LTM & Partners

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Pubbliche Relazioni e servizi di comunicazione

Chi siamo

LTM & Partners è una comunità di persone, abilità e mestieri. Abbiamo l’ambizione di ideare eventi, comunicare e sviluppare progetti capaci con il loro impatto di generare il cambiamento nel mercato e nella società. Tecnologia, creatività, metodo, competenza e relazioni professionali sono i nostri strumenti. Ma è il contenuto che ne realizza il potenziale e li riempie di significato. Abbracciamo l’intero spettro delle competenze: dal content management alla creatività, dall’informatica all’organizzazione eventi. Informazione, divulgazione, ideazione di format, segreteria organizzativa, organizzazione e gestione eventi, campagne creative, piani di comunicazione, ufficio stampa, analisi strategica, ricerca sponsor, media planning e web design: ognuna è una competenza che deriva da una storia professionale confluita nell’azienda. LTM nasce, infatti, dagli incontri e dallo scegliersi elettivo che segue questi incontri.

Sito Web
https://ltmandpartners.it/
Settore
Pubbliche Relazioni e servizi di comunicazione
Dimensioni dell’azienda
11-50 dipendenti
Sede principale
Roma
Tipo
Società di persone

Località

Dipendenti presso LTM & Partners

Aggiornamenti

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    Si è conclusa la quinta edizione di Roma Welfair, la fiera del fare Sanità. Questa fiera rappresenta un momento di grande importanza per LTM&Partners, non solo per il nostro coinvolgimento diretto nell’organizzazione, ma anche perché il settore della sanità è per noi un pilastro di fondamentale importanza. Per la realizzazione dell’evento ci siamo occupati di diversi aspetti: organizzazione, content, ufficio stampa, allestimenti grafici. Oltre 60 tavoli tematici hanno ospitato 550 relatori di spicco, provenienti da governance, società scientifiche, sanità e terzo settore, per offrire spunti concreti e visioni innovative. Per tre giorni si è discusso di governance sanitaria, salute delle persone e strategie per migliorare il nostro Sistema Sanitario Nazionale. Questa edizione ha proposto un programma convegnistico di grande interesse e un’ampia area espositiva, dove aziende, startup, istituzioni e professionisti hanno presentato soluzioni tecnologiche all’avanguardia e servizi innovativi, ideati per rispondere alle esigenze di cittadini, operatori e strutture sanitarie. Tra i temi principali hanno trovato ampio spazio le nuove tecnologie in ambito medico, la salute cardiovascolare e le prospettive di un’assistenza sempre più connessa e integrata. Il risultato di questo confronto sarà raccolto nel prossimo Libro Bianco, che raccoglierà i pareri di esperti da tutti i livelli della filiera e sarà presentato in Parlamento. Welfair non è solo una fiera: è un evento di “intelligenza collettiva” che coinvolge tutti gli attori del settore – professionisti sanitari, tecnici, industria e governance – con l’obiettivo di migliorare i processi e stimolare il cambiamento. Quest’anno l’evento ha raggiunto numeri importanti: 🔹 Una vasta copertura su giornali e agenzie con circa 800 articoli online. 🔹 8 milioni di spettatori hanno seguito i servizi dedicati in alcuni dei più importanti telegiornali italiani. 🔹 Sui social, 100.000 utenti unici, oltre 33.000 visualizzazioni su Instagram e 25.000 impression su LinkedIn. Per LTM&Partners, Welfair è molto più di un progetto: è un impegno concreto per ripensare e rafforzare il Servizio Sanitario Nazionale.

