Cogito Ergo Sum Soluzioni applicabili in cantiere nei casi di inceppamento delle valvole incamiciate e riscaldate con vapore nelle applicazioni sullo zolfo liquido. In alcuni progetti può accadere di trovarsi alle prese con problematiche impreviste relative alla temperatura di processo e con temperatura ambiente molto problematica. Come sempre si pone il quesito di quali siano i punti chiave da affrontare nella scelta di una valvola per applicazioni sullo zolfo. Quando parliamo di valvole per lo zolfo, nella maggior parte dei casi esse vengono utilizzate nell'unità di recupero dello zolfo. Diversi processi nelle raffinerie e negli impianti di gas producono gas che contengono idrogeno solforato (H2S) e la quantità di zolfo è prevista dalla legge per soddisfare le specifiche HSE e le tubazioni del gas, ed è qui che entra in gioco l'unità di recupero dello zolfo. L'unità di recupero dello zolfo comprende un forno che riscalda l'alimentazione, alcuni reattori in cui H2S e SO2 vengono convertiti in zolfo elementare e un pozzo di zolfo in cui lo zolfo elementare scende dopo la condensazione. Le valvole per il recupero dello zolfo sono soggette a condizioni di processo difficili, come operazioni ad alta temperatura, fluidi erosivi e appiccicosi, tendenza alla solidificazione o alla cristallizzazione dello zolfo liquido. Una sfida fondamentale nell'applicazione è l'inceppamento, perché l'accumulo di zolfo nelle cavità della valvola porta a un aumento della coppia o a un grippaggio, con conseguente impossibilita operativa della valvola. La tenuta metallo-metallo in una valvola a triplo eccentrico garantisce valori quali la tenuta bidirezionale di lunga durata, l'attrito ridotto al minimo e la compatibilità con le alte temperature quando si ha a che fare con fluidi così erosivi e appiccicosi. Una camicia di vapore sulle valvole di scarico dello zolfo può contribuire a evitare la solidificazione dello zolfo. Tutti questi aspetti sono fondamentali per la produzione continua e la redditività, nonché per la sostenibilità e il rispetto dei requisiti di sicurezza e ambientali in processi come il recupero dello zolfo. Ma quando tutti gli accorgimenti sopra elencati non risolvono il problema, occorre anche cercare di rimediare con una traccia elettrica termostatata (ricordando che a causa della variazione anomala della viscosità con la temperatura, lo zolfo può essere pompato in maniera soddisfacente solo nell'intervallo 275-311 °F (135-155 °C). Giancarlo Magnani
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GRUPPO ZANI srl Quanto conta il trattamento dell'acqua negli impianti termici ? Abbiamo messo in due contenitori di vetro riempiti con la stessa acqua dei campioni di materiale che generalmente compongono i più comuni impianti termici, in uno è stata aggiunta la giusta dose di protettivo inibitore di corrosione, nell'altro no... Questo è il risultato dopo solo 3 settimane. L’acqua interna al circuito dovrebbe avere le seguenti caratteristiche: ✔️ Aspetto possibilmente limpido; ✔️ pH maggiore di 7. Nel caso in cui l’impianto sia caratterizzato dalla presenza di radiatori a elementi di alluminio o leghe leggere, il pH deve essere anche minore di 8; ✔️ Ferro dal fornitore < 0,5 mg/kg. Nel caso in cui venga rilevato un valore più elevato, è prevedibile che siano in atto fenomeni corrosivi che richiedono specifici interventi correttivi e risananti; ✔️ Rame < 0,1 mg/kg. Nel caso in cui venga rilevato un valore più elevato, è prevedibile che siano in atto fenomeni corrosivi che richiedono specifici interventi correttivi e risananti
