La Scala del Successo
La scala del successo è un’immagine potente che simboleggia il percorso di crescita personale, professionale e spirituale. È una metafora, proposta da Stephen Covey del suo Libro “Le 7 Regole del Successo”, che rappresenta il cammino di crescita personale, professionale e spirituale di ognuno di noi.
In UNICSA abbiamo revisionato e ampliato il concetto per renderlo un valido strumento di comprensione strategica.
Una Scala per ogni Missione
La vita non è racchiusa in una sola scala del successo; ognuno di noi si confronta con molteplici scale, ognuna rappresentativa di una missione, un obiettivo o una sfera di realizzazione. È come se ci fosse una scala per ogni grande ambizione, ogni progetto di crescita personale e ogni aspetto significativo della nostra esistenza. Si può dire che la carriera, le relazioni, la salute, la spiritualità o qualsiasi altra area che richieda impegno e dedizione possieda una sua specifica "scala", con una base, un percorso e una arrivo.
Questo rende il concetto di scala molto più sfaccettato e complesso rispetto a una singola e lineare ascesa verso il successo.
Immagina ogni scala come un sentiero unico che parte da una chiara comprensione dei valori e delle intenzioni alla base di quel particolare aspetto della vita, per proseguire in un percorso di apprendimento e sviluppo, fino a culminare in un senso di realizzazione legato a quella sfera specifica. Ad esempio, la scala del successo professionale può essere ancorata a valori come la dedizione e la crescita continua, mentre la scala delle relazioni è più spesso legata alla fiducia, al rispetto e alla connessione autentica.
Ogni missione significativa ci porta a salire una nuova scala, e ognuna richiede un diverso tipo di impegno e di consapevolezza.
Attenzione a non Poggiare la Scale sul Muro Sbagliato
Ciò che è fondamentale è capire su quale scala vogliamo investire le nostre energie in un determinato momento, evitando di disperderle in troppe direzioni. È anche importante fare una verifica periodica, perché, pur rimanendo fedeli alla missione, a volte possiamo renderci conto che abbiamo appoggiato la scala al muro sbagliato e che quella specifica salita non ci porta dove realmente vogliamo arrivare.
In altre parole, ogni missione che accettiamo come davvero importante è una scala a sé stante, e può sovrapporsi o intrecciarsi con altre. La vita è quindi un mosaico di scale, un insieme di percorsi di crescita e di traguardi, che ci invitano a procedere con attenzione, a scegliere consapevolmente ogni gradino e a verificare, lungo il cammino, che stiamo avanzando nella direzione giusta per la nostra autentica realizzazione.
La Scale: Uno Schema Replicabile
La scala del successo può essere vista come uno schema strategico replicabile all'infinito una volta compreso il meccanismo.
Proprio come un modello strategico efficace, essa fornisce una struttura chiara e versatile per avanzare verso qualunque obiettivo significativo.
La riproducibilità del concetto sta nella sua suddivisione in fasi ben definite: una base di valori e intenzioni, un percorso di crescita e adattamento e una cima di realizzazione e soddisfazione. Questa struttura può essere applicata a molteplici missioni della vita, che siano obiettivi professionali, personali o legati a una crescita interiore.
Capito il meccanismo della scala, è possibile adattarlo a ciascun nuovo scopo, mantenendo l’essenza del modello: una progressione guidata da principi di fondo, verifiche lungo il percorso e un costante allineamento alla direzione prescelta. Ogni volta che affrontiamo una nuova sfida o ci poniamo una nuova meta, la “scala” ci offre un quadro strategico: possiamo costruire la base riconfermando i nostri valori, avanzare con metodo e consapevolezza e, infine, misurare il successo non solo dai risultati ottenuti ma dal grado di coerenza e soddisfazione che sentiamo.
Una scala divisa in tre
Immagina la scala come fosse un percorso definito in tre sezioni — la base, il mezzo e la cima — ci permette di visualizzare le diverse tappe che caratterizzano questo viaggio, ciascuna con sfide e opportunità uniche.
Ogni livello non è solo una fase temporanea, ma un fondamento per i passi successivi, richiedendo una consapevolezza costante, la capacità di adattamento e un continuo confronto con le proprie aspirazioni più profonde. Approfondire questi tre livelli ci aiuta a comprendere meglio il nostro percorso e a orientare la scala verso la nostra vera destinazione.
