FEDERAZIONE CIMO-FESMED

FEDERAZIONE CIMO-FESMED

Ospedali e strutture sanitarie

Roma, Lazio 209 follower

Organizzazione sindacale che appresenta medici-dirigenti, medici, veterinari e odontoiatri, in servizio e in quiescenza.

Chi siamo

Organizzazione sindacale che rappresenta, medici-dirigenti medici-chirurghi, medici, veterinari e odontoiatri, in servizio e in quiescenza, qualunque sia la natura del rapporto di cui sono parte ovvero il soggetto, persona fisica o ente, a favore del quale svolgono attività professionale. Fanno parte della Federazione i Sindacati ANPO-ASCOTI, CIMO, CIMOP, FESMED. Nella propria azione, la Federazione segue i seguenti principi e finalità: - promozione del servizio sanitario nazionale per la tutela della salute individuale e collettiva, rappresentando unitariamente le Organizzazioni Sindacali aderenti ed i rispettivi iscritti, nelle trattative nazionali, regionali ed aziendali, di gruppo con le rappresentanze dei datori di lavoro. - valorizzazione del medico, come figura centrale nella tutela della salute, sul piano professionale, organizzativo ed economico; - miglioramento delle conoscenze mediche, sociali e giuridiche degli iscritti, anche tramite l’aggiornamento e la formazione iniziale e continua.

Sito Web
https://www.federazionecimofesmed.it
Settore
Ospedali e strutture sanitarie
Dimensioni dell’azienda
5001 - 10.000 dipendenti
Sede principale
Roma, Lazio
Tipo
Società privata non quotata
Data di fondazione
2019
Settori di competenza
LEGALE, TUTELA, RICERCA, SVILUPPO, SERVIZI, MEDICI, VETERINARIA, ODONTOIATRIA e SISTEMA SANITARIO NAZIONALE

Località

Dipendenti presso FEDERAZIONE CIMO-FESMED

Aggiornamenti

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    «Vorrei ringraziare l’Agenas per il lavoro che svolge quotidianamente, e che culmina nella pubblicazione periodica di dati relativi alle attività e alle performance delle strutture sanitarie del Paese estremamente utili e interessanti per gli addetti ai lavori. Tuttavia, leggendo le dichiarazioni rilasciate dal direttore Mantoan in merito al personale dipendente del #SSN, che nel 2023 risulterebbe aumentato di 40.000 unità uguagliando i numeri del 2003, non possono che sorgere alcune domande: - se abbiamo lo stesso numero di professionisti di oltre 20 anni fa, come si spiega la richiesta incessante di medici a gettone, prestazioni aggiuntive e la carenza di decine di migliaia di #infermieri, denunciata da tutti gli organi di controllo? - Non sarà, forse, che è aumentato il personale non #sanitario a discapito di medici e infermieri?» si chiede Guido Quici, Presidente della Federazione CIMO-FESMED, leggendo i dati sulla performance manageriale delle aziende sanitarie presentati al #ForumRiskManagement di Arezzo. «Purtroppo, i dati relativi al personale SSN del 2023 non sono ancora stati resi pubblici e, dovendo sempre lavorare con numeri superati da due-tre anni e mai pubblicati in tempo reale, possiamo agilmente confrontare la composizione del personale del SSN del 2022 con quella del 2003: nel 2022 lavoravano 6.181 #medici in meno rispetto al 2003. È possibile che siano stati tutti assunti nel 2023? Ce lo auguriamo vivamente. Ma questo non spiegherebbe come mai, come ha dichiarato sempre Mantoan, nel 2023 i livelli di produzione risultassero inferiori al 2019: se continuano a mancare i medici, che sono coloro che assicurano le prestazioni, difficilmente il livello di produzione aumenterà. E, similmente, se i posti letto e gli ambulatori chiusi negli ultimi 10 anni non sono stati ripristinati, difficilmente l’offerta sanitaria potrà aumentare. Anche in questo caso, non appena saranno disponibili i dati aggiornati, sarà nostro compito confrontarli con quelli degli anni passati, ma il grave problema delle liste d’attesa ci fa pensare che l’offerta sanitaria non sia affatto aumentata». «Sono state poi annunciate due importanti novità, che avranno un impatto notevole sulla rete e l’organizzazione ospedaliera: la nuova metodologia per il calcolo del fabbisogno del personale e la revisione del DM 70. Come sindacato ci è stato chiesto un contributo, che abbiamo fornito fattivamente per entrambi i lavori, ma poi non siamo più stati coinvolti. Ci auguriamo, allora, che siano state corrette le storture che avevamo segnalato nell’#algoritmo per il calcolo del fabbisogno del personale e che i nuovi standard del DM 70 portino ad un vero rilancio dell’offerta sanitaria, superando quel rapporto involutivo tra strutture, volumi ed esiti che è alla base della riduzione dei servizi per i #cittadini», conclude Quici.

