Si tratta di un campione significativo dell’industria nazionale del vino che rappresenta il 64,9% del giro d’affari totale del comparto, pari a 14,1 miliardi nel 2023, secondo le stime dell’Osservatorio italiano vini. Un peso specifico importante anche per quanto riguarda l’export (68,6% dell’intero mercato) e le vendite sul mercato domestico (oltre il 60%). La classifica comprende 75 realtà private e 43 cooperative. Insieme hanno registrato un fatturato totale di 9,1 miliardi, un export di 5,2 miliardi e 3,9 miliardi sul mercato interno, con un incremento del 2,7% del giro d’affari complessivo, una crescita export del 3,6% e uno sviluppo in Italia del 1,1%. #wine #2023 #italia #ue
Post di Avv. Fausto Fogliati
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Trend del Vino in Italia: 17-21 Giugno 2024 Il settore vinicolo italiano sta mostrando segnali di ripresa nel 2024, dopo un 2023 complesso. Il "Report Annuale 2024" di Valoritalia conferma una crescita dello 0,54% nei volumi imbottigliati rispetto al 2022, con un aumento del 2,8% rispetto alla media dei tre anni precedenti. Tuttavia, il valore economico dell'imbottigliato è diminuito, indicando una contrazione economica del settore nonostante la lieve crescita dei volumi. Performance Regionale e Tipologica Le regioni del Nord-Est hanno registrato la miglior performance con un aumento del 3,7% nei volumi, grazie all'Asolo Prosecco Docg e al Veneto Igt. Al contrario, le regioni del Nord-Ovest e del Centro hanno subito cali rispettivamente del 8,3% e del 5,3%. I vini Igt hanno mostrato una crescita significativa del 16,5%, mentre le categorie Doc e Docg hanno registrato rispettivamente diminuzioni del 2,8% e dell'8%. Scorte di Vino e Andamento Climatico Le scorte di vino sono in calo ma rimangono consistenti, con 46,4 milioni di ettolitri in giacenza a fine maggio 2024, un calo del 7,1% rispetto al mese precedente e del 12,3% rispetto all'anno precedente. Le regioni del Nord detengono il maggior quantitativo di vino, con il Veneto in testa. I cambiamenti climatici continuano a influenzare negativamente la produzione vinicola, con un calo del volume di produzione del 17,4% nel 2023 a causa di eventi climatici estremi. Prospettive Future Nonostante le sfide, le prospettive per il futuro del settore vinicolo italiano sono positive. L'Italia mantiene una posizione di leadership nelle esportazioni di vino, con un saldo commerciale in crescita e una forte presenza nel mercato globale. Secondo l'indagine di Mediobanca, il mercato vinicolo italiano potrebbe beneficiare di una rimodulazione della domanda influenzata da inflazione e cambiamenti generazionali. Conclusione Il vino italiano sta dimostrando una notevole capacità di adattamento e resilienza di fronte a condizioni economiche e climatiche avverse. La crescita nei volumi di imbottigliato, seppur moderata, rappresenta un segnale positivo per il settore, che continua a navigare attraverso le sfide globali con una strategia di innovazione e qualità.