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Pulizia di uno scambiatore di calore a piastre in una vasca di fosfatazione. Questo processo permette di rimuovere depositi e impurità accumulate nel sistema, garantendo il corretto funzionamento dell'apparecchiatura e l'efficienza del trasferimento termico. L'intervento è fondamentale per mantenere alte le performance dell'impianto, riducendo il rischio di malfunzionamenti e prolungando la vita utile dello scambiatore. Contattaci per maggiori info 📩 #soltarchimica #scambiatore #pulizia #traferimentotermico
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LA VERNICE: Uno dei classici problemi degli impianti di lubrifica nelle turbine a gas o a vapore per la produzione di energia elettrica, è la formazione di sostanze gelatinose in soluzione nell’#olio, create dal decadimento degli additivi presenti negli olii stessi. Il decadimento degli additivi avviene per svariate cause, le più comuni sono la temperatura e le correnti statiche attraverso i #filtri. Queste sostanze restano in soluzione negli olii fintanto che la #temperatura del fluido lo permette. Al di sotto di un certo livello, esse si solidificano e tendono ad agglomerarsi #cristallizzandosi sotto forma di #lacche e #vernici. Queste lacche agiscono come incollante, bloccando le spole dei distributori e creando grumi che nel tempo tendono a staccarsi creando problemi ai componenti dell’impianto. E’ possibile trattare gli olii inquinati da varnish con opportuni filtri capaci di trattenerle, inoltre è sempre utile verificare il #dimensionamento dei filtri per avere velocità di attraversamento adeguate (l’alta velocità di attraversamento dei filtri è causa di produzione di energia elettrostatica negli stessi) ed utilizzare elementi filtranti "static-free"
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Queste sono le curve di Wrede e servono per stimare le dispersioni termiche dalle tubazioni in acciaio, contenenti fluidi caldi. Sono particolarmente utilizzate per la stima dei tubi di vapore industriale. In ascissa si legge la differenza di temperatura in °C tra il fluido e l'ambiente. Scegliendo il diametro della tubazione considerata, si legge in ordinata la dispersione per metro di tubazione in Kcal/h. Nel caso di utenze che lavorano h24 (es. ospedali), la convenienza nel coibentare grandi tubazioni è notevole. Considerando il potere calorifico del combustibile usato per il riscaldamento, si può calcolare il maggior consumo dovuto alla dispersione delle tubazioni nude, e quindi anche il relativo costo.Confrontando la spesa giornaliera dovuta alla dispersione termica per il tratto di tubo interessato con la spesa per la coibentazione, spesso si rimane sorpresi che il tempo di recupero dell'investimento è dell'ordine di pochi mesi.
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Spesso, anzi quasi sempre, i Nostri Clienti ci chiedono di allungare la vita di una condotta salvaguardando l'intera portata. Per fare cio' occorre riabilitare una tubazione con materiali, sicuramente di alta qualita', ma che garantiscano al Cliente il recupero dell' intera sezione del condotto. Il calcolo delle perdite di carico dei tubi rientra tra gli aspetti più importanti per garantire l’efficienza di un adduttore idrico. L’analisi di questo fenomeno, determinato dalla riduzione della pressione del fluido che scorre all’interno della tubazione e' fondamentale e non va lasciata al caso. Il calcolo delle perdite di carico delle tubazioni permette di prevenire inefficienze, guasti e rischi di malfunzionamento, garantendo al contempo una gestione ottimale delle linee di piping. La perdita di carico dei tubi, o head loss, si verifica a causa di diversi fattori, come l’attrito interno del fluido, le turbolenze generate da curve o restringimenti e la resistenza offerta dai vari componenti dell’impianto, come valvole e raccordi. Le conseguenze di una perdita