LA VERNICE: Uno dei classici problemi degli impianti di lubrifica nelle turbine a gas o a vapore per la produzione di energia elettrica, è la formazione di sostanze gelatinose in soluzione nell’#olio, create dal decadimento degli additivi presenti negli olii stessi. Il decadimento degli additivi avviene per svariate cause, le più comuni sono la temperatura e le correnti statiche attraverso i #filtri. Queste sostanze restano in soluzione negli olii fintanto che la #temperatura del fluido lo permette. Al di sotto di un certo livello, esse si solidificano e tendono ad agglomerarsi #cristallizzandosi sotto forma di #lacche e #vernici. Queste lacche agiscono come incollante, bloccando le spole dei distributori e creando grumi che nel tempo tendono a staccarsi creando problemi ai componenti dell’impianto. E’ possibile trattare gli olii inquinati da varnish con opportuni filtri capaci di trattenerle, inoltre è sempre utile verificare il #dimensionamento dei filtri per avere velocità di attraversamento adeguate (l’alta velocità di attraversamento dei filtri è causa di produzione di energia elettrostatica negli stessi) ed utilizzare elementi filtranti "static-free"
Post di La Ricambi Udinese SRL
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𝐇𝐚𝐢 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞 𝐩𝐞𝐧𝐬𝐚𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐚𝐯𝐞𝐫𝐞 𝐮𝐧 𝐭𝐚𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐦𝐞𝐭𝐚𝐥𝐥𝐢 𝐝𝐢 𝐦𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨𝐫𝐞 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐢𝐭𝐚', 𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐮𝐬𝐜𝐢𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐠𝐚𝐬 𝐝𝐚𝐥 𝐜𝐚𝐧𝐧𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐝𝐨𝐯𝐞𝐯𝐚 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐚𝐥𝐭𝐚? Durante l'utilizzo del cannello da taglio dei metalli, è fondamentale gestire correttamente la pressione dei gas (gas comburenti/gas carburanti). Spesso si pensa che aumentare la pressione di uscita dei gas migliorerà l'efficacia del taglio, ma questa concezione non è del tutto corretta. Infatti, se la pressione è troppo alta, si rischia un ritorno di pressione e si ha un flusso inverso. Al contrario, se la pressione è troppo bassa, la punta emetterà scintille e schioccherà, aumentando il rischio di ritorni di fiamma. Pertanto, è importante effettuare il lavoro con la pressione indicata nelle istruzioni d’uso del cannello, senza doverla modificare durante l'esecuzione delle operazioni. -𝘝𝘪 𝘭𝘢𝘴𝘤𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘲𝘶𝘢 𝘴𝘰𝘵𝘵𝘰 𝘪𝘭 𝘭𝘪𝘯𝘬 𝘢𝘭 𝘯𝘰𝘴𝘵𝘳𝘰 𝘬𝘪𝘵 𝘥𝘪 𝘣𝘰𝘮𝘣𝘰𝘭𝘦 O𝘴𝘴𝘪𝘨𝘦𝘯𝘰 𝘦 A𝘤𝘦𝘵𝘪𝘭𝘦𝘯𝘦 𝘤𝘰𝘯 𝘳𝘪𝘥𝘶𝘵𝘵𝘰𝘳𝘦 𝘪𝘯𝘤𝘰𝘳𝘱𝘰𝘳𝘢𝘵𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘴𝘢𝘭𝘥𝘢𝘵𝘶𝘳𝘢 𝘦 𝘵𝘢𝘨𝘭𝘪𝘰 𝘥𝘦𝘪 𝘮𝘦𝘵𝘢𝘭𝘭𝘪.- #tagliodeimetalli #gas #ossigas #cannello #approfondimenti #fiammarc
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La sostenibilità di un processo produttivo si ottiene anche grazie alla meccanica di precisione ed alla robustezza di alcuni componenti. I compressori centrifughi multistadio sono utilizzati nel trattamento del gas naturale per comprimere il gas a pressioni più elevate, necessarie per il trasporto e la lavorazione. Prima del trasporto o dell'utilizzo, il gas naturale deve essere trattato per rimuovere impurità come zolfo, CO2 e altri contaminanti. Anche in questo processo, i compressori centrifughi multistadio aiutano nel mantenere le pressioni necessarie per il trattamento e la purificazione del gas. #tornitura #fresatura #alesatura #compressori #LNG
