E' tutto controintuitivo E sì, c'è molta emozione, ma dobbiamo separare l'emozione dai fatti. E il fatto è che le farmacie e la distribuzione dovevano cambiare e stanno cambiando. Con queste parole anticipa i conti dell'ultimo anno uno dei piu' grandi distributori di farmaci del Mondo: continuerete a vederci fare progressi perché abbiamo una grande comprensione dell’intero ecosistema sanitario che è difficile per gli altri avere. Lo abbiamo dal fornitore, dal punto di vista del produttore, dalla prospettiva del sistema sanitario e l’abbiamo anche da parte delle farmacie. Lo abbiamo in così tanti paesi ed ecosistemi sanitari, che penso che solo alcuni business intelligence possono replicare e cercheremo con tutte le nostre forze di continuare a fare molto meglio. Per noi restera' molto, molto importante essere l'intermediario finanziario della farmacia ( dal 2008 in tutto il Mondo i fornitori sono diventati banchieri, con delle strutture di valutazione dei rischi, che incrociano giornalmente i dati operativi con i dati amministrativi della farmacia, per evitare sorprese ), cosi come l'intermediario della distribuzione e poi saremo anche il partner logistico. Penso che siamo sempre stati molto attenti nel provare ad estendere i nostri servizi cercando di rientrare in quella credibilita' che hanno solo i partner delle farmacie. Per anni in questo settore, le persone hanno predetto la fine dell'indipendenza e le farmacie dei farmacisti sono ancora qui, con dei bilanci 2023 piu' in salute di sempre. Guardate quanto altro è cambiato inesorabilmente, le farmacie hanno seguito questo cambiamento ciascuno con le proprie visioni e possibilita', restando sempre al centro. Voglio dire, che è tutto un po' controintuitivo, i farmacisti stanno vicini ai loro pazienti, hanno applicato la giusta disciplina finanziaria e gli operatori che hanno piu' disponibilita' di risorse e comprato tanto, tra tutti sono quelli piu' indecisi se andare avanti con il business o abbandonare. Sabato mi è successa una cosa strana. Così sono corso alla farmacia del mio buon vicino ed erano fantastici. Me lo spiegano e mi hanno detto cosa fare in un minuto, perché questa è un'area in cui hai una forza incredibile. Certo tutto dipende da quanto i farmacisti sono abituati a fare sacrifici e quanto le aziende di distribuzione sono riuscite a salvaguardare il proprio patrimonio, ma vi posso assicurare che ci sono aziende, molto, molto solide, come metodo e come patrimonio, che possono superare gli ostacoli piu' difficili. Per cui non hanno bisogno di far comprare alle catene le loro farmacie e possono continuare a fare quello che hanno sempre fatto, nella maniera migliore. Per quanto riguarda le possibili acquisizioni, in futuro nella scelta delle partnership sara' la qualita' vera nei rapporti e nella trasparenza a fare la differenza, gli altri non sono di nostro interesse; non significa niente sei fai utili finanziari, possono essere rischi non valutati ( Non e' presente in Italia )
Post di alessandro p .
