La Nuova Diga Foranea di Genova Le enormi "scatole" di cemento armato che - una volta realizzate - andranno a comporre la Nuova Diga a protezione del porto di Genova, un’opera unica al mondo per complessità, dimensioni, e ricadute positive sulla città e sul sistema paese, oltre ad essere il più grande intervento di sempre per il potenziamento della portualità italiana. La nuova diga sarà uno sbarramento di circa 6 km di lunghezza posizionato più al largo rispetto alla diga attuale e che, una volta completato, oltre a riparare il porto dal moto ondoso, consentirà al Porto di Genova di accogliere anche le navi di ultima generazione. Grazie alla realizzazione di quest’opera, Genova si candida a diventare un centro di gravità per le grandi navi e un grande hub logistico per il commercio in Europa. #drilling #offshore #geotechnicalengineering #genoabreakwater #perforations #breakwater #webuild #fincantieri #geotechnicalgroundinvestigation #engineering #site #borehole #geoengineering #myjob #digaforaneageonova #genova #liguria #socotec #socotecitalia
Post di Domenico Iannazzone
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La realizzazione del Ponte sullo #strettodimessina, potrà rendere concreta la prospettiva della #sicilia come piattaforma logistica nel centro del #mediterraneo. #ferroviedellostato giocano e giocheranno un ruolo strategico e decisivo anche in questa prospettiva. Le merci che entrano nel mare nostrum da #suez possono essere intercettate nei porti siciliani, da dove i milioni di #teu scaricati dalle navi portacointainer possono essere agevolmente caricate sui vagoni e raggiungere il nord Europa con un vantaggio di almeno 5/6 giorni di navigazione, di inquinamento e di costi. Come #italia ci giochiamo il futuro e finalmente il #sud potrà cambiare prospettiva economica.
Il ponte sullo Stretto, con le opere connesse a tale cerniera strategica del Corridoio Scandinavo-Mediterraneo, rivoluzionerà il mondo dei trasporti, non solo per la Sicilia ed il Mezzogiorno d’Europa, ma per i grandi traffici passeggeri e merci. E’ acceleratore di sviluppo ed un attrattore di mobilità sostenibile e di connessione dei territori: per questo motivo oggi abbiamo tenuto un incontro con l’obiettivo di definire un protocollo d’intesa volto alla riqualificazione urbana delle aree messinesi non più funzionali all’esercizio ferroviario, con le società FS competenti e la Società Ponte sullo Stretto e vertici istituzionali del territorio. Il primo intervento riguarda la restituzione alla Città di Messina delle aree già disponibili della "Officina Gazzi". Successivamente, con la realizzazione del ponte sullo Stretto, potranno essere recuperate ampie aree di pregio del water front sud, tra Gazzi e Falcata, secondo progetti da definirsi con attenzione alle esigenze della cittadinanza e con il coinvolgimento delle eccellenze professionali dell’ingegneria Italia ed UE per la massima valorizzazione architettonica dell’area. Un lavoro in sinergia ed a servizio del “sistema Paese” e della UE, con la società dello Stretto di Messina, RFI Rete Ferroviaria Italiana, FS Sistemi Urbani, le istituzioni locali e nazionali, gli Atenei, gli Ordini professionali ed il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
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Un progetto di integrazione intermodale che può essere il volano nei settori connessi alla realizzazione dell’opera e conseguente svolta occupazionale.
