𝙏𝙍𝙀𝙎𝙄𝙂𝘼𝙇𝙇𝙊: 𝙇𝘼 𝘾𝙄𝙏𝙏𝘼’ 𝙋𝙍𝙊𝙂𝙀𝙏𝙏𝘼𝙏𝘼 𝘼 𝙏𝘼𝙑𝙊𝙇𝙄𝙉𝙊
Città d'Arte, Tresigallo capitale del “razionalismo italiano” è la dimostrazione che se si hanno le idee chiare sul risultato che si desidera ottenere, tutto o quasi tutto è possibile.
E' stata totalmente progettata a tavolino. La storia ci dice che Tresigallo è nata da un’idea visionaria dell’allora Ministro dell’agricoltura e delle foreste 𝙀𝙙𝙢𝙤𝙣𝙙𝙤 𝙍𝙤𝙨𝙨𝙤𝙣𝙞 nato in quello che fino ad allora era poco più di un borgo.
A cavallo tra le 2 guerre, negli anni ’30, l’impianto urbanistico, le geometrie ed i cromatismi sorprendono ancora per la loro modernità e la cura dei dettagli, qualità che hanno concorso alla denominazione di Tresigallo 𝙘𝙞𝙩𝙩𝙖̀ 𝙢𝙚𝙩𝙖𝙛𝙞𝙨𝙞𝙘𝙖.
Il progetto di Edmondo Rossoni era di trasformare un piccolo borgo di 700 abitanti in una città corporativa, attiva ed industrializzata. Con l’ausilio dell’Ing. 𝘾𝒂𝙧𝒍𝙤 𝙁𝒓𝙞𝒈𝙞, disegna il futuro sviluppo del paese, così come lo aveva in mente, secondo uno schema razionale a misura d’uomo.
Non hanno partecipato i grandi nomi della progettazione dell’epoca e questo è l’esempio di come, una buona architettura, possa costituire una base solida per il benessere dei suoi abitanti.
Cosa serviva ad un borgo per poter crescere? Una strada di collegamento con Ferrara per aprire Tresigallo al traffico commerciale a cui seguirono altre vie di comunicazione insieme ai primi insediamenti industriali.
Scuole, il teatro, il campo sportivo, l’ospedale, la Casa del Fascio, oggi caserma dei Carabinieri e la famosa Piazza della Rivoluzione a forma di D ed i bagni pubblici, sul cui tetto oggi si legge SOGNI.
Seguirono altre costruzioni ancora oggi ammirabili e destinate alla visita di architetti e turisti da tutto il mondo.
Geometrie perfette, coni, cilindri, parallelepipedi ed archi, colori pastello, simmetrie e linee pulite, il successo fu strepitoso: in pochi anni gli abitanti divennero 9 mila.
Annoto un fatto curioso: a progettare e costruire questa città furono tutti giovani tra i 20 ed i 30 anni, spesso alle prime armi. L’architetto paesaggista Pietro Porcinai aveva 26 anni, lo scultore Enzo Nenci 34 enne quando disegnò la scultura dell’Angelo del cimitero. La lista è davvero lunga.
L’impatto che si ha entrando a Tresigallo è il silenzio irreale in cui è immersa la città e l’ordine incredibile che ne fa un museo a cielo aperto. La città non ha avuto lo sviluppo economico sognato dal Rossoni, ma grazie a queste particolarità è luogo di mostre, eventi culturali e fashion che ne mantengono alto lo status di città simbolo.
Un’intera città progettata e costruita in una manciata di anni….ed oggi simbolo di un’architettura che resta nel tempo unica ed irripetibile, come il contesto in cui è nata.
Da architetto, osservo le città, i quartieri, le progettualità di chi crede nel creare il cambiamento, la bellezza e quell’agio che resta nel tempo. Poi c'è la burocrazia che spesso spezza i sogni