Questa scala rappresenta una serie di gradini che ciascuno di noi decide di salire per raggiungere quello che considera "successo". Ogni gradino rappresenta una tappa di crescita, come l’acquisizione di nuove competenze, il raggiungimento di traguardi importanti o l’ottenimento di riconoscimenti. Tuttavia, questa scala racchiude insidie spesso ignorate, perché il successo non si trova sempre dove pensiamo, e non tutti i gradini hanno lo stesso valore.
La scala del successo inizia proprio con una solida base costituita dai nostri valori, da ciò che intendiamo realizzare e dalla visione di ciò che davvero conta per noi. Questo è il punto cruciale in cui definiamo con chiarezza e determinazione cosa desideriamo ottenere, ed è fondamentale sottolineare la parola "realmente". Spesso, infatti, confondiamo ciò che vogliamo con ciò che ci aspettiamo o speriamo che accada, ma la differenza tra intenzioni, speranze e obiettivi è profonda.
I valori sono ciò che ci guida nelle scelte quotidiane e nel lungo termine; rappresentano quel sistema di principi personali che ci indirizza anche nei momenti di difficoltà.
Le intenzioni, invece, sono il punto di partenza di ogni nostro desiderio e si legano al piacere di realizzare un cambiamento o un miglioramento.
Tuttavia, se non si concretizzano in vere decisioni, le intenzioni rimangono semplici aspirazioni e possono facilmente diventare speranze vaghe, prive di una reale direzione. Solo le vere decisioni hanno la forza di recidere ogni altra possibilità, come fece Hernán Cortés. Il conquistador spagnolo fù famoso per aver bruciato le navi nel 1519, quando sbarcò in Messico. Questo gesto simbolico aveva un obiettivo chiaro: togliere ogni possibilità di ritirata, costringendo i suoi uomini a impegnarsi completamente nella missione di conquista senza alcuna via di fuga. Questo atto divenne un esempio emblematico di decisione e determinazione assoluta, poiché eliminava ogni alternativa e spingeva il gruppo a dare il massimo per raggiungere l’obiettivo.
Tagliare fuori ogni altra possibilità di scelta determina un impegno irreversibile, spingendoci a proseguire con convinzione e a dedicare tutte le energie verso la meta, senza lasciarci distrarre da alternative o compromessi che potrebbero deviare il percorso.
La Speranza è l'Ultima a Morire
Questa frase è emblematica della natura tenace della speranza, quella forza resiliente che ci sostiene anche nelle situazioni più difficili, donandoci la capacità di guardare al futuro con fiducia. La speranza ci permette di continuare a camminare nonostante le avversità, di credere che, nonostante le circostanze, il domani possa riservare qualcosa di migliore.
Tuttavia, come recita anche un altro proverbio, "chi di speranza vive, disperato muore". Questo detto ci ammonisce su un aspetto cruciale: la speranza, da sola, non basta.
Se rimane ancorata unicamente al desiderio e non si traduce in un piano concreto, può addirittura diventare pericolosa, trasformandosi in una gabbia di aspettative vane.
In altre parole, avere fiducia in un futuro migliore è essenziale, ma questa fiducia deve trovare riscontro nei fatti, nei risultati concreti, visibili nelle tappe che ci avvicinano alla nostra meta.
Quando manca questo riscontro, la speranza rischia di divenire un’illusione, un’aspettativa senza fondamento che ci immobilizza, creando un senso di attesa infinita e spingendoci a credere in un cambiamento che, di fatto, non stiamo costruendo attivamente.
La speranza, per mantenere il suo valore, ha bisogno di essere rinfrancata da piccoli successi, da conferme lungo il cammino, quei check point che ci permettono di verificare se il percorso intrapreso è davvero quello giusto e se ci sta avvicinando al risultato che desideriamo.
Poggiare la Scala sul Muro Giusto
Si dice che A differenza delle speranze, gli obiettivi nascono da una decisione consapevole e concreta: definiscono un traguardo verso cui indirizzare gli sforzi e costruire un percorso preciso.
I check point sono momenti fondamentali per valutare i progressi, per fare un bilancio e per capire se il cammino è davvero produttivo.
Ogni traguardo, ogni tappa intermedia, ci offre un’opportunità preziosa di riflessione: è qui che possiamo misurare la distanza tra speranza e realtà, tra aspettativa e concretezza.
È attraverso questa valutazione costante che la speranza cessa di essere solo un desiderio e diventa un potente motore di azione, trasformandosi in una forza attiva e tangibile.
Solo unendo speranza e azione possiamo evitare il pericolo dell’illusione e dare alle nostre aspettative la forma di obiettivi realizzabili, di traguardi raggiungibili che danno alla speranza stessa un valore autentico.
