Come proseguono gli sforzi italiani per allinearsi agli obiettivi comunitari in materia di clima ed energia? A settembre è stata trasmessa la proposta del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec): per potersi riallineare agli obiettivi della nuova direttiva europea sull’efficienza energetica, il piano italiano indica la necessità di un’opera di efficientamento in ambito residenziale e cambiamenti comportamentali. Il #Pniec 2023 delinea l’ampiezza delle sfide che il raggiungimento degli obiettivi al 2030 pone per il Paese. Si registra un chiaro disallineamento tra obiettivi e risultati nei settori non-Ets (quelli che non rientrano nel Sistema Ue per lo scambio di quote di emissioni, ossia trasporti, civile, agricoltura, rifiuti e piccola-media industria), e la conseguente necessità di accelerare la transizione in questi ambiti. Leggi l'intero Rapporto IAI sulla politica estera italiana 👉 https://lnkd.in/eTpUaYAA
Post di IAI - Istituto Affari Internazionali
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🇮🇹 🇩🇪 1^ Forum Ministeriale del Piano d’Azione bilaterale italo-tedesco I ministri Adolfo Urso e #RobertHabeck hanno discusso le misure necessarie per rafforzare la #competitivitàUE, in particolare nel settore #automotive e nelle industrie ad alta intensità energetica. 🗣️ Urso “È necessario rivedere le regole del CBAM e realizzare un piano automotive europeo che metta in campo anche risorse comuni per sostenere gli investimenti delle #imprese con una visione di piena neutralità tecnologica al fine di raggiungere davvero la autonomia strategica del Continente nella #twintransition. La cooperazione in campo industriale tra #Italia e #Germania è assolutamente strategica." 🗣️ Habeck “Germania e Italia si impegnano fortemente a rafforzare la competitività dell’UE in linea con il Green Deal e gli obiettivi climatici, facendo leva sul Rapporto Draghi, che rappresenta un inequivocabile campanello d’allarme. Dobbiamo sfruttare appieno il potenziale del Mercato Unico, eliminare le inutili barriere burocratiche e creare le condizioni quadro adeguate affinché le tecnologie del futuro e green “made in EU” diventino un caso di successo globale."
A un anno dalla firma del Piano d’Azione bilaterale, Italia e Germania rafforzano il loro impegno per potenziare la competitività dell’UE
mimit.gov.it
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L'Europa da sempre è denominata il "Vecchio Continente". In realtà l'Europa che ha conosciuto la nostra generazione è una Europa molto giovane, nata nella fine del secondo conflitto mondiale con il manifesto di Ventotene e con i primi trattati animati da tre grandi politici: Schuman, De Gasperi e Adenauer. Questa giovane Europa che a partire dagli anni '50 ci ha donato una società inclusiva, libertà e democrazia, e soprattutto la pace, non sembra all'altezza delle sfide che ci troveremo ad affrontare nei prossimi decenni. Il Rapporto Draghi sulla competitività europea consegnato alla Commissione in questi giorni pone l' Unione Europea di fronte ad "un passaggio esistenziale" per il suo futuro se intende mantenere il modello sociale che sin qui l'ha resa unica al mondo. Il rapporto è un grido di dolore: le condizioni che hanno garantito la prosperità non ci sono più e senza profondi cambiamenti di prospettiva l'Europa non sarà in grado di garantire ai suoi cittadini quel livello di benessere che hanno fin qui goduto. 👇 https://lnkd.in/dA65XRcY
Quale Unione Europea?
anla.it
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#AssembleaConfindustria: #JannottiPecci (Unione Industriali Napoli): dalla relazione del presidente #Orsini e dall'intervento del Premier #Meloni un sostegno ai valori dell'#impresa e dello #sviluppo del #Mezzogiorno. “L’attenzione del Presidente di Confindustria Emanuele Orsini verso i rischi di #deindustrializzazione che, in #Europa e in #Italia, derivano da politiche sbagliate come l’#integralismo ambientalista, è assolutamente da condividere. Dobbiamo impedire, interloquendo a ogni livello e facendo valere l’azione di #sensibilizzazione del nostro #Governo, che i gravi errori commessi da Bruxelles nel recente passato si ripetano con la nuova Commissione. In Italia dobbiamo presto avviare il nucleare pulito per risolvere i problemi del caro energia e della dipendenza da altri Paesi”. A dichiararlo è il Presidente di Unione Industriali Napoli, Costanzo Jannotti Pecci, che sottolinea come Orsini abbia “giustamente sottolineato l’urgenza che gli interventi del #Pnrr per il #Sud siano portati a termine, superando impasse e assicurando un reale #recuperoinfrastrutturale e di #servizi necessario anche all’#espansione dell’attività produttiva”. Ma per Costanzo #JannottiPecci “è molto significativa anche l’attenzione posta dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni sia alle ragioni dell’impresa produttiva, esposte da Orsini, sia al Mezzogiorno, che deve a tutti gli effetti diventare un nuovo motore produttivo italiano. Siamo fiduciosi che anche il Sud potrà beneficiare di un più serrato e costruttivo dialogo tra Governo e Bruxelles, così come cogliamo con soddisfazione la disponibilità della Premier ad aprire subito un tavolo di confronto con Confindustria”.