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  • La Federazione CIMO-FESMED ha partecipato, questa mattina, all’incontro organizzato dal Ministro della Salute Orazio Schillaci con le organizzazioni sindacali che rappresentano il personale sanitario. Il Presidente Guido Quici ha sottolineato gli scarsi risultati ottenuti nella bozza di legge di Bilancio: l’abolizione del tetto alla spesa per il personale è del tutto assente, così come risultano non pervenuti il piano straordinario di assunzioni e la defiscalizzazione dell’indennità di specificità medica, mentre le risorse da destinare al Fondo sanitario nazionale sono diluite in più anni, come se la crisi della sanità pubblica potesse essere risolta a rate. È stata anche evidenziata la carenza di una visione generale del futuro del Servizio sanitario nazionale, senza la quale le risorse stanziate non saranno mai sufficienti, soprattutto se si considera che le Regioni non utilizzano interamente i fondi che hanno a disposizione o li destinano per finalità diverse da quelle previste. A tal proposito, la Federazione CIMO-FESMED vorrebbe conoscere i risultati del tavolo di lavoro sulla riforma della rete ospedaliera e della sanità territoriale (DM 70 e DM 77), a cui sedevano anche i sindacati ma di cui non si hanno più tracce. Quici ha inoltre richiesto l’emanazione dell’atto di indirizzo necessario ad avviare la trattativa per il rinnovo del contratto dei dirigenti medici 2022-2024 e lo sblocco della contrattazione per i medici dipendenti delle strutture sanitarie private accreditate afferenti all’AIOP, che attendono da quasi 20 anni il nuovo CCNL e che hanno proclamato uno sciopero nazionale per il prossimo 4 dicembre. «Chiediamo al Ministro Schillaci di farsi portavoce del nostro disagio presso il Ministero dell’Economia e delle Regioni. Noi assicuriamo il nostro contributo rappresentando le criticità e le necessità che ci segnalano medici da tutta Italia, ma pretendiamo di essere ascoltati e non presi in giro». #ministroSchillaci #medici #contratto #italia #defiscalizzazione

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  • #Defiscalizzazione prestazioni aggiuntive, la Conferenza delle Regioni tenta di escludere i turni notturni. CIMO-FESMED: «Pronti a una valanga di ricorsi» Il sindacato dei medici chiederà agli iscritti di segnalare ogni applicazione illegittima della norma ed eventuali richieste di restituzione di somme per turni di lavoro notturno già svolti. Quici: «Ennesimo atto ostile delle Regioni nei confronti dei medici e del Ministero della Salute. Basta prenderci in giro» https://lnkd.in/dK7JT_32 #medici #lavoro #turninotturni #ospedale

