Per il design valgono gli stessi principii.
Amo la complessità. Non le complicazioni. Cerco di semplificare. Non di ridurre. #complessità #semplificareèdifficile #amoreperlaconoscenza
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Per il design valgono gli stessi principii.
Amo la complessità. Non le complicazioni. Cerco di semplificare. Non di ridurre. #complessità #semplificareèdifficile #amoreperlaconoscenza
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Una cultura basata sul porre continuamente le domande fondamentali, elimina convinzioni inutili e ottiene chiarezza di esecuzione. 𝐋’𝐮𝐦𝐢𝐥𝐭𝐚̀ 𝐜𝐢 𝐩𝐞𝐫𝐦𝐞𝐭𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐜𝐡𝐢𝐞𝐝𝐞𝐫𝐜𝐢 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐥𝐢𝐜𝐞𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐟𝐚𝐫𝐞 𝐦𝐞𝐠𝐥𝐢𝐨! #agenziadimatera #ilnostrovenerdi
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Quali sono le frasi guida che rappresentano al meglio la vostra realtà? Quella di M.E.MO Eventi è: "Per multum cras, cras, crebo dilabitur aetas."
Gli antichi recitavano: “Per multum cras, cras, crebo dilabitur aetas.” Questa locuzione latina, che ha viaggiato attraversato i secoli, si traduce in un consiglio sempre attuale: "Non rimandare a domani ciò che puoi fare oggi." La #procrastinazione è un rischio sempre presente, anche in ambito lavorativo, e può influire negativamente non solo sulla performance individuale, ma anche sulle dinamiche del #Team. Recentemente, abbiamo riflettuto su quali frasi, proverbi e detti popolari rappresentino al meglio il nostro spirito di squadra. Questa citazione è diventata per noi un mantra: ci motiva e ci stimola a mantenere il focus sulle priorità, aiutandoci a lavorare con #efficienza e #determinazione. In modo particolare, nell'ambito dell'organizzazione degli eventi, "Il tempo è denaro", una risorsa preziosa che è essenziale imparare a gestire ed organizzare al meglio per garantire un risultato finale di #successo. Quali sono le frasi guida che identificano al meglio la vostra realtà lavorativa?
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Il Risolutore. Saranno stati i film americani con i loro eroi solitari che venivano chiamati per districare problemi complicatissimi con i loro super-power e che da soli contro il mondo riuscivano a spuntarla tra pallottole, labirinti, e ingegni vari. Sì sarà stato quello...altrimenti non si spiega perché abbiamo questa esigenza di aggrapparci al risolutore o risolutrice (lo scrivo al maschile per semplicità ma per me non ha genere), per poi rendersi conto nel giro di poco tempo che quel risolutore non risolve proprio nulla, e allora? Che si fa? Passiamo al prossimo...“non è l’eroe giusto!” Ce ne serve un altro con super-power diversi. Ho vissuto #organizzazioni che si sono aggrappate a uomini o donne brav*, bravissim*, o per dirla con più enfasi, di #talento. L* hanno accolt* con tutti gli onori della cronaca, presentazioni pompose, larghe autonomie e coinvolgimenti su diversi tavoli, pensando di aver risolto i loro problemi con un solo “movimento”. Cioè prendendo una persona e, metaforicamente, inserendola in un punto del puzzle per avere la possibilità di vedere la figura completa. Ma mi dispiace dirlo non è così. Un'organizzazione fatta di persone non è un puzzle che ritrae un momento preciso, fisso, immobile. E’ un’entità viva, dinamica, che percepisce emozioni, le rielabora e si modella anche e a seconda di queste. Affinché un'organizzazione così definita possa vivere, e sopravvivere a volte, c’è bisogno di alcuni elementi che non guardano alla dinamica del momento del “se-allora”, almeno non solo a quella, ma ad elementi che vadano a colmare una parte profonda di bisogni che danno “senso”, che rispondono ai "perché" collegati a determinate attività. Un’organizzazione con queste caratteristiche ha bisogno di sapere dove si vuole arrivare (#vision) sapere qual è il cammino che si vuol fare (#mission) e in base a questi due concetti calare su ogni singola persona obiettivi che permettano di muoversi nella complessità di un determinato mercato e modello di business, mettendo a terra azioni concrete. In questa dinamica "il #risolutore" diventa efficace. Ma lo è solo se c’è un’organizzazione che gli permette di comprendere il perimetro, che successivamente potrà anche modificare, di ascoltare e interiorizzare i concetti chiave di quella organizzazione, che potrà anche rielaborare, di guardare al confine, che potrà anche superare. Per cui ben venga il risolutore ma, soprattutto a beneficio della persona, è d'obbligo preparagli il campo, focalizzarsi sul contesto in cui lo inseriamo e dargli tutti gli strumenti che esalteranno le sua abilità per permettergli di spuntarla tra pallottole, labirinti, e ingegni vari.
