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Bluehost fornisce un buon servizio in termini di funzionalità di base e usabilità, tuttavia le mie interazioni con l’assistenza clienti si sono rivelate estremamente deludenti. Considerato che i prezzi non sono niente di speciale, il mio consiglio è di prendere in considerazione altri servizi di hosting.
Con Hostinger1, ad esempio, è possibile ottenere un hosting di migliore qualità a un prezzo più conveniente.
Bluehost può ancora farsi spazio nell’affollato mercato del web hosting?
In attività da oltre 20 anni, Bluehost è sicuramente riuscito a farsi un nome nel settore dell’hosting di siti web.
È un buon servizio? Dipende a chi chiedi. Alcuni ne celebrano le doti di affidabilità e facilità d’uso, ma non tutti su Internet si esprimono in modo tanto gentile.
I servizi di quest’azienda sono disponibili solo in inglese e includono soluzioni di hosting di tipo condiviso, VPS e dedicato. Purtroppo, nonostante ospiti più di 2 milioni di siti web, Bluehost non fornisce alcuna informazione sulla posizione dei suoi data center.
Volendo controllare tutto da me, ho sottoscritto il piano WordPress base di Bluehost1 e ho messo sotto torchio il servizio. Sono qui per condividere tutta la mia esperienza e la mia più onesta opinione al riguardo.
È stata di certo un’esperienza particolare. Con Bluehost ho vissuto cose mai viste con nessun altro servizio simile; a dire il vero, con qualsiasi altra azienda. Se hai bisogno di un piano di hosting, ti consiglio di stare alla larga da Bluehost e abbonarti a Hostinger1.
Ora, se fai una ricerca online su Bluehost, vedrai che molti siti lo posizionano molto in alto nelle loro graduatorie. Sospetto che la ragione di tutto ciò risieda più nella generosità del programma di affiliazione di Bluehost, piuttosto che nell’onesta opinione dei loro “esperti”. Esamineremo le cose un po’ più in profondità per vedere se merita davvero i tuoi soldi.
IÈ il momento di scoprire se Bluehost sia in grado di fornire al tuo sito web il livello di velocità, disponibilità, funzioni e assistenza che merita. Sei pronto? Iniziamo.
I ricchi elenchi di caratteristiche di un servizio dovrebbero essere sempre presi un po’ con le pinze. Non è infatti raro che i provider di web hosting esaltino i vantaggi di cPanel come se fossero “funzionalità speciali”, quando in realtà sono disponibili con quasi tutti i pacchetti.
Quali caratteristiche voglio vedervi citate? Beh, quelle importanti, come ad esempio una CDN (Content Delivery Network), servizio che migliora la disponibilità e la velocità del tuo sito web in tutto il mondo. Oppure una suite di sicurezza con firewall integrato, per garantire protezione ai tuoi visitatori e che il tuo sito sia sempre in buone condizioni.
Purtroppo, la maggior parte delle funzioni pubblicizzate da Bluehost appartengono al primo tipo di lista, quella che è più persuasione che altro. Vedremo tutto questo a breve, ma prima diamo a Bluehost un minimo di fiducia.
Tutti i suoi pacchetti sono ricchi di risorse, a partire dai 50 GB di spazio su disco del piano di base1. Con altri web hosting ho visto piani di base che offrono solo 500 MB, una quantità poco più che sufficiente per un sito medio. I 50 GB di Bluehost, invece, possono bastare anche per un negozio di e-commerce con centinaia di foto di prodotti in HD.
Con ogni piano di hosting di Bluehost riceverai anche quanto segue:
Certificati SSL per garantire sicurezza ai visitatori
Tutti i piani di Bluehost includono un certificato SSL. Fornire un SSL di qualche tipo è ormai una procedura standard per la maggior parte dei provider di hosting, ma non è niente di scontato.
I certificati SSL permettono al tuo sito di mostrare nella barra degli indirizzi quello splendido lucchetto che fa sentire tutti più sicuri: cifrano le connessioni dei visitatori e garantiscono l’autenticità del traffico dati tra il tuo server e i visitatori.
Perché è così importante? Non si può avere un negozio di e-commerce senza certificato SSL. Oltretutto, Google ha ammesso di attribuire un ranking più elevato ai siti web dotati di SSL. Se i tuoi concorrenti ce l’hanno e tu no, indovina un po’ chi arriva secondo nei risultati di ricerca…
Per installare il certificato SSL, dovrai parlare con l’assistenza clienti. Questo non è così facile come penseresti, ma una volta stabilito il contatto, saranno lieti di occuparsene.