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  • Non è semplice ammettere l’elevato risalto mediatico dell’iniziativa anche nell’opinione pubblica. Ancora una volta non si comprende che il Covid ha cambiato il mondo sanitario perché l’esasperazione di sanitari e cittadini ha raggiunto i massimi livelli. Non si è voluto riconoscere che dal palco è emersa chiaramente una condanna non solo verso il Governo attuale ma anche verso chi ci ha ridotto in queste condizioni precedenti con gravi responsabilità anche delle Regioni. Quindi basta arrampicarsi sugli specchi, lavorate, non con proclami, sulla reale valorizzazione delle risorse umane della sanità perché, in quest’ultimo anno, abbiamo assistito solo a proclami di fatto smentiti da una finanziaria che ancora una volta incita alla fuga dagli ospedali. Ci auguriamo che a questa inutile e sterile querelle sui numeri segua un approccio serio ai problemi che tormentano oggi il nostro sistema di cure. https://lnkd.in/dxHmSm2G #FAKENEWS #GOVERNO #SCIOPERO #MEDICI #INFERMIERI

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  • Alla Presidente del Consiglio dei Ministri On. Giorgia Meloni Egregia Presidente, mercoledì 20 novembre medici, dirigenti sanitari, infermieri e professionisti sanitari manifesteranno a Roma, in piazza Ss. Apostoli, in difesa del Servizio Sanitario Nazionale. La nostra non è una protesta nata in modo estemporaneo ma affonda le radici negli anni passati, caratterizzati – sia a destra che a sinistra - da una visione politica della sanità pubblica estremamente miope che, di fatto, non tutela la salute dei cittadini. Abbiamo anche indetto una giornata di sciopero di 24 ore appena venuti a conoscenza della bozza della legge di Bilancio, perché con essa si sancisce l’ennesimo dietrofront su impegni assunti dal Ministro Schillaci prontamente smentiti dal MEF che, senza discostarsi da logiche ultradecennali, continua a spadroneggiare in lungo e largo minando seriamente la salute dei cittadini italiani. Siamo tuttavia consapevoli dell’impossibilità di prevedere risorse illimitate per la sanità pubblica, e sosteniamo con forza la necessità di riformare, in modo strutturale e organico, il Servizio Sanitario Nazionale, senza però intaccare i principi sui quali esso è stato fondato: universalismo, uguaglianza ed equità. Ma anche nell’attuale Governo – così come tra le fila dell’opposizione - risulta assente una visione lungimirante della sanità del futuro: in che modo si intende coniugare il necessario rispetto di determinati limiti di spesa con l’inevitabile aumento della spesa farmaceutica, delle cronicità e delle comorbilità che ci attende nei prossimi anni, stante l’invecchiamento della popolazione? Come si intende riorganizzare la sanità territoriale e quella ospedaliera, in modo da razionalizzare l’offerta sanitaria garantendo a tutta la popolazione un’assistenza efficiente e più prossima possibile ai bisogni dei cittadini? E, ultimo ma non per importanza, come si intende rendere nuovamente attrattivo per i professionisti della salute lavorare nel Servizio Sanitario Nazionale? LEGGI IL TESTO INTEGRALE: https://lnkd.in/d2kp268h #sanita #governo #GiorgiaMeloni #PrsidenteMeloni #cittadini #italia #medici #infermieri

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  • Sciopero 20/11: i servizi a rischio e quelli garantiti. Manifestazione a Roma Lo #sciopero, proclamato dai #medici e dirigenti sanitari di Anaao Assomed e Cimo-Fesmed e dagli #infermieri ed altre professioni sanitarie del Nursing Up, al quale hanno aderito anche numerose altre sigle, inizia alle 00.00 del 20 novembre e coinvolgerà un numero massivo di professionisti. Allo sciopero possono aderire, nel rispetto delle rispettive norme di regolamentazione del diritto di sciopero, tutti i medici, dirigenti sanitari, tecnici e amministrativi in servizio con rapporto a tempo determinato o indeterminato presso le Aziende ed Enti del SSN, compresi gli IRCCS, IZS, Arpa, oppure dipendenti delle strutture di carattere #privato e/o religioso che intrattengono un rapporto di convenzione e/o di accreditamento con il #SSN. Possono aderire anche i medici specializzandi assunti con il cosiddetto Decreto Calabria. Può scioperare anche il personale medico universitario che svolge attività assistenziale presso una Azienda Ospedaliera Universitaria. Sempre nel rispetto delle rispettive norme di regolamentazione del diritto di sciopero, possono aderire tutti gli infermieri, le #ostetriche, ed il resto del personale sanitario non medico afferente alle qualifiche contrattuali del comparto della sanità, operanti nelle ASL, nelle Aziende Ospedaliere e negli enti della sanità pubblica italiana, compresi i territori delle province autonome di Trento e Bolzano. TUTTE LE INFO: https://lnkd.in/dnKsn68A

