Black Pulcinella

Black Pulcinella si rifà al mio modo di vivere la musica: “Black” per la musica afro-americana e “Pulcinella” per la maschera napoletana. È un titolo che volevo dare a un album da più di dieci anni. In passato quando mi chiedevano, “Ma tu che genere fai?”, spesso rispondevo: “il Black Pulcinella!” Il disco è una maschera che rappresenta la città di Napoli, nel modo di essere servo di un padrone che però, allo stesso tempo, prende in giro. È un personaggio che ha passato tanti guai ed è in realtà molto triste, ma da fuori non lo vede nessuno, ed è proprio come sono io. Mi considero la reincarnazione dell'anima di questa nota maschera, me l'hanno detto in molti. Questo album è “The dark side of Ienawhite,” il lato nero di Clementino: è Black Pulcinella.

– Clementino, comunicato stampa

Black Pulcinella è un giullare che ride però dietro la schiena c'ha le spine. La gente vede questa persona che sorride, che è vivace, che fa la televisione e il cinema, e sono tutti contenti a sentire le minchiate che racconta, però in realtà c'è una grossa sofferenza dietro e delle cicatrici che non si toglieranno più. Black Pulcinella mi sembrava per questo il titolo più adatto. È il tragicomico, la maschera di Pulcinella della commedia dell'arte. Ho cercato di sintetizzare tutto nel titolo: “black” la musica afroamericana e “Pulcinella” Napoli, li ho messi insieme ed è uscito un supereroe napoletano. Poi c'è un grosso tributo a MF DOOM, in assoluto uno dei miei rapper preferiti. Per questo album ho indossato questa maschera perché mi sembrava la via più giusta, ma solo per questo disco.

– Clementino, Dietro le barre