È un pezzo in cui praticamente mi autodisso, è un conflitto con me stesso, la mia nemesi è me stesso. In quel particolare momento, in realtà, la parte più cinica di me diceva all'altro: “Hai rotto i coglioni”, perché scrivere questo disco è stato un processo molto emotivo e dopo un po' non ne potevo più neanche della mia stessa emotività, volevo ucciderla e nel pezzo metaforicamente mi uccido. Il pezzo dopo infatti è “CLIFFHANGER”, che è pienamente Marracash.

– Marracash, Radio Deejay

“NEMESI” è il penultimo pezzo e per me chiude il
disco, per me il disco finisce a “NEMESI”, e non solo chiude il disco, chiude i due dischi [riferendosi anche a Persona, ndr.]. Nelle interviste scorse dicevo: “Fabio ha ucciso Marracash”, in “NEMESI” Marracash uccide Fabio perché a un certo punto io non ne potevo più, cioè questo scavare dentro di me per scrivere il disco è stato veramente faticoso, estenuante. A un certo punto ero talmente emotivo che non ne potevo più di ‘sta roba, cioè volevo tornare a essere cinico, volevo riuscire a prendere le cose con più leggerezza. Quando alla fine grido: “Forse sono libero”, è proprio quello che intendevo; tra l'altro quello è proprio l'ultimo pezzo che ho registrato in assoluto, immaginate io che consegno il giorno della chiusura del disco a mezzanotte, quindi oltre il tempo limite, e che grido come ultima cosa “Forse sono libero”. Quindi per me il disco finisce lì e “CLIFFHANGER” è un pezzo di Marracash, è come se riniziasse il ciclo. È come se Marracash riuccide Fabio, si chiude questa cosa e ricomincia un nuovo ciclo in cui Marracash fa uno sfoggio di Marracash. La mia idea era chiudere una cosa e iniziarne un'altra. Poi è bello perché è l'opposto di Persona che apriva con “BODY PARTS”.

– Marracash, ESSE MAGAZINE