Così, anziché restare sospesi in un desiderio astratto, creiamo un percorso concreto che trasforma ogni passo in un gradino verso una meta reale e significativa.
Quando appoggiamo la nostra scala su un "muro" giusto, ovvero verso una meta che rispecchia profondamente i nostri valori, le intenzioni si trasformano in obiettivi reali e misurabili, e la scala si fonda su un terreno stabile e autentico.
Iniziare con "La Fine in Testa"
Partire dalla fine significa, definire in modo chiaro cosa vogliamo ottenere, e lo si fa appoggiandosi ai valori come fondamenta, distinguendo tra ciò che è una semplice speranza e ciò che può diventare un obiettivo tangibile. Questo primo passo ci consente di evitare il rischio di salire verso una meta che, una volta raggiunta, potrebbe rivelarsi priva di significato per noi.
Questo fondamento è spesso invisibile, soprattutto se non abbiamo ancora preso consapevolezza di ciò che guida davvero le nostre azioni.
Ed è qui che scegliamo su quale “muro” appoggiare la nostra scala, così da evitare di scalare faticosamente verso una meta che poi si rivela priva di significato o soddisfazione.
Cosa Troveremo in Vetta?
In cima alla scala troviamo idealmente la realizzazione dei nostri valori fondamentali e della nostra visione: uno spazio in cui possiamo guardarci indietro e vedere ogni passo come parte di un percorso coerente con ciò che desideriamo davvero.
Come affermava Steve Jobs, il futuro è difficile da comprendere mentre lo viviamo: solo una volta raggiunto un traguardo possiamo guardarci indietro, unire tutti i puntini e riconoscere il senso del percorso che abbiamo intrapreso.
Così, una volta in cima alla scala, ciò che troviamo è molto più che il raggiungimento di un obiettivo o il coronamento di un successo materiale. Troveremo la realizzazione profonda dei nostri valori fondamentali e della visione che ci ha guidato fin dall’inizio.
La vetta rappresenta uno spazio di riflessione autentica, un luogo in cui ogni tappa e ogni sacrificio si rivelano per quello che sono stati: parte di un disegno più ampio, uno schema che, gradino dopo gradino, ha dato vita a un percorso coerente con ciò che desideriamo realmente.
È qui che possiamo finalmente valutare la portata delle nostre scelte, capire se abbiamo allineato le nostre azioni a ciò che conta davvero per noi e, nella somma dei nostri sforzi, riconoscere il percorso che rispecchia la nostra vera essenza.
Essere sulla cima della scala non è semplicemente il punto di arrivo, ma il momento in cui, con consapevolezza, comprendiamo l’impatto delle decisioni prese lungo il cammino e vediamo il filo conduttore che le lega tutte.
Ogni puntino unito rivela non solo i successi e i sacrifici, ma anche la coerenza che ci ha permesso di crescere e di restare fedeli a noi stessi. Alla fine, ciò che troveremo è una visione chiara della nostra vita, un mosaico che racchiude le esperienze, le scelte e le conquiste che ci hanno portato esattamente dove volevamo arrivare, nel rispetto dei nostri valori più autentici.
Tuttavia, oggi questa fine è “invisibile”: non sappiamo con certezza né cosa troveremo né se i nostri sforzi saranno davvero appaganti.
Proprio per questa incertezza si rende essenziale partire con la giusta direzione e fare un controllo costante durante il percorso.
Raramente alla partenza abbiamo una visione chiara della cima della scala
Spesso ci rendiamo conto di quanto siamo vicini alla meta solo nei momenti di riflessione, di crisi o di cambiamento. Ed è proprio in questi momenti che possiamo fare una pausa, guardarci intorno e chiederci se la nostra scala è appoggiata sul muro giusto. Sono questi momenti che ci consentono di verificare se i traguardi verso cui stiamo lavorando ci stanno davvero portando dove vogliamo arrivare.
Alla fine, le scale del successo rappresentano percorsi di crescita e di realizzazione. Se è vero che la meta non è visibile, avere la “fine in testa” significa seguire un faro interiore che ci permette di orientare ogni gradino e valutare, costantemente, se siamo ancora sulla giusta strada.
Attenzione a Non Poggiare la Scala sul Muro Sbagliato
Lungo il percorso è facile farsi intrappolare in attività che sembrano importanti ma non portano reali benefici, come lavorare duramente per scalare una "scala del successo" appoggiata al muro sbagliato. È possibile essere molto impegnati e attivi senza però essere efficaci.
