Post di Elena Tempestini

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Giornalista, storica. Trasmissioni radio e tv di studi di Geostrategia e geopolitica

4 novembre l’italia metteva fine alla sua partecipazione alla Prima guerra mondiale con l'armistizio di Villa Giusti. Una proprietà del conte Vettor Giusti del Giardino, senatore ex sindaco di Padova, in cui il comando del regio esercito italiano ha ip suo comando. È qui che la diplomazia di entrambi gli schieramenti è a lavoro da alcuni giorni ed è anche da qui che passano le ultime ore di guerra. Il giornalista Ugo Ojetti ne dà un giudizio implacabile sul Corriere della Sera. «Più brutta non si poteva trovare, ma gli austriaci la meritano. Brutta, sì, gialla, stinta e nuda. Milano, 5 novembre 1918. Le rotative del quotidiano Il Corriere della Sera hanno appena stampato una prima pagina dell’edizione pomeridiana che passerà alla storia. Il titolo è a dir poco sensazionale: «L’Austria ha capitolato». E’ la fine di una guerra durata quarantuno mesi, dal maggio 1915 al novembre 1918, l’Italia ha combattuto ininterrottamente e dalla quale circa 650mila italiani non hanno fatto più ritorno a casa. L’armistizio firmato fra il regio esercito italiano e l’imperial regio esercito austro-ungarico entra in vigore alle ore 15 del 4 novembre. Ottobre 1918 l’esercito italiano ingaggia un gigantesco scontro che passa alla storia come Battaglia di Vittorio Veneto. È l’ultimo conflitto armato fra i due schieramenti e segue un’altra gigantesca battaglia, combattuta a giugno e battezzata da Gabriele D’Annunzio come Battaglia del Solstizio, che ha visto il fallimento dell’offensiva austriaca. Ho un nonno cavaliere #cavalieredivittorioveneto Prima Guerra Mondiale non è assolutamente un evento del “passato”. È un evento le cui conseguenze sono ben presenti nel giorno d’oggi e nelle crisi peggiori che dobbiamo affrontare. È difficile, prima di tutto, trascurare le macro-conseguenze politiche della guerra. Il conflitto scoppiato in Europa pose fine alla prima globalizzazione e alla prima grande era liberale della storia, nota come Belle Epoque. Ci sono, invece, conseguenze pratiche, militari, che discendono direttamente dalla Prima Guerra Mondiale, crisi aperte nel 1914 e mai richiuse. La ex Jugoslavia è la prima che viene in mente. Soprattutto considerando che il pretesto per scatenare la guerra fu proprio l’attentato a Sarajevo, attuale capitale della Bosnia Erzegovina, allora protettorato austro-ungarico. La Jihad islamica venne proclamata il 14 novembre 1914 dallo sceicco ul Islam, allora la massima autorità religiosa dell’Impero Ottomano, cioè la prima potenza musulmana del mondo. L’Impero Ottomano non esiste più dal 1918, il califfato è stato ufficialmente abolito dalla Repubblica Turca nel 1923. Jihad contro le potenze occidentali (l’Impero Ottomano era alleato di Germania e Impero Austro-Ungarico) non venne mai formalmente Non solo: il collasso e lo smembramento dell’Impero Ottomano nel 1918, sono tuttora alla base del revanscismo islamico Elisabetta Failla "Economia & Finanza Verde®" ISPI - Istituto per gli Studi di Politica Internazionale

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Importante pillola di storia !! Bravissima

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