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FARMACIE DA INCUBO: LA TRASFORMAZIONE NECESSARIA Negli ultimi anni, la #farmacia ha attraversato una fase di profonda crisi, segnata da una trasformazione del mercato che ha lasciato molti titolari con l’impressione di trovarsi in un vero e proprio incubo. Le sfide che abbiamo di fronte non riguardano solo la crescente concorrenza delle catene o la pressione sui margini, ma soprattutto la capacità di reinventare il modello di business della farmacia. Per anni, molte farmacie sono rimaste immobili, aggrappate a un’idea di stabilità che oggi non esiste più. L’immagine di una farmacia che, nonostante l’avanzare dei tempi, mantiene sempre lo stesso layout, gli stessi orari e lo stesso approccio al cliente-paziente, è quella di un’attività che rischia di essere superata dagli eventi. Oggi, i clienti-pazienti si aspettano molto di più: chiedono un’esperienza diversa, un luogo che non sia solo uno spazio di vendita di medicinali, ma un centro di benessere, in grado di rispondere a nuove esigenze. Ma la verità è che questo "incubo" può trasformarsi in un'opportunità. Ogni farmacia ha il potenziale per diventare un luogo in cui si costruiscono relazioni, dove il cliente si sente accolto e ascoltato. La sfida è quella di rompere l’immobilismo e abbracciare il cambiamento. Le farmacie che riescono a evolversi, a integrarsi con la comunità e a offrire servizi che vanno oltre la vendita di prodotti, sono quelle che hanno una reale possibilità di crescere e prosperare. Investire nello spazio fisico, nella formazione del personale e nella creazione di un’esperienza cliente che vada oltre la semplice transazione è il primo passo per trasformare la farmacia in un punto di riferimento per la salute del futuro. Dobbiamo chiederci se siamo pronti a fare quel passo in avanti, a rompere con le abitudini del passato e a reinventare l’idea stessa di farmacia. È una sfida che richiede coraggio e #visione, ma chi saprà affrontarla troverà un nuovo modo di fare impresa, in grado di rispondere alle esigenze del cliente moderno. In questo nuovo scenario, il #farmacista non può più essere solo un dispensatore di farmaci, ma deve diventare un consulente di fiducia, capace di offrire soluzioni personalizzate. La farmacia può e deve diventare un luogo dove le persone non vanno solo per "comprare", ma per "essere curate" nel senso più ampio del termine. Questo è il futuro della professione, e solo chi sarà disposto a innovare potrà emergere da questo incubo come protagonista del cambiamento. Qual è la tua visione? Come pensi che la farmacia possa evolversi per rispondere alle esigenze del mercato odierno? Mi piacerebbe conoscere la tua opinione su come possiamo affrontare questa trasformazione. Condividi le tue riflessioni e idee nei commenti: insieme possiamo costruire un futuro migliore per le farmacie. #farmacie #futuro #innovazione
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“L’indecisione porta al deperimento del proprio #business”. Con queste parole del Dr. Sandro Marzani, ex affiliato #ClubSalute ed ex Presidente della Catena Farmaceutica dell’Adda, oggi vogliamo aprire una riflessione in merito ai motivi che possono spingere una #farmacia a uscire dal nostro gruppo. In questa intervista non solo ripercorriamo il periodo di #affiliazione e i motivi dell’addio, ma condividiamo anche qualche consiglio utile per tutti i #farmacisti che stanno valutando se entrare in un #network. 👉 Leggi l’articolo completo: https://lnkd.in/dZGYcb8j
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IL DILEMMA DELLE CATENE DI FARMACIE: UN SISTEMA SOSTENIBILE O UNA SPECULAZIONE MASCHERATA? In un panorama in cui le informazioni sembrano spesso contraddirsi, il settore delle #farmacie vive un paradosso che richiede un’analisi profonda e imparziale. Da un lato leggiamo che negozi e farmacie in catena chiudono in diverse parti del mondo; dall’altro che le farmacie in catena performano meglio di quelle indipendenti. Ma qual è la verità dietro questi dati? E, soprattutto, chi li genera e con quali finalità? Un dato di fatto è evidente: molte testate che oggi esaltano il modello delle #catene di farmacie sono spesso sponsorizzate dagli stessi grandi gruppi che aspirano a dominare il mercato. Molti eventi organizzati sono spesso finanziati da questi stessi attori, creando una narrazione che sembra più orientata ad attrarre investitori che a descrivere una realtà sostenibile. La sete di capitali porta le catene a dipingersi come la soluzione del futuro, ma i risultati reali dei bilanci raccontano un’altra storia. Le acquisizioni di farmacie da parte delle catene avvengono spesso a prezzi esorbitanti, fino a due o tre volte il fatturato. Questo crea un problema strutturale: per recuperare tali investimenti, le catene