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  • «Il #Governo ha dato una risposta importante ad un’emergenza altrettanto importante – dichiara Guido Quici, Presidente della Federazione CIMO-FESMED, commentando l’approvazione definitiva del ddl di conversione in legge del decreto sul contrasto alla violenza nei confronti dei sanitari -. Le #aggressioni sono ormai all’ordine del giorno, come testimonia la drammatica vicenda accaduta a Lamezia Terme, dove il primario del Pronto soccorso è stato colpito con un manganello dal parente di una paziente. Ed è quindi necessario un intervento deciso che tuteli medici e professionisti #sanitari». «Tuttavia – evidenzia Quici – anche le Aziende sanitarie devono farsi carico dell’adozione delle misure necessarie ad impedire queste inaccettabili aggressioni: formazione per tutto il personale, videosorveglianza, corretta organizzazione e adeguamento degli organici. Misure che richiedono risorse specifiche, che non sono previste nemmeno da questa nuova #legge e che dubitiamo saranno destinate a tali scopi dalle Regioni».

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  • I rinnovi e la corretta applicazione dei contratti dei #medici dipendenti continuano ad essere una chimera, ostacolati da più parti per i più svariati motivi. Se da una parte nella bozza di legge di #Bilancio 2025 non c’è traccia degli accantonamenti per i rinnovi #contrattuali del settore sanitario per il triennio 2025-2027, che sembrerebbero allocati interamente sul triennio 2028-2030, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome non ha ancora emanato l’atto di indirizzo necessario ad avviare le trattative per il contratto 2022-2024, che scadrà tra meno di due mesi. E intanto nelle aziende si stanno incontrando innumerevoli resistenze in merito all’applicazione del CCNL 2019-2021, firmato a gennaio. È quanto emerge da una indagine condotta su 155 aziende sanitarie ed ospedaliere d’Italia dal sindacato dei medici Federazione CIMO-FESMED per verificare la corretta applicazione del contratto di lavoro integrativo aziendale: nonostante le tempistiche ben definite dal contratto, solo nel 59% dei casi è stata avviata la trattativa aziendale. «Un ritardo incomprensibile che potrebbe esporre a contenziosi le direzioni generali, che non potranno più richiedere ore di #lavoro gratuite ai dirigenti né cancellare, come fatto in passato, #milioni di ore lavorate in eccesso rispetto ai compiti istituzionali. Nella compilazione del questionario gran parte dei referenti aziendali della Federazione ha denunciato importanti difficoltà nella corretta applicazione delle disposizioni sull’orario di lavoro, sui fondi contrattuali e sull’affidamento degli incarichi, oltre ad una lentezza generalizzata nella conduzione della trattativa. Sono, questi, fattori che accentuano il malcontento dei professionisti e che risultano tra le motivazioni che ci hanno spinti a proclamare lo #sciopero. Motivazioni che si aggiungono all’elemosina che ci è stata riconosciuta al posto della #defiscalizzazione dell’indennità di specificità #medica e all’assenza di un piano straordinario di #assunzioni, della #depenalizzazione dell’atto #medico e di risorse sufficienti per migliorare l’offerta #sanitaria. Uno sciopero necessario, anche alla luce di questi dati, per manifestare la #rabbia di una intera categoria» Guido Quici Presidente Federazione CIMO-FESMED (a cui aderiscono le sigle ANPO, ASCOTI, CIMO, CIMOP e FESMED)