Il ponte sullo Stretto, con le opere connesse a tale cerniera strategica del Corridoio Scandinavo-Mediterraneo, rivoluzionerà il mondo dei trasporti, non solo per la Sicilia ed il Mezzogiorno d’Europa, ma per i grandi traffici passeggeri e merci. E’ acceleratore di sviluppo ed un attrattore di mobilità sostenibile e di connessione dei territori: per questo motivo oggi abbiamo tenuto un incontro con l’obiettivo di definire un protocollo d’intesa volto alla riqualificazione urbana delle aree messinesi non più funzionali all’esercizio ferroviario, con le società FS competenti e la Società Ponte sullo Stretto e vertici istituzionali del territorio. Il primo intervento riguarda la restituzione alla Città di Messina delle aree già disponibili della "Officina Gazzi". Successivamente, con la realizzazione del ponte sullo Stretto, potranno essere recuperate ampie aree di pregio del water front sud, tra Gazzi e Falcata, secondo progetti da definirsi con attenzione alle esigenze della cittadinanza e con il coinvolgimento delle eccellenze professionali dell’ingegneria Italia ed UE per la massima valorizzazione architettonica dell’area. Un lavoro in sinergia ed a servizio del “sistema Paese” e della UE, con la società dello Stretto di Messina, RFI Rete Ferroviaria Italiana, FS Sistemi Urbani, le istituzioni locali e nazionali, gli Atenei, gli Ordini professionali ed il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
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Posato il secondo cassone per la nuova Diga di Genova
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Infrastrutture Venete ha aggiudicato i lavori del ponte ferroviario a Rosolina Nei giorni scorsi, Infrastrutture Venete ha aggiudicato al Raggruppamento Temporaneo di Imprese costituito dal Consorzio stabile ODOS SCARL e GEOVERTICAL S.r.l.i lavori di completamento del ponte ferroviario sulla linea ferroviaria Rovigo-Chioggia, che attraversa il canale di Rosolina, tra il Comune di Loreo e il Comune di Rosolina. L’investimento complessivo è di 7 M€ di cui 4 M€ per lavori appaltati; il finanziamento degli interventi è della Regione del Veneto e quota parte, 2,4 milioni di euro, arriveranno dall’UE grazie al riconoscimento del progetto ricevuto nell’ambito del bando CEF TRANSPORT 2021. “Il ponte ferroviario – spiega Alessandra Grosso DG di IV- di attraversamento del Canale di Rosolina rappresenta il principale collo di bottiglia per la navigazione lungo la tratta Venezia – Mantova del Po di Brondolo, perché la sua ridotta altezza libera costituisce da sempre un ostacolo al pieno sfruttamento delle potenzialità del canale. Al fine di risolvere questa importante criticità, come da progetto esecutivo da noi approvato, verrà realizzato un intervento di ripristino della funzionalità della campata centrale mobile del ponte che ne garantirà il sollevamento, attraverso un sistema di movimentazione oleodinamico, fino a 7m sul livello medio mare. Un intervento strategico molto atteso dal territorio e dagli operatori che ci auguriamo possa consentire di rivoluzionare il sistema dei trasporti del polesine grazie alla possibilità di ridurre il trasporto su gomma a vantaggio di quello su acqua con conseguenze positive anche sull’ambiente”. La definizione del progetto è avvenuta in stretta collaborazione con RFI società proprietaria dell’infrastruttura, con cui a marzo 2022 è stato sottoscritto, in forza di una convenzione di maggio 2021 tra Regione del Veneto, RFI ed Infrastrutture Venete S.r.l., un “Protocollo lavori” per la puntuale ripartizione e disciplina dei compiti rispettivamente di RFI ed Infrastrutture Venete nell’ambito del processo di realizzazione dell’opera. I lavori inizieranno nel corso del mese di settembre 2024 e comporteranno la chiusura della linea ferroviaria da Chioggia ad Adria con implementazione di un servizio di bus per la sostituzione del trasporto ferroviario, come convenuto in esito al tavolo di trattativa condotto il 4/03/24 dalla Vice Presidente della Regione del Veneto con delega alle Infrastrutture, Avv. Elisa De Berti, in contraddittorio con i Sindaci del territorio coinvolti. Una volta ultimati i lavori, la messa in funzione del sistema di innalzamento della campata del ponte potrà avvenire solo a seguito della conclusione della procedura di autorizzazione presso ANSFISA che comporterà ancora circa 6 mesi.
