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Post di Phantom Studio S.R.L.
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Vi accompagniamo in un percorso per capire come affrontare le evoluzioni dell’immagine riuscendo ad interpretarle nel modo più concretamente utile: per tutti, anche per il nostro futuro professionale #ai #fotografia #business #futuro
Disegnare (fotografare) un mondo migliore: si può
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Vi accompagnamo in un percorso per capire come affrontare le evoluzioni dell’immagine riuscendo ad interpretarle nel modo più concretamente utile: per tutti, anche per il nostro futuro professionale #ai #fotografia #business #futuro https://lnkd.in/d45zgmRA
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È uscito un nuovo articolo nel nostro blog sull'attrezzatura fai da te per realizzare video di qualità. Andate a vedere! #phantomstudio
Attrezzatura Fai da Te per Realizzare Video di Qualità - Phantom Studio
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Anche al Salone del Mobile 2024. Il retino sbagliato è sempre di moda. Una premessa necessaria: il retino di stampa è nato dalla necessità di riprodurre le infinite sfumature contenute all’interno delle immagini fotografiche, le cosiddette mezzetinte. Un insieme di punti che nasce direttamente dall’intuizione dei pittori neoimpressionisti. Osservando le immagini stampate i primi retini erano piuttosto “grezzi” ed evidenti a occhio nudo. Effetto indesiderato, che qualsiasi tecnico avrebbe voluto mitigare, ma la tecnologia di allora (inizio 900) non consentiva di tenere nascosto il reticolato. Poi nel tempo la qualità dei retini è migliorata e l’occhio ne ha perso la percezione, dimenticando che la sfumatura è prima di tutto un insieme di minuscoli punti stampati secondo delle “regole” ben precise. Oggi un’immagine stampata con un retino grossolano può apparire sbagliata e di scarsa qualità. Però maestri come Josef Müller-Brockmann, artisti come Roy Lichtenstein e grafici del nuovo secolo, hanno utilizzato il retino “grossolano”, “sbagliato”, trasformandolo in elemento grafico ricorrente. Un eterno omaggio a quella sperimentazione grafica e visiva iniziata negli anni venti, che non passa mai di moda. Copertine di dischi, poster pubblicitari, frammenti di arte pop, interi stand al Salone del Mobile.Milano 2024, sino ai tanti richiami visti alla recentissima Biennale Internazionale Grafica. Insomma la “rosetta” che forma la quadricromia è divenuta, per graphic designer di ogni età, un terreno di confronto da cui non si può scappare. #fotolito #quadricromia #graphicdesign
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L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando la post produzione fotografica. Già mi vedo correre di notte lungo una strada del Bronx, inseguito da una orda di fotografi, armati di 80-400 f/2.8 da piazzare in mezzo alla fronte. Per evitare questa ingiusta esecuzione, mi preme fare una premessa, che ha l’unico scopo di farmi proseguire il cammino in questa valle di lacrime. Non sono un fan della post produzione. Non lo sono e non la faccio, ma non critico chi la fa (nei limiti della decenza). Ai tempi dei miei esordi, parliamo del 1985 d.C., l’unico approccio alla fotografia che mi era permesso da un genitore rigido, era usare una medio formato, un vecchio Sekonic con lettura ad ago, pellicole in bianconero e camera oscura professionale. Sbagliare una foto era ok, ma svaccare un intero rullo era un problema per genitore 1. Toccava studiare ogni scatto per ridurre le variabili a poco più che routine. Mettiamoci pure che a un certo punto mi fissai con il Sistema Zonale di Ansel Adams il risultato fu che dopo lo scatto, dovevo fare poco, quasi nulla. Questo atteggiamento me lo sono portato nel digitale, tant’è che non sono adepto di nessun software di sviluppo: uso quello che trovo, il meno costoso possibile, perché a parte leggere regolazioni della luminosità e del contrasto, non faccio altro. Quindi a me della post produzione frega una mazza. Ma sono curioso e professionista, e ho il dovere di aggiornarmi e di studiare tutto ciò che è nuovo; di provarlo per capire se può avere una utilità. Fatta questa premessa, posso affermare quindi che la post produzione è forse la fase più importante che deve affrontare ogni fotografo professionista. Una fase che richiede tecnica, al pari di quella che serve per scattare, e tanto studio. Tanto studio si traduce in ore trascorse davanti a uno schermo a sbagliare e riprovare senza sosta, con l’unico sostegno, i calendario cartaceo accanto alla scrivania, dove meticolosamente il fotografo depenna i santi chiamati a rapporto. Una bella palestra, di quelle che poi alla fine ti fanno uscire tipo capo branco. Ma i tempi sono cambiati. Tutto è molto più veloce, e ciò che vale oggi, al massimo domani, è già superato dopodomani. Tocca quindi accorciare i tempi per reggere la concorrenza. E qui entra a piedi uniti l’AI, che già da qualche tempo ci fornisce strumenti di editing avanzati per migliorare colori ed esposizione, rimuovere imperfezioni e persino cambiare uno sfondo con un clic. Cose che si potevano fare anche ieri, ma ci voleva tempo. Oggi basta un clic. Tutto ciò ha dei vantaggi: la velocità in tanti ambiti è fondamentale, e se in qualche modo si riesce a spezzare il binomio veloce-poco professionale, trasformandolo in veloce-ottimo risultato, si vince tutti. L’AI però non si limita - in ambito fotografico - solo al fotoritocco. Ci sono altri usi e approcci che personalmente trovo più interessanti e più nelle “mie corde”. Ma di questo ne parlerò in un mio prossimo articolo su Brand Genesi.
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Il futuro professionale nel campo della fotografia ci offre molteplici opzioni, da guardare con attenzione, per decidere come affrontarlo. Tra queste, una prevede di guardare con due occhi... https://lnkd.in/dsyejUur #video #fotografiaprofessionale #business #visionPro
Servono due occhi per vedere il futuro della fotografia
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Il futuro professionale nel campo della fotografia ci offre molteplici opzioni, da guardare con attenzione, per decidere come affrontarlo. Tra queste, una prevede di guardare con due occhi... https://lnkd.in/dPFvfefH #video #fotografiaprofessionale #business #visionPro
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Pubblicato il SundayJumper di oggi: buona lettura!
Festeggiamo la prima delle tante date dei 200 anni dalla nascita della fotografia, approfittandone per parlare in realtà del futuro dei professionisti di questo settore. Ci sono armi da sfruttare: il nuovo valore della fotografia di qualità percepito dal mercato, lo stimolare la nostalgia, il puntare sull'AI. Ne parliamo sul #SundayJumper di oggi. #fotografiaprofessionale #ai #festeggiamenti https://lnkd.in/ddZmiSW9
200 anni di fotografia: strategie per garantirle un futuro
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Questa settimana Erica Belli vi guiderà attraverso l'affascinante mondo della #fotografia. Esploreremo il potere delle immagini con il #photovoice e la #fotografiaterapeutica, scoprendo come queste metodologie innovative possano aiutare nell'esplorazione del sé e nell'affrontare il #cambiamento. Cliccate il link nel primo commento per leggere l’articolo e scoprire come utilizzare al meglio il potere delle #immagini per la #crescitapersonale e professionale! 🌸
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