Lo sconquasso che stiamo vivendo non è dato solo allo sfruttamento dell’Uomo sulla Terra, ma anche a quello di alcuni umani su altri umani.
cheFare
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Siamo un'agenzia per la trasformazione culturale
Chi siamo
Insieme a comunità, organizzazioni e istituzioni creiamo nuove forme di impatto culturale. Sviluppiamo progetti, costruiamo strategie e guidiamo dibattiti per trasformare l’esistente. Sviluppiamo progetti per la cultura. Lo facciamo con programmi di formazione e percorsi di accompagnamento strategico, affiancando comunità, organizzazioni culturali, istituzioni ed enti pubblici; supportando tutti quei soggetti che attraverso la progettazione aiutano persone, reti e territori a crescere, affrontando sfide culturali, sociali e politiche sempre più ambiziose. Guidiamo la ricerca e il dibattito sull’innovazione sociale e culturale con l’Almanacco, il magazine di cheFare che pubblica ogni giorno articoli originali proposti da più di 500 autori e autrici. Collaboriamo alla realizzazione di percorsi editoriali e, assieme a importanti case editrici, pubblichiamo libri che aiutano a leggere e agire il contemporaneo. Organizziamo e curiamo festival, eventi e incontri di cultura collaborativa – dal vivo e online – assieme a reti e organizzazioni dei territori in tutta Italia. Pubblichiamo una newsletter, dove raccogliamo articoli e approfondimenti, ma anche bandi e opportunità legati ai mondi della cultura collaborativa che attraversiamo. Siamo nati nel 2012 con il Premio cheFare, che nelle sue 3 edizioni ha finanziato con 350.000 euro 5 progetti di cultura collaborativa selezionati tra oltre 1800 proposte arrivate da tutta Italia. Un percorso portato avanti per 3 anni assieme ai principali esperti del settore, a giurie culturali di alto profilo e alle comunità culturali mobilitate con il voto online di oltre 180.000 persone. Siamo un’associazione culturale ETS fondata da Tiziano Bonini, Marianna De Martin, Francesco Franceschi, Giacomo Giossi, Marco Liberatore, Bertram Niessen e Valeria Verdolini. Abbiamo una sede a Milano e una a Torino. Lavoriamo in Italia e in Europa.
- Sito Web
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Link esterno per cheFare
- Settore
- Servizi di ricerca
- Dimensioni dell’azienda
- 2-10 dipendenti
- Sede principale
- Milan, Lombardy
- Tipo
- Non profit
- Data di fondazione
- 2012
Località
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Principale
Via Alessandro Tadino, 52
Milan, Lombardy 20124, IT
Dipendenti presso cheFare
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Alessandra Botto
Visual communication consultant
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Sara Beltrame
Creative project manager, sceneggiatrice, giornalista
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Bertram Maria Niessen
Presidente e Direttore Scientifico di cheFare. Sociologo, autore, docente, curatore
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Federica Vittori
Pianificazione strategica, progettazione, empowerment
Aggiornamenti
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Siamo lieti di invitarvi all’evento di restituzione pubblica del progetto MiG Work – Percorsi inaspettati per adulti del futuro che si terrà mercoledì 11 dicembre dalle ore 18.00 da mosso L'appuntamento sarà l'occasione per raccontare due anni di progetto attraverso i vissuti e le esperienze di chi ha partecipato a MiG Work in prima persona: giovani e adulti insieme. Un progetto che ha accompagnato più di 450 ragazze e ragazzi in un cammino di (ri)scoperta delle proprie attitudini, aspirazioni, desideri e capacità, mettendo sempre al centro la relazione e una postura di ascolto, dialogo e sperimentazione. Per partecipare all'evento, ci si iscrive qui: https://lnkd.in/dT_KAgA9 MiG Work è un progetto del Comune di Milano Direzione Promozione giovanile e Transizione Scuola-Lavoro (Comune di Milano - Giovani) realizzato da ICEI - Istituto Cooperazione Economica Internazionale (capofila) e dai partner: Codici | Ricerca e intervento, Comunità Nuova Onlus, Piccolo Principe Società Cooperativa ONLUS, LA STRADA Società Cooperativa Sociale, InVento Innovation Lab impresa sociale s.r.l, Associazione BIR ODV, Comunità del Giambellino, COMIN Cooperativa Sociale di Solidarietà e cheFare
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Siamo lieti di invitarvi all’evento di restituzione pubblica del progetto MiG Work – Percorsi inaspettati per adulti del futuro che si terrà mercoledì 11 dicembre dalle ore 18.00 presso mosso in Via Angelo Mosso 3 a Milano. L'appuntamento sarà l’occasione per raccontare due anni di progetto attraverso i vissuti e le esperienze di chi ha partecipato a MiG Work in prima persona: giovani e adulti insieme. Un progetto che ha accompagnato più di 450 ragazze e ragazzi in un cammino di (ri)scoperta delle proprie attitudini, aspirazioni, desideri e capacità, mettendo sempre al centro la relazione e una postura di ascolto, dialogo e sperimentazione.
MiG Work - Un progetto inaspettato per adulti del futuro
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Per quanto l’industria dell’intrattenimento abbia ancora i piedi saldi tra le colline di Los Angeles e tra i grattacieli di Midtown, ci sono spie che ci dicono che non esiste più un mondo culturale che vede i prodotti a stelle e strisce come unico modello.
Cronaca del declino culturale americano
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C’è da chiedersi se alla base delle criticità che le statistiche sulla lettura lasciano emergere ogni anno rispetto al numero dei lettori non ci sia qualcosa che abbia a che vedere con questo aspetto: non la mancanza di tempo ma la sua densità, la sua organizzazione strutturale, la sua intensità. Il suo ritmo. Chiara Faggiolani su cheFare https://lnkd.in/dsDVHgFt
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La sfida è quella di evitare la trappola delle misurazioni puramente quantitative e di trovare “misure qualitative” che permettano di comprendere a fondo il contributo delle organizzazioni culturali al benessere collettivo. “Rendersi conto” nell’era dove tutto sembra essere “sostenibile” diventa la modalità più adeguata per rendere la rendicontazione uno strumento autentico di trasformazione.
Cultura a impatto
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Come riuscire ad assorbire il mondo e riformularlo in una nuova rappresentazione che sappia essere allegorica e, per quanto possibile, esaustiva?
Lo scrittore demiurgo ovvero come ho imparato ad amare il caos del mondo
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Bisogna odiare l’arte contemporanea perché ci ha promesso mondi mai attualizzati e perché conserva il magma immaginativo prodotto dall’intera società.
Odiare l'arte contemporanea
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Una metropoli come Milano emerge (anche) da un gigantesco scheletro di rotaie. È da qui che Alberto Rollo parte per portarci in un viaggio che racconta questo relitto, la cui trasformazione è ora più che mai congelata.
Tutto il ferro di Milano, la disfatta intimità dei luoghi
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Buona parte del territorio è in stato di abbandono e le città non forniscono prospettive, questa crisi è lo specchio dei problemi del modello di sviluppo lineare e progressivo di cui si era nutrito il Novecento.
Riabitare l'Italia oltre le sue fragilità: dai nuovi centri culturali alle politiche di Barca
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