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«Nel progetto del Ponte sullo Stretto c’è un errore madornale: la linea di costa calabrese tracciata è quella del 2002, pertanto il pilastro del Ponte a noi risulta più o meno a mare, in acqua, e non sulla terraferma». Giusy Caminiti, sindaca di Villa San Giovanni, rispetto al collegamento stabile con la Sicilia, finora ha mantenuto una posizione laica, neutrale, slegata dalla ideologie, aderente ai fatti. La sindaca di Villa San Giovanni: «Un errore madornale» «E da qui deriva una serie di problemi e questioni - continua la sindaca - che ci ha portato a stilare il lungo elenco di osservazioni che oggi, alla scadenza dei termini, gireremo al ministero dell’Ambiente. Il 16 aprile, invece, si terrà la conferenza dei servizi con il ministero dei Trasporti. Ma lette le carte, abbiamo capito che sono necessari studi, integrazioni, quantificazioni. A partire da un nuovo esame approfondito della costa, dei fondali marini, delle correnti. Qui da noi solo se metti un sasso in mare cambia la fascia costiera, figuriamoci dal 2002 a oggi. E va tenuto anche in debita considerazione il fatto che siamo in aree Sic, ovvero in siti di importanza comunitaria, e in zone di protezione speciale della Costa Viola. La lettera al Mase: «Criticità non risolte o non trattate» Dalla documentazione del progetto del ponte «emergono diverse criticità non risolte o non trattate», come è scritto nella “relazione di accompagnamento alle osservazioni maturate in Commissione Territorio” del comune di Villa San Giovanni. L’opera coinvolge da subito, sin dalla fase dei cantieri, l’intera comunità, la sua qualità della vita, l’economia: «Il cantiere principale, con pendenza accentuata verso il mare, di fatto opera una interruzione netta della continuità territoriale della città - scrive la sindaca al Mase - suddividendola in due parti con interessamento delle due uniche vie di transito, Strada Nazionale e viabilità lungomare. Nella “relazione del progettista” manca innanzitutto una previsione delle soluzioni viabilistiche alternative che attenuino il traffico, già insostenibile per la città». https://lnkd.in/dWX_UWam
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Nuova Diga Foranea di Genova: approvate le modifiche per un porto più efficiente La Conferenza dei Servizi ha recentemente approvato il layout ottimizzato della Nuova Diga Foranea di Genova, segnando un passo significativo verso l'ammodernamento del porto. Le ottimizzazioni approvate consentiranno l'esecuzione simultanea delle Fasi A e B del progetto, riducendo i tempi di realizzazione e migliorando l'efficienza operativa del porto. L'ampliamento degli spazi di transito e manovra renderà disponibile una nuova imboccatura, alternativa a quella storica di levante, permettendo una distribuzione più efficiente del traffico navale. Con queste modifiche, il Porto di Genova si prepara ad accogliere navi di nuova generazione, rafforzando la sua posizione strategica nel Mediterraneo e garantendo maggiore sicurezza e competitività. Per approfondire, leggi l'articolo completo su Liguria Day. #LiguriaDay #PortoDiGenova #NuovaDigaForanea #Logistica #Infrastrutture #EfficienzaPortuale
Nuova diga foranea Genova: verso un porto piu efficiente
https://liguriaday.it
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Oltre a questi comunicati dal contenuto “divulgativo” sarebbero utili report più tecnici sul consolidamento dei fondali, vera tematica su questo progetto. Sono disponibili?
La Nuova Diga Foranea di Genova sarà composta da moduli denominati cassoni, strutture in cemento armato, che verranno riempite con materiale roccioso ricavato dai dragaggi portuali, dalla demolizione della vecchia diga foranea e dagli scavi del tunnel subportuale. Questi cassoni, grandi come edifici, saranno posizionati uno accanto all'altro sul basamento sommerso. Il primo cassone misurerà 21,7 metri di altezza, 25 metri di larghezza e 40 metri di lunghezza, mentre i più grandi raggiungeranno dimensioni di 33 metri di altezza, 35 metri di larghezza e 67 metri di lunghezza. Il completamento dei cassoni avverrà in mare, con l'aggiunta del muro paraonde, progettato per ridurre l'impatto delle onde. Il progetto della Nuova Diga Foranea di Genova mira a minimizzare gli impatti ambientali, riutilizzando il materiale della vecchia diga e riducendo le operazioni di trasporto e smaltimento. Inoltre, una collaborazione con l'Acquario di Genova permetterà di tutelare l'ecosistema marino durante la costruzione, trasferendo temporaneamente gli organismi marini prelevati dai fondali nelle strutture dell'acquario, per poi ricollocarli al termine dei lavori. 👇 Scorri lo slideshow per vedere l'infografica