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Inserendo in una #stufa a #legna un bruciatore pirolitico convertiamo il suo normale utilizzo, aumentandone l'efficienza e riducendo i residui incombusti. Può lavorare con #cippato, #pellet, #gusci di #nocciole, gusci di #noci e/o qualsiasi #scarto legnoso di medio-piccole dimensioni; in sostanza la dimensione NON dovrebbe essere inferiore ad un guscio di nocciola o ad un trucciolo di pellet e non dovrebbe nemmeno superare troppo tali dimensioni diversamente produrrà più residuo solido in proporzione. Attualmente, in un #ambiente di 80 mt^2, riesco a mantenere una temperatura interna stabile di 17° quando all'esterno si arriva allo 0 termico. Una modifica che ha portato migliorie significative, in termini di #prestazioni, è l'allungamento della piccola canna fumaria interna fino ad arrivare a 10 - 20 mm dalla superficie superiore della stufa, spazio necessario per lo sfogo fiamma. Tale modifica consente che non vi siano correnti interne ad impedire il raggiungimento della pirolisi, con conseguente spegnimento, pirolisi che sarà efficace da 400° a salire. A tale scopo è bene strozzare più possibile l'aria in entrata alla stufa, lasciando il minimo indispensabile per la corretta combustione ed è pure necessario chiudere quasi completamente la valvola canna fumaria per evitare che, soprattutto nei giorni ventosi, possano verificarsi depressioni che la influenzino negativamente. Penso sia chiaro che il calore prodotto va in funzione del tipo di materiale utilizzato; maggiore sarà la concentrazione (vedi pellet) e maggiore sarà la caloria disponibile. Per quanto riguarda il residuo in aria è quasi inesistente, constatato che la combustione deriva dalla formazione di syngas per pirolisi.
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😱Hai #emissioni di #fumi caldi in uscita dal tuo processo al cui interno vi sono #inquinanti di diversa natura? Il tuo fornitore ha pensato a cosa succede a questi fumi caldi quando passano all'interno dell'#impianto di abbattimento, soprattutto negli #scrubber? I fumi caldi e umidi o molto umidi sono una vera spina nel fianco per gli impianti di abbattimento ad umido. Devi pensare che il vapore condensa, aumento il livello nella vasca, aumenta la temperatura del liquido abbattente... ti sembra niente? Leggi qui i problemi che un'errata valutazione di questa condizione operativa può comportare alla tua emissione e al tuo impianto. #ingegneriaemissioni #davidepasini
Scrubber vs. fumi caldi e umidi - Ingegneria delle Emissioni
https://www.ingegneriaemissioni.it
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CICLONI SEPARATORI I Cicloni Separatori o Separatori Centrifughi sono un sistema di abbattimento a secco di particelle solide, come la polvere, dove la separazione avviene per forza centrifuga. I cicloni sono indicati per separare le particelle contaminanti la cui dimensione è medio-grande. Sono solitamente accorpati ad un filtro, per ottimizzare la depurazione del flusso dell'aria.
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generati e raccolti i gas di pirolisi derivati dalla combustione di materiale solido legnoso, immessi all' interno di una vasca di acqua fredda,salgono in superficie e anche se raffreddati si comportano esattamente come un gas infiammabile con la giusta miscelazone di ossigeno e innesco
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Cogito Ergo Sum Soluzioni applicabili in cantiere nei casi di inceppamento delle valvole incamiciate e riscaldate con vapore nelle applicazioni sullo zolfo liquido. In alcuni progetti può accadere di trovarsi alle prese con problematiche impreviste relative alla temperatura di processo e con temperatura ambiente molto problematica. Come sempre si pone il quesito di quali siano i punti chiave da affrontare nella scelta di una valvola per applicazioni sullo zolfo. Quando parliamo di valvole per lo zolfo, nella maggior parte dei casi esse vengono utilizzate nell'unità di recupero dello zolfo. Diversi processi nelle raffinerie e negli impianti di gas producono gas che contengono idrogeno solforato (H2S) e la quantità di zolfo è prevista dalla legge per soddisfare le specifiche HSE e le tubazioni del gas, ed è qui che entra in gioco l'unità di recupero dello zolfo. L'unità di recupero dello zolfo comprende un forno che riscalda l'alimentazione, alcuni reattori in cui H2S e SO2 vengono convertiti in zolfo elementare e un pozzo di zolfo in cui lo zolfo elementare scende dopo la condensazione. Le valvole per il recupero dello zolfo sono soggette a condizioni di processo difficili, come operazioni ad alta temperatura, fluidi erosivi e appiccicosi, tendenza alla solidificazione o alla cristallizzazione