Installazioni e aggiornamenti automatici di WordPress
Installare WordPress non è difficile. Una volta sì che creava problemi, ma oggi ci sono degli script che con un solo clic si occupano rapidamente di tutto. In ogni caso, è un’ottima cosa che ogni piano WordPress di Bluehost preveda WordPress preinstallato. Non c’è neppure bisogno di entrare in cPanel.
Inoltre, Bluehost si occuperà anche degli aggiornamenti. Non che siano complicati, considerato che in genere non richiedono altro che premere un pulsante; viene però facile dimenticarsene.
Un elenco dettagliato di cose da fare per ogni sito web che crei
Ho ritenuto questa una delle caratteristiche più interessanti di Bluehost, quindi non capisco perché l’azienda non la citi e non la pubblicizzi mai.
Costruire un sito web è un processo e, come in tutti i processi, è facile perdersi. I primi passi sono chiari: bisogna installare WordPress sul server e collegare il dominio. Ma dopo cosa succede?
Progettare il design delle tue pagine è un ulteriore passo. Realizzare configurazioni e ottimizzazioni SEO è un altro. In poco tempo ci si può ritrovare confusi. Una volta mi è capitato di pensare di aver terminato un sito web, per poi svegliarmi nel cuore della notte ricordando che non avevo configurato i backup.
Subito dopo aver creato l’account, la tua dashboard di Bluehost ti mostrerà una lista con tutti i passi necessari. Dopo averne compiuto uno, basta mettere la spunta e proseguire. Cosa c’è di meglio che contrassegnare le voci di un elenco? Niente: è semplice e lineare.
Questa lista include tutto ciò che ho menzionato in precedenza, oltre alla possibilità di aggiungere utenti, di aumentare le prestazioni, di eseguire la scansione in cerca di file pericolosi e altro. Basta premere “Let’s Go” accanto a qualsiasi voce e verrai indirizzato all’apposita schermata.
Se stai creando un sito web per la prima volta, questo elenco ti verrà molto utile.
Le non-caratteristiche pubblicizzate da Bluehost
Sulla sua pagina dell’hosting WordPress, Bluehost pubblicizza una serie di “caratteristiche” troppo lunga per passare inosservata.
In primo luogo, qui Bluehost afferma che installa “la più recente e più sicura versione di WordPress”. Non è certo qualcosa di speciale, ma proprio ciò che dovrebbe offrire qualunque provider di hosting. Nessuno si aspetterebbe di ricevere una versione vecchia e meno sicura, quindi perché dovrei sentirmi fortunato?
Un’altra “chicca” è la forma con cui Bluehost ti dà accesso a “centinaia di temi”, sia gratuiti che premium. Non è altro che il concetto alla base di WordPress! Designer e sviluppatori creano dei temi per la piattaforma, che poi tu puoi installare sul tuo sito. Ma questa non è mica una funzionalità di Bluehost, bensì di WordPress.
La mia preferita resta comunque la “Configurazione sicura delle credenziali di accesso” (Secure Configuration of Login Credentials). Questo implica che Bluehost ti permette di modificare le tue credenziali di accesso a – e cito – “qualcosa di tua scelta”. Geniale: scegli la tua password con Bluehost! Come se non ci avesse mai pensato nessuno!
In realtà, questo si traduce in più lavoro per te, che invece di poter scegliere la tua password fin dall’inizio, dovrai poi andare nella tua lista di utenti WordPress e modificare la password dell’amministratore. Non c’era proprio bisogno di una stupidaggine come questa.
Come web designer e sviluppatore, devo iniziare tessendo le lodi del team grafico di Bluehost. Capire cosa vogliano gli utenti, infatti, non è un compito semplice.
Io mi sono sentito a mio agio fin dalla homepage: rassicuranti tonalità blu e bianche, una chiara struttura delle pagine e una dettagliata scomposizione delle differenze tra i piano di hosting. Questo è qualcosa che manca a molti altri servizi di web hosting.
