Nonostante talvolta vi siano tentativi di dimostrare il contrario, le relazioni di causa-effetto nel contesto della comunicazione nel marketing non possono essere definite con assoluta precisione e sono permeate da una considerevole dose di incertezza. Cerco di spiegarmi meglio: è sicuramente possibile valutare con precisione i risultati ottenuti dalle campagne pubblicitarie su alcuni mezzi, ma le decisioni più generali riguardanti la strategia di comunicazione, che vanno dall'investimento iniziale alla selezione degli strumenti, dei messaggi e dei media da utilizzare, sono sempre caratterizzate da un alto grado di ambiguità. Ciò è dovuto alla difficoltà nel raggiungere una corrispondenza esatta tra gli strumenti di comunicazione impiegati e i risultati conseguiti. Non è infatti possibile avere certezza sulle reazioni dei consumatori a determinati messaggi, né tantomeno su come essi risponderanno a una combinazione di messaggi diffusi attraverso vari mezzi. Allo stesso modo, è impossibile prevedere come i concorrenti potrebbero reagire a una specifica campagna di comunicazione, poiché le loro risposte possono variare in modi imprevedibili e condizionare a loro volta i consumatori. Pertanto l'approccio più ragionevole credo sia quello di utilizzare il buon senso e superare visioni estremamente frammentate e concentrate sui singoli strumenti, per adottarne una più sintetica che garantisca massima coerenza tra le modalità di comunicazione utilizzate, trasmettendo ai pubblici messaggi semplici e chiari sui diversi strumenti impiegati.
Post di Daniele Mocco
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Proprio vero Daniele Mocco, per quanto nel nostro lavoro di marketing si possano fare test e misurare il più possibile campagne e dati per poi saper leggere questi numeri, c'è sempre una componente di incertezza e ambiguità. Stavo leggendo a proposito alcune riflessioni sulla campagna dell'ultimo Ipad Apple, dove schiacciando vari oggetti sotto una pressa, l'unico che resisteva era proprio l'Ipad, questo però ha suscitato nei consumatori un senso di fastidio nel vedere gli altri oggetti stritolati tanto da far ritirare la campagna ad Apple, eppure stiamo parlando di un colosso mondiale che avrà pur fatto tutti i test del caso. Questo solo per avvalorare quello che stavi dicendo che condivido in pieno, pertanto dovremo sempre andare a braccetto con una dose di incertezza sulle reazioni a determinati messaggi. Credo che per quanto cerchiamo tutti l'effetto WOW nella comunicazione, una chiave sempre vincente sia la coerenza ai valori del proprio brand, per quanto poi si possa stare al passo con i tempi per il mood comunicativo, ma i valori fondanti credo che debbano sempre venire fuori in qualunque"epoca" mediatica. E' un lavoro duro ma qualcuno lo deve pur fare...! #coraggio #pmi #comunicazione #formazione #rebranding #sostenibilita #brand #futuro #brandidentity #visione #mission #valori #forbes #filiere #capital #infrastrutture #sustainability #environmental #mpmi #brandawareness
Nonostante talvolta vi siano tentativi di dimostrare il contrario, le relazioni di causa-effetto nel contesto della comunicazione nel marketing non possono essere definite con assoluta precisione e sono permeate da una considerevole dose di incertezza. Cerco di spiegarmi meglio: è sicuramente possibile valutare con precisione i risultati ottenuti dalle campagne pubblicitarie su alcuni mezzi, ma le decisioni più generali riguardanti la strategia di comunicazione, che vanno dall'investimento iniziale alla selezione degli strumenti, dei messaggi e dei media da utilizzare, sono sempre caratterizzate da un alto grado di ambiguità. Ciò è dovuto alla difficoltà nel raggiungere una corrispondenza esatta tra gli strumenti di comunicazione impiegati e i risultati conseguiti. Non è infatti possibile avere certezza sulle reazioni dei consumatori a determinati messaggi, né tantomeno su come essi risponderanno a una combinazione di messaggi diffusi attraverso vari mezzi. Allo stesso modo, è impossibile prevedere come i concorrenti potrebbero reagire a una specifica campagna di comunicazione, poiché le loro risposte possono variare in modi imprevedibili e condizionare a loro volta i consumatori. Pertanto l'approccio più ragionevole credo sia quello di utilizzare il buon senso e superare visioni estremamente frammentate e concentrate sui singoli strumenti, per adottarne una più sintetica che garantisca massima coerenza tra le modalità di comunicazione utilizzate, trasmettendo ai pubblici messaggi semplici e chiari sui diversi strumenti impiegati.