di carico non correttamente calcolata possono essere significative e possono determinare, ad esempio: un sovradimensionamento delle pompe, un consumo energetico eccessivo e un deterioramento delle linee di piping. Vedo in giro installazioni di tubi piu' piccoli di diametro che vengono inseriti in una vecchia condotta raccontando una meraviglia di ingegneria idraulica che, con una capacita' strutturale, risolve definitivamente la questione riabilitazione. Resto molto perplesso. Molto! In un Mondo dove la portata di progetto deve essere garantita. Anzi dovrebbe aumentare per la richiesta infinita di acqua. In un Mondo dove un Gestore dovrebbe fare attenzione a non consumare piu' energia. In un Mondo dove la sicurezza dovrebbe essere garantita anche nel caso di collasso del vecchio tubo cosa si fa? Si installano manichette magiche all'interno del vecchio condotto riducendo significativamente la portata dell'acqua. Mi dira' qualcuno. Va beh! Aumentiamo la potenza delle pompe cosi' bilanciamo la portata. E chi paga l'energia in piu' sulle bollette elettriche per il maggior consumo di energia? E se crolla il vecchio condotto o ci sono infiltrazioni nello spazio anulare venutosi a creare siamo sicuri che le manichette magiche sopportino tutti i rischi? Meditate Gente! Meditate. La filosofia di ASOE e' invece un pensiero equilibrato. Garanzia della portata, Minor consumo di energia per il trasporto di quella portata e sicurezza in caso di cedimento strutturale del vecchio condotto. Equilibrio sotto l'aspetto ambientale e dello sviluppo sostenibile. Contatta con fiducia i Nostri Installatori nel Mondo. ASOE Pipe in Liner. Innovazione senza scavo per le condotte di domani. ASOE Italia Dr. Michele Libraro service@wprsrl.com #ASOEincmanufactoring #PipeInLiner #HoseLiner #CloseFitLiner #ISTT #IATT #PressurePipeRehabilitation #AdduttoriIdrici #CicloIntegratoDelleAcque #Oil&Gas #ServiziARete #Watergas
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L'esafluoruro di zolfo è un composto inorganico di formula SF6. Si presenta come un gas incolore, inodore, non infiammabile e non tossico. In condizioni standard, la densità dell'esafluoruro di zolfo è di 6,12 g/L, notevolmente superiore a quella dell'aria, che è di circa 1,225 g/L. Questa elevata densità, che lo rende circa 5,1 volte più pesante dell'aria, comporta che SF6 tenda a depositarsi nelle zone basse quando rilasciato nell'ambiente. Sebbene sia un gas non tossico, l'inalazione eccessiva può provocare asfissia sostituendo l'ossigeno nei polmoni. L'esafluoruro di zolfo ha applicazioni significative come isolante nelle apparecchiature elettriche, grazie alle sue proprietà dielettriche superiori. Tuttavia, la sua alta densità comporta rischi per i lavoratori che operano in ambienti chiusi o in spazi ristretti che lo contengono. Fonte: “Sulfur hexafluoride”, Air Liquide Gas Encyclopedia Credit video: LiFe 生活化學, Facebook Credi audio: Chillmore, Pixabay #scienza #divulgazione #curiosità #different
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𝐇𝐚𝐢 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞 𝐩𝐞𝐧𝐬𝐚𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐚𝐯𝐞𝐫𝐞 𝐮𝐧 𝐭𝐚𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐦𝐞𝐭𝐚𝐥𝐥𝐢 𝐝𝐢 𝐦𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨𝐫𝐞 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐢𝐭𝐚', 𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐮𝐬𝐜𝐢𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐠𝐚𝐬 𝐝𝐚𝐥 𝐜𝐚𝐧𝐧𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐝𝐨𝐯𝐞𝐯𝐚 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐚𝐥𝐭𝐚? Durante l'utilizzo del cannello da taglio dei metalli, è fondamentale gestire correttamente la pressione dei gas (gas comburenti/gas carburanti). Spesso