Spesso ci troviamo ad ottenere vittorie prive di significato, conquistando traguardi che ci hanno richiesto enormi sacrifici, solo per scoprire di aver trascurato ciò che contava davvero. In ogni campo – che tu sia un medico, un insegnante, un attore, un politico, un imprenditore o un atleta – è facile cadere nella trappola di cercare guadagni maggiori, riconoscimenti o competenze più elevate. Ma molti scoprono, troppo tardi, che tutto ciò li ha resi ciechi verso le cose più importanti, che ora sono irrimediabilmente perdute.
Domandati:
Il successo non è un uguale per tutti.
La parola racchiude un obiettivo che assume forme diverse per ciascuno di noi.
Se saliamo la scala del successo solo per adeguarci alle aspettative esterne – della società, della famiglia o della nostra ambizione non riflessiva – rischiamo di trovare in cima solo un senso di vuoto o insoddisfazione.
Per questo motivo, è essenziale appoggiare la scala su un "muro giusto", una direzione che rispetti i nostri valori, la nostra visione personale e ciò che conta davvero.
Senza una profonda consapevolezza, possiamo trovarci a investire energie in obiettivi che, una volta raggiunti, rivelano la loro inconsistenza o insignificanza per la nostra realizzazione.
Ogni gradino della scala può rappresentare un avanzamento verso traguardi più ambiziosi. Mentre saliamo, è fondamentale verificare costantemente che la nostra direzione sia ancora in linea con ciò che desideriamo davvero.
La "scala del successo" richiede tempo, impegno, sacrificio e costanza. Tuttavia, se non la percorriamo con consapevolezza e riflessione, rischiamo di perdere di vista ciò che conta davvero. La riflessione su ogni tappa ci consente di correggere la rotta, di rivalutare gli obiettivi e di abbandonare, se necessario, strade che ci porterebbero lontano dalla nostra realizzazione personale.
Quello che conta davvero non è materiale e varia da persona a persona, ma alcuni elementi fondamentali tendono a emergere in modo ricorrente, poiché rispecchiano i bisogni profondi dell’essere umano e la sua ricerca di realizzazione autentica.
Ecco alcuni di questi valori e aspirazioni universali:
La vita cambia radicalmente quando riconosciamo cosa è davvero importante
Tenendo chiara questa idea, potremmo impegnarci ogni giorno per essere e fare ciò che nella tua vita conta realmente di più.
Se la scala è appoggiata al muro sbagliato, ogni passo ci porterà semplicemente più velocemente nella direzione sbagliata. Possiamo essere estremamente impegnati e persino efficienti, ma se la scala è posizionata male, ogni sforzo sarà vano. Saremo davvero efficaci solo quando inizieremo il nostro percorso di vita con la fine in testa, allineando ogni azione alla destinazione che conta davvero per noi.
Riflettere su ciò che vorremmo che fosse ricordato di noi alla fine della nostra vita ci aiuta a definire cosa significa per noi il “successo”.
Questa visione potrebbe essere molto diversa da quella che pensavamo di avere: fama, successo o denaro, per esempio, potrebbero non essere nemmeno sul "muro giusto." Avere la fine in testa offre una prospettiva diversa.
Come ricorda la storia di un uomo che, alla morte di un amico comune, chiese a un altro: “Quanto ha lasciato?” L’altro rispose semplicemente: “Tutto.”
Avere la fine in testa offre una prospettiva diversa, un modo per valutare cosa sia davvero importante e se i nostri sforzi ci stiano avvicinando a ciò che conta. Questa riflessione ci invita a considerare non solo la direzione in cui stiamo andando, ma anche a riflettere sul significato profondo delle nostre azioni e delle nostre scelte.
Leadership e Management
È proprio qui che questi due concetti trovano il loro spazio.
La leadership, infatti, non è solo questione di saper motivare o dirigere gli altri, ma implica innanzitutto la capacità di individuare il "muro giusto" su cui appoggiare la propria scala. È una scelta consapevole, una visione chiara di ciò che si ritiene importante, perché rappresenta il percorso che si desidera seguire fino alla vetta.
D’altro canto, il management non riguarda solo l'efficienza o la competenza nell'andare avanti, ma si tratta di assicurarsi che ogni passo fatto lungo la scala sia ben saldo e in linea con la meta.
La leadership individua la direzione, il "muro" su cui salire, mentre il management lavora per salire con metodo e costanza, affinché ogni sforzo sia coordinato e ogni obiettivo intermedio raggiunga il suo pieno valore.
