Sei un leader B to A o un B to C?
Il racconto seguente si ispira ad un video di Vittorio Viarengo .
Quello che gli americani intendono con l’espressione “B to A” o “B to C” riflette un concetto molto interessante sul comportamento e le scelte che un leader, o un manager, compie nella selezione del suo team. Questo approccio descrive due tipologie di leader: il leader sicuro e competente (B to A) e il leader insicuro e incompetente (B to C). Il modo in cui un leader sceglie i suoi collaboratori può fare una differenza enorme non solo per il successo del team, ma anche per il valore percepito del leader stesso.
B to A: Il Leader Saggio e Sicuro
Quando si parla di un leader “B to A”, si fa riferimento a un manager che è consapevole delle proprie competenze, ma che non ha paura di circondarsi di persone che sono più abili di lui in certi campi. Questo è il segno di un leader forte, che non vede i collaboratori come una minaccia, ma come una risorsa preziosa per il successo collettivo. Un leader “B” sceglie un collaboratore “A” perché sa che:
Un bravo manager, quindi, non si preoccupa di proteggere il proprio ego o la propria autorità, ma si concentra su ciò che serve per far progredire il team, la compagnia o l’organizzazione. Il suo obiettivo non è apparire il più capace, ma costruire una squadra capace, e sa che il successo del gruppo è il suo successo.
B to C: Il Leader Insicuro e Incompetente
Dall'altra parte, il concetto di “B to C” descrive il tipo di leader che, invece di circondarsi di talenti migliori, preferisce avere intorno persone meno capaci. Questo avviene spesso per diverse ragioni:
Il Segreto del Successo di un Leader: Il Coraggio di Scegliere il Migliore
Ciò che emerge da questa distinzione tra B to A e B to C è il potere del coraggio e della fiducia di un leader. Un bravo manager non teme la competenza altrui. Anzi, la cerca attivamente, sapendo che circondarsi di persone eccellenti è ciò che lo renderà ancora più efficace. Questo atteggiamento genera fiducia reciproca, promuove una cultura dell’eccellenza e stimola la crescita personale e professionale di ogni membro del team.
Al contrario, un leader insicuro si preoccupa di proteggere la propria posizione più di quanto si preoccupi della crescita del team. Questo tipo di approccio non solo limita le opportunità di sviluppo, ma crea un ambiente tossico in cui il talento viene soffocato, e il progresso rallentato.
Un grande leader sa che il suo valore non deriva dall’essere la persona più intelligente o capace nella stanza, ma dall’avere la capacità di scegliere e valorizzare talenti migliori di lui. Un leader mediocre, invece, cerca di mantenere la propria posizione dominante circondandosi di persone che non lo sfideranno mai. La differenza tra “B to A” e “B to C” non è solo una questione di stile di leadership, ma rappresenta una filosofia di vita. Chi sa crescere insieme agli altri e riconoscere il valore altrui diventa un vero leader, mentre chi cerca di primeggiare solo per insicurezza resta incatenato alla mediocrità.
In definitiva, la grandezza di un leader si misura dal coraggio di essere superato dai suoi collaboratori. E questo non lo rende debole: lo rende grande, perché la vera forza non sta nel dominare, ma nel far brillare chi ci circonda.
Da queto ragionamento nasce il racconto metafora del caffè
Era una fredda mattina di ottobre, il sole si alzava lentamente sopra l'orizzonte, avvolgendo la città in una luce dorata che faceva brillare le foglie degli alberi come gioielli. Massimo si era svegliato presto, nonostante fosse domenica. Amava quei momenti di tranquillità prima che la città si svegliasse, il silenzio interrotto solo dal fruscio delle sue pantofole sul pavimento della cucina. Con gesti automatici, prese la caffettiera, riempì il serbatoio d'acqua e il filtro di caffè macinato. L'aroma iniziava già a diffondersi nell'aria, un profumo rassicurante che gli ricordava le mattine d'infanzia, quando il caffè preparato da sua madre era il segnale di un nuovo giorno.
