Post di Daniele Mocco

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Responsabile marketing strategico e comunicazione presso Coop Centro Italia

Nonostante talvolta vi siano tentativi di dimostrare il contrario, le relazioni di causa-effetto nel contesto della comunicazione nel marketing non possono essere definite con assoluta precisione e sono permeate da una considerevole dose di incertezza. Cerco di spiegarmi meglio: è sicuramente possibile valutare con precisione i risultati ottenuti dalle campagne pubblicitarie su alcuni mezzi, ma le decisioni più generali riguardanti la strategia di comunicazione, che vanno dall'investimento iniziale alla selezione degli strumenti, dei messaggi e dei media da utilizzare, sono sempre caratterizzate da un alto grado di ambiguità. Ciò è dovuto alla difficoltà nel raggiungere una corrispondenza esatta tra gli strumenti di comunicazione impiegati e i risultati conseguiti. Non è infatti possibile avere certezza sulle reazioni dei consumatori a determinati messaggi, né tantomeno su come essi risponderanno a una combinazione di messaggi diffusi attraverso vari mezzi. Allo stesso modo, è impossibile prevedere come i concorrenti potrebbero reagire a una specifica campagna di comunicazione, poiché le loro risposte possono variare in modi imprevedibili e condizionare a loro volta i consumatori. Pertanto l'approccio più ragionevole credo sia quello di utilizzare il buon senso e superare visioni estremamente frammentate e concentrate sui singoli strumenti, per adottarne una più sintetica che garantisca massima coerenza tra le modalità di comunicazione utilizzate, trasmettendo ai pubblici messaggi semplici e chiari sui diversi strumenti impiegati.

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MARILDE MOTTA

Owner, AD PERSONAM®- public relations strategist - independent scholar - author

7 mesi

Personalmente trovo utile il modello "what if" per prendere decisioni anche se ovviamente non può dare la certezza che poi si andrà nella direzione giusta, ma se non altro sgombra il campo da quello che è palesemente erroneo. Ormai comunicazione andrebbe sempre usato al plurale perché la stessa azienda manda fuori tantissimi messaggi contemporaneamente, con tanti strumenti e mezzi diversi che si potrebbero creare cortocircuiti, poi non è detto che i destinatari designati siano quelli che davvero vedranno il messaggio indirizzato loro e lo capiranno (altro punto periglioso) e poi cosa se ne faranno (grande punto interrogativo). Quando si comunicava meno (quando non esisteva il digitale) non è detto che si comunicasse con più efficienza (nell'allocazione delle risorse) o con più efficacia (nel perseguimento dei risultati), resta da vedere come equilibrare quantità e qualità degli interventi di comunicazione.

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