Creazione di un account con Bluehost
Scegliere il tuo piano è semplice1 e poi passi al processo di iscrizione. Ho scelto di utilizzare un mio dominio, ho inserito tutti i miei dati personali, ho aggiunto i miei dettagli di pagamento e sono stato ufficialmente accolto in Bluehost! Non mi restava altro che creare una password.
Dopo aver inserito la password che ho scelto e aver premuto il tasto Create Account, ho ricevuto un messaggio di errore.
Ho immesso nuovamente una password e il sistema mi ha detto che non posso inserire una password usata in precedenza. Allora ne ho provata una nuova, ma ho ricevuto un altro messaggio di errore. Alla terza password con il terzo messaggio di errore, ho deciso di tentare un nuovo approccio.
Ho aperto la homepage di Bluehost, ho premuto Login e ho inserito il mio nome utente e l’ultima password. Ha funzionato. Se ti succede anche a te, prova semplicemente a fare il login. Non ho idea del perché appaiano tali messaggi di errore.
Puoi trovare un resoconto dettagliato del mio processo di iscrizione qui, completo di screenshot.
Installazione di WordPress e collegamento del dominio
Dopo aver effettuato l’accesso all’account, ci sono da inserire i dettagli del sito web come faresti con un auto-installer come Softaculous e poi bisogna rispondere ad alcune domande.
Mi è parso che le scelte che ho fatto non abbiano avuto poi tanto effetto. Se vuoi puoi scegliere un tema (io non l’ho fatto) e poi vieni reindirizzato alla tua dashboard di Bluehost.
Puoi trovare un’analisi dettagliata del processo di installazione e delle mie esperienze con la connessione del dominio qui.
Schermate di caricamento che portano via tempo
Anche la dashboard è ben progettata. Ero rimasto contento della mia lista di cose da fare, quindi ho iniziato a dare un’occhiata alle funzioni. Ogni volta che cambi scheda, verrai accolto da una schermata di caricamento con la scritta “Alright world, time to take you on!” (Bene mondo, è ora di portarti online).
Questa schermata appare alquanto spesso, richiedendo ogni volta 2 o 3 secondi per caricarsi. L’ho trovata piuttosto fastidiosa, avrei voluto un’esperienza più fluida. Un design moderno non serve poi a molto, se poi il tuo tempo si divide fra funzionalità e schermate di caricamento.
A parte questo, devi ricordarti di entrare in WordPress e di cambiare la tua password utente. Non avevo idea di quale fosse la password predefinita; neppure l’assistenza clienti…
Dopo aver portato online il mio sito WordPress di base, “The Love of Burritos”, ho scelto il tema Twenty Nineteen. Si tratta di un tema di base e non ho aggiunto alcun file multimediale, quindi questo dovrebbe darci una buona idea su quanto di meglio abbia da offrire Bluehost.
Il primo passo è controllare la velocità di caricamento delle pagine e le prestazioni generali del sito. Per questo, affidiamoci a Sucuri Load Time Tester!
Che cosa ci dice tutto questo? Innanzitutto, anche se Bluehost non rivela l’ubicazione dei suoi data center, si possono notare migliori tempi di caricamento totale a Montreal, in Canada, e in alcune città dell’Europa occidentale. Per l’estremo oriente e gran parte degli Stati Uniti, invece, le prestazioni sembrano meno promettenti.
Tieni presente che la velocità reale del sito web sarà minore. Aggiungi qualche immagine in HD, un paio di plugin extra e il tuo visitatore di San Francisco potrebbe arrivare ad attendere fino a 2 o 3 secondi per il caricamento completo del sito.
Visti questi risultati, ti invito a considerare molto attentamente dove si trovi il tuo pubblico di riferimento. Se non si tratta di un luogo marcato in verde nell’immagine precedente, faresti meglio a prendere in considerazione altri servizi di hosting.
Bene, ora passiamo ai test di GTMetrix.
Il nostro sito di base va abbastanza bene. Bluehost ha realizzato importanti ottimizzazioni lato server, come le compressioni GZIP, e fornisce anche un plugin per occuparsi del caching.
L’ultimo aspetto da vedere è la disponibilità online del sito, nota come uptime. La maggior parte dei provider di web hosting si pubblicizza con il 99% di uptime, o persino il 99,9%, supportandolo con robuste garanzie. Tutti capiscono che pretendere il 100% di uptime è un po’ irrealistico, ma allo stesso tempo vogliamo che l’azienda per lo meno ci punti.