Seduto alla piccola tavola della cucina, Massimo gustò il primo sorso di caffè. Era semplice, fatto in casa, e il costo era irrisorio: pochi centesimi per un attimo di piacere personale. Eppure, mentre guardava fuori dalla finestra, si rese conto che quello stesso caffè, se fosse stato bevuto altrove, avrebbe avuto un sapore diverso, un significato diverso. Perché il valore di quel piccolo gesto quotidiano cambiava, mutava a seconda del contesto, delle circostanze.
Pensò a quando, solo la settimana prima, aveva bevuto lo stesso identico caffè in un bar sotto casa. Il prezzo? Un euro e venti centesimi. Un aumento notevole per un prodotto identico. Ma c'era qualcosa di diverso. Al bar, non era solo. C'erano altre persone, un viavai continuo, il rumore delle tazzine che tintinnavano, le risate soffuse dei clienti e il chiacchiericcio di fondo. E poi c'era il barista, che con un sorriso professionale gli porgeva il caffè. Non era solo il caffè che pagava. Pagava anche per l'esperienza, per il momento condiviso con gli altri, per l'ambiente in cui si trovava. Il valore non stava nella bevanda, ma nel luogo e nelle persone che lo circondavano.
Continuò a riflettere mentre terminava la sua tazza. Un caffè al ristorante era ancora più caro, due, forse tre euro. La differenza? Un ambiente più raffinato, un tavolo ben apparecchiato, camerieri in divisa che ti servivano con attenzione. Anche lì, il caffè restava lo stesso, ma il suo valore cresceva perché il contesto era più elevato, più formale. Ogni dettaglio contribuiva a far sentire il cliente speciale, parte di qualcosa di più grande, più prestigioso.
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Ma il vero esempio, pensò Massimo, era l'esperienza che aveva vissuto qualche anno fa, in uno dei luoghi più iconici del mondo. Piazza San Marco, a Venezia. Ricordava ancora il momento in cui si era seduto al Florian, uno dei caffè storici più celebri al mondo. Davanti a lui, l'orchestra suonava un valzer dolce e malinconico, le note si diffondevano nell'aria mentre il sole calava all'orizzonte, tingendo di rosso i palazzi circostanti. Aveva ordinato un caffè. Quando era arrivato il conto, aveva sorriso. Tredici euro per una semplice tazzina di caffè. Un prezzo spropositato, se pensava solo alla bevanda.
Ma non era solo il caffè. Era Piazza San Marco. Era la musica. Era l'arte, la storia, l'atmosfera intorno a lui. In quel momento, il caffè non era più una semplice bevanda: era un'esperienza, un pezzo di storia che si stava svolgendo davanti ai suoi occhi. Il valore del caffè non dipendeva da ciò che c'era nella tazza, ma da tutto ciò che lo circondava. Ed era disposto a pagare quel prezzo perché quel momento non era replicabile altrove.
Massimo si alzò dal tavolo e torno verso casa percorrendo le calli veneziane fino alla stazione dei treni.
Il caffè nella sua cucina era finito, ma la riflessione rimase. Si rese conto che il caffè era solo una metafora per la vita stessa. Il suo valore, come quello del caffè, cambiava a seconda del contesto, delle persone intorno a lui, delle circostanze. Lo stesso Massimo, nella solitudine della sua cucina, aveva un valore diverso rispetto a quando era in mezzo agli amici, alla famiglia, o in un ambiente di lavoro. Il suo valore dipendeva dal modo in cui veniva percepito, dal ruolo che svolgeva in ogni situazione.
Come quel caffè a San Marco, ogni persona ha un valore intrinseco, ma questo può crescere o diminuire a seconda di dove si trova e di chi lo circonda. Essere consapevoli di questo significava anche capire l'importanza di scegliere il contesto giusto, le persone giuste, le opportunità giuste. Massimo sorrise. Forse la prossima volta avrebbe cercato di essere un caffè in Piazza San Marco, circondato da bellezza, arte e musica. Perché lì, il valore di ogni cosa – e di ogni persona – diventa inestimabile.
Mi Lancio per Concludere il Mio Epico Volo Pindarico!
Il mondo in cui viviamo è un campo di battaglia, un’arena in cui ogni passo che facciamo determina il nostro destino. Una verità potente, che pochi capiscono davvero: il valore di chi sei è strettamente legato a chi scegli di avere al tuo fianco.
