Oggi è la giornata mondiale della terra e quest’anno è dedicata alla rimozione delle plastiche dai nostri ecosistemi. L'inquinamento delle plastiche nelle acque è una minaccia crescente per gli ecosistemi marini e la salute umana. Ogni anno, milioni di tonnellate di plastica finiscono nei mari, danneggiando la vita marina e contaminando le risorse alimentari. Le microplastiche, risultanti dalla decomposizione di oggetti più grandi o prodotte direttamente come microbead in prodotti di consumo, si infiltrano nelle catene alimentari, con effetti dannosi sulla fauna marina e potenziali rischi per la salute umana. È urgente adottare misure globali per ridurre l'uso e il consumo di plastica monouso e promuovere pratiche di riciclo e smaltimento responsabile. #earthday2024 #greenthinking #greenlife #freeplasticwaste #economiacircolare #plasticfree
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Le forme di inquinamento ad oggi sono responsabili 𝟗 𝐦𝐢𝐥𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐢 𝐩𝐫𝐞𝐦𝐚𝐭𝐮𝐫𝐞 𝐧𝐞𝐥 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐨 😯 il che rende l’inquinamento il principale fattore di rischio ambientale 🌲 🔺 “𝐿𝑎 𝑝𝑙𝑎𝑠𝑡𝑖𝑐𝑎 𝑒̀ 𝑢𝑛𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑎𝑚𝑖𝑛𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑐ℎ𝑖𝑚𝑖𝑐ℎ𝑒 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑝𝑒𝑟𝑣𝑎𝑠𝑖𝑣𝑒 𝑒 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑖𝑠𝑡𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑐ℎ𝑒 𝑖𝑙 𝑃𝑖𝑎𝑛𝑒𝑡𝑎 𝑎𝑏𝑏𝑖𝑎 𝑚𝑎𝑖 𝑑𝑜𝑣𝑢𝑡𝑜 𝑎𝑓𝑓𝑟𝑜𝑛𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑛𝑜𝑛𝑐ℎ𝑒́ 𝑢𝑛𝑜 𝑑𝑒𝑖 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑎𝑚𝑖𝑛𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑑𝑖𝑓𝑓𝑢𝑠𝑖 𝑎 𝑙𝑖𝑣𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑔𝑙𝑜𝑏𝑎𝑙𝑒 𝑎 𝑐𝑢𝑖 𝑠𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑒𝑠𝑝𝑜𝑠𝑡𝑖 𝑞𝑢𝑜𝑡𝑖𝑑𝑖𝑎𝑛𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒, 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑎𝑡𝑡𝑟𝑎𝑣𝑒𝑟𝑠𝑜 𝑙’𝑎𝑐𝑞𝑢𝑎, 𝑚𝑎 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑎𝑡𝑡𝑟𝑎𝑣𝑒𝑟𝑠𝑜 𝑙’𝑎𝑟𝑖𝑎 𝑒 𝑖𝑙 𝑐𝑖𝑏𝑜.“ Questo è quanto emerge grazie al report del WWF 🤔 Ma possiamo aiutare a rimuovere la #plastica dall'ambiente ? E dare speranza al nostro futuro ? ☘ Con Defirst puoi contribuire a rimuovere la plastica dall'ambiente e prendere parte a questa rivoluzione 🚀
Ogni anno, fino a 23 milioni di tonnellate di plastica finiscono nei nostri fiumi, laghi e oceani, inquinando le acque con ripercussioni su ecosistemi, sulle specie e su di noi. Negli ultimi due decenni i decessi causati dalle moderne forme di inquinamento sono aumentati del 66%. Fino a raggiungere i 9 milioni di morti l’anno. Per noi e per tutte le specie, non c’è futuro in un ecosistema inquinato. Difendere i nostri mari è responsabilità e interesse di tutti: cambiamo ora le nostre abitudini, per cambiare il nostro futuro. Scopri gli effetti dell’inquinamento da plastiche sulla salute con il nostro nuovo report “Non c’è salute in un ambiente malato. 🔗 https://shorturl.at/aBhJp #IlPandaSiamoNoi #OurNature #OurFuture
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🌍 L'inquinamento da plastica: una minaccia globale 🌍 L'inquinamento da plastica è una delle sfide ambientali più urgenti e pervasive che il nostro pianeta deve affrontare. Ogni anno, milioni di tonnellate di plastica finiscono negli oceani, causando danni irreparabili alla fauna marina e agli ecosistemi. ♻️ Ecco alcune cifre allarmanti: 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono negli oceani ogni anno. 5 trilioni di pezzi di plastica galleggiano attualmente nei nostri mari. 700 specie marine sono minacciate dall'inquinamento da plastica. La plastica non solo colpisce la vita marina, ma entra anche nella catena alimentare umana, con microplastiche trovate in molti alimenti e bevande che consumiamo quotidianamente. 🚯 Cosa possiamo fare? Ridurre l'uso di plastica monouso e adottare alternative sostenibili. Partecipare a iniziative di pulizia locali e globali. Sostenere politiche che promuovono il riciclo e la riduzione della plastica. Educare e sensibilizzare le persone su questo problema critico. Il cambiamento inizia da ciascuno di noi. Insieme, possiamo fare la differenza e proteggere il nostro pianeta per le generazioni future.🌱💚 🍃Bioali: Il nostro impegno per un mondo senza plastica.🍃 #InquinamentoDaPlastica #Sostenibilità #Ambiente #RiduzionePlastica #EcoFriendly #SalvaguardiaDegliOceani
