Post di Confindustria Varese

🌿 𝐋𝐚 𝐥𝐞𝐠𝐠𝐞 𝐢𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚𝐧𝐚 𝐢𝐧𝐢𝐳𝐢𝐚 𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐥𝐚𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐄𝐒𝐆…(𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞) 𝐩𝐞𝐫 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐞𝐧𝐭𝐢𝐫𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐚𝐳𝐢𝐞𝐧𝐝𝐞 𝐝𝐢 𝐬𝐮𝐛𝐢𝐫𝐞 𝐦𝐞𝐧𝐨 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐨𝐥𝐥𝐢 Il D. Lgs. 103/2024, pubblicato il 18 luglio 2024 e in vigore dal 2 agosto, è forse il primo a riportare letteralmente all’interno di una #legge dello Stato i principi #ESG, ed è importante anche per la valenza che dà a tali criteri nel contesto aziendale. In breve: 𝟏. il Decreto si prefigge la “semplificazione dei #controlli sulle attività economiche”: l’obiettivo è istituire regole generali per tutte le amministrazioni competenti in materia di controlli, anche ambientali e di #sicurezza sul #lavoro; 𝟐. in questo quadro, comunque in divenire perché richiede l’emanazione di norme di dettaglio, viene offerta alle aziende la possibilità di fruire di un sistema di identificazione del livello di #rischio basso: una sorta di “Report di basso rischio”, vale a dire un attestato rilasciato da enti di certificazione che attesti l’affidabilità dell’azienda davanti agli enti accertatori; 𝟑. Ma ciò che è più importante è che all’art. 3 del Decreto si stabilisce che verrà considerata azienda “a livello di rischio basso”, come tale con maggiori chances di essere esonerata dai controlli, quella che presenterà, oltre a certificazioni del sistema di gestione ed altri fattori “𝐚𝐥𝐭𝐫𝐞 𝐜𝐞𝐫𝐭𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢, 𝐚𝐧𝐚𝐥𝐨𝐠𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐫𝐢𝐥𝐚𝐬𝐜𝐢𝐚𝐭𝐞 𝐬𝐨𝐭𝐭𝐨 𝐚𝐜𝐜𝐫𝐞𝐝𝐢𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨, 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐧𝐝𝐮𝐜𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢 𝐚𝐢 𝐩𝐫𝐢𝐧𝐜𝐢𝐩𝐢 𝐄𝐒𝐆 (𝐄𝐧𝐯𝐢𝐫𝐨𝐧𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐥, 𝐒𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥, 𝐆𝐨𝐯𝐞𝐫𝐧𝐚𝐧𝐜𝐞)”. Di fatto, con il Decreto, l’#ESG entra ufficialmente nell’ordinamento giuridico italiano, e subito le viene riconosciuta il compito di agevolare l’attività d’impresa: di fatto, le #aziende che conseguiranno report di #sostenibilità opportunamente certificati potranno più facilmente ottenere un “report di basso rischio”, e così ridurre il rischio di controlli ispettivi ad ampio raggio. Le direttive europee in chiave #ESG devono ancora essere recepite, insomma, ma il legislatore italiano sembra già conoscere bene il tema della #sostenibilità e il suo ruolo di volano, quasi di #passepartout, per l’esercizio dell’attività d’impresa. #dirittodellavoro #diritti #diritto #aziende #imprese #lavoratori #legale #giuslavorista #avvocati #giuslavoristi #hr #risorseumane #cdl #lavoro #novità #esg

📢💻 Non perdere il prossimo appuntamento dei #GreenTalks, dedicato all’evoluzione della sostenibilità e dei criteri ESG.    Con l'entrata in vigore del Decreto Legislativo 125/2024, che recepisce la Direttiva CSRD, le aziende italiane si troveranno ad affrontare un nuovo quadro normativo fatto di obblighi, sanzioni e cambiamenti significativi.   Durante il webinar, spiegheremo come gestire i nuovi obblighi e le sanzioni previste, e come le imprese possono strutturare un piano strategico pluriennale per raccogliere dati, coinvolgere gli stakeholder e fissare obiettivi concreti   Ti aspettiamo giovedì 24 ottobre, dalle 11:00 alle 12:30, su Zoom. ⬇️ Iscriviti gratuitamente al link nel primo commento!