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    Il termine "piggybacking" in marketing indica la strategia con cui un brand sfrutta la visibilità di un altro marchio per amplificare la propria. In pratica, si "aggancia" a un successo già consolidato per ottenere maggiore visibilità, ridurre i costi e raggiungere un pubblico più ampio e ricettivo. Lidl ha applicato alla perfezione questa strategia, giocando prima con un tweet simpatico che evidenziava come i colori della giacca di Liam Gallagher x Berghaus, ricordassero quelli del suo marchio. Non contenti, hanno posizionato un cartellone accanto a quello di Berghaus, con la scritta "giacca Lidl" e l’immagine di una patata al cartoccio a 24 pence, suscitando una reazione divertita nel pubblico. Perché ha funzionato? 🟡 Amplifica la visibilità del brand, raggiungendo un pubblico più ampio; 🔵 Rafforza l’identità del marchio, giocando con i colori iconici; 🔴 Sfrutta l'instant marketing, aumentando le probabilità che il contenuto diventi virale. Per essere rilevante in ogni momento, un brand deve possedere capacità di ascolto e saper intercettare tendenze in tempo reale. 🍅Un marchio che sa fare questo è Heinz, che ha sfruttato perfettamente il piggybacking legandosi a una delle tendenze del momento: la famosissima custodia per iPhone creata da Rhode, il brand di skincare di Hailey Bieber. Heinz ha ideato un concorso per il mercato inglese dove si poteva vincere una custodia simile, ma con un tocco originale: invece di contenere un gloss per le labbra, la tasca della custodia conteneva una bustina di ketchup. 🎮 Gli esempi non finiscono qui. In occasione del lancio di God of War Ragnarok e della carenza di PS e Xbox, KFC ha creato una "console" tutta sua, pubblicando anche uno spot pubblicitario: la Chicken Chamber, una console che mantiene caldo il vostro KFC mentre giocate. In conclusione, quali sono gli elementi essenziali per creare un'attività di piggybacking vincente? Curiosità, capacità di osservare i dettagli e rapidità nell'agire. È per questo che molti potrebbero farlo, ma solo in pochi ci riescono davvero. #LTMandpartenrs #socialmedia #comunicazione #digitalmarketing #storytelling #piggybacking

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    Oggi viviamo una transizione tra un’epoca dominata dalla comunicazione scritta e un futuro sempre più orientato alla comunicazione vocale, facilitata dalle nuove tecnologie. In futuro, la lingua potrebbe evolvere per adattarsi ai nuovi strumenti di sintesi vocale, avvicinandosi al parlato spontaneo. La vera sfida sarà scoprire quali parole useremo tra vent’anni. 

    Il dizionario del futuro: che parole useremo tra vent’anni?

    Il dizionario del futuro: che parole useremo tra vent’anni?

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    💬“Il film di ieri mi ha fatto troppo cringiare, infatti la seconda parte l’ho skippata” Se, leggendo questa frase, hai aggrottato la fronte e hai avvertito il bisogno di un traduttore simultaneo, non ti preoccupare: questo post è proprio quello che fa per te! Negli ultimi tempi, complice soprattutto il web che stimola la creatività collettiva dei giovani di tutto il mondo, stiamo vivendo una vera e propria rivoluzione linguistica, che arricchisce costantemente il vocabolario delle nuove generazioni con termini originali. Se sei nato tra il 1996 e il 2010, fai parte della generazione Z e sai esattamente di cosa stiamo parlando. Termini come 'cringe', 'boomer', 'snitchare', 'crush', 'skippare' e 'trigger' sono solo alcune delle parole che popolano il linguaggio di milioni di ragazzi e ragazze. Secondo uno studio di Skuola.net, che ha coinvolto 2.500 giovani di età compresa tra gli 11 e i 25 anni, la Generazione Z si riconosce così tanto nel proprio linguaggio che, tra coloro che mixano italiano e slang, circa 2 su 3 dichiarano di utilizzare queste 'nuove parole' non solo con i coetanei, ma anche in contesti più formali, come a scuola con gli insegnanti o di fronte ai genitori. Il 47% ammette di farlo di tanto in tanto, mentre quasi 1 su 5 le inserisce regolarmente nei propri discorsi.  I termini in questione sono così numerosi da dar vita a un vero e proprio "dialetto della Gen Z", che a volte può addirittura risultare incomprensibile alle generazioni più in là con gli anni.  Oggi vi presentiamo una breve (anzi, brevissima) guida su alcuni dei vocaboli più comuni tra i membri della Generazione Z, consapevoli che domani questo slang potrebbe già essere cambiato e molte delle parole qui elencate potrebbero non essere più utilizzate. Nel frattempo, se avete letto con attenzione il carosello, ora sapete che quando un video è cringe, è meglio skippare e passare a qualcos'altro!  #LTMandpartenrs  #socialmedia  #socialmediamarketing #comunicazione #contentmarketing #digitalmarketing #contentcreation #storytelling