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“È essenziale, per emergere, sapere instaurare rapporti costruttivi, affidarsi all’intuito, cogliere le correnti emotive che si stabiliscono tra le persone potenziando quelle positive e deviando quelle distruttive.” Consiglio questo testo, lo ritengo attuale e ben scritto!
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<<<Un'argomentazione, un qualsiasi discorso che dobbiamo esporre è come un organismo che ha un suo complesso di organi interni. Fra questi organi interni ci sono organi fondamentali alla vita. Gli organi fondamentali alla vita di un qualsiasi nostro elaborato verbale sono precise parole chiave immerse nel nostro discorso che noi, dinamicamente, battezziamo fondamentali, delle "milestones" all'interno di un nostro elaborato, in altre parole, i pilastri di un ponte. Queste milestones sono i nostri agganci interiori che ci conferiscono fluidità, direzione e autorevolezza. Stefano Volpe Buona voce a tutti.>>> www.stefanovolpe.com
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La #direzione non è opera di facile #gestione. A tratti la #diligenza potrebbe non bastare del tutto. L’#autorevolezza dovrà mitigare, in alcuni casi annullare, il concetto di #autorità. Nonostante la creazione della #gerarchia si reputi indispensabile. Ma questa deve trarre i suoi pilastri fondamentali e fondanti sui concetti di #esperienza,#maturità e #competenza. Ciò permetterebbe dì attorniarsi a #collaboratori che possano imparare da esse sviluppando #potenzialità all’#intraprendenza ed all’#apprendimento che velocizzerano il processo produttivo rendendolo un modello vincente. #Team #Learning
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🌟 Sbloccare il Successo nell'OSS: Competenze Essenziali di cui Hai Bisogno! 🌟 Per prosperare come professionista OSS, è fondamentale padroneggiare alcune competenze chiave. Prima di tutto, coltiva empatia e ascolto attivo per comprendere genuinamente le esigenze del tuo team. In secondo luogo, assicurati di avere una comunicazione chiara ed efficace per condividere idee e feedback senza sforzo. Le capacità di problem-solving sono cruciali per affrontare le sfide e guidare l'innovazione. Infine, abbraccia il lavoro di squadra: la collaborazione è il cuore dei progetti di successo. Affinando queste abilità, non solo migliorerai la tua carriera, ma contribuirai anche a un ambiente più coeso e produttivo! 💡🤝 #FormazioneOSS #SviluppoProfessionale #CompetenzeInterpersonali #DavideBertoliEMT #OperatoreSocioSanitario #VitaDaOSS #SanitàeAssistenza #CuraeSupporto #AssistenzaSanitaria #ProfessionalitàSanitaria #CompetenzeOSS #SanitàInAzione #SaluteeBenessere #LavoroInCorsia #MissioneAssistenza #EsperienzeDiUnOSS #SanitàItaliana #CrescitaProfessionale #madewithpredisai
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I Responsabili: cinque caratteristiche che devono possedere (dalla bozza de Delegare Per Crescere, Mondadori) 4) Animale politico Un bravo responsabile è un essere politico, non ha preferenze per le persone che sono più simili a lui. Non pranza sempre con le stesse persone, ad una cena non lo troverai parlare soprattutto con alcuni, per lui un collaboratore è un collaboratore e tutti sono uguali. È in grado di intrattenersi e lavorare con persone molto giovani e anche con persone di grande esperienza. Rispetta molto quelli che prendono sul serio il lavoro. La sua area non è chiusa ma al contrario è molto aperta alle relazioni con altri dipartimenti, con i clienti, con i responsabili superiori, con i fornitori, con i rappresentanti della società civile. È una persona che comunica molto e lo fa con successo, chiunque sia l’interlocutore. Per lui non è uno sforzo. A lui piace stare con gli altri. 5) Spinta incessante Ai fini dei risultati, questo è il requisito più importante. In fondo il suo ruolo esiste perché ci siano dei risultati e i risultati arrivano solamente attraverso la spinta incessante. Spinta incessante è una decisa pressione esercitata costantemente senza soluzione di continuità. Spinta incessante termina solo quando il risultato è raggiunto. Ha a che fare con un numero, se non c'è un numero non può esserci spinta incessante perché sarebbe invece fastidio e tormento. Spinta incessante è finalizzata a raggiungere un obiettivo numerico poi svanisce e si va tutti a bere una birra al bar. Spinta incessante ascolta le spiegazioni e le giustificazioni degli altri ma, appena ha finito di ascoltarle, formula nuovamente la stessa domanda "Ma quindi come otteniamo il risultato?”, “Ok, considerate tutte queste cose, come raggiungiamo il nostro target?”. Ogni tanto spinta incessante sicuramente potrebbe diventare collera. È un lusso che ci dobbiamo permettere. È come la crosta terrestre, le faglie esercitano delle grandi pressioni costantemente e ogni tanto c'è uno scatto della terra che sfocia in un terremoto. La pressione delle placche tettoniche è la spinta incessante, il terremoto è l'occasionale collera. Spinta incessante è come un ladro che vuole entrare in casa. Se la porta è chiusa prova dalla finestra, se la finestra è chiusa prova dalla cantina e così via fino a quando non riesce ad entrare, fino a quando il collaboratore non ottiene il suo risultato. È il motivo per cui il responsabile sente il collaboratore la mattina e gli augura di raggiungere i suoi risultati, e la sera quando verifica se la vittoria è arrivata. Come un cavaliere con il suo cavallo, animale nobilissimo, ogni tanto tira il morso che fa male in bocca, ogni tanto usa gli speroni, ma solo ogni tanto. Tutto il tempo il responsabile usa e applica una forte intenzione verso gli obiettivi dei suoi collaboratori. Spinta incessante è numeri, il raggiungimento di un numero. Prova a pensare ai tuoi manager. Rifletti su chi spinge veramente e chi no.