L’articolo del #IlSole24Ore del 19 aprile, pone non pochi interrogativi rispetto al tema della sostenibilità per le imprese italiane. Infatti, emerge nuovamente la poca omogeneità tra la regolamentazione nazionale e sovranazionale. Lo schema di decreto che recepisce la CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) riporta che le sanzioni saranno adeguate a quelle che riguardano le informazioni contabili. Tale linea appare preoccupante, nonché potenzialmente svantaggiosa per l’ampia platea di imprese che rientreranno in tali obblighi; questo perché i principi contabili si basano su dati oggettivi, numerici ed hanno alle spalle una storicità relativa al loro aggiornamento e perfezionamento. Tutte le informazioni non finanziare, che rientrano nelle tematiche della Corporate Social Responsibility per le imprese hanno di per sé una natura diversa che potrebbe adattarsi con difficoltà ad un tale sistema sanzionatorio. Sembra condivisibile quanto proposto dalle organizzazioni che si sono espresse – tra cui il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili – che propongono, invece, di prendere come riferimento le previsioni della DNF del D.Lgs. 254/2016, rispetto al quale sono limitate le responsabilità per gli amministratori e i revisori di fronte ad informazioni di terzi e di carattere previsionale. Infine, anche sul tema della “doppia materialità” è incerto il divenire, poiché le informazioni da fornire riguardano prospettive, previsioni e sono fortemente legate all’ambiente esterno all’impresa ed ai soggetti terzi con cui essa si rapporta.

Non avete più scampo, care aziende... Se ancora c’era titubanza e scetticismo, con questa mossa l’Ue dimostra di essere unita e di perseguire i propri obiettivi. La #CSDDD oggi è stata pubblicata! Tale Direttiva vi obbliga a gestire gli impatti SOCIALI (DIRITTI UMANI) e AMBIENTALI lungo l’intera catena del valore, compresi i fornitori diretti e indiretti e le proprie attività. Per fare ciò dovrete registrarli, valutarli e monitorarli, e mettere in campo le dovute misure, punto. Perché la due diligence dovrà essere integrata nelle policy e nei sistemi di gestione aziendali e i vostri organi di vigilanza e di amministrazione saranno tenuti a prestare attenzione ai vostri obblighi di compliance e di due diligence e ad ottenere informazioni adeguate dal vostro management. Anche se per prime riguarderà aziende con un fatturato superiore a 1500 mln di dollari, voi altre, con un fatturato minore, non siete intoccabili. Da un lato sostanzialmente verrete coinvolte da tali aziende, se vostre clienti e fornitori, rischiando si essere escluse dalla loro catena del valore se anche voi non sarete loro compliance. Dall’altro dovrete prepararvi perché l’effettivo obbligo ci sarà dal 2029 i poi. E state certe, non si improvvisa ciò: ci vuole del tempo per ristrutturare una tale governance! Di seguito il link alla Direttiva: https://lnkd.in/dCQyuBkt #ESG #sustainability #socialsustainability #green

Quando si parla di #ESG è fondamentale ragionare in termini di #strategia complessiva e di #integrazione tra le funzioni aziendali ma anche e soprattutto tra #azienda e #stakeholder. Solo così è possibile passare dal mero adempimento #normativo ad un approccio vincente, dove le policy ESG divengono leva di #competitività e #innovazione per l'#impresa e per la #comunità. Per questo CONLABORA Società Benefit fa parte del focus team ESG di Studio BNC: per fornire un servizio integrato con competenze all'avanguardia in grado di portare valore aggiunto ai clienti. Imprese, PA e Terzo Settore, chiamati a lavorare insieme per generare #cambiamento sostenibile.

Oggi sul sole due articoli trattano temi legati al reporting ESG. Il primo si occupa della revisione dello stesso e dei doveri dei collegi sindacali . Il secondo qui riportato degli intrecci con la 231. E' indubbio che un azienda che abbia la 231 e il bilancio di sostenibilità si trovi dati e processi utili ai due ambiti tanto da ottimizzarli entrambi. E' ancor più utile però comprendere che la sostenibilità è a 360 gradi, che tutti i modelli organizzativi dal GDPR alla 231 alle certificazioni ISO sono ad essa collegati, nel reporting trattati e dai suoi stessi contenuti "contaminati". Quindi l'azienda dovrebbe approcciare al tema in modo strategico pianificando fin da subito l'adozione di compliance e sostenibilità integrate. Se lo facesse con un unico punto di riferimento o di coordinamento risparmierebbe tempo, denaro e avrebbe più benefici. Creare la struttura con tutte le competenze per riuscirci con attenzione sartoriale e concretezza non è stato facile e la collaborazione con i professionisti che seguono le aziende è stato ed è fondamentale.