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Cari colleghi e professionisti del settore, Recentemente, ho affrontato un dilemma che ha evidenziato la potenza delle parole nel marketing digitale. Ho dovuto rimuovere il mio post più visualizzato, commentato e condiviso su LinkedIn di questo anno... Questo post iniziava con una domanda provocatoria riguardante la rilevanza di un famoso strumento di ricerca aziendale nell'era digitale, seguito da un'analisi che ne dimostrava la vitalità e l'importanza crescente. Nonostante il tono decisamente positivo e il sostegno di molti colleghi, alla fine rileggendolo, proprio in seguito al suo successo, ho deciso di rimuoverlo Il motivo? L'associazione della parola "MORTE" con il prodotto poteva essere sfruttata dalla concorrenza per danneggiare l'immagine del brand. Questo mi ha portato a riflettere sull'importanza della scelta delle parole nel nostro campo... Una singola parola può cambiare drasticamente la percezione di un brand, influenzare il pubblico e alterare l'efficacia di una campagna. La provocazione può attrarre attenzione, ma può anche essere un'arma a doppio taglio. Apriamo un dibattito: Fino a che punto le parole "negative" possono essere utilizzate efficacemente nel marketing senza rischiare di danneggiare l'immagine di un brand? Sono molto curiosa di ascoltare la vostra esperienza e i vostri punti di vista su questa delicata questione. Grazie in anticipo per il vostro contributo 😀 Ci veddiamo nei commenti! (e buon weekend ❤️ )
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🔍✨ Scopri come evitare che le tue campagne di marketing si rivoltino contro di te! ✨🔍 Hai mai sentito parlare dell'effetto backfire? In marketing e comunicazione digitale, è un fenomeno che può compromettere seriamente i tuoi sforzi. Nel nostro ultimo articolo, esploriamo cos'è l'effetto backfire, come identificarlo e, soprattutto, come prevenirlo. 🚀📈 🔹 Cosa imparerai? Definizione e esempi di effetto backfire Le cause psicologiche dietro il fenomeno Strategie pratiche per evitarlo nelle tue campagne Non lasciare che i tuoi sforzi di marketing vadano sprecati! Leggi l'articolo completo e trasforma le tue campagne in successi duraturi. 🏆💡 #Marketing #ComunicazioneDigitale #EffettoBackfire #StrategieDiMarketing #DigitalMarketingTips #AgenziaMarketing #digitalmarketing #wavetribe #digitalagency #agenziadigitale #marketingdigitale #comunicazionesalerno #marketingsalerno
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😏 La reazione di un direttore marketing da +2mln/anno alla big idea che ho scritto per la mia ultima Sales Letter (e come ci sono arrivato...). Lo sappiamo tutti… La Big Idea quando si parla di marketing è il 20% che porta l’80% dei risultati della campagna, o come diceva Ogilvy… “Una campagna senza una grande idea alla base, passerà inosservata come una barca la notte”. 🚣♂️ Tuttavia tra il dire e il fare (anche in questo caso) c’è di mezzo il mare, perciò come puoi scrivere big idea migliori per i tuoi pezzi? Ecco alcuni consigli / trucchetti che io stesso ho utilizzato: 🟢 Parti dalle prove: non complicarti la vita creando un’argomentazione di marketing che non ha neanche un dato ufficiale che la supporta… Piuttosto cerca di partire da dati rilevanti, autorevoli e veritieri e da lì in poi costruisci la tua narrazione “farlocca”, sarà molto più semplice renderla credibile. 🟢 L’unicità sta nel COME non nel COSA. Non hai bisogno di presentare una storia incredibile o un’argomentazione di marketing assurda… Al contrario hai bisogno di rendere estremamente credibile una tesi di marketing normale. Perciò, ancora una volta, le prove giocano un ruolo fondamentale. 🟢 L’utilizzo di metafore è la chiave. Io qui ho presentato un’argomentazione di marketing abbastanza lineare e comune a moltissimi inserzionisti già presenti sul mercato… Ma ho utilizzato una metafora diversa dal solito per descriverla. Da come puoi leggere, la metafora qui è “Il Grande Vuoto”... Che se ci pensi, rappresenta già un evento / titolo abbastanza intrigante, che è ancora una volta accompagnato da prove solide. Perciò non scervellarti più di tanto nel trovare l’idea creativa, cerca piuttosto di rendere credibile un’argomentazione normale e utilizzare le metafore per ingigantirne la portata.