dovrebbero generare utili straordinari. Tuttavia, l’operazione si complica quando i #farmacisti #titolari storici, spesso cuore pulsante della farmacia e punto di riferimento per la comunità, lasciano il proprio ruolo. Con loro se ne va anche la fidelizzazione costruita negli anni. Il risultato? Clienti-pazienti meno coinvolti e una perdita di quel legame umano che è il pilastro della farmacia tradizionale. A tutto ciò si aggiungono i costi enormi di gestione: stipendi per supermanager, strutture amministrative complesse, magazzini, trasporti. E poi ci sono gli interessi richiesti dagli investitori, costi che, in assenza di politiche di mercato estremamente favorevoli, difficilmente potranno essere compensati. Il rischio maggiore è che questo sistema, guidato da logiche speculative, non sia in grado di rispondere agli interessi fondamentali della comunità. Non si tratta solo di numeri: si tratta di #persone, di #salute, di #benessere. La farmacia, per sua natura, dovrebbe essere un luogo dove il cliente-paziente si sente accolto, guidato e consigliato da professionisti che conoscono la sua storia e i suoi bisogni. Le catene, con la loro rotazione di personale e le imposizioni commerciali, rischiano di distruggere questo legame, trasformando un servizio essenziale in un’operazione puramente finanziaria. Il nostro compito, come professionisti del settore e come cittadini, è difendere il modello della farmacia italiana, che si è sempre distinta per umanità, professionalità e vicinanza alla comunità. Non possiamo lasciare che logiche speculative compromettano un sistema che, pur con i suoi limiti, rappresenta un pilastro della sanità italiana. Vogliamo un sistema che specula sulla salute delle persone?
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Questo articolo merita un minimo di commento. La situazione economica dei grossisti farmaceutici e' palesemente complessa e come sostiene l'articolo le farmacie non se ne rendono conto del rischio oggettivo che si rappresenta nel vedere i prossimi mesi un maggiore peggioramento del servizio e maggiori oneri. La strada e' quella di cambiare modello distributivo , applicare nuove logiche sinergiche, principalmente sui trasporti . Certamente vedremo anche altri bilanci in perdita. Seppur e' vero che ci sono dei grossisti virtuosi che nonostante tutto evidenziano ancora risultati positivi e non di perdita. Parlo dei piccoli Grossisti. Nel caso specifico le perdite evidenziate in tale articolo non derivano solo dall'aspetto dei tassi di interesse , che certamente ha peggiorato una situazione gia' incancrenita da anni. E' evidente un problema di altra natura , di qualcosa piu' strutturale e poco efficiente e merita un piu' preciso approfondimento di analisi sul modo strategico condotto negli ultimi 10 anni.
Distribuzione intermedia, lente sui bilanci del "grande malato". Partiamo da Alliance Healthcare | Pharmacy Scanner
https://pharmacyscanner.it
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Adempimento Il sistema doveva cambiare e sta cambiando; la distribuzione intermedia nel suo complesso guida la farmacia in quanto garantisce il reperimento flessibile di tutto quello che gli serve in un'arco temporale limitato a poche ore. L'esperienza che queste aziende hanno maturato sul campo gli permette di avere degli orizzonti unici, dal punto di vista di fornitore, dal punto di vista del produttore, dalla prospettiva del sistema sanitario e dalla parte delle farmacie. E lo hanno in così tante aree ed ecosistemi sanitari, che solo alcuni business intelligence possono replicare le loro operazioni, perche' queste aziende hanno contenuti specifici e collegandoli al senso collaborativo possono continuare a fare sempre molto meglio e molto piu' velocemente. Considerate sempre che operano in partita quadrupla; per il regolatorio, per il cliente, per la sicurezza generale e per loro stessi. Questo permette economie di scala qualitative e quantitative su tutta la filiera selezionando le vie giuste da percorrere per arrivare a determinare dinamicamente il centro del bisogno di guarire, ma soprattutto la possibilita' di reperire istantaneamente nel planoprogramma le referenze richieste al fine di mantenere un servizio immediato, con dei limiti gestionali; entro le possibilita' economiche del punto retail, di velocita' della consegna superiore a qualsiasi altra organizzazione e in soli 80 mq di superfice media di front and delle farmacie Italiane. Dalla capacita' di progettare l'architettura di questo sincronismo che solo i partner di farmacie riescono a sviluppare nel Mondo, passa buona parte delle prospettive a lungo termine delle organizzazioni e della loro migliore visione logistica d'adempimento. Ma anche, dalla capacita' di verifica che da queste operazioni si creano veramente risorse aggiuntive.