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La Conferenza dei Servizi approva il layout ottimizzato della nuova Diga foranea di Genova - Ottimizzazione delle nuove imboccature di levante e di ponente. #digaforanea #Genova Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale
La Conferenza dei Servizi approva il layout ottimizzato della nuova Diga foranea di Genova
https://www.corrieremarittimo.it
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Marradi, varato il nuovo ponte sul fiume Lamone
Marradi, varato il nuovo ponte sul fiume Lamone
http://nelquotidiano.news
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𝐂𝐨𝐧𝐬𝐨𝐫𝐳𝐢𝐨 𝐒𝐭𝐚𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐌𝐄𝐃𝐈𝐋 𝐟𝐢𝐫𝐦𝐚 𝐢𝐥 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐥’𝐚𝐟𝐟𝐢𝐝𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐠𝐞𝐭𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐟𝐢𝐧𝐢𝐭𝐢𝐯𝐚 𝐞𝐝 𝐞𝐬𝐞𝐜𝐮𝐭𝐢𝐯𝐚 𝐞 𝐥𝐚 𝐫𝐞𝐚𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝟏° 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐥𝐜𝐢𝐨 – “𝐕𝐢𝐜𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐆𝐚𝐫𝐠𝐚𝐧𝐨 – 𝐏𝐞𝐬𝐜𝐡𝐢𝐜𝐢” 𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐨𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐠𝐞𝐭𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐟𝐢𝐧𝐢𝐭𝐢𝐯𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝟐° 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐥𝐜𝐢𝐨 – “𝐏𝐞𝐬𝐜𝐡𝐢𝐜𝐢 – 𝐕𝐢𝐞𝐬𝐭𝐞” 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐯𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 “𝐒.𝐒. 𝟖𝟗 “𝐆𝐚𝐫𝐠𝐚𝐧𝐢𝐜𝐚” - Lavori di realizzazione della viabilità di San Giovanni Rotondo e Realizzazione dell’asta di collegamento da San Giovanni Rotondo al capoluogo - 4° Stralcio - S.S. 693 SVV del Gargano - S.S. 89 Garganica - Collegamento Vico del Gargano – Mattinata, per un importo complessivo di circa 𝟑𝟏𝟓 𝐌𝐈𝐋𝐈𝐎𝐍𝐈 𝐃𝐈 𝐄𝐔𝐑𝐎 (𝐋𝐨𝐫𝐝𝐢) ovvero circa 257 MILIONI DI EURO (al netto del ribasso). I lavori del 1° stralcio prevedono la realizzazione di una viabilità tipo “C1 Extraurbana secondaria” per uno sviluppo complessivo di circa 7,25 Km rispetto ai 18,5 Km dell’intera tratta Vico del Gargano-Vieste della “S.S. 89 “Garganica”. L’opera infrastrutturale in argomento è caratterizzata sia da una notevole complessità tecnica (sono previsti n.8 Viadotti ed un Ponte per uno sviluppo complessivo di oltre 3 Km e n.6 gallerie naturali per uno sviluppo complessivo di oltre 3,2 Km) e sia da significative interazioni con l’ambiente, il paesaggio e le comunità locali. La S.S. 89 “Garganica” si sviluppa all’interno dei Comuni di Vico del Gargano, Peschici e Vieste, perseguendo i seguenti obiettivi tecnici/economici e sociali: - 𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨𝐫𝐚𝐫𝐞 𝐥’𝐚𝐜𝐜𝐞𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐚𝐢 𝐜𝐞𝐧𝐭𝐫𝐢 𝐚𝐛𝐢𝐭𝐚𝐭𝐢 𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐚𝐫𝐞𝐞 𝐭𝐮𝐫𝐢𝐬𝐭𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐳𝐨𝐧𝐚, riducendo i tempi di percorrenza; - 𝐢𝐧𝐜𝐫𝐞𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐬𝐢𝐜𝐮𝐫𝐞𝐳𝐳𝐚 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐝𝐚𝐥𝐞 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐞 𝐢𝐧𝐟𝐫𝐚𝐬𝐭𝐫𝐮𝐭𝐭𝐮𝐫𝐞 𝐞𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐧𝐭𝐢, riducendone l’incidentalità; - 𝐫𝐢𝐝𝐮𝐫𝐫𝐞 𝐥’𝐢𝐧𝐪𝐮𝐢𝐧𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐚𝐭𝐦𝐨𝐬𝐟𝐞𝐫𝐢𝐜𝐨 𝐞 𝐢𝐥 𝐫𝐮𝐦𝐨𝐫𝐞, allontanando parte del traffico dalle zone costiere; - 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐚𝐬𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐨 𝐬𝐩𝐨𝐩𝐨𝐥𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐭𝐞𝐫𝐫𝐢𝐭𝐨𝐫𝐢𝐨, creando nuove opportunità di lavoro, in sinergia con gli investimenti regionali e provinciali previsti. Con questo nuovo importante affidamento, il Consorzio Stabile MEDIL conferma ancora una volta il proprio ruolo di protagonista nella realizzazione di infrastrutture strategiche per il nostro Paese. L’impegno profuso nella progettazione e realizzazione di opere così complesse e delicate dimostra la capacità di MEDIL di affrontare sfide ingegneristiche di alto livello, coniugando esigenze tecniche, ambientali e sociali. Un ulteriore successo che consolida la posizione di MEDIL nel panorama delle imprese italiane impegnate nello sviluppo del territorio. 𝐖𝐞 𝐀𝐫𝐞 𝐌𝐞𝐝𝐢𝐥 – 𝐍𝐚𝐭𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐂𝐨𝐬𝐭𝐫𝐮𝐢𝐫𝐞
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