Tuttavia, sorprendentemente Bluehost non punta da nessuna parte. A malapena menziona la parola “uptime”. Preoccupante.
Questo non è mai un buon segno. Con in testa l’idea che Bluehost stesse nascondendo qualcosa, ho messo il mio sito su UptimeRobot e ho iniziato a monitorarlo. I risultati di alcuni giorni non possono considerarsi definitivi, ma indicano un uptime del 99,94%. Non è per niente male, però non c’è alcuna garanzia che vada sempre così.
Tutto ciò mi fa pensare: sarà che Bluehost non ritiene necessario citare l’uptime del suo hosting? Saranno stati i loro esperti di marketing a decidere che indicare questo dato non vende? Chi lo sa.
Insomma, come interpretiamo tutti questi risultati? La cosa che più mi preoccupa resta il tema dei data center. Trovo alquanto assurdo non conoscere la posizione fisica in cui verrà ospitato il mio sito web; anche perché, come si può vedere dalla tabella, le velocità variano molto in base al luogo.
Ecco le sembianze di una pessima esperienza con il supporto
Sulla carta, Bluehost fornisce un servizio di assistenza attivo 24/7 tramite live chat e telefono. Puoi chiamare un numero americano e un altro internazionale, ma il supporto è disponibile solo in inglese. In realtà, è qui che l’intero servizio diviene assolutamente terribile. Il supporto non è semplicemente pessimo, ma anche estremamente confusionario e fuorviante.
La mia prima interazione con il team di Bluehost ha avuto luogo prima di acquistare il piano. Ho contattato l’azienda via live chat, dove ho inserito i miei dati e sono stato subito messo in contatto con un agente di vendita. Bluehost offre l’assistenza via live chat soltanto in lingua inglese. Dopo il primo contatto, tra una risposta e l’altra c’è stato almeno un minuto di attesa.
Insomma, venti minuti di chat solo per chiedere se esista un’opzione di abbonamento mensile e informazioni su come funziona la garanzia di rimborso.
È andato tutto a rilento, ma ancora non avevo visto quel che sarebbe venuto dopo. Una volta creato il mio account, ho cercato un modo per contattare il supporto attraverso la mia area clienti. Niente. Solo un’icona col punto interrogativo mi ha poi riportato al centro di assistenza generale di Bluehost, dove mi è stata data la possibilità di effettuare nuovamente l’accesso.
Pertanto, ho premuto Login e sono stato ricondotto all’area dell’account. Ho fatto di nuovo clic sull’icona “?”, che mi riportato al centro di assistenza. Al bordo della disperazione, ho aperto la stessa chat già disponibile prima di registrarmi al servizio, però questa volta ho cliccato su Existing Customer (cliente esistente).
In pochi secondi si è connesso un rappresentante, che come verifica mi ha chiesto di indicare le ultime quattro “cifre” della mia password. Aspetta, cosa?!? Se c’è qualcosa che tutti sanno è che non bisogna mai e poi MAI rivelare a terzi una password, anche solo in parte.
Confuso, ho chiesto all’agente se era in grado di vedere la mia password e se potesse quindi confrontarla con i caratteri (non “cifre”…) che avrei indicato. La sua risposta è stata “Purtroppo, no”. Voglio essere il più chiaro possibile: se potesse vedere la mia password, sarebbe una gravissima violazione della privacy.
Cosa succede quando si rivelano quattro caratteri di una password personale? La rendi molto più facile da hackerare. Ho espresso le mie preoccupazioni all’agente dell’assistenza, e solo allora mi ha dato una seconda opzione: un token di verifica via e-mail.
Ma non potrebbero semplicemente verificare che sei tu perché hai effettuato il login? No. Pare che i sistemi non siano collegati. Ogni volta che contatti il supporto, quindi, dovrai fornire qualche tipo di verifica. Questo è semplicemente il metodo di autenticazione peggiore e meno sicuro che io abbia mai visto.
Comunque, sono stato al gioco (con una password creata appositamente per Bluehost!) e l’agente mi ha “verificato”.
Ho chiesto se ci fosse un modo più semplice per contattarli e, sorprendentemente, l’agente mi ha indirizzato a una vecchia pagina di cPanel, dove avrebbe dovuto esserci un link in fondo. Lì però ho trovato solo un link a oDesk, un’azienda ormai nota come Upwork sin dal 2014; non c’era nessun link al supporto di Bluehost.