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Hai mai notato come sia più facile dire "sì" a qualcuno che ci piace? 🤩 Il principio della simpatia di Cialdini è una strategia di comunicazione persuasiva che si applica spesso nel marketing, perché tendiamo a fidarci di più delle persone con cui entriamo in simpatia, rendendoci più facilmente persuadibili. I brand che utilizzano questo principio riescono a costruire relazioni di fiducia più durature con i propri clienti! Segui 𝟔𝟔𝟕.𝐀𝐠𝐞𝐧𝐜𝐲 per altre pillole sul marketing digitale! ✔️ 𝐒𝐜𝐨𝐩𝐫𝐢 𝐝𝐢 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐬𝐮𝐢 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐢 𝐬𝐞𝐫𝐯𝐢𝐳𝐢 𝐝𝐢 𝐦𝐚𝐫𝐤𝐞𝐭𝐢𝐧𝐠 𝐩𝐞𝐧𝐬𝐚𝐭𝐢 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐭𝐞: https://lnkd.in/dxeK5ivG #webagency #marketingstrategy #comunicazionepersuasiva #principiodellasimpatia
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La maggior parte dei miei clienti non sa come presentarsi al meglio. Spesso temono di trasmettere un messaggio sbagliato, principalmente perché non hanno una visione chiara degli obiettivi concreti della loro azienda quando si tratta di contenuti online. Definire con precisione il proprio pubblico di riferimento e il messaggio da comunicare è fondamentale per superare queste insicurezze. In un mercato prospero come quello dei social media, perdere l’opportunità di far conoscere il proprio servizio a un pubblico più ampio può significare una perdita significativa di competitività, soprattutto in un mondo in continua digitalizzazione. Anche tu hai dubbi su come investire nella comunicazione online perché non sai da dove partire? Quali sono le tue principali incertezze?
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La pubblicità è sempre molto utile. Ma chi l'ha detta sta sonora minchiata? La pubblicità è come il colesterolo, c’è quella buona che permette di conoscere prodotti e servizi che potrebbero piacerci e di cui potremmo avere bisogno, e c’è quella cattiva, che non esita ad usare trucchi sporchi ed ingannevoli per indurci a comprare cose che non ci servono e che mettono a rischio la nostra salute. La pubblicità è un potente strumento di comunicazione che, quando usato in modo trasparente e responsabile, può effettivamente arricchire la vita delle persone, offrendo scelte e opportunità che senza la pubblicità potrebbero non aver mai conosciuto. Grazie alla pubblicità, veniamo a conoscenza di prodotti, servizi e innovazioni che possono migliorare il nostro quotidiano, e in questo senso, gioca un ruolo fondamentale nell’economia e nella diffusione delle novità. Ma qual’è il confine sottile tra la promozione informativa e la manipolazione psicologica. La pubblicità moderna, con la sua profonda comprensione della psicologia dei consumatori e le risorse digitali a disposizione, ha una grande capacità di influenzare i nostri desideri e bisogni. Tecniche come il targeting comportamentale, la pressione sociale e le campagne che enfatizzano la scarsità o l’urgenza, possono spingerci a comprare non per necessità reale, ma per impulsi indotti. La critica diventa legittima e la mia faccia si incupisce quando il marketing si affida a "trucchi sporchi" come la manipolazione emotiva, la creazione di bisogni artificiali, lo sfruttamento dell’ignoranza e della fragilità di certa clientela (giovanissimi e anziani), la convergenza dei mezzi di potere, la speculazione sulle debolezze umane o la rappresentazione ingannevole di un prodotto. Tutto questo porta al consumo eccessivo ed obsoleto e può compromettere la nostra capacità a fare scelte libere e consapevoli. Una regolamentazione più incisiva e trasparente, un’etica della pubblicità consapevole, un contrasto deciso alle manipolazioni sono elementi essenziali per trovare un equilibrio rispetto all’attuale jungla che favorisce i soliti noti. In sintesi, la pubblicità è uno strumento neutro: dipende dall’uso che se ne fa e dall’intenzione di chi la crea. Usata con trasparenza e rispetto per il consumatore, può davvero contribuire a migliorare la vita di chi la riceve, usata in modo ingannevole le conseguenze possono essere profonde e si riflettono a diversi livelli, sia individuali sia sociali.