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Ogni anno, fino a 23 milioni di tonnellate di plastica finiscono nei nostri fiumi, laghi e oceani, inquinando le acque con ripercussioni su ecosistemi, sulle specie e su di noi. Negli ultimi due decenni i decessi causati dalle moderne forme di inquinamento sono aumentati del 66%. Fino a raggiungere i 9 milioni di morti l’anno. Per noi e per tutte le specie, non c’è futuro in un ecosistema inquinato. Difendere i nostri mari è responsabilità e interesse di tutti: cambiamo ora le nostre abitudini, per cambiare il nostro futuro. Scopri gli effetti dell’inquinamento da plastiche sulla salute con il nostro nuovo report “Non c’è salute in un ambiente malato. 🔗 https://shorturl.at/aBhJp #IlPandaSiamoNoi #OurNature #OurFuture
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Esempio di comunicazione efficace:
Ogni anno, fino a 23 milioni di tonnellate di plastica finiscono nei nostri fiumi, laghi e oceani, inquinando le acque con ripercussioni su ecosistemi, sulle specie e su di noi. Negli ultimi due decenni i decessi causati dalle moderne forme di inquinamento sono aumentati del 66%. Fino a raggiungere i 9 milioni di morti l’anno. Per noi e per tutte le specie, non c’è futuro in un ecosistema inquinato. Difendere i nostri mari è responsabilità e interesse di tutti: cambiamo ora le nostre abitudini, per cambiare il nostro futuro. Scopri gli effetti dell’inquinamento da plastiche sulla salute con il nostro nuovo report “Non c’è salute in un ambiente malato. 🔗 https://shorturl.at/aBhJp #IlPandaSiamoNoi #OurNature #OurFuture
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🌍 Nella Giornata Mondiale della Terra, focalizziamo l'attenzione sul serio problema dell'inquinamento da plastica. Questo materiale, seppur utile, rappresenta una minaccia significativa per gli ecosistemi terrestri e marini. Invitiamo professionisti e aziende a leggere il nostro ultimo articolo per comprendere meglio le sfide e le opportunità nella gestione sostenibile della plastica. Uniamoci per promuovere innovazioni che riducano l'impronta ecologica e migliorino il riciclo.♻️
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Ogni anno, più di 8 milioni di tonnellate di plastica vengono scaricate nei nostri oceani e si stima che entro il 2050 ci ritroveremo con più rifiuti di plastica che pesci. In occasione dell’#IGTEarthMonth, abbiamo lanciato una sfida alle nostre persone: ridurre il consumo di plastica e calcolare il nostro impatto ambientale grazie ad azioni che ci rendano più consapevoli, partendo dai piccoli gesti quotidiani. Un giorno per l’ambiente non è abbastanza, iniziamo da subito il cambiamento. #SustainablePlay
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Come salvare il nostro pianeta dai #rischiclimatici ormai ci è chiaro: dobbiamo ridurre le emissioni di CO2. Eppure, nonostante le conoscenze ormai acquisite spesso si assiste a scorciatoie comunicative che sovrappongono il tema delle emissioni di gas serra alla produzione di plastica. Per fare un esempio, è di qualche tempo fa la notizia pubblicata su Polimerica (https://lnkd.in/gN34N52e) che, in nome di una "ecologia popolare", il Primo ministro francese Gabriel Attal ha dichiarato di voler introdurre misure contro l’inquinamento da plastica nei 50 impianti francesi che immettono sul mercato la maggior parte degli imballaggi in materiale plastico. Purtroppo, la lotta al #CambiamentoClimatico è un affare maledettamente complesso, senza facili soluzioni. Il faticoso iter di approvazione del regolamento europeo Packaging and Packaging Waste Regulation (#PPWR), che ci ha visto pesantemente coinvolti, ne è un esempio. Prediligere gli slogan alla reale soluzione dei problemi è fare #ecologia populista e la ricerca di consenso deve passare dalla capacità di attuare iniziative che siano realmente di aiuto al cambiamento climatico. Come industria dell’#imballaggio flessibile, ci stiamo impegnando fermamente per dimostrare il nostro impegno ambientale attraverso azioni concrete: l'implementazione di linee guida specifiche per il nostro pack sull'analisi del ciclo di vita (LCA), l'innovazione nella progettazione dei nostri imballaggi, e un incremento degli investimenti nelle filiere di raccolta differenziata, nonché nei mercati per i materiali di scarto e nelle tecnologie di riciclo chimico e meccanico. Boicottare la plastica non è la soluzione. Non è questa la ricetta perfetta!
