Post di Giuseppe Barbieri

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Key Account Manager Italy - Distrupol Italy srl

Perché alcuni polimeri sono biodegradabili e altri no? Nel nostro percorso verso materiali più sostenibili, abbiamo compreso l’importanza di progettare polimeri che possano essere facilmente “smontati” o riutilizzati oppure, in caso di dispersione nell’ambiente, degradarsi naturalmente senza lasciare residui come microplastiche. Ma cosa determina la biodegradabilità di un polimero? La chiave è nel legame chimico La biodegradazione è il processo attraverso cui enzimi, batteri o altri organismi decompositori rompono i legami chimici del polimero. La struttura chimica gioca un ruolo fondamentale. • PLA e PHB: Questi polimeri contengono legami esteri, suscettibili all’attacco da parte di enzimi come esterasi e idrolasi. Questo permette la rottura delle catene polimeriche in monomeri più piccoli e degradabili. • PET e PE: Il polipropilene (PE) presenta legami carbonio-carbonio (C-C), noti per la loro elevata stabilità e resistenza agli attacchi enzimatici. Nel caso del PET, la combinazione di legami esteri e anelli aromatici rende il materiale rigido e poco reattivo alla degradazione biologica. Fattori strutturali Oltre alla chimica, la struttura fisica del polimero influenza la biodegradabilità: • Cristallinità: Polimeri altamente cristallini, come PET e PE, sono meno accessibili agli enzimi a causa della loro struttura ordinata e compatta. • Polarità: I polimeri biodegradabili spesso presentano gruppi funzionali polari, come i legami esteri, che favoriscono interazioni con acqua ed enzimi. Riciclo come alternativa ecologica Anche per i polimeri non biodegradabili, come PP e PET, il riciclo rappresenta un’opzione ecologica fondamentale. Attraverso processi ben ottimizzati, queste materie plastiche possono essere raccolte, pulite e trasformate in nuovi prodotti. • PP: È comunemente riciclato per applicazioni meno pregiate rispetto al materiale originale, ma il processo permette di riutilizzare le risorse senza introdurre ulteriore materia prima. • PET: Uno dei materiali più riciclati al mondo, viene trasformato in nuove bottiglie, fibre tessili o altri prodotti. La sua elevata qualità nel riciclo lo rende una risorsa preziosa nell’economia circolare. Il riciclo offre inoltre un vantaggio energetico: in molti casi, permette di ridurre la necessità di produrre nuova plastica da combustibili fossili, limitando il consumo di energia e la produzione di gas serra. L’importanza dell’ambiente Anche i polimeri biodegradabili richiedono specifiche condizioni per degradarsi: • PLA: Si degrada rapidamente in impianti industriali di compostaggio, dove le alte temperature accelerano il processo, ma molto più lentamente in ambienti naturali. Distrupol attribuisce grande importanza al rispetto per l’ambiente. Per questo, offriamo una gamma di materiali innovativi provenienti da fonti naturali o riciclati, come #Trifilon e le soluzioni avanzate di #Celanese (#Zytel e #Hytrel).

Sustainability with Hytrel® ECO B

Sustainability with Hytrel® ECO B

distrupol.com

Michael Sommer

Trainer, Consultant, Coach bei HuS Advisors

2 settimane

Very interesting article Giuseppe, good job!

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