Dopo aver realizzato che l’agente non sapeva di che parlava, ho avviato una nuova chat. Anche in questo caso, ho dovuto essere verificato. Ho domandato riguardo a un metodo migliore per contattare il supporto e il rappresentante mi ha chiesto di attendere, mentre chiedeva consiglio agli “esperti superiori”.
Dopo ben 15 minuti di attesa, la risposta è stata che non esiste un modo migliore per contattare il supporto.
Volendo farla finita con tutto questo, ho richiesto i nameserver per collegare il mio dominio. Dopo avermeli indicati, il rappresentante ha prontamente tentato di vendermi un servizio non necessario.
La mia ultima interazione è stata la richiesta di installazione del certificato SSL. L’agente mi ha detto che sarebbe stato fatto nel giro di un paio d’ore, e così è stato. Giusto per darti un riferimento, sappi che altri provider di hosting lo fanno in quattro minuti…
La morale della favola? Un metodo di assistenza clienti lento e progettato in modo orribile. Non esiste alcuna documentazione da consultare, la maggior parte dei rappresentanti non ne hanno un’idea e per di più ti bloccano un bel po’ in attesa di chissà cosa. Chiedo perdono, ma non ho avuto la forza di provare il supporto telefonico.
4.5
Prezzi
Abbonamento minimo annuale a prezzi nella media
Bluehost fornisce una semplice struttura tariffaria per le sue soluzioni con server condiviso, VPS e dedicato. Oltre ai normali piani di hosting condiviso, è possibile scegliere un hosting condiviso WordPress “su misura”.
Nelle parole dello stesso rappresentante di Bluehost, “su misura” significa che, a differenza del piano normale, utilizzabile per installare qualsiasi sistema di gestione dei contenuti (CMS), con il piano WordPress sei limitato a WordPress. A parte questo, hanno caratteristiche simili.
Sono disponibili anche i piani “WP Pro” e “eCommerce”. Si tratta fondamentalmente di servizi di hosting WordPress condiviso che includono degli extra di minore rilevanza e alcuni plugin installati. Niente di speciale, insomma.
Ogni tipo di hosting è disponibile in tre o quattro pacchetti diversi. I piani più avanzati includono maggiori capacità di storage e la possibilità di ospitare un numero illimitato di siti web. Tutti i piani sono dotati di un dominio gratuito per il primo anno.
I pacchetti prevedono durate di uno, due o tre anni. Se ti interessa un hosting a pagamento mensile, Bluehost non fa per te.
I prezzi, comunque, di per sé non sono male. Potrebbero non essere i piani più economici del mercato, ma possono certamente considerarsi abbordabili, soprattutto iscrivendosi per tre anni.
Dovresti abbonarti per tre anni? Non credo, anche perché non sono un grande fan di qualsiasi servizio che mi richieda di pensare con tre anni di anticipo. Le esigenze possono cambiare su base mensile, o persino giornaliera.
Durante la fase di checkout, scoprirai che Bluehost tenta di fare un bel po’ di “upselling di default”. Ti risparmiano la fatica di decidere se sei interessato a tanti servizi aggiuntivi, dato che li hanno già selezionati tutti al posto tuo. Questo non va bene.
Ricorda che tutti questi servizi possono sempre aggiungersi in seguito. Oltretutto, se ora non stai attento, possono facilmente far raddoppiare o addirittura triplicare il prezzo finale del tuo hosting. Se lo desideri, puoi deselezionare tutte le opzioni extra.
Per quanto riguarda i metodi di pagamento, sono disponibili Visa, MasterCard, Discover, American Express e PayPal. Ogni abbonamento imposta il rinnovo automatico, quindi è tua responsabilità configurarlo diversamente.
Cancellare il tuo account
Dopo aver finito i miei test di Bluehost, era giunto il tempo di salutarla. L’azienda riconosce una garanzia soddisfatti o rimborsati fino a 30 giorni1 e sono lieto di comunicare che il processo di cancellazione e rimborso ha funzionato proprio come promesso.
Dopo aver contattato il supporto via chat e aver fornito di nuovo la necessaria autenticazione, non ho dovuto far altro che confermare la cancellazione del mio account. Il rappresentante ha detto che ci sarebbero voluti 5-7 giorni lavorativi per il rimborso, ma dopo 3 giorni avevo già ricevuto i soldi sulla mia carta di credito.
