Ho terminato da pochi giorni la lettura del #libro "L'economia della ciambella" di Kate-Raworth che propone un #cambiamento epocale e che chiude le porte a tutto ciò che è stato pensato e fatto fino ad oggi in tema di #economia, #sostenibilità, #governo e quant'altro per riscrivere le regole aggiornate ad #oggi. Illuminante. #GreenerTogether #LinkedInNotizie
Post di Augusto Faglia
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Nemmeno il tempo di riportare tre buoni esempi di #ricarica pubblica che evolve e funzione, ed ecco arrivare nuove testimonianze di abusi e disfunzioni alle #colonnine: dal Sud al Nord, tre passi nel delirio della realtà italiana.
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Le prospettive 2024 per ANFIT e per il settore dei #serramenti nelle parole del presidente Marco Rossi
Lavori in corso in casa Anfit. Marco Rossi: c’è molto da fare - Cosmoserr
https://www.cosmoserr.it
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Nelle ultime settimane si susseguono vari (e importanti) studi sulle #abitudini di #gioco degli italiani. Anche se la realtà è ancora più complessa (e spinta), e tutta da scoprire. #sostenibilità #giocopubblico #GiocoNews
Gioco pubblico e sostenibilità: quello che i numeri non dicono
gioconews.it
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Nasce un osservatorio nuovo sul family business con tanta volontà di fare ciò che gli altri non hanno fatto e con la consapevolezza dell'importanza nel nostro Paese della pianificazione del passaggio tra generazioni del patrimonio umano e economico
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"Piano casa" di Riccardo Rescio Girare intorno alla questione penuria di case attribuendo la responsabilità al mercato, che come sempre si adegua alle diverse richieste, è semplicemente nascondersi dietro un dito. Un tentativo risibile che si vuole fare diventare un paravento occultate della realtà attraverso le deformazione mediatica che indica e attribuisce responsabilità al solo scopo di spostare i termini dei problemi. La situazione che indusse Amintore Fanfani a varare un piano case, è già da molti anni all'ordine del giorno degli amministratori del nostro Paese, a prescindere dai flussi Turistici che vedono favorire l'Italia come metà preferenziale. Le sfide che dobbiamo affrontare oggi sono molte, sicuramente troppe, che spaziano dalle questioni strutturali a quelle logistiche, da quelle operative a quelle di ordinaria amministrazione, aspetti che si sono accumulati per incuria e incapacità e per una assoluta mancanza di visione prospettica in grado di realizzare in generale una vera programmazione, anche relativa alla penuria di offerta abitativa, da sempre lamentata in Italia. Grandi sfide che richiedono soluzioni intelligenti e un approccio altamente professionale. Continua su WordPress ........ La lettura completa dell'articolo è possibile cliccando il link sottostante. https://lnkd.in/ddhhe3Ra
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ci vediamo fra poco, con #IGS, per discutere delle novità sul #processotributario, con Alessandro D'Addario che tratterà le novità dei #nuovidocumenti in fase di #appello
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Continua la serie di post sulle risorse e capacità degli italiani ma anche il racconto di ciò che non va e che agisce contro i nostri interessi nazionali. Sono questi i soggetti, le organizzazioni, e la strutture che occorre imparare a evitare, circoscrivere e allontanare.
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C’è un paese, il nostro, che si riempie la bocca di diritti, ma poi resta indifferente di fronte allo sfruttamento. Un paese che si arrocca su slogan vuoti come “libero mercato”, mentre uomini e donne, in condizioni disumane, continuano a pedalare sotto la pioggia, tra le strade sommerse dell’alluvione di Bologna. Quell’immagine di un rider con l’acqua fino alle ginocchia dovrebbe essere uno schiaffo in faccia a chiunque abbia un briciolo di dignità, un segnale di allarme che ci riguarda tutti. E invece no. Ecco apparire, puntuali come un orologio rotto, i difensori dello sfruttamento, quelli che giustificano tutto in nome del profitto. La pioggia cade e loro parlano di “libero mercato”, come se fosse una giustificazione sufficiente per calpestare la vita e i diritti di chi si spezza la schiena per una manciata di spiccioli. Sembra che il maltempo non abbia soltanto allagato le strade, ma anche le coscienze. C’è chi chiama questa mentalità ignoranza, altri la etichettano come cinismo o pura avidità. Io la definisco per quello che è: schiavitù moderna, nascosta dietro la maschera di una finta libertà di scelta. Perché non c’è nulla di libero in un sistema che costringe le persone a rischiare la vita per qualche euro sotto la tempesta, mentre chi beneficia di quel servizio resta comodamente asciutto, con il dito pronto a cliccare sull’app per la prossima consegna. Il vero dramma non è solo il rider nell’acqua. È una società che ha perso il senso dell’umanità, che ha trasformato l’indifferenza in norma, che non si interroga su cosa significhi realmente lavorare in condizioni disumane pur di sopravvivere. E se non ci indigniamo di fronte a questo, se non ci fermiamo a riflettere su quanto tutto ciò sia marcio, allora siamo già complici. #AlluvioneBologna #DirittiDeiLavoratori #RiderSfruttati #SolidarietàNonSfruttamento #SchiavitùModerna #LavoroDegno #GiustiziaSociale #BolognaSottAcqua #RiderInPericolo #SocietàIndifferente #CrisiDelLavoro #DignitàSulLavoro
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Molto interessante e più che condivisibile.
Esperto in pianificazione della mobilità ciclistica, moderazione del traffico e riqualificazione degli spazi pubblici
"Guardiamo solo il limite, ma l'obiettivo è mettere al centro le persone e non le auto. Quando si capisce che allargare un marciapiede aiuta un bimbo a un'anziana ad attraversare la strada, la gente approva il cambiamento. In Italia abbiamo un approccio ideologico, mentre queste iniziative in Europa vengono portati avanti da tutti i partititi politici, perché sono battaglie di civiltà" Ringrazio Daniele Tempera di Today.it per l'intervista e i 2 articoli pubblicati quest'oggi https://lnkd.in/d_BAxFQ3 #Love30 #lastradaèditutti
Vi spiego il vero motivo per cui il Governo non vuole le "Città 30"
today.it
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📚 Con il recente episodio della presunta classifica delle #città con la peggiore qualità dell’aria nel mondo abbiamo potuto fare la conoscenza di un altro modo – forse nemmeno così intenzionale – di creare confusione su temi cruciali e in definitiva di gettare discredito su una pratica che negli ultimi anni ha registrato una crescente diffusione: la citizen science. Il coinvolgimento dei cittadini nel monitoraggio di alcuni parametri ambientali, come la qualità dell’aria, ha quantomeno un effetto di grande importanza: sviluppo della conoscenza da un lato e coinvolgimento diretto delle persone, una forma di #attivismo che può produrre movimenti di pressione informati in merito a determinati problemi. Cosa ci fosse di sbagliato in quella presunta classifica è ormai noto, ma forse il punto più controverso della vicenda è che a stilarla fosse un produttore di sistemi di #depurazione dell’aria e produttore anche di sistemi di monitoraggio “a portata del cittadino”. […] Che ne direbbe Naomi Oreskes? Aggiungerebbe una nuova tipologia di #disinformazione alle tante che ha magistralmente svelato e raccontato? ➡️ Leggi l'editoriale di Marco Moro su PuntoSostenibile: https://lnkd.in/dWPNxNiM #CitizenScience #Newsletter #Informazione #FakeNews
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