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I maggiori produttori di vino italiano si attendono per il 2024 una crescita delle vendite complessive del +2,6%, e del +3% per l’export. Non si arresta l’ottimismo per le bollicine (grazie al +3,7% di ricavi complessivi), soprattutto oltreconfine (+6,8% l’export), mentre per i vini fermi ci si aspetta un +2,3% (+2,2% l’export). Il 2023, del resto, si è chiuso senza variazioni significative (-0,2% sul 2022) con un leggero peggioramento sul mercato interno (-0,7%) rispetto a quello estero (+0,3%), dove spiccano le buone performance dei vini frizzanti (+2,5%). L’Ebit margin ha riportato un aumento dell’1,4% sul 2022, con un rapporto tra il risultato netto e il fatturato del 4,2%. E questo nonostante una diminuzione del 4,5% dei quantitativi venduti su tutti i canali, e l’inflazione che ha eroso il potere di acquisto delle famiglie penalizzando i vini di fascia intermedia (-10,1% sul 2022) a conferma di una maggiore polarizzazione del mercato. In leggero calo i vini di fascia bassa (-1,7%, con una market share del 44,2%), a fronte di un mercato sempre più premium (+12,7% i vini di fascia molto alta sul 2022; market share del 18,6%) e sostenibile (+1,4% i vini biologici, 5,4% di market share; +9,6% i vini vegani, 2,7% market share, +1,8% i vini naturali, m.s. dell’1%). A dirlo è l’Indagine sul settore vinicolo in Italia dell’Area Studi Mediobanca, che riguarda 253 principali società di capitali italiane con fatturato 2022 superiore ai 20 milioni di euro e ricavi aggregati per 11,8 miliardi di euro, pari all’88,4% del fatturato nazionale del settore, con focus sui vini Dop e Igp, sulle principali operazioni di M&A e sulla sostenibilità. #winenews
Mediobanca: nel 2024 per i big del vino italiano aumenteranno vendite (+2,6%) ed export (+3%)
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Gli obiettivi dell’indagine sono stati, tra gli altri, quelli di valutare la notorietà dei principali vini a denominazione presso il consumatore, identificare le regioni maggiormente apprezzate nella produzione di vini per tipologia e mostrare i comportamenti di consumo a livello territoriale. ⠀ Per maggiori informazioni 👉 https://lnkd.in/ddrAnMxt ⠀ #confapisicilia #imprese #unicredit #sicilia #vino #enoturismo
Indagine UniCredit: la Sicilia si conferma strategica nel settore del vino
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Trend del vino in Italia: Sfide e Opportunità Il mondo del vino italiano sta attraversando una fase di profonda trasformazione, con sfide e opportunità che delineano il futuro del settore. Nel corso della settimana dal 26 febbraio al 2 marzo 2024, diverse tendenze hanno caratterizzato il panorama vinicolo nazionale. 1. Declino del Mercato Internazionale L'export del vino italiano ha registrato un calo significativo nei principali mercati internazionali, con una diminuzione sia in termini di volume (-4,4%) che di valore (-7,3%). Paesi come gli Stati Uniti, il Canada, il Giappone e il Regno Unito hanno ridotto gli acquisti, mentre solo la Germania ha mostrato un segno positivo a livello volumetrico (+7%). Questo calo è stato attribuito a diversi fattori, tra cui il destocking degli importatori e la crisi economica globale. 2. Pressioni sui Dazi nel Regno Unito Nel Regno Unito, l'inflazione e l'aumento delle accise sugli alcolici hanno influenzato negativamente le vendite di vino e alcolici. Le entrate fiscali sono diminuite, spingendo le aziende a richiedere una revisione dei dazi per stimolare i consumi e sostenere l'industria vinicola britannica. 3. Cambiamento nei Consumi e nelle Preferenze Il mercato del vino sta subendo cambiamenti significativi nei consumi e nelle preferenze dei consumatori. Si assiste a una crescente domanda di prodotti "salutistici" e sostenibili, soprattutto tra i giovani. I vini bianchi e le bollicine stanno guadagnando terreno rispetto ai vini rossi, mentre le etichette riconosciute e legate ai territori continuano a mantenere un forte appeal. 4. Innovazione e Adattamento Le aziende vinicole italiane stanno cercando modi innovativi per adattarsi a questo cambiamento di scenario. L'adozione di pratiche sostenibili, la diversificazione dei prodotti e l'investimento in marchi e territori di prestigio sono strategie cruciali per affrontare le sfide attuali e future. 5. Focus sull'Horeca e sulla Distribuzione Nonostante la contrazione del mercato al dettaglio, il settore Horeca continua a rappresentare un'opportunità per il settore vinicolo italiano. Le aziende si stanno concentrando sulla distribuzione mirata e sulla logistica efficiente per garantire una presenza ottimale sul mercato, soddisfacendo le esigenze dei consumatori e dei ristoratori. In conclusione, il panorama del vino italiano è caratterizzato da sfide ma anche da opportunità. Attraverso l'innovazione, l'adattamento e il focus sulla qualità e sulla sostenibilità, il settore può affrontare con successo i cambiamenti in corso e consolidare la sua posizione nel mercato globale del vino.