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    Halloween offre ai brand un'occasione perfetta per mostrare creatività con campagne originali e spaventose. Ogni anno, queste iniziative coinvolgono sempre di più il pubblico. Ecco alcuni esempi di campagne che hanno sfruttato al meglio la "notte degli orrori": 🍔 Burger King ha lanciato nel 2017 la campagna “Come as a Clown; Eat Like a King”. Ispirata da un report di Google Trends che identificava i clown come costume popolare, la catena ha offerto un Whopper gratuito a chi si presentava in costume da clown. Con l'hashtag #ScaryClownNight, ha ironicamente preso di mira McDonald's. 🧛🏻♂️ Airbnb ha aggiunto nel 2016 il Castello di Bran in Transilvania al suo catalogo per Halloween, offrendo agli appassionati la possibilità di vivere una notte nella leggendaria dimora di Dracula. 👻 Ikea, con lo spot “Monsters Not Included”, ha affrontato in modo ironico la paura di trovare mostri sotto il letto, rassicurando che i suoi prodotti non includono tali spaventi. 🚗 Smart, per promuovere il nuovo modello Forfour, ha creato uno spot divertente in cui una coppia viene interrotta da un ragazzo in costume horror che, confondendo l'auto, conclude con il claim: “Don’t drive a car like everyone else”. 🍬 Durex, famoso per il suo tono di voce giocoso, ha sfruttato Halloween per pubblicare contenuti spiritosi, giocando su paure diverse da quelle tipiche della festività. 🍅 Heinz ha abbracciato con entusiasmo lo spirito di Halloween. Nel 2021, ha presentato il Tomato Blood Costume Kit, che includeva ketchup e accessori da vampiro. L’anno scorso, ha esibito pomodori dal aspetto sinistro in tutta la Spagna e Londra, richiamando la nostalgia dei costumi fai-da-te. Cosa ha reso queste strategie vincenti? Hanno catturato lo spirito di Halloween, centrando il marchio e bilanciando divertimento, coinvolgimento e vendite. Buon Halloween a tutti!

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    Il 26 ottobre del 1944 l’EIAR fu trasformato in RAI. L'operazione era parte della strategia del governo provvisorio e degli alleati per rimuovere le istituzioni e i simboli del ventennio fascista da poco concluso e porre le basi per lo sviluppo di una nuova Italia.    Ma come mai, allora, già da qualche settimana in televisione vanno in onda celebrazioni per la RAI?    Non ci siamo sbagliati, anche se qualche dubbio l'abbiamo avuto anche noi. Il 2024 è un anno particolarmente significativo per la radio e la televisione italiana. Quest'anno, infatti, ricorrono numerosi anniversari: la prima trasmissione radiofonica in Italia, avvenuta il 6 ottobre 1924 (la RAI non esisteva ancora, c’era l’URI) e la prima trasmissione TV, trent'anni dopo, il 3 gennaio 1954.    La costituzione della RAI avvenne in un momento particolarmente significativo per la storia del paese, quando l’Italia stava cercando di ricostruire il proprio tessuto sociale e politico dopo gli anni della dittatura fascista. Il mandato della RAI era chiaro: fornire un servizio di radiodiffusione pubblica che servisse gli interessi culturali, informativi ed educativi della nazione e informare una popolazione composta principalmente da persone che non sapevano o non potevano leggere.    La radio, e poi la televisione, permisero la circolazione di informazioni in zone del paese prima non toccate dalla cultura e dall’informazione, consentendo anche la diffusione della lingua italiana, prima sconosciuta a una gran parte di italiani. È noto che alla RAI si attribuisce spesso il merito di aver unificato il Paese linguisticamente e culturalmente, contribuendo di fatto a creare una cultura nazionale.    Grazie alla maggiore accessibilità delle informazioni trasmesse rispetto a quanto fosse possibile prima con la carta stampata, l’azienda divenne un punto di riferimento per la cultura, l’informazione e l’intrattenimento nel paese, contribuendo in modo significativo a plasmare l’opinione pubblica italiana.    I programmi, i generi e i volti del piccolo schermo sono cambiati nel tempo. Tuttavia, alcuni personaggi sono diventati parte integrante delle famiglie italiane: Mike Bongiorno, Corrado, Pippo Baudo, Raffaella Carrà, Renzo Arbore, Mina, Enzo Biagi e molti altri sono ancora oggi ricordati con affetto.    Le loro celebri frasi e i programmi iconici, sopravvissuti al tempo, continuano a vivere rivisitati e riscoperti sulle piattaforme digitali come YouTube e RaiPlay. 

