La maggioranza dell’umanità è donna. A scuola, le donne sono mediamente più brave. E poi? Poi tutto va “come deve andare”. Cioè in vacca. Perché? “Boh, chiedilo a qualcun altro… discriminare noi?? figurati!” A sentire i direttori (tipicamente maschi), è tutto a posto. Tanto a posto che, in un inesorabile imbuto di invisibili e inconfessate barriere sociali, le donne vengono lasciate indietro, e noi tutti disperdiamo un inestimabile tesoro di attitudini e competenze di ascolto, sensibilità, empatia, negoziazione, mediazione, e leadership. Che vergogna. Che fare? Guardare i numeri, prima di tutto: incontestabili. Se li neghi, sei parte del problema. Parliamone, quindi. Ma anche parlare è relativamente facile. Oggi moltissimi parlano di equità e parità di genere. Purtroppo, spesso le parole rimangono parole. Il punto è quindi trasformare la visione in azioni concrete. Il punto è fare la nostra parte. Perché c’è sempre qualcosa che puoi fare. Ad esempio De Nora si è di recente certificata per la Parità di Genere (UNI/PdR 125:2022). Non è certo stato un pasto gratis. E non resterà solo un bel pezzo di carta da appendere al muro. Continueremo a lavorare sodo per garantire che ogni voce sia ascoltata, ogni talento valorizzato, ogni barriera abbattuta. Partendo dalle donne (la “diversità” più visibile), per andare oltre. Perché per noi, non è questione di numeri o "quote", ma di creare un ambiente dove ognuno possa esprimere appieno il proprio potenziale. Un punto d’inizio. Disponibili a ragionarne con chiunque, come noi, stia facendo. Astenersi negazionisti e perditempo. #DEI #people #persone #hr #risorseumane #inclusione
é vero, i conti non tornano e sarà difficile risolvere questo problema senza prima riconoscerlo. Ma per risolverlo bisogna anche riconoscere che, chiudendo gli occhi davanti ai fatti, le competenze che si perdono non sono solo quelle di cura, sensibilità e attenzione. Noi donne abbiamo ottime capacità di mediazione, flessibilità, problem solving, multitasking, e potrei continuare. Tutte competenze che in De Nora vengono valorizzate e premiate, e questa è parte della soluzione.
Da uomo, Graziano, è spesso difficile capire se siamo parte del problema o della soluzione. Vero però che chiederselo e basta senza rimboccarsi le maniche è la cosa peggiore, perchè non mette in dubbio lo status quo, tranne che a parole. Bravo invece chi come De Nora fa, magari nel suo piccolo, magari a piccoli passi, ma va nella direzione giusta. Bene parlare di equità, ottimo realizzarla.
Fortunatamente non è così in tutti i settori. Nel pharma è molto più alta la presenza come il riconoscimento ed è una parità di genere che viene da lontano
Of, Graziano, un tema doloroso... e anche complesso
Che approccio semplicistico a un problema multifattoriale. Le donne raggiungeranno la parità quando si occuperanno di valore e smetteranno di piangere con post stupidi come questo. Anche se scritto da un uomo.
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2 mesiIo mi domando, perché le donne non iniziano a crescere i figli maschi con una mentalità diversa, più portata a questa uguaglianza. Io sono di origini siciliane e sicuramente in casa mia c'è sempre stata una certa tendenza al patriarcato, ma di fatto oggi le donne potrebbero mettere le basi per cambiare questa cultura. Chissà... Magari in un futuro neanche troppo lontano succederà ;-)