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  • La Federazione CIMO-FESMED attende di esprimere un giudizio complessivo sul Disegno di Legge di Bilancio 2025 approvato ieri sera dal Consiglio dei Ministri. Il sindacato dei medici riconosce infatti la buona volontà del Ministro Schillaci, che sembrerebbe riuscito ad ottenere l’adozione di alcune delle richieste avanzate dal sindacato: il piano di assunzioni e lo sblocco del tetto di spesa, che consentiranno di dare una boccata d’ossigeno al personale sanitario, e la defiscalizzazione dell’indennità di specificità, che va incontro alla necessità di aumentare le retribuzioni per rendere più attrattivo il lavoro nella sanità pubblica. Tuttavia, le dichiarazioni rilasciate dal Ministro Giorgetti in conferenza stampa questa mattina, che confermano il mantenimento della percentuale della spesa sanitaria rispetto al PIL, fanno ipotizzare che soltanto 900 milioni circa sarebbero disponibili per la sanità nel 2025, oltre al miliardo previsto dalla legge di bilancio dello scorso anno, rimandando dunque al 2026 la disponibilità di quasi 3 miliardi. Questo, tra l’altro, giustificherebbe la diluizione in più fasi sia del piano di assunzione del personale che della defiscalizzazione dell’indennità di specificità. Inoltre se, come sembra, le risorse destinate alla sanità proverranno dall’anticipo sulle future imposte pagate da banche e assicurazioni, si tratterebbe di finanziamenti non strutturali, come invece devono essere quelli necessari agli interventi sul personale. «Ci auguriamo poi – dichiara Guido Quici, Presidente CIMO-FESMED - che gli effetti della defiscalizzazione dell’indennità di specificità siano immediati e di non dover attendere dunque la conclusione del contratto 2025-2027 per vedere gli aumenti in busta paga, considerando che l’atto di indirizzo necessario ad avviare le trattative non è ancora stato emanato». «I medici e i professionisti sanitari vivono oggi un grave disagio, e gli interventi per sanarlo non possono quindi essere rateizzati. Ci auguriamo che il testo della Legge di Bilancio smentisca i nostri dubbi, e che confermi invece le misure anticipate nei giorni scorsi dalla stampa. Altrimenti non potremo che sentirci, ancora una volta, presi in giro», conclude Quici. #leggedibilancio #medici #italia #sanità

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  • “Mentre siamo in attesa di un più volte invocato segnale di attenzione da parte della politica, apprendiamo invece con stupore e solo dalla stampa l'apertura alle prescrizioni infermieristiche. Ennesimo blitz perpetuato in spregio a un preliminare confronto con i medici cui, di fatto, sono attribuite inequivocabili prerogative nella diagnosi e terapia. Sono anni che chiediamo una chiara definizione di atto medico perché le attuali ambiguità non chiariscono affatto i limiti in termini di responsabilità, anzi espongono ulteriormente i dottori a contenziosi anche per atti non gestiti direttamente da loro”.  Questa la risposta unitaria dei leader di Anaao Assomed, Pierino Di Silverio, di Cimo-Fesmed, Guido Quici, della Fimmg, Silvestro Scotti e del Sumai, Antonio Magi alla possibilità data agli infermieri di conseguire lauree magistrali e di prescrivere dispositivi. “Un argomento così delicato, che tra l’altro creerà inevitabilmente un aumento della spesa sanitaria, merita un’ampia discussione tra le parti perché è inimmaginabile assegnare compiti ad altri professionisti senza adottare strumenti di appropriatezza vista la ampia e indistinta platea di sanitari prescrittori”.  “Continuare ad escludere i professionisti da discussioni e materie che pur li riguardano da vicino ci offende e appare miope”. “Chiediamo pertanto un incontro urgente al Ministro della salute auspicando di tornare a dialogare con le istituzioni per evitare rotture insanabili che porterebbero inevitabilmente a una reazione dura di tutta la categoria”. COMUNICATO STAMPA ANAAO ASSOMED – CIMO-FESMED – FIMMG – SUMAI

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