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    “Everything that is real was imagined first” — e spesso da un bambino! Immagina di essere Gianluca Di Tondo, CEO di Barilla, e di ricevere una lettera davvero insolita. Non il solito reclamo o una richiesta di sponsorizzazione, ma una proposta da Margherita, una bambina di nove anni. La sua idea? Un nuovo formato di pasta che trattiene il sugo, chiamato "Tappi". Barilla non solo le ha risposto, ma ha realizzato davvero il suo progetto! Il primo pacco di "Tappi" è stato spedito alla bambina, accompagnato da un messaggio speciale di Di Tondo: «Come promesso, abbiamo lavorato alla tua fantastica idea e siamo riusciti a creare una prima versione con la nostra tecnologia 3D. Potrebbe volerci un po' per produrli su larga scala, ma volevamo farteli avere subito!» E che dire del piccolo Matteo? Il bambino che nel 2016 durante un compito in classe ha inventato il termine "petaloso". L'Accademia della Crusca ha risposto alla lettera inviata dalla sua insegnante spiegando che la parola è ben formata, ma che per entrare nel vocabolario, dev’essere usata da tante persone. È così che è nato l'hashtag #petaloso, condiviso da centinaia di utenti sui social per sostenere il giovane inventore. I bambini non temono il giudizio e non hanno preconcetti, il che permette alla loro creatività di scorrere senza filtri, dando vita a idee geniali. Louis Braille perse la vista a soli tre anni, ma non si lasciò abbattere. A 12 anni, iniziò a sviluppare un linguaggio per non vedenti chiamato “Ecriture Nocturne”, basato sulla lettura tattile. L'ispirazione gli venne da un incontro con un militare, che descrisse un metodo per leggere messaggi al buio durante le battaglie. Fu così che creò l'alfabeto Braille. Un'altra invenzione geniale? A soli 11 anni, Frank Epperson lasciò un bicchiere di acqua e soda con un bastoncino fuori al freddo. Al mattino trovò il primo ghiacciolo della storia, che chiamò "Epsicle". Venduto il brevetto nel 1923, nacque il famoso "Popsicle". Nella società in cui viviamo la creatività è tra le abilità più richieste, ed il modo migliore per coltivarla e mantenerla è continuare a immaginare, creare, giocare, condividere e riflettere…proprio come fa un bambino. E chissà, magari un giorno vedremo davvero i "Tappi" Barilla sugli scaffali, grazie all’inventiva di una bambina di nove anni.  