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Carta Strategica: sulla competitivita' all'Europa serve una strategia, chiedono gli industriali nelle consultazioni per il Piano "Draghi". Senza dimenticare che senza liberta' e democrazia e' piu' difficile affrontare le minacce del cambiamento climatico, della disinformazione, della polarizzazione sociale, della sicurezza, della pace...e cosi via. https://lnkd.in/dzww6wbp
Gli industriali europei a Draghi: «Sulla competitività dell’Ue serve una strategia»
ilsole24ore.com
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***PIANO MATTEI IN PARLAMENTO: MANCA DI AMBIZIONE. A SPESE DEL CLIMA, DELL’AFRICA E DELL’ITALIA*** Fino al 1 Agosto la Commissione esteri del Parlamento ha analizzato il #PianoMattei, ovvero il piano strategico del governo per i rapporti Italia-Africa. Il documento, nella versione ricevuta dai parlamentari, si basa su sei direttrici di intervento, dall’energia all’acqua all’agricoltura, due fasi di sviluppo incrementali, alcuni progetti pilota già avviati in 9 paesi africani e #5,5 miliardi di euro di risorse a disposizione. Arriverà al voto lunedì 5 agosto, ma al momento sembra fare acqua da tutte le parti e non essere all’altezza dell’ambizione della presidente del Consiglio, #GiorgiaMeloni. “Il Piano che abbiamo ricevuto è estremamente #lacunoso, non rispecchia la realtà degli interventi in corso e concentra eccessivamente il processo decisionale a Palazzo Chigi, dove non c’è personale sufficiente per gestire un piano Italia-Africa importante come questo”, è il commento di Lia Quartapelle. Silenzio dalla maggioranza. Da un lato la #governance, sottratta alla #Farnesina, desta molte preoccupazioni proprio per la mancanza di competenze e di risorse da parte del Consiglio dei ministri, per un piano fondamentale per la sicurezza del paese e per il rilancio dei rapporti con molti paesi africani. Dall’altro preoccupa la totale assenza di nuove risorse economiche. Come già annunciato, si è riconfermato che dei 5,5 miliardi stanziati 3 arriveranno dal #FondoItalianoClima, istituito dal governo Draghi, mentre gli altri 2,5 saranno prelevati dal budget per la cooperazione di stanza alla Farnesina e al #MEF per passare direttamente sotto la presidenza del Consiglio dei ministri. Infine, la struttura stessa del piano – a tratti sembra una ricerca di una matricola universitaria – e la qualità dei progetti, insieme all’assenza di richieste di riforme istituzionali per i paesi beneficiari, le varie dimenticanze (non si trova traccia ad esempio della partnership con Riad, non si parla del sostengo nel Sahel) e il livello di approssimazione fanno pensare che non ci sia la dovuta attenzione politica delle istituzioni coinvolte. Ne ho scritto su Materia Rinnovabile - Renewable Matter
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Il rafforzamento della #competitività dell’Unione Europea passa attraverso una visione più pragmatica e meno ideologica della transizione climatica, che sia in grado di salvaguardare i settori strategici, a partire dall’#automotive, per vincere le sfide globali. Ne ho parlato all’incontro promosso dall’ambasciatore ungherese, Adam #Kovacs, alla presenza delle delegazioni diplomatiche #UE accreditate a Roma, in occasione della Presidenza ungherese al Consiglio dell’Unione Europea.