Non si tratta solo di talento, intelligenza o ambizione personale. No, c’è un fattore ancora più potente, un elemento che può innalzarti oltre ogni limite o trascinarti giù nell'ombra del fallimento: le persone con cui ti circondi. Quelle persone non sono semplici comparse nella tua storia, ma co-protagonisti, e influenzano il percorso che prenderai, le scelte che farai, e soprattutto, chi diventerai.
Immagina per un attimo di essere un fuoco. Dentro di te arde un potenziale immenso, una scintilla pronta a trasformarsi in un incendio di grandezza. Ma se ti circondi di cenere, quel fuoco rischia di spegnersi, soffocato da persone che non credono in te, che non sanno vedere oltre l'orizzonte delle proprie limitazioni. La tua fiamma si affievolisce, il tuo potere si disperde.
Ora, pensa invece a ciò che accade quando scegli di circondarti di persone che brillano come te, che portano con sé il vento del cambiamento, la forza del sogno e la volontà di costruire qualcosa di straordinario. Quel fuoco, quella scintilla dentro di te, diventa un rogo inarrestabile, alimentato dalla passione, dalla visione e dal supporto di coloro che ti spingono a essere migliore, a dare il massimo.
Ecco la verità essenziale: le persone che ti circondano sono lo specchio del tuo destino. Se ti circondi di persone di poco valore, di individui che non sanno apprezzare il loro stesso potenziale, che vivono ancorati alla mediocrità, indovina cosa accadrà? Anche tu, lentamente, comincerai a sprofondare in quella palude, i tuoi sogni si appanneranno, le tue ambizioni diventeranno sfocate. Perché noi siamo creature influenzabili, ed è nella natura dell'uomo adattarsi all'ambiente che lo circonda. Se il tuo ambiente è povero, inerte, pieno di persone senza visione, anche tu, inevitabilmente, vedrai ridursi il tuo valore.
Ma non siamo fatti per accontentarci, vero?
Non siamo qui per essere la pallida ombra di ciò che potremmo essere. Siamo nati per eccellere, per superare ogni confine che ci viene imposto. E per farlo, dobbiamo essere attenti, spietati nella scelta di chi ci sta accanto. Non si tratta di egoismo, si tratta di proteggere il tuo fuoco, il tuo sogno, la tua missione. Devi avere accanto a te persone che credano nella tua visione tanto quanto tu ci credi, persone che ti sfidano, ti ispirano e ti ricordano, ogni singolo giorno, quanto tu valga.
Cerca chi ti sprona a migliorare, chi ti fa sentire vivo, chi ti motiva a fare di più. Queste sono le persone che plasmeranno la tua grandezza. Il loro valore si rifletterà su di te, e insieme crescerete, diventando invincibili. Perché ecco il segreto: quando ti circondi di persone di valore, non solo elevi il tuo potenziale, ma crei una sinergia, una forza collettiva che può trasformare i sogni più folli in realtà tangibili.
Dunque, se oggi ti senti bloccato, intrappolato in una vita che non ti rappresenta, se senti che il tuo potenziale è soffocato, guarda attentamente chi hai intorno. Chiediti se queste persone stanno contribuendo a costruire il tuo futuro o se ti stanno trattenendo nel passato. Sei l'artista della tua vita, ma non puoi dipingere un capolavoro usando colori spenti e privi di intensità. Trova chi, come te, vuole creare una vita di significato, di impatto, e cammina al loro fianco.
Ricorda sempre: sei la somma delle cinque persone con cui trascorri più tempo. Quindi scegli con cura, con determinazione. Non permettere mai a persone di scarso valore di abbassare il tuo. Tu vali quanto la tua visione, i tuoi sogni, le tue ambizioni. E per realizzarli, devi avere accanto a te coloro che vedono il tuo valore, e che ti spronano a vedere ancora più in alto, ancora più lontano. Tu non sei fatto per essere ordinario. Sei destinato alla grandezza, ma devi essere coraggioso abbastanza da scegliere chi ti accompagnerà in questo viaggio.
E quando lo farai, scoprirai che non ci sono limiti, che la tua vita, come quel fuoco dentro di te, non smetterà mai di bruciare con intensità, illuminando non solo il tuo cammino, ma anche quello di chi hai scelto di avere al tuo fianco.
Ad maiora