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    Sullo sfondo del Tempio di Adriano a Roma, il 9 ottobre, si è tenuto il secondo meeting annuale della Fondazione OneSight EssilorLuxottica Italia, dal titolo 'Vedere meglio, vivere meglio, tutti'. Un evento speciale che ha celebrato il secondo anniversario della Fondazione, un'occasione per fare il punto sui traguardi raggiunti e guardare al futuro con nuovi obiettivi. Noi di LTM&Partners, partner dell’evento e collaboratori della Fondazione dal 2022, abbiamo seguito ogni aspetto organizzativo, partecipando attivamente a progetti dal forte impatto sociale come le “Giornate della Vista”. Questi appuntamenti, che nel 2025 vedranno quattro tappe speciali a Roma per il Giubileo, offrono visite oculistiche gratuite e occhiali a chi si trova in difficoltà, dimostrando concretamente l'impegno della Fondazione nel migliorare la salute visiva di chi più ne ha bisogno. Durante l'incontro, è stato presentato il rapporto "Italiani in condizioni di fragilità oculistica", realizzato con il Censis. Questo documento evidenzia come le difficoltà economiche peggiorino la salute oculare, rendendo impossibile per molti sostenere i costi di cure e occhiali. Un primo importante studio dell’Osservatorio Vista della Fondazione, che sottolinea l’urgenza di rendere l’assistenza oculistica accessibile a tutti. Tra i relatori dell’evento: Leonardo Maria Del Vecchio, Presidente, Giorgio De Rita, Segretario Generale del Censis, Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, Andrea Rendina, Segretario Generale della Fondazione, e Marta Schifone, Membro della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati. Uno dei momenti salienti della giornata è stata la cerimonia di consegna del Premio Solidarietà, un riconoscimento a tutti i medici oculisti italiani che, nel corso del 2024, hanno donato il loro tempo e le loro competenze alle iniziative filantropiche della Fondazione. In soli due anni, la Fondazione ha portato cure oculistiche a centinaia di persone che non avrebbero mai potuto permettersi un supporto adeguato. Un impegno che ha già cambiato molte vite, dimostrando che la salute visiva non deve essere un privilegio, ma un diritto per tutti. 

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    Da stagista a CEO: ecco l'uomo al vertice di Nike Tutti conosciamo Nike, il marchio di abbigliamento streetwear più noto al mondo e uno dei più cool degli ultimi anni.    Fondata nel 1964, Nike è oggi un’icona globale che, con il celebre slogan "Just Do It", ha ispirato atleti e appassionati di sport a superare i propri limiti. Innovazione, design audace e una costante spinta verso il futuro definiscono lo spirito del brand.    L'azienda, famosa per il suo iconico logo "swoosh", ha recentemente annunciato il suo nuovo CEO: a partire dal 14 ottobre 2024, Elliott Hill prenderà il posto di John Donahoe, amministratore delegato dal 2020.    Il cambiamento è stato motivato dal difficile periodo che Nike sta attraversando, caratterizzato da un calo delle vendite e da una strategia di marketing stagnante. Un periodo complicato dal quale l'azienda sta cercando di risollevarsi anche grazie al nuovo slogan "Winning Isn't for Everyone", più audace e provocatorio.    Ma perché tutto questo scalpore per il cambio di vertice in un’azienda?    A suscitare interesse è la storia professionale del nuovo CEO. Hill, infatti, è un vero e proprio insider di Nike. Entrato in azienda come stagista nel 1988, ha lavorato in Nike per tutta la sua vita professionale, ricoprendo numerose posizioni lavorative e di leadership, prima di andare in pensione dopo 32 anni di carriera. Nike sembra capace, oltre che di fidelizzare i consumatori con i propri prodotti, di creare un legame altrettanto forte anche con i propri dipendenti. Nel caso di Hill, questa fidelizzazione lo ha portato a restare nella stessa azienda per l’intera vita lavorativa. Le ragioni dietro questa lunga relazione possono essere molteplici: una cultura aziendale forte, opportunità di crescita professionale, riconoscimento del contributo individuale e una strategia che premia la lealtà.    In un mondo spesso ossessionato dalle storie di successo repentino, l'ascesa di Hill è un promemoria che la grandezza viene spesso costruita con anni di perseveranza. La sua storia dimostra che “Winning Isn’t for Everyone,” perchè è un traguardo riservato a chi non si arrende. 

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