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Negli ultimi anni, il mondo ha visto un aumento allarmante dei disastri ambientali: inondazioni devastanti, incendi e il degrado degli ecosistemi vitali. Un contributo principale? L’inquinamento da plastica. Ogni anno, milioni di tonnellate di plastica finiscono negli oceani, soffocando la fauna marina e contaminando la catena alimentare. Incredibilmente, solo il 9% di tutta la plastica prodotta è stata riciclata, mentre il resto accumulato in discariche e nella natura contribuisce a peggiorare le crisi climatiche e la perdita di biodiversità. In Di Mucci, con i nostri film compostabili Vincentius, crediamo nel potere del cambiamento. La nostra missione è fornire soluzioni reali attraverso materiali compostabili che possano sostituire la plastica tradizional. Le nostre pellicole compostabili, funzionano come la plastica convenzionale, ma si degradano naturalmente, senza lasciare tracce dannose. Uno dei principali vantaggi delle pellicole compostabile Vincentius è la loro sostenibilità lungo tutto il ciclo di vita. Realizzate con risorse rinnovabili, si degradano naturalmente in compostaggio industriale, senza lasciare residui dannosi. Possono sostituire #BOPP #CPP #POFtermoretraibile #LDPE #LLDPE #HDPE and #PET A differenza della plastica tradizionale, si decompongono contribuendo a un’economia circolare più pulita. 🌱 È ora di agire. Governi, aziende e cittadini devono unire le forze per ripensare gli imballaggi e adottare alternative ecologiche. Unisciti al movimento. Sostieni la sostenibilità. Insieme a noi e ad altre innovazioni, possiamo creare un futuro più pulito e verde. Cosa ne pensi? Condividi le tue riflessioni o idee su come possiamo combattere l’inquinamento da plastica qui sotto! Go Green - Go Vincentius #lifeafterplastic #imballaggi #imballaggisostenibili #compostabile #Sostenibilità #Compostabile #Vincentius #Ambiente #InquinamentoDaPlastica #Cambiamento
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Se continuiamo così, nuoteremo tra la plastica. L’impatto dell’inquinamento plastico sui nostri oceani è allarmante. Secondo studi recenti, si stima che ci siano 11 milioni di tonnellate di #plastica sul fondo dell’oceano. Questo è inaccettabile e dobbiamo prendere misure urgenti per ridurre il nostro consumo di plastica e aumentare il riciclaggio. È impoSe continuiamo così, nuoteremo tra la plastica. L'impatto dell'inquinamento plastico sui nostri oceani è allarmante. Secondo studi recenti, si stima che ci siano 11 milioni di tonnellate di #plastica sul fondo dell'oceano. Questo è inaccettabile e dobbiamo prendere misure urgenti per ridurre il nostro consumo di plastica e aumentare il riciclaggio. È importante ricordare che ogni piccola azione conta. Puoi fare la tua parte scegliendo alternative sostenibili alla plastica, come borse di stoffa e bottiglie riutilizzabili, e assicurandoti di riciclare correttamente. Puoi anche sostenere le aziende che si impegnano per pratiche sostenibili e la riduzione della plastica. Dobbiamo agire ora per proteggere i nostri oceani e l'ambiente in generale, assicurando che il futuro sia sostenibile per le generazioni a venire. #Ambiente