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DOVE ABITANO I LEADER Sfoglio FLICTS di Ziraldo, un picture book degli anni 70, in cui un colore che crede di non avere una collocazione nel mondo perché mal si adatta a tutto, è in realtà fondamentale per l’universo. Ciò che mi piace è proprio che nel “fuori categoria” scopriamo l’essenza delle cose; mi piace questo fatto che il contrasto con le categorie fa emergere cose essenziali. I modelli spesso categorizzano, e come nel caso del povero Flicts il limite stesso delle categorie diventa l’opportunità per fare emergere un potenziale “non codificato”. Nell’ambito delle mie funzioni di supporto al cambiamento - che la gestione di progetti complessi generalmente richiede - mi trovo spesso a identificare, categorizzandole, le persone chiave per esercitare la leadership, e in questo no, Flicts non mi aiuta, è solo un libro per bambini. Posso però ricorrere al modello DISC, uno strumento che aiuta a mettere a fuoco elementi importanti di noi stessi e degli altri mostrando chi rientra perfettamente nelle categorie di determinati stili comportamentali, e, attraverso il contrasto, chi non vi rientra. In questo modo emergono ovvietà ma anche caratteristiche contrastanti, che altrimenti potrebbero passare inosservate. Come è successo a Flicts, che non era categorizzabile in quanto era nientepopodimeno che …. (chi sa rispondere?) #projectmanagement #changemanagement #DISC #teambuilding
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Purtroppo non ho la conoscenza e la sensibilità creativa della collega Donatella Colombo, ma condivido il tuo sguardo sui colori e sulle categorie. I colori DISC, infatti, non sono lì per 'ingabbiare' ma per offrire a chi vuole migliorare la propria comunicazione uno strumento intelligente, efficace ed emotivo per uscire dalla propria zona di comfort, senza perdere autenticità. Quando ci addentriamo davvero nella metodologia, scopriamo come ogni individuo, con le sue sfumature, sia unico. E questa unicità è proprio ciò che dobbiamo tenere a mente e valorizzare, in ogni comunicazione e in ogni collaborazione con il team e gli stakeholders. #Project Management; #Change Management
Consulente freelance ERP - Project Manager & Change Manager - DISC assessment organizzativo - Consulente SAGEX3 per Argo Logica
DOVE ABITANO I LEADER Sfoglio FLICTS di Ziraldo, un picture book degli anni 70, in cui un colore che crede di non avere una collocazione nel mondo perché mal si adatta a tutto, è in realtà fondamentale per l’universo. Ciò che mi piace è proprio che nel “fuori categoria” scopriamo l’essenza delle cose; mi piace questo fatto che il contrasto con le categorie fa emergere cose essenziali. I modelli spesso categorizzano, e come nel caso del povero Flicts il limite stesso delle categorie diventa l’opportunità per fare emergere un potenziale “non codificato”. Nell’ambito delle mie funzioni di supporto al cambiamento - che la gestione di progetti complessi generalmente richiede - mi trovo spesso a identificare, categorizzandole, le persone chiave per esercitare la leadership, e in questo no, Flicts non mi aiuta, è solo un libro per bambini. Posso però ricorrere al modello DISC, uno strumento che aiuta a mettere a fuoco elementi importanti di noi stessi e degli altri mostrando chi rientra perfettamente nelle categorie di determinati stili comportamentali, e, attraverso il contrasto, chi non vi rientra. In questo modo emergono ovvietà ma anche caratteristiche contrastanti, che altrimenti potrebbero passare inosservate. Come è successo a Flicts, che non era categorizzabile in quanto era nientepopodimeno che …. (chi sa rispondere?) #projectmanagement #changemanagement #DISC #teambuilding
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🧠💛🤝Coach Relazionale | Facilitatrice di Retrospettive su LEGO® SeriousPlay® Method | Facilitatrice Maieutica | Life & Health Coach ICF | Facilitatrice #IAmRemarkable | Autrice
3 mesiLess is more🌻