In questo modo, il connubio tra leadership e management diventa essenziale per costruire un percorso verso un successo autentico, un successo che rifletta non solo il raggiungimento di traguardi, ma anche l'allineamento con valori profondi e obiettivi che abbiano significato. La scala del successo, quindi, diventa un’immagine potente del percorso di crescita personale, professionale e spirituale. Ogni gradino rappresenta una tappa fondamentale – che sia una nuova competenza, un riconoscimento o un traguardo raggiunto – ma è la consapevolezza della leadership e la struttura del management che permettono di evitare il rischio di trovarsi alla fine su una scala che non porta al luogo desiderato.
LO SCHEMA
La scala del successo può essere immaginata come un percorso ben definito in tre sezioni: la base, il mezzo e la cima. Ciascuno di questi livelli rappresenta una fase fondamentale, caratterizzata da elementi distintivi e da specifiche sfide che richiedono consapevolezza, adattamento e verifica costante. Vediamoli in dettaglio.
1. La Base della Scala del Successo: Fondamento di Valori e Intenti
Alla base della scala del successo si trovano i valori, le intenzioni e la visione che ciascuno di noi ha per la propria vita. Questa è la fase in cui prendiamo coscienza di ciò che conta davvero, definendo la nostra idea di "successo" non come un concetto universale ma come qualcosa di unico e personale. Ecco cosa caratterizza questo livello:
In questa fase è fondamentale avere una prospettiva che non si lasci distrarre dagli obiettivi degli altri, ma che si mantenga allineata con la nostra autentica identità e con ciò che conta realmente per noi.
2. Il Mezzo della Scala del Successo: Progresso e Adattamento
Il mezzo della scala è il percorso di crescita e di avanzamento, dove il viaggio verso il successo diventa più intenso e complesso. È una fase in cui si accumulano competenze, esperienze e sfide che mettono alla prova la nostra determinazione e la nostra fedeltà ai valori di partenza. Ecco cosa si trova in questa fase:
Questa è la fase dove la perseveranza è fondamentale: mantenere la disciplina e la capacità di autovalutazione sono essenziali per continuare a salire senza perdere di vista i propri valori.
3. La Cima della Scala del Successo: Realizzazione e Consapevolezza
La cima rappresenta la meta finale e il momento della realizzazione, in cui possiamo guardarci indietro e riflettere sui risultati ottenuti e sulle lezioni apprese lungo il cammino. È il punto in cui possiamo sentirci realizzati, non solo per aver raggiunto i traguardi prefissati ma anche per averlo fatto in coerenza con i nostri valori fondamentali. Qui si trovano:
In conclusione, la scala del successo non è solo una struttura per raggiungere obiettivi; è un percorso consapevole e intenzionale verso la realizzazione di sé, guidato da valori profondi e da una visione chiara. Alla base troviamo i nostri principi e l’immagine della vita che vogliamo creare; al centro, il lavoro, la disciplina e i momenti di riflessione che ci guidano verso la giusta direzione; in cima, infine, il risultato di un percorso che ci riempie di autentica soddisfazione e che rappresenta l’equilibrio tra ciò che abbiamo costruito e chi siamo diventati.
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Holder Senior presso B.A & S.
1moMolto utile poter scoprire "dove" ci si appoggia!
Natural Born Networker 🎇👥 - Resp. Persefone Network 👥 - Training and People Management Consultant
1moOttimo post e ottimo consiglio su una riflessione necessaria e utile per comprendere quali azioni vanno intraprese per arrivare al punto desiderato!🤟😊
FP&A | Business Plan e Scenario Analysis | Controllo di Gestione | Reporting | Data-Driven Decisions | Performance Management
1moRagionare sulla direzione prima di salire è un atto di leadership verso se stessi. Mi colpisce l'idea di più scale: ogni "vetta" può cambiare senso a seconda dei nostri valori. Fermarsi e riflettere non è una perdita di tempo, ma un investimento per il futuro.
Analista organizzativo appassionato al contesto PMI. Consulente aziendale per piccole e medie imprese ed organizzazioni professionali. Formatore
1mo" ... il rischio di perdere di vista ciò che conta davvero ...", sia come punto di partenza, principi guida e fine ultimo. In fin dei conti è tutto "valoriale" ed "in comune". Altrimenti si vive di idoli e di attriti e sul lavoro, anche, è la distruzione lenta di se stessi. Grazie Danilo