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'Ma che strategia ha l'Unione Europea per il #Mediterraneo; e per i rapporti futuri con l'area del Medio Oriente, fino all'#India? ' Questa la domanda che mi è stata posta ieri da due colleghi ricercatori, uno del Marocco, l'altro indiano, in visita presso ISPI - Istituto per gli Studi di Politica Internazionale Partiamo da un dato: la quota di #commercio internazionale che passa per le catene del valore in questi anni NON sta scendendo, se dal calcolo escludiamo la #Cina (che invece sta diventando più autarchica). Dunque l'UE potrebbe continuare a beneficiare investendo sull'apertura commerciale (all'Africa e all'India), una volta deciso come gestire i rapporti con Pechino. Ovviamente i rapporti con il Mediterraneo hanno anche altre implicazioni, non solo commerciali, a partire da #immigrazione ed #energia. Cose che non si possono lasciare alle iniziative estemporanee e non coordinate dei singoli Stati. Per questo la nuova Commissione europea avrà un Commissario dedicato esplicitamente alla gestione dei rapporti dell'UE con il Mediterraneo. Una buona notizia, anche se al disegno sull'organigramma dovranno poi seguire i fatti. Dalla prossima settimana partono le #audizioni dei nuovi Commissari, #staytuned
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Innovazione, transizione ecologica ed energetica e difesa: sono questi i tre settori su cui l'Unione Europea deve puntare per affrontare e vincere la sfida della competitività e della globalizzazione
Ue, Draghi: urgente cambiamento radicale
rainews.it
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Sostenibilità ambientale, economica ed anche e sopratutto sociale!
Parlare di #Europa con chi la fa l’Europa e’ un grande privilegio oltre che una responsabilità e opportunità. Remind con i proprio #Partner dialoga con le Istituzioni europee, nazionali e locali mettendo al centro la sicurezza e il benessere di Famiglie e Imprese contribuendo alle politiche industriali per uno sviluppo sostenibile dell’Italia in Europa e nel Mondo. Buon Giorno dell’Europa 🇪🇺🇮🇹 Ministro Raffaele Fitto Presidenza del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni Antonio Tajani Adolfo Urso Edmondo Cirielli #MariaTripodi
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PROSSIMA FERMATA: DESTINAZIONE EUROPA (titolo di un importante libro dell'On.le Prof. Giuseppe Vedovato). - O si scende o si sale - Dopo la prima fermata, la Moneta, il treno Europa, ancora a bassa velocità, arriverà, si spera, alla prossima stazione delle infrastrutture per tutti, quelle comuni, e ci arriverà con binari a scarto ridotto, rispetto a quelli che hanno portato alla moneta unica. Sara necessaria una Politica differenziata, quella dei parlamenti dei singoli stati membri e quella dei sovrastati, che è diversa almeno come processo democratico: e' procedimentale avanzata, un vero dispositivo. I problemi? Noi Europei pensiamo alla cura e agli interessi dentro i CONFINI delle singole sovranità - così come lamenta il Pres. Mario Draghi- la geopolitica, con cui L'Europa ambirebbe confrontarsi, agisce invece per DIVISIONI, per grandi spazi LIMITATI con decisioni ed azioni veloci dai GRANDI STATI. Chissà che ne pensano i politici di perdere sovranità? Chissà cosa pensano gli inglesi che sono usciti proprio per questa tendenza a con-fondersi, loro che sono uomini di mare che naturalmente vanno in giro, con vele e cannoni, mentr noi Europei continentali, siamo uomini di terra, a cui piace ritornare sempre a casa 🏠
#Draghi, i principali punti del discorso sulla competitività in #Europa: - occorre riflettere "su cosa vogliamo fare a livello Ue e cosa vogliamo mantenere a livello nazionale". "Non possiamo concederci il lusso di rimandare le risposte a una futura revisione del Trattato" - l’Europa è costruita per il "mondo di ieri", prima del Covid, della guerra in Ucraina, dei conflitti in Medioriente e del ritorno della rivalità tra potenze - l'Europa ha guardato troppo alla competizione interna, come è avvenuto durante la crisi del debito sovrano, dimenticando la sfida internazionale - è mancata una strategia per proteggere l’industria da condizioni di disparità globali - manca una linea comune su "risorse e input" fondamentali - In Europa "abbiamo giustamente un’agenda climatica ambiziosa. Ma in un mondo in cui i concorrenti controllano molte delle risorse di cui abbiamo bisogno, una simile agenda deve essere combinata con un piano per mettere in sicurezza le catene di approvvigionamento" - occorre "favorire le economie di scala". Usa e Cina possono contare su mercati enormi mentre l’Europa è frenata dalla frammentazione - la sfida non è solo individuare i beni pubblici europei, ma capire anche come finanziarli. In tal senso è fondamentale anche la Capital Markets Union, nel caso anche con una cooperazione rafforzata - è necessario "un nuovo strumento strategico per il coordinamento delle politiche economiche" Approfondisco su MF (anche sul sito, link nei commenti) #eu #europe
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9 mesiMi pare di capire che non siamo proprio in linea con gli obbiettivi.