Puoi leggere una guida dettagliata passo-passo della mia esperienza a questo link.
Quanto costa Bluehost?
Bluehost offre piani da $4 a $10. Il prezzo ovviamente dipende dal tipo di piano di hosting che scegli. Qui in basso puoi consultare la tabella dei prezzi (aggiornata settimanalmente).
Quale piano di Bluehost dovrei scegliere?
Il mio consiglio è di iniziare con un piano dei più economici, dato che potrai sempre effettuare l’upgrade in un secondo momento. Nella migrazione a un piano più costoso, puoi chiedere aiuto a Bluehost. L’aumento dei visitatori richiede molte volte più tempo del previsto e non dovresti dare questi soldi in più finché non se ne presenta davvero la necessità. Naturalmente, le esigenze di ciascuno possono essere diverse, e per questo puoi consultare un esperto di hosting di Bluehost qui1.
Qual è il livello di assistenza clienti di Bluehost?
Bluehost non rientra nella nostra classifica dei migliori servizi di web hosting. Tuttavia, questo può anche derivare dal fatto che Bluehost è un’azienda piccola e che mantiene un profilo basso. Ci sono certamente dei vantaggi nell’affidarsi a un provider di hosting di piccole dimensioni: come cliente, per loro rivesti maggiore importanza. Per saperne di più, dai un’occhiata al nostro confronto fra i servizi di web hosting più popolari.
Credimi se ti dico che non mi aspettavo affatto che Bluehost superasse la prova. Non è che non ne abbia sentito parlare bene, ma mi ero fatto l’idea che non fosse più quello di una volta.
L’azienda era stata ceduta, il fondatore se n’era andato, la forza lavoro era stata “ottimizzata” e l’assistenza clienti esternalizzata. Il contesto non sembrava affatto promettente. Quando ho recensito altri web hosting con storie simili, il mio consiglio finale era sempre quello di evitarli.
Dopo aver provato Bluehost in prima persona, posso dire che non è poi così male. I piani sono piuttosto generosi in termini di risorse base ed è quasi tutto facile da usare. L’assistenza clienti è inferiore alla media e la questione descritta prima riguardo alla password è una cosa estremamente preoccupante, ma ho visto tanti provider peggiori.
Insomma, se ti stai chiedendo se sia il caso di affidarsi a Bluehost, onestamente non credo.
Se non sei ancora sicuro che sia il provider di web hosting giusto per te, consulta i nostri migliori consigli per il web hosting per scoprire altri servizi.
Anche se le tue esigenze possono essere semplici, perché non puntare su ottimi provider? Perché non godere di tutta la potenza che può darti solo un hosting di qualità? Prima di prendere una decisione, dai un’occhiata a WPEngine, Flywheel, od Hostinger. Sono tutti servizi estremamente adatti ai principianti, oltretutto molto migliori.
Quanto è affidabile Bluehost?
Bluehost è generalmente abbastanza affidabile, toccando una media del 99,9% di uptime, il valore promesso dalla maggior parte dei servizi di hosting. Tuttavia, Bluehost non fornisce una garanzia di uptime come gli altri.
Posso fare l’upgrade del mio piano di Bluehost in qualsiasi momento?
Sì. Se desideri effettuare l’upgrade (o il downgrade), dovrai disattivare il rinnovo automatico e vedrai le opzioni disponibili selezionando “Upgrade”.
Qual è meglio, Bluehost o SiteGround?
Sebbene Bluehost sia migliorato in termini di velocità e affidabilità, SiteGround offre maggiori funzionalità e una garanzia di uptime. Assicurati di leggere la nostra recensione comparativa completa di Bluehost e SiteGroundprima di decidere.
Bluehost va bene per i principianti?
Bluehost è relativamente facile da impostare; quindi sì, è adatto ai principianti.
Possiedo il mio dominio con Bluehost?
Sì, ricevi la proprietà completa del tuo dominio se lo registri attraverso Bluehost quando sottoscrivi il tuo piano di hosting.
Ben è un appassionato web developer che adora maneggiare codici, sia nel back-end che nel front-end. È alla perenne ricerca del miglior host di siti web al mondo, ma si impegna anche nel cercare dei momenti liberi per coltivare i suoi altri interessi: i fumetti, i viaggi, e la cucina.
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