasse fino ad una contribuzione annua di 5.165 euro, è uno degli strumenti o, se vogliamo, strategie migliori per ottenere risultati positivi nel lungo periodo. Tra i vantaggi fiscali non abbiamo solo la detassazione delle contribuzioni, ma anche una minore tassazione del capital gain, delle anticipazioni e della prestazione pensionistica. Tutti questi vantaggi ci vengono concessi dal legislatore perché siamo forzati ad un investimento nel lungo periodo e ad una ridotta disponibilità: possiamo cambiare fondo, ma non prelevare a nostro piacimento. Proprio quest’ultima caratteristica trasforma il Fondo Pensione nella strategia anti panico per eccellenza! Un fondo a benchmark costruito per il lungo periodo, che non posso disinvestire nei momenti in cui il mercato va male, è l’equivalente di una strategia Compra e Mantieni o Buy and Hold che, come abbiamo visto, aumenta drasticamente le possibilità di avere una performance positiva nel lungo periodo.
DOLLAR COST AVERAGING O PIANO DI ACCUMULO
Da un punto di vista puramente psicologico, ci sono pochissime strategie che funzionano meglio di un piano di accumulo all'interno di un portafoglio ben diversificato. Il piano di accumulo ci permette di fare investimenti ad intervalli regolari e predefiniti; non siamo più stressati dallo scegliere il momento giusto o dalla paura di fare errori. Se attuiamo questo piano anche in un mercato che scende, l’acquisto periodico ci permette di mediare verso il basso il prezzo e, una volta che il mercato comincerà a risalire, ci metteremo molto meno tempo a vedere il segno verde nel nostro portafoglio. Questa strategia, per quanto semplice, ha diversi lati positivi: il primo, quello psicologico di investire un po’ alla volta e quindi mediare il prezzo, è facilmente intuibile, il secondo, quello matematico che porta a risultati migliori, è meno intuitivo e per questo gli dedicheremo la prossima nota; la quarta ed ultima di questa serie.
Sono un Financial Advisor e il mio focus è soprattutto sulle dinamiche ed interazioni di carattere finanziario che si sviluppano tra capitale aziendale da una parte e patrimonio familiare/personale dall’altra. Puoi ricevere regolarmente aggiornamenti e approfondimenti su temi come questo iscrivendoti alla mia newsletter QUI.
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Senior Underwriter Treaty Reinsurance France & Benelux at Helvetia
7yUn bell‘articolo, Riccardo, e anche facile da comprendere (per un outsider come me). Grazie.
Partner presso Family Cube Partners
7yBravo Ric, ottimi consigli per investitori più o meno professionali