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Occasione da non perdere. Vorresti acquistare una seconda farmacia ma stai già facendo fatica a gestire la prima? Ti senti pronto per una seconda sede ma non sai cosa ti conviene fare? Allora partecipa all’evento del 25 settembre, online o in presenza in Club Salute. Per chi sarà presente c’è la possibilità, su prenotazione, di accedere a una consulenza gratuita con uno dei due relatori. Arturo Saggese CLUB SALUTE #opportunita’ #farmacia #consulenza
⏳ -8 giorni all'evento più atteso dai farmacisti! Preparati a dare una svolta alla tua carriera! Tra solo 8 giorni, a Club Salute, si terrà un evento imperdibile dedicato alla crescita delle farmacie. I Dott.ri Arturo Saggese e Giampiero Bernardelle, ti sveleranno i segreti per ristrutturare il debito e aprire una seconda sede con successo. Iscrivi subito e partecipa al nostro evento: https://lnkd.in/dfadE2wg Non mancare! #farmacia #eventofarmacisti #crescita #opportunità
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LA FARMACIA ITALIANA AL BIVIO TRA SALUTE PUBBLICA E LOGICHE DI MERCATO Negli ultimi anni, l'ascesa delle grandi #catenedifarmacie ha ridisegnato il panorama del settore, non senza sollevare preoccupazioni sulla salute pubblica e l'accesso alle cure. Con la Legge 124/2017 importanti gruppi della distribuzione nazionale e internazionale, così come fondi di investimento, hanno cominciato a comprare farmacie, mentre cooperative e network dei farmacisti si sono messi a fare altrettanto per stare alla pari con i nuovi competitors. Se da un lato la loro presenza può apparire sinonimo di efficienza e convenienza, dall'altro si celano rischi concreti che meritano un'attenta riflessione. ✋Il primo campanello d'allarme riguarda la perdita di capillarità territoriale. Le catene, spinte da logiche di profitto, tendono a concentrarsi in aree densamente popolate, tralasciando le zone rurali o periferiche. Questo fenomeno genera "deserti sanitari", con cittadini costretti a spostarsi per chilometri per acquistare farmaci, con ovvie ripercussioni sull'aderenza alle terapie e la prevenzione. ✋Un secondo aspetto critico riguarda la standardizzazione del servizio. L'approccio commerciale delle catene, focalizzato su prodotti a marchio proprio e offerte speciali, rischia di mettere in secondo piano la consulenza personalizzata e la dispensazione di farmaci equivalenti, con possibili ripercussioni sulla spesa farmaceutica e la salute dei pazienti. ✋Non meno importante è la perdita di professionalità. La sostituzione di farmacisti titolari, con una profonda conoscenza del territorio e dei propri clienti, con personale dipendente, spesso giovane e meno esperto, può incidere negativamente sulla qualità del servizio, con minore attenzione all'interazione tra farmaci, alla segnalazione di effetti collaterali e alla corretta conservazione dei medicinali. ✋Infine, la dominanza delle catene rischia di influenzare le politiche del settore, a discapito della salute pubblica. La pressione per una maggiore liberalizzazione, con l'apertura di nuove farmacie, la vendita online di farmaci con ricetta e la deregulation della vendita di farmaci da banco, potrebbe avere conseguenze imprevedibili sulla salute dei cittadini e sulla sostenibilità del sistema sanitario. È fondamentale preservare un equilibrio tra le esigenze del mercato e la tutela della salute pubblica. La farmacia come la conosciamo oggi, va ben oltre il ruolo di semplice dispensario di farmaci e rappresenta un presidio sanitario fondamentale, soprattutto nelle comunità più fragili. Ritengo necessario un intervento deciso da parte delle istituzioni per garantire la sopravvivenza delle farmacie indipendenti, a partire dai territori più disagiati, sostenere la formazione continua dei farmacisti e promuovere un modello di assistenza territoriale che metta al centro il benessere del cittadino. Scrivi la tua opinione nei commenti, partecipa al dibattito👇 Foto Pharmacy Scanner Luglio 2023
