Il 18 febbraio scorso si è celebrata la giornata mondiale della sindrome di #Asperger. A mio parere (non solo mio, ma vi rimando a qualche attivista autistic3), questa diagnosi non dovrebbe più avere una giornata dedicata. Il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM -5) l' ha infatti eliminata riconducendola a quella di #spettro autistico. Di certo la giornata è stata l’occasione per dare attenzione al tema, ma ho avuto modo di riscontrare, ancora una volta, l'uso improprio di alcuni termini. Senza pretesa di infallibilità e di esaustività provo allora a fare chiarezza. L’#autismo non è una malattia, ma una neurodivergenza. Per il dizionario di Medicina Treccani (2010) per #malattia si intende lo “stato di sofferenza di un organismo in toto o di sue parti, prodotto da una causa che lo danneggia, e il complesso dei fenomeni reattivi che ne derivano. Elemento essenziale del concetto è la sua transitorietà, il suo andamento evolutivo verso un esito, che può essere la guarigione, la morte o l’adattamento a nuove condizioni di vita”. Il termine #neurodivergenza indica invece che il cervello della persona elabora, apprende e si comporta in modo diverso da quello considerato tipico. Per #disabilità la classificazione ICF intende la conseguenza o il risultato di una complessa relazione tra la condizione di salute di un individuo ed i fattori personali e ambientali che rappresentano le circostanze in cui esso vive. In conclusione: una neurodivergenza non è una disabilità e una disabilità non deriva (per forza) da una malattia.
Post di Chiara Personeni
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Conoscere la depressione perinatale è importante anche se non si è al centro della storia, anche se chi legge è un uomo, anche per chi non ha figli. 💡Essere informati può aiutarci a non trascurare i segnali se temiamo che una persona a noi vicina la stia sviluppando. E può fare la differenza. Ne ho scritto per WonderWhy di Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro ETS in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale Materna (primo mercoledì di maggio di ogni anno). I punti, in breve: 🤰🏻Identikit della malattia 🔬Alla radice del problema 🧍♀️Chi è (più) a rischio 🌍Quante donne riguarda 👩🏼⚕️Com’è possibile affrontarla 📱Come il digitale può aiutare
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Sindrome X fragile il 5 ottobre a Verona durante il #PlanetaryHealthFestival si terrà l'evento ☀️Vite (IN)sostenibili a cura dell’Associazione Italiana Sindrome X-Fragile 📍Chiesa di San Domenico al Corso Via del Pontiere, 20, Verona https://lnkd.in/dSXYqx6i La Sindrome X fragile è una condizione genetica ereditaria che causa disabilità cognitiva, problemi di apprendimento e relazionali. Si possono osservare ritardi nella acquisizione delle principali tappe dello sviluppo psicomotorio, disturbi del linguaggio che è a volte assente e spesso caratterizzato da eloquio disordinato ed ecolalie (ripetizione automatica di parole e frasi). Può essere inoltre presente un disturbo attentivo, o la manifestazione di comportamenti ripetitivi e stereotipie, disturbi sensoriali e ansia sociale (S. Saunders, 2004). Il 15-33% delle persone con sindrome X fragile presenta un quadro rappresentato da manifestazioni dello spettro autistico; nel DSM 5 si propone in caso di X Fragile di specificare: "disturbo dello spettro autistico associato ad una condizione genetica conosciuta". https://lnkd.in/dSXYqx6i
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Le persone autistiche potrebbero avere una percezione del dolore effettivamente diversa da quella tipica, potrebbero provare poco più che fastidio in seguito a un urto che una persona neurotipica percepirebbe come molto doloroso, oppure trovare insopportabile uno stimolo tollerato dalla maggior parte delle persone neurotopiche, come ad esempio tagliarsi le unghie o i capelli. In realtà, provano il dolore anche in maniera più forte e intensa rispetto a tutti gli altri. Per questo gli operatori sanitari, gli educatori e i famigliari stessi non devono sottovalutare i segni di sofferenza, ma dovrebbero intervenire con trattamenti appropriati. Il webinar ha spiegato nel dettaglio come intervenire e utilizzare il trattamento specifico.
