Connessioni emotive e management - Emotional connections and management

Lo so, lo so... questo articolo è un pò off topic e voglio dirlo immediatamente, quindi se deciderete di leggerlo, dopo non lamentatevi!

Lo scorso fine settimana, il management team di SolutionsAcademy si è ritrovato a Milano per il nostro annuale Management meeting. Ci aspettavamo di lavorare sulle strategie, rivedere i nostri obiettivi e pianificare le prossime tappe del nostro percorso — e lo abbiamo fatto! Ma ciò che ha davvero segnato questo incontro è stato qualcosa di meno tangibile: la capacità di ascoltarci e di capirci, non solo come colleghi ma come persone.

In un mondo che spesso ci spinge a concentrarci solo sui numeri e sugli obiettivi, ci siamo concessi un momento per fermarci. Abbiamo scelto di parlare apertamente delle sfide che affrontiamo ogni giorno, non solo sul lavoro ma anche nelle nostre vite personali. È stata una scelta coraggiosa, quella di condividere le nostre paure e le nostre preoccupazioni, che ha creato uno spazio di connessione profonda e autentica.

Quello che è emerso è stato illuminante. Ci siamo resi conto che ciò che ci rende più forti come squadra non è l’assenza di difficoltà, ma il modo in cui siamo in grado di sostenerci l’un l’altro. A Milano, abbiamo trovato il coraggio di dirci che va bene sentirsi sopraffatti, che non c’è nulla di sbagliato nel mostrare vulnerabilità. Questo ha trasformato il meeting in qualcosa di unico, uno spazio dove ascoltare non significava rispondere, ma semplicemente esserci, con rispetto e senza giudizio.

Il risultato è stato un senso di allineamento che va molto oltre la strategia. Sentirci accolti nei nostri aspetti più umani ha rafforzato la nostra fiducia reciproca e ha creato una base solida per lavorare insieme con più energia e determinazione. Abbiamo toccato con mano che, se vogliamo costruire qualcosa di grande, dobbiamo partire dal prendersi cura l’uno dell’altro. Non che non lo sapessimo già, ma rifletterci apertamente è un'altra cosa...

Anche i momenti informali hanno avuto un ruolo importante. Una cena in un ristorante tipico milanese, una passeggiata per le strade della città: piccole parentesi che ci hanno ricordato quanto sia potente condividere non solo obiettivi, ma anche esperienze. Questi momenti, tanto quanto le sessioni di lavoro, ci hanno permesso di approfondire le nostre relazioni, affrontare questioni irrisolte ed alleggerire il peso delle responsabilità.

Il meeting ci ha lasciato con lezioni preziose che porteremo con noi nei mesi a venire. Abbiamo riscoperto che il valore di una squadra non si misura solo nei risultati, ma nella capacità di creare spazi in cui ogni voce possa essere ascoltata, ogni preoccupazione accolta. Milano ci ha ricordato che prima di essere un’azienda, siamo persone che lavorano insieme per qualcosa in cui credono. Ed è proprio questa umanità condivisa che ci dà la forza di guardare al futuro con fiducia.

Grazie Kirsten Dierolf, ICF MCC, ICF ACTC, EMCC MP, ESIA, ITCA MP , Cristina Mühl, PCC, ACTC, SP, ITCA SP, ESIA e Chris Bekker per la bellissima esperienza!

I know, I know... this article is a bit off topic, and I want to say it immediately, so if you decide to read it, don't complain afterwards!

Last weekend, the Solutions Academy management team got together in Milan for our yearly management meeting. We were expecting to work on strategies, review our goals and plan the next steps of our journey – and we did! But what really made this meeting special was something less tangible: the ability to listen to each other and understand each other, not just as colleagues but as people.

In a world that often makes us focus only on numbers and targets, we took a moment to stop and think. We talked openly about the challenges we face every day, not only at work but also in our personal lives. It was a brave choice to share our fears and concerns, which created a space for deep and authentic connection.

What came out of it was really interesting. We realised that what makes us stronger as a team is not that we don't have difficulties, but that we can support each other. In Milan, we found the courage to tell each other that it is OK to feel overwhelmed, that there is nothing wrong with showing vulnerability. This made the meeting really special, a space where listening didn't mean responding, but simply being there, respectfully and without judgement.

The result was a sense of alignment that went far beyond strategy. It was great to feel welcomed in our most human aspects, which strengthened our mutual trust and created a solid foundation to work together with more energy and determination. We also talked about the fact that if we want to build something great, we have to start by taking care of each other. We already knew this, but it was good to reflect on it openly.

We also found that informal moments were really important. Things like a dinner in a typical Milanese restaurant, a walk through the city streets showed us how powerful it is to share not only goals, but also experiences. These moments, as much as the working sessions, helped us to deepen our relationships, address unresolved issues and lighten the burden of responsibilities.

The meeting left us with some great takeaways that we'll be able to use in the coming months. We realised that the value of a team is not just about the results, but also about creating a space where everyone's voice is heard and everyone's concerns are welcomed. Milan showed us that before we're just a company, we're people working together for something we believe in. It's this shared humanity that gives us the strength to look to the future with confidence.

Thank you Kirsten, Cristina and Chris for the amazing experience!