𝐍𝐮𝐨𝐯𝐚 𝐝𝐢𝐫𝐞𝐭𝐭𝐢𝐯𝐚 𝐔𝐄: 𝐬𝐨𝐬𝐭𝐞𝐧𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚̀ (𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐟𝐢𝐥𝐢𝐞𝐫𝐞) 𝐟𝐚 𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐫𝐞𝐬𝐩𝐨𝐧𝐬𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚̀ (𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐚𝐳𝐢𝐞𝐧𝐝𝐚) La #direttiva #ue pubblicata il 5 luglio in Gazzetta Ufficiale europea sarà destinata a far discutere, oltre a dover trovare un rapido recepimento da parte del #legislatore nazionale. Nell'atto si parla di “diligenza” nei sistemi di gestione del #rischio, e subito le aziende (per ora, quelle più grandi) sono chiamate ad adeguarsi con gli strumenti noti della #compliance: codici di condotta, policy aziendali, processi di #duediligence. Soprattutto, il criterio di #diligenza nell'esperimento dell'attività imprenditoriale si estende al punto da costituire una nuova responsabilità sociale dell’#impresa nei confronti dei propri stakeholders: l’azienda è chiamata a garantire la #sostenibilità (#ambientale e #sociale, nel pieno spirito #esg) della propria filiera, con la previsione di adozione di misure volte ad effettuare un’analisi del rischio estesa fino ai propri fornitori e partner commerciali. "Diligente" dev'essere il modo di relazionarsi con i propri #lavoratori (evitando abusi e tendendo alla parità di genere), con gli appaltatori (verificandone il rispetto delle regole), con i #consumatori: un approccio di fatto anticipato dalle inchieste della magistratura italiana sulle catene #supplychain di alcuni colossi multinazionali. In altre parole, occorrerà che l’azienda attui una due diligence per prevenire il rischio di violazione dei #diritti #umani, sociali e di danni #ambientali da parte della propria rete, mentre gli Stati sono chiamati a istituire organismi di vigilanza (ad esempio gli ispettorati del #lavoro o le agenzie per l’#ambiente, o enti di nuova formazione). Significative anche le #sanzioni. Pecuniarie, certo, pari fino al 5% del fatturato netto globale dell’impresa, ma non solo, perchè è previsto anche il #risarcimento diretto del danno delle eventuali vittime della propria minimizzazione del rischio. Il legislatore europeo parla quindi di “diligenza”, ma è evidente che siamo all’alba di una nuova nozione di #responsabilità #sociale dell’impresa. Per il resto, è a carico degli Stati membri un'altra #responsabilità: quella di adeguarsi velocemente sotto il profilo normativo. #dirittodellavoro #diritti #diritto #legale #aziende #imprese #lavoratori #legale #giuslavorista #avvocati #giuslavoristi #hr #risorseumane #cdl #lavoro #legge #novità #ambiente #esg

Prenderà il via il prossimo 11 dicembre il programma di Compliance aziendale, Modelli 231 e Sostenibilità che coordino insieme alla collega Paola Schwizer. L’obiettivo è quello di supportare le imprese e i professionisti in una transizione che porti ad allineare gli obiettivi di business con quelli della società promuovendo una governance eticamente sostenibile capace di trasformare l’impegno delle imprese verso l’ambiente, la società e l’etica in un vero e proprio asset in grado di contribuire alla creazione di valore. Con noi Miriam Allena, simone lonati, Carlo Rossi Chauvenet, Francesco Perrini

Le #certificazioni su temi #ESG assumono sempre maggior valore per le Organizzazioni e anche per gli Stakeholder, fra cui le Autorità. Buona lettura!

Una solida governance è fondamentale per il successo e la longevità di un'impresa: definisce ruoli e responsabilità, agevola le decisioni, assicura la conformità normativa e stimola l'innovazione, rafforzando la reputazione e la competitività. Dal Rapporto di Sostenibilità Assovernici emergono con chiarezza strumenti e certificazioni oggi utilizzati dalla maggior parte degli associati per una gestione fondata su correttezza e trasparenza: l’adozione di un Codice Etico per definire i valori aziendali, l’implementazione di un sistema di whistleblowing per prevenire il rischio di irregolarità e lo sviluppo di policy tese a costruire un rapporto di massima fiducia con i clienti. Un approccio sempre più organizzato e consapevole alla governance traspare inoltre da alcune tendenze generali del settore: come l’adozione del Modello Organizzativo 231 e la creazione di comitati appositamente dedicati a questi temi. La loro presenza consente di affrontare gli argomenti legati agli ambiti ESG in maniera trasversale alle funzioni aziendali, e con un coinvolgimento diretto della Direzione. #Assovernici #produttoriitalianivernici #sustainabilityreport #governance