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Hai mai sofferto di LOMBALGIA?🧐 Una buona fetta della popolazione mondiale, ha avuto uno o più episodi di “male alla schiena” che possono essere più o meno invalidanti.🥴 In ITALIA 🇮🇹 ne soffrono più di 10 milioni di persone. Le CAUSE possono essere svariate: attività lavorative pesanti, attività sportive, posture errate e per i bambini, l’utilizzo di zaini molto pesanti. Le persone afflitte da questo problema, normalmente si affidano al loro medico di famiglia, che consigliera l’utilizzo di antinfiammatori e in caso di una NON risoluzione del problema, l’intervento del fisiatra andrà ad approfondire la “causa” attraverso la richiesta di esami radiologici. C’è da dire, che in questi anni, molte persone hanno fatto ricorso alla figura dell’OSTEOPATA, con risultati MOLTO soddisfacenti. L’OSTEOPATA ha una visione OLISTICA dell’individuo, che si traduce nell’avere una visione globale tra STRUTTURA e FUNZIONE del CORPO. E’ molto importante, e da non trascurare, la parte di esercizio terapeutico, che deve essere eseguito non solo nel periodo in cui si ha la problematica, ma bensì deve entrare a far parte di una routine giornaliera di 5/10 minuti eseguita tutti i giorni. Lo stare bene passa da piccole AZIONI eseguite TUTTI i giorni anche per poco TEMPO. https://lnkd.in/dWGVdN_S
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📰 𝐍̲𝐨̲𝐭̲𝐢̲𝐳̲𝐢̲𝐚̲𝐫̲𝐢̲𝐨̲ ̲𝐒̲𝐚̲𝐥̲𝐮̲𝐭̲𝐞̲ ̲-̲ ̲𝐀̲𝐠̲𝐠̲𝐢̲𝐨̲𝐫̲𝐧̲𝐚̲𝐦̲𝐞̲𝐧̲𝐭̲𝐢̲ ̲𝐝̲𝐚̲𝐥̲ ̲𝐌̲𝐨̲𝐧̲𝐝̲𝐨̲ ̲𝐝̲𝐞̲𝐥̲𝐥̲𝐚̲ ̲𝐌̲𝐞̲𝐝̲𝐢̲𝐜̲𝐢̲𝐧̲𝐚̲ 🌐 L’incidenza oggi, a livello mondiale, delle epilessie dopo i 75 anni di età è stimata a 180 nuovi casi l’anno per 100.000 persone. Questo la rende il disturbo neurologico più frequente nelle persone anziane dopo le malattie cerebrovascolari e le demenze. La Lega Italiana Contro l’Epilessia propone 7 raccomandazioni per agire in sicurezza e tempestivamente. Per saperne un po’ di più e scoprire cosa fare o non fare di fronte ad una crisi, vi segnaliamo questo articolo 👇 #salute #benessere #prevenzione #rischio #protezione #sicurezza #assistenzadomiciliare #adi #senior #meteo #clima #epilessia
Epilessie in età senile, 180 nuovi casi l’anno ogni 100.000 persone. Lice: “Importante riconoscerle e curarle bene” - Quotidiano Sanità
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Sulla Newsletter dell’Associazione Italiana Psicogeriatria (AIP) è stato pubblicato un interessante contributo della Neurologa Daniela Leotta, che riporta come l’Alzheimer colpisca per due terzi il sesso femminile. Il carico assistenziale, inoltre, è per oltre il 76% sostenuto da donne. La malattia coinvolge quindi prevalentemente le donne. Il fatto che le donne abbiano un rischio maggiore di sviluppare la malattia è stato spesso attribuito alla loro maggiore longevità, ma questo non basterebbe a spiegare la prevalenza dell'Alzheimer nel sesso femminile. Sono coinvolti meccanismi biologici e socio-culturali, nell’ambito di una patologia multifattoriale in cui genetica, ambiente, stile di vita, livello culturale e altri aspetti quali depressione, insonnia, aterosclerosi possono avere un ruolo rilevante. Il miglioramento dell’accesso all’istruzione delle donne di oggi rispetto al passato potrebbe avere dei vantaggi rilevanti in termini di prevenzione della demenza nel sesso femminile. Per quanto riguarda la depressione le donne hanno due volte il rischio di ammalarsi rispetto agli uomini, differenza che compare fin dalla pubertà e aumenta durante il periodo della menopausa. Esistono poi fattori legati al rischio di sviluppare malattie o sintomi nell’ambito dei cosiddetti ‘caregiver’ familiari. L’impatto del carico assistenziale su di loro è notevole, sia in termini di salute fisica e psicologica sia a livello di modificazioni della vita lavorativa. La depressione è uno dei disturbi più diffusi tra le caregiver. #associazionealzheimerasti #demenza #alzheimer #caregiver
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Tutte le patologie che possono coesistere con l’autismo e come riconoscerle
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Prevalentemente colpisce le donne a partire dai 65 in su. Intervenendo su 14 fattori di rischio modificabili individuati, dal colesterolo al fumo all’obesità, facendo attività fisica costante e continuando a studiare e mantenere attive le facoltà cognitive si potrebbero prevenire o ritardare quasi la metà dei casi di demenza. Un fattore di rischio anche la perdita dell’udito. Secondo la ricerca gli uomini vengono colpiti in misura minore rispetto alle donne (continua) #alzheimer #saslute #donne
Allarme Alzheimer:in Italia circa due milioni di persone ne soffrono
encanta.it
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L'#incontinenza urinaria è un problema davvero molto comune: sono milioni le persone in tutto il mondo che ne soffrono. Questa perdita involontaria di #urina può influenzare la qualità della vita di chi ne soffre, portando anche all’#isolamento sociale e al #disagio emotivo. Questa condizione può manifestarsi a qualsiasi età, sia nell’uomo che nella donna, per cause differenti. Affrontare l’incontinenza può essere imbarazzante, ma è importante sapere che non si è soli e che è una condizione comune e #trattabile . Capire meglio cosa comporta è il primo passo per prendere il controllo della propria #salute. In questo articolo sul nostro blog, abbiamo cercato di far luce su questa condizione e di #informare i nostri lettori sulle possibili #soluzioni disponibili.
Incontinenza Urinaria
https://centromedicoarenzano.it
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Responsabile Comunicazione e Marketing @ OV Group SpA
9 mesiSi mi scusi ma le è chiaro che comunque l’autismo e’ una disabilità? Perché anche negare questo è’ un problema. Con questo non intendo dire che essere neurodivergenti sia un “problema” ma comunque è una disabilità e spesso si accompagna a gravi compromissioni cognitive. Dire siamo tutti diversi a questo modo, mi sembra comunque “offensivo”.