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Nel giro di un ventennio le esportazioni di vino made in Italy sono quasi triplicate (+188%) arrivando a raggiungere 140 Paesi, con le bottiglie tricolori che rappresentano la prima voce delle vendite di prodotti agroalimentari nazionale all’estero. Emerge dall’analisi Coldiretti su dati Istat relativi al commercio estero negli ultimi venti anni, diffusa per Vinitaly Official 2024. Tra i principali mercati, il balzo maggiore si è registrato in Francia, dove la crescita è stata del +321%, per un valore che ammonta oggi a 316 milioni di euro. Negli Stati Uniti, primo sbocco del vino italiano, le vendite sono aumentate del +148%, per un valore attuale di 1,76 miliardi di euro, mentre per la Germania, secondo mercato, sono incrementate del 69%, attestandosi nel 2023 a quota 1,19 miliardi di euro. Boom del 186% in Gran Bretagna, per un totale di 843 milioni di euro. #winenews #vinitaly
Con il +188% in venti anni, il vino è la prima voce dell’export agroalimentare italiano
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In Vino Veritas Una miniera da 45 mld di euro [Reading time: 60 secondi] Il vino italiano, rinomato per la sua qualità e varietà, è esportato in tutto il mondo. Le recenti stime di Prometeia rilevano come l’industria vinicola vale 45,3 mld di euro (1.5 del PIL). Un evento chiave è Vinitaly. Ospita annualmente a Verona più di 4000 produttori di vino offrendo una piattaforma B2B e di networking per scoprire nuove tendenze e innovazioni. Veneto e Campania sono indubbiamente due regioni molto attive. Il Veneto è rinomato per le sue eccellenze come l’Amarone e il Recioto della Valpolicella, il Prosecco, il Soave e il Bardolino. Contribuisce significativamente all’economia locale e nazionale, rappresentando circa il 35% delle esportazioni vinicole italiane. In un’indagine di Veneto Agricoltura si evidenza come nelle precedenti annate la regione abbia consolidato il suo primato di leader italiano. Nel 2022, l’export ha raggiunto un valore di 2,84 miliardi di euro, (incremento del +13,9% rispetto al 2021). Il trend del 2023 ha segnato un leggero calo con la riduzione delle esportazioni chiave (Stati Uniti e Canada) ma si è difeso meglio degli altri paesi competitor nel mercato. La regione Campania, godendo di un clima favorevole e di un territorio variegato, offre una gamma di vini di elevata qualità. Dal Fiano di Avellino, uno dei vini bianchi più pregiati d’Italia, al Taurasi, un vino rosso corposo prodotto sempre nell’avellinese; senza dimenticare il Falanghina del Sannio, il Greco di Tufo, l’Aglianico del Taburno e il Lacryma Christi del Vesuvio, prodotto con uve Piedirosso e Aglianico sulle pendici del vulcano. Tuttavia, ci sono dei dati che fanno riflettere. Un consumatore di vino su due non conosce i vini campani ed il 54% degli italiani dichiara di non aver consumato vini campani negli ultimi 12 mesi perché non li riconosce, anche avendoli già acquistati e degustati. Da qui nasce l’esigenza di portare alla luce le eccellenze territoriali, soprattutto al di fuori dei confini regionali. Articolo a cura di: Luca Tommasi, Starting Finance Club Padova Manuel Monaco, SFC Federico II Grafica a cura di: Alessandro Stendardo, Starting Finance Club Tor Vergata