Una investigación ha calculado por primera vez la cantidad de plásticos que acaban en los fondos oceánicos, que se convierten en
blgs.co
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#24giugno Strisce di #plastica lunghe fino a 𝟐𝟎 𝐜𝐡𝐢𝐥𝐨𝐦𝐞𝐭𝐫𝐢 𝐧𝐞𝐥 𝐌𝐞𝐝𝐢𝐭𝐞𝐫𝐫𝐚𝐧𝐞𝐨 e visibili dallo spazio. Si tratta di vere e proprie isole galleggianti che si spostano con le correnti pari alle 𝑷𝒂𝒄𝒊𝒇𝒊𝒄 𝒕𝒓𝒂𝒔𝒉 𝒗𝒐𝒓𝒕𝒆𝒙, ovvero le isole di plastica galleggianti che arrivano ad una superficie di 8 volte l’Italia nel Pacifico. L’ipocrisia con la quale i nostri governi aderiscono allo slogan “free plastic” è davanti ai nostri occhi. Dichiara Gabriella Caramanica, Segretario nazionale Rivoluzione Ecologista Animalista. L’Italia, insieme a Egitto e Turchia, sarebbe tra i maggiori produttori di plastica, contribuendo a circa il 50% dei rifiuti plastici marini, 132.000 tonnellate l’anno. Laddove secondo il report “The Mediterranean: Mare Plasticum” dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), ogni anno, circa 230.000 tonnellate di rifiuti plastici finiscono in mare. Evidentemente la 𝐝𝐢𝐫𝐞𝐭𝐭𝐢𝐯𝐚 𝐄𝐮𝐫𝐨𝐩𝐞𝐚 (𝐔𝐄) 𝟐𝟎𝟏𝟗/𝟗𝟎𝟒, entrata in vigore da gennaio 2022 con il 𝑫𝒆𝒄𝒓𝒆𝒕𝒐 𝒍𝒆𝒈𝒊𝒔𝒍𝒂𝒕𝒊𝒗𝒐 𝒏. 196 𝒅𝒆𝒍 8 𝒏𝒐𝒗𝒆𝒎𝒃𝒓𝒆 2021 che vieta l’uso di 𝐩𝐫𝐨𝐝𝐨𝐭𝐭𝐢 𝐦𝐨𝐧𝐨𝐮𝐬𝐨 non è sufficiente. Vediamo ancora palloncini, bottiglie, bicchieri, bobine di fili, confezionamenti o piatti di plastica ovunque. Materiali estremamente impattanti sull’ambiente ma anche sulla nostra salute e mortali per gli animali. Siamo estremamente preoccupati perché la volontà dei governi nel sostenere la conversione delle aziende non c’è più e possiamo anche affermare che non c’è mai stata. Prosegue il segretario nazionale. Di cosa stiamo parlando? Oltre alla densità della popolazione delle regioni costiere, tra le cause che provocano questo disastro ambientale vi è la cattiva gestione dei rifiuti, il turismo massivo e la navigazione mercantile. A questo si aggiungono microplastiche che arrivano dai fiumi. S’impone la necessità di un 𝐩𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐫𝐢𝐩𝐮𝐥𝐢𝐫𝐞 𝐥𝐞 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐞 𝐚𝐜𝐪𝐮𝐞. Ci sono numerosi progetti interessanti brevettati negli ultimi anni a tale scopo. In secondo luogo, il Governo deve percorrere misure anche infelici. Non possiamo più consentire questo scempio. E’ obbligo ripensare il sistema della distribuzione andando verso una pianificazione che consideri le economie circolari, puntando anche al commercio dello sfuso e alla filiera corta che potrebbero essere un punto di partenza per ridurre questa produzione di massa. 𝑫𝒐𝒃𝒃𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒓𝒊𝒇𝒐𝒏𝒅𝒂𝒓𝒆 𝒂𝒍𝒄𝒖𝒏𝒊 𝒗𝒂𝒍𝒐𝒓𝒊 𝒄𝒉𝒆 𝒏𝒐𝒏 𝒔𝒊𝒂𝒏𝒐 𝒒𝒖𝒆𝒍𝒍𝒊 𝒅𝒆𝒍 𝒄𝒐𝒏𝒔𝒖𝒎𝒊𝒔𝒎𝒐 𝒒𝒖𝒊𝒏𝒅𝒊 𝒆𝒅𝒖𝒄𝒂𝒓𝒆 𝒊 𝒄𝒊𝒕𝒕𝒂𝒅𝒊𝒏𝒊 𝒂𝒇𝒇𝒊𝒏𝒄𝒉é 𝒔𝒊𝒂𝒏𝒐 𝒑𝒊ù 𝒄𝒐𝒏𝒔𝒂𝒑𝒆𝒗𝒐𝒍𝒊 𝒏𝒆𝒍 𝒍𝒐𝒓𝒐 𝒔𝒕𝒊𝒍𝒆 𝒅𝒊 𝒗𝒊𝒕𝒂. 𝑩𝒂𝒔𝒕𝒂 𝒄𝒐𝒏 𝒍𝒂 𝒇𝒓𝒆𝒏𝒆𝒔𝒊𝒂 𝒖𝒔𝒂 𝒆 𝒈𝒆𝒕𝒕𝒂. Conclude Caramanica. #plasticfree #inquinamentomare #inquinamentoacqua #plasticalternative
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