dello zolfo liquido. Una sfida fondamentale nell'applicazione è l'inceppamento, perché l'accumulo di zolfo nelle cavità della valvola porta a un aumento della coppia o a un grippaggio, con conseguente impossibilita operativa della valvola. La tenuta metallo-metallo in una valvola a triplo eccentrico garantisce valori quali la tenuta bidirezionale di lunga durata, l'attrito ridotto al minimo e la compatibilità con le alte temperature quando si ha a che fare con fluidi così erosivi e appiccicosi. Una camicia di vapore sulle valvole di scarico dello zolfo può contribuire a evitare la solidificazione dello zolfo. Tutti questi aspetti sono fondamentali per la produzione continua e la redditività, nonché per la sostenibilità e il rispetto dei requisiti di sicurezza e ambientali in processi come il recupero dello zolfo. Ma quando tutti gli accorgimenti sopra elencati non risolvono il problema, occorre anche cercare di rimediare con una traccia elettrica termostatata (ricordando che a causa della variazione anomala della viscosità con la temperatura, lo zolfo può essere pompato in maniera soddisfacente solo nell'intervallo 275-311 °F (135-155 °C). Giancarlo Magnani
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GRANDI PRESTAZIONI PER PICCOLI IMPIANTI DI TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE 💧 Le turbosoffianti HST™ di Sulzer sono note per aver apportato tagli significativi ai costi di gestione degli impianti e importanti miglioramenti nell’affidabilità operativa. Ora stiamo aggiungendo l’HST 10 alla nostra gamma ad alta sostenibilità. Si tratta di una soffiante dal design compatto ed efficiente, progettata per garantire un’eccellente efficienza energetica per impianti che trattano portate inferiori ai 10,000 m³/day. Il rotore singolo ha un profilo ottimizzato che massimizza l'efficienza, mentre i cuscinetti magnetici attivi e la tecnologia avanzata di raffreddamento ad aria consentono di avere le minori esigenze di manutenzione sul mercato. L’assenza di contatto tra i componenti rotanti garantisce un'usura minima e un'efficienza eccezionale. Silenzioso, affidabile e in grado di sopportare un numero illimitato di avvii e arresti, stabilisce nuovi standard di rendimento e di ridotta rumorosità. Scopri come l'HST 10 può rivoluzionare i vostri processi. Contattaci subito ➡️ https://brnw.ch/21wP2wD #EfficienzaEnergetica #TecnologiaSostenibile #RisparmioDeiCosti #AffidabilitàOperativa #SulzerWater #MakingWaterWork
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Quanto ne sai sull'#argon? Dalla #saldatura al #confezionamentoAlimentare, questo gas inerte garantisce qualità e sicurezza in numerosi settori 🔥 In particolare, grazie alle sue proprietà, questo gas inerte è la soluzione ideale per mantenere la purezza e la stabilità in ambienti dove la contaminazione deve essere minimizzata, come nella produzione del vino!🍷 Scopri di più sulle sue molteplici applicazioni industriali e tecnologiche nel nostro ultimo articolo 🔗 https://lnkd.in/dAQpt3Ap
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L'esafluoruro di zolfo è un composto inorganico di formula SF6. Si presenta come un gas incolore, inodore, non infiammabile e non tossico. In condizioni standard, la densità dell'esafluoruro di zolfo è di 6,12 g/L, notevolmente superiore a quella dell'aria, che è di circa 1,225 g/L. Questa elevata densità, che lo rende circa 5,1 volte più pesante dell'aria, comporta che SF6 tenda a depositarsi nelle zone basse quando rilasciato nell'ambiente. Sebbene sia un gas non tossico, l'inalazione eccessiva può provocare asfissia sostituendo l'ossigeno nei polmoni. L'esafluoruro di zolfo ha applicazioni significative come isolante nelle apparecchiature elettriche, grazie alle sue proprietà dielettriche superiori. Tuttavia, la sua alta densità comporta rischi per i lavoratori che operano in ambienti chiusi o in spazi ristretti che lo contengono. Fonte: “Sulfur hexafluoride”, Air Liquide Gas Encyclopedia Credit video: LiFe 生活化學, Facebook Credi audio: Chillmore, Pixabay #scienza #divulgazione #curiosità #different
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