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Trend del Vino in Italia – Agosto 2024 Ripresa del Mercato del Vino: Il settore vinicolo italiano mostra segnali di ripresa nel 2024, nonostante le difficoltà economiche e i cambiamenti nei modelli di consumo. Il primo semestre ha visto una lieve ripresa con Masi Agricola che ha riportato ricavi in calo rispetto al 2023 ma in aumento dal 2019, pre-pandemia. Focus su Innovazione e Diversificazione: Masi Agricola ha investito in innovazione, ampliando l'offerta con spumanti e rosé, segno di un'adattabilità di fronte a un mercato in evoluzione. Anche Proposta Vini, nonostante un inizio d'anno lento a causa del clima instabile, prevede una crescita annuale tra il 4% e il 6%. Dinamiche di Mercato e Esportazioni: Le vendite di vini premium hanno risentito di un generale rallentamento. Tuttavia, ci sono stati miglioramenti significativi nelle esportazioni, soprattutto verso la Cina e gli USA, complice una domanda estiva sostenuta dal boom turistico. Prospettive e Sfide Future: Il settore cerca di adattarsi alle nuove realtà con un occhio alla sostenibilità e alla promozione. L'Unione Italiana Vini sottolinea la necessità di supporto fiscale e finanziario per superare le perdite subite nel 2020, con una previsione ottimista per il resto dell'anno. Conclusioni: Nonostante le incertezze, l'industria vinicola italiana si dimostra resiliente e pronta a sfruttare le opportunità di ripresa, grazie anche all'importante ruolo del turismo nell'incremento delle vendite..
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📌 Nel 2023, le esportazioni di vini italiani hanno raggiunto i €7,8 miliardi 📌 Il settore vinicolo italiano vale oggi €21,5 miliardi di fatturato Negli ultimi vent’anni, l’export mondiale di vini italiani ha registrato una crescita impressionante del 188%, passando da una quota di mercato del 17% nel 2003 al 22% nel 2023. Questo risultato ha consolidato la posizione dell’Italia come secondo operatore mondiale nel settore vinicolo, con un comparto che oggi vale €21,5 miliardi di fatturato (inclusi spiriti e aceti). Nel 2023, le esportazioni di vini italiani hanno raggiunto i €7,8 miliardi, con un incremento del 20,8% rispetto al periodo pre-pandemia. Questo rappresenta il 21% dell’export italiano di food & beverage: in particolare, tra le bottiglie esportate, sette su dieci sono di vino, e di queste quasi tre sono di spumante. Tuttavia, il settore vinicolo italiano si ritrova ancora ad affrontare la forte concorrenza di altre bevande, nonché gli effetti dell’inflazione, dei costi energetici e delle accise. Per quest’anno si prevede comunque un aumento dei consumi di vino del 2,3%, trainati principalmente dai vini bianchi e dal consumo fuori casa, soprattutto durante aperitivi e cene conviviali. L’80% dei consumatori sceglie di bere in queste occasioni, con l’aperitivo serale che coinvolge 14 milioni di italiani e genera un giro d’affari di €4,5 miliardi. Le opportunità di crescita per il 2024 e il 2025 saranno sostenute anche dai consumi internazionali, in particolare in mercati in espansione come Giappone, Cina, Corea del Sud ed Emirati Arabi Uniti. L’Italia è il secondo esportatore mondiale di vino, subito dietro alla Francia. Il Paese mantiene inoltre la leadership per quanto riguarda i volumi esportati, insieme alla Spagna, superando i 20 milioni di ettolitri, con i vini veneti che sono i più richiesti all’estero, seguiti da quelli di Piemonte e Toscana. Nel 2023, gli Stati Uniti sono stati il principale mercato di sbocco per i vini nostrani, seguiti da Germania e Regno Unito. I vini fermi e frizzanti sono stati i prodotti più importati dall’Italia negli USA, per un valore di €1.363 milioni e €569 milioni. Dopo gli USA, il Regno Unito è il secondo importatore mondiale di vino, con oltre 1,6 miliardi di bottiglie nel 2023. In questo contesto, le principali aziende vinicole italiane hanno recentemente registrato importanti risultati finanziari. Le prime cinque per fatturato sono Cantine Riunite & Civ, con un fatturato di €671 milioni. Seguono il polo vitivinicolo di Argea, con un fatturato di €449,4 milioni, la quotata Italian Wine Brands con €429,1 milioni, ed infine Caviro e Cavit, rispettivamente con €423 milioni e €267,1 milioni. Autore: Mariavittoria Piccinno Grafica: Emanuela Accetta