si pensa che aumentare la pressione di uscita dei gas migliorerà l'efficacia del taglio, ma questa concezione non è del tutto corretta. Infatti, se la pressione è troppo alta, si rischia un ritorno di pressione e si ha un flusso inverso. Al contrario, se la pressione è troppo bassa, la punta emetterà scintille e schioccherà, aumentando il rischio di ritorni di fiamma. Pertanto, è importante effettuare il lavoro con la pressione indicata nelle istruzioni d’uso del cannello, senza doverla modificare durante l'esecuzione delle operazioni. -𝘝𝘪 𝘭𝘢𝘴𝘤𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘲𝘶𝘢 𝘴𝘰𝘵𝘵𝘰 𝘪𝘭 𝘭𝘪𝘯𝘬 𝘢𝘭 𝘯𝘰𝘴𝘵𝘳𝘰 𝘬𝘪𝘵 𝘥𝘪 𝘣𝘰𝘮𝘣𝘰𝘭𝘦 O𝘴𝘴𝘪𝘨𝘦𝘯𝘰 𝘦 A𝘤𝘦𝘵𝘪𝘭𝘦𝘯𝘦 𝘤𝘰𝘯 𝘳𝘪𝘥𝘶𝘵𝘵𝘰𝘳𝘦 𝘪𝘯𝘤𝘰𝘳𝘱𝘰𝘳𝘢𝘵𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘴𝘢𝘭𝘥𝘢𝘵𝘶𝘳𝘢 𝘦 𝘵𝘢𝘨𝘭𝘪𝘰 𝘥𝘦𝘪 𝘮𝘦𝘵𝘢𝘭𝘭𝘪.- #tagliodeimetalli #gas #ossigas #cannello #approfondimenti #fiammarc
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⚙ P-Carb di FCR è un Filtro a cartucce cilindriche a carbone attivo la cui funzione principale è la deodorizzazione e l’adsorbimento chimico-fisico di sostanze inquinanti in forma gassosa. 🛠 Il prodotto è disponibile in diversi modelli, che si differenziano in base alla tipologia di carbone utilizzato e al diametro della cartuccia. Per progettare correttamente un sistema di purificazione a carbone attivo è fondamentale conoscere la composizione chimica dei contaminanti presenti nell’ambiente specifico e le condizioni termoigrometriche attese. 💡 I filtri P-Carb possono essere impiegati in ambito civile e industriale, come ad esempio aeroporti, raffinerie, musei, laboratori e ospedali. La temperatura massima ad esercizio continuo è di 50°C, mentre l’umidità relativa massima è del 70%. 👉 Trovi la scheda tecnica completa al link: https://lnkd.in/dC5qqzzN #aria #climatizzazione #filtrazione #manutenzione #risparmioenergetico
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😱Hai #emissioni di #fumi caldi in uscita dal tuo processo al cui interno vi sono #inquinanti di diversa natura? Il tuo fornitore ha pensato a cosa succede a questi fumi caldi quando passano all'interno dell'#impianto di abbattimento, soprattutto negli #scrubber? I fumi caldi e umidi o molto umidi sono una vera spina nel fianco per gli impianti di abbattimento ad umido. Devi pensare che il vapore condensa, aumento il livello nella vasca, aumenta la temperatura del liquido abbattente... ti sembra niente? Leggi qui i problemi che un'errata valutazione di questa condizione operativa può comportare alla tua emissione e al tuo impianto. #ingegneriaemissioni #davidepasini
Scrubber vs. fumi caldi e umidi - Ingegneria delle Emissioni
https://www.ingegneriaemissioni.it
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⚠ La misura della conducibilità termica su materiali naturali e disomogenei, come il marmo, presenta sfide specifiche. La variabilità interna di questi materiali può influire sui dati, soprattutto nei campioni di piccole dimensioni, dove ogni minima variazione diventa rilevante. 💡 Con il TCT 716 Lambda di NETZSCH Analyzing & Testing superare questi limiti è semplice. Il nuovo GHFM (Guarded Heat Flow Meter) permette, infatti, di lavorare su campioni più grandi, riducendo l’impatto delle disomogeneità, e garantendo risultati rappresentativi e affidabili. ⏱️ Inoltre, la possibilità di misurare due campioni contemporaneamente e in modo indipendente consente di ottenere risultati precisi e risparmiare tempo, un vantaggio per tutte le applicazioni industriali in cui la conducibilità termica è un fattore cruciale. 🔗 Scopri di più sul nostro blog: https://lnkd.in/d3T_CSyh #thermalconductivity #thermalresistance #marble #buildingmaterials #naturalmaterials #TCT716 #GHFM
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