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MIRI ALLA SOPRAVVIVENZA? Nel panorama farmaceutico italiano, l'orizzonte sembra tracciare linee di cambiamento profondo. La notizia dell'ingresso di giganti dell'e-commerce come #Amazon e di #Alibaba (rif. Pharmacy Scanner Pesce d’Aprile?), che sembrerebbe mostrare un marcato interesse per il mercato delle farmacie italiane, non fa che confermare una tendenza ormai consolidata: l'attrattiva del capitale privato verso il settore delle farmacie. Da un lato, i fondi manifestano una strategia di acquisizioni lente ma costanti. Dall'altro, realtà come Boots, Lloyds, Dr Max seguono dinamiche differenti, ma con un comune denominatore: l'espansione attraverso l'acquisto. Di fronte a questo scenario, potrebbe sorgere spontanea una domanda: dov'è il posto della #farmaciaindipendente? La risposta risiede non tanto nel timore di un cambiamento, ma nella comprensione che quest'ultimo rappresenta un'opportunità unica. La progressiva digitalizzazione ha già modificato radicalmente il modo in cui i consumatori accedono ai prodotti per la salute e il benessere, introducendo una concorrenza prima inesistente e aprendo a un confronto diretto tra le varie opzioni disponibili. In questo contesto, la farmacia indipendente non può limitarsi alla pura dispensazione. Il suo futuro risiede nella capacità di trasformarsi in un vero e proprio "Hub della Salute", un centro servizi in grado di offrire qualcosa che va oltre il semplice acquisto: un servizio personalizzato, una profonda conoscenza della comunità servita e una qualità nell'offerta che difficilmente potrà essere replicata da chi opera esclusivamente online. Per cogliere questa opportunità, i farmacisti titolari devono abbracciare il cambiamento, ripensare gli spazi e le strategie, aprendosi a un modello di farmacia innovativo che ponga al centro le necessità specifiche della propria clientela. L'obiettivo non deve essere solo la sopravvivenza in un mercato che cambia, ma l'aspirazione a diventare punti di riferimento insostituibili per la salute e il benessere della comunità. Questo richiede un cambio di paradigma: vedere l'arrivo di nuovi player non come una minaccia, ma come uno stimolo a rinnovarsi, a valorizzare quel legame unico che solo una farmacia radicata nel tessuto sociale può avere con le persone che serve. È qui che risiede la vera forza della farmacia, in quella capacità di offrire un servizio umanizzato e personalizzato che fa la differenza nella vita quotidiana delle persone.In conclusione, le sfide poste dall'evoluzione del mercato farmaceutico non sono incolmabili. Al contrario, rappresentano la chiave per riscoprire e valorizzare il ruolo insostituibile della farmacia indipendente come pilastro della comunità. È un'occasione per riaffermare l'importanza di un servizio che va ben oltre la semplice vendita, ponendosi come centro di salute, di ascolto e di cura, in grado di adattarsi e rispondere con efficacia alle esigenze sempre più complesse della società
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ISA IN TILT PER LE FARMACIE 😱 Ne parla oggi in #ecnews il nostro Alessandro Bonuzzi, partner di Studio Marcolungo Nuvoloni & Associati. Un commento interessante, alla luce dell'andamento del fatturato delle farmacie nei periodi pandemico e post-pandemico. Buona lettura!!!
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Analisi perfetta inerente ai bilanci di Farvima e Comifar Un gross Margine di rispetto per entrambi al 7% , nonostante gli investimenti prodotti sul Cis di Nola per Farvima detenie un'incidenza del costo del personale al 2% contro il 3,10% di Comifar
Prosegue la ricognizione di Pharmacy Scanner tra i bilanci 2023 dei principali distributori della filiera farmaceutica: in questa quinta puntata puntiamo la lente su due gruppi che in tempi recenti hanno affrontato riorganizzazioni e investimenti cospicui per rafforzare il business.
Bilanci 2023 della distribuzione intermedia sotto la lente: è il turno di Farvima e Comifar | Pharmacy Scanner
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