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Osservatorio Wine Monitor, in calo le importazioni nei top mercati mondiali. Ma l’Italia registra performance migliori. Nel primo trimestre 2024, prosegue il calo delle importazioni di vino nei 12 principali mercati mondiali, che rappresentano il 60% degli acquisti in valore, confermando il trend negativo dell’anno precedente. Ma in questo contesto, le importazioni di vino dall'Italia contengono la diminuzione e registrano performance migliori rispetto all’andamento generale. L’analisi emerge dall’ultimo report di Wine Monitor, l’Osservatorio di Nomisma - Ricerca e consulenza per il business dedicato al mercato del vino, con la finalità di sostenere imprese e istituzioni della filiera vitivinicola nella lettura delle complesse dinamiche di mercato. Tuttavia, “per quanto riguarda i vini italiani - specifica Denis Pantini, Responsabile di Wine Monitor Nomisma - nel complesso le performance sono state meno negative rispetto alla media, grazie a Stati Uniti, Regno Unito, Canada e Cina che evidenziano un recupero nei valori delle importazioni di vini dal nostro Paese”. A questo link gli approfondimenti sull’ultimo report Wine Monitor → https://lnkd.in/dQ8V3gVZ #NomismaAgroalimentare #WineMonitor #VinoItaliano
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In questo scenario relativo alle importazioni del primo trimestre 2024 nei top 12 mercati mondiali, vini fermi e spumanti sono caratterizzati da andamenti nettamente differenti tra loro: infatti, se da un lato gli acquisti di vini fermi e frizzanti italiani evidenziano un -4,9% a valore e un -4,6% a volume, dall’altro lato gli spumanti del Bel Paese mostrano rispettivamente un +4,9% e un +3,4%, con performance positive nella maggior parte dei 12 mercati . Per quanto riguarda i vini fermi e frizzanti, le peggiori performance hanno riguardato le importazioni in Francia e Corea del Sud, che segnano, quasi analogamente, un calo nei valori superiore al -26% rispetto al primo trimestre 2023. Nelle importazioni di spumanti dall’Italia, invece, Regno Unito, Francia, Canada, Australia e Cina hanno registrato crescite a due cifre sia sul fronte dei valori che dei volumi.
Osservatorio Wine Monitor, in calo le importazioni nei top mercati mondiali. Ma l’Italia registra performance migliori. Nel primo trimestre 2024, prosegue il calo delle importazioni di vino nei 12 principali mercati mondiali, che rappresentano il 60% degli acquisti in valore, confermando il trend negativo dell’anno precedente. Ma in questo contesto, le importazioni di vino dall'Italia contengono la diminuzione e registrano performance migliori rispetto all’andamento generale. L’analisi emerge dall’ultimo report di Wine Monitor, l’Osservatorio di Nomisma - Ricerca e consulenza per il business dedicato al mercato del vino, con la finalità di sostenere imprese e istituzioni della filiera vitivinicola nella lettura delle complesse dinamiche di mercato. Tuttavia, “per quanto riguarda i vini italiani - specifica Denis Pantini, Responsabile di Wine Monitor Nomisma - nel complesso le performance sono state meno negative rispetto alla media, grazie a Stati Uniti, Regno Unito, Canada e Cina che evidenziano un recupero nei valori delle importazioni di vini dal nostro Paese”. A questo link gli approfondimenti sull’ultimo report Wine Monitor → https://lnkd.in/dQ8V3gVZ #NomismaAgroalimentare #WineMonitor #VinoItaliano
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