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La pubblicità è la capacità di convincere le persone a pensare ciò che non credono, a fare ciò che non intendono e a spendere ciò che non hanno." - Jef I. Richards. Questa citazione evidenzia l'importanza di creare un impatto duraturo sulla mente del consumatore attraverso strategie di marketing efficaci. Entrare nella mente del pubblico e influenzarne le decisioni richiede creatività, intelligenza emotiva e una profonda comprensione dei bisogni e desideri dei consumatori. Come possiamo creare contenuti pubblicitari che lascino un segno indelebile nella mente del pubblico target? Quali sono le migliori pratiche da seguire per creare campagne di successo che trasmettano il messaggio desiderato in modo convincente? Condividete le vostre idee e suggerimenti nei commenti. #marketing #pubblicità #creatività.
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La gran parte del marketing che ci aggredisce on line risulta spesso l'opposto di ciò che può essere vantaggioso ed utile per ogni attività. Azioni come promuovere un prodotto, proporsi per una competenza professionale, esserci perché è importante esserci sono attività tipiche degli esordi dell'era social. Tutto continua a cambiare continuamente. Per gli operatori della comunicazione ma per tutti in generale è un lavoro complicato, un continuo riadattamento. Ci sono però regole fisse che non mutano e continuano ad essere obiettivi stabili: lavorare sulla attenzione e sulla fiducia. Non ci serve tutto il pubblico del web e dell'off line. Piuttosto è utile la fiducia di chi decide di sceglierci per la coerenza che riusciamo a comunicare costantemente. #diducia #attenzione #giancarminenole #brand #comunicazionedigitale #comunicazione
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🚀 Non farti ingannare dalle parole! 🚀 Nel mondo del marketing digitale, è facile essere travolti da parole accattivanti e promesse di risultati strabilianti. Ma sai cosa conta davvero? I comportamenti e i risultati concreti! 📊🔥 🧐 Domanda del giorno: Qual è stata la campagna di marketing che ti ha colpito di più per la sua autenticità e risultati concreti? Condividi la tua storia nei commenti! 👇👇👇 💡 Tip del giorno: Non basarti solo su belle parole e promesse. Valuta sempre i risultati reali e i comportamenti delle aziende e dei professionisti del marketing. Ricorda, i comportamenti non mentono mai!
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Owner, AD PERSONAM®- public relations strategist - independent scholar - author
7 mesiPersonalmente trovo utile il modello "what if" per prendere decisioni anche se ovviamente non può dare la certezza che poi si andrà nella direzione giusta, ma se non altro sgombra il campo da quello che è palesemente erroneo. Ormai comunicazione andrebbe sempre usato al plurale perché la stessa azienda manda fuori tantissimi messaggi contemporaneamente, con tanti strumenti e mezzi diversi che si potrebbero creare cortocircuiti, poi non è detto che i destinatari designati siano quelli che davvero vedranno il messaggio indirizzato loro e lo capiranno (altro punto periglioso) e poi cosa se ne faranno (grande punto interrogativo). Quando si comunicava meno (quando non esisteva il digitale) non è detto che si comunicasse con più efficienza (nell'allocazione delle risorse) o con più efficacia (nel perseguimento dei risultati), resta da vedere come equilibrare quantità e qualità degli interventi di comunicazione.