I veri benefit aziendali non sono cose... Sono persone. Accedere ad un ambiente stimolante, con persone con le quali condividere uno spazio-tempo in maniera autentica, anche nei conflitti, ma sempre con la gentilezza e il rispetto delle differenze di ognuno, è stato sempre il mio valore di riferimento. Certo, anche la retribuzione, l'aspetto economico, pesa nella scelta di un posto di lavoro, ma solo all'inizio, perché se l'ambiente poi è tossico, ci fa male o non ci permette di crescere come professionisti ed esseri umani, allora lo abbandoneremo sicuramente. Ho lavorato tutta la mia vita fino a poco tempo fa come dipendente di grandi corporate, e ciò che mi teneva all'interno era stato aver co-creato un ambiente di lavoro fatto di relazioni di amicizia, rispetto e professionalità che andavano oltre il formale. Quando subentrano elementi di stress, di pressioni, di obiettivi che mettono da parte i valori umani per far primeggiare i numeri, i bilanci, i target, è proprio in quel momento che le persone i cui valori sono altri si allontaneranno lentamente da quell'ambiente. È solo una questione di tempo. Se l'ambiente non corrisponde più ai tuoi valori, allora è giusto allontanarsi e trovare il luogo in cui le nostre frequenze possono espandersi e trovare persone con le quali crescere assieme. Le aziende possono scegliere che tipo di ambiente creare. Le aziende sono fatte da persone. La #comunicazione, il modo in cui riconosciamo il valore di ogni singola persona all'interno della struttura aziendale, fa la differenza. Comunicare in modo autentico, allineato ai valori condivisi, è fondamentale. È inutile parlare di #inclusività e di #diversità se poi nella comunicazione, e non intendo quella che si vede all'esterno sui social o nelle pubblicità ma quella invisibile, fatta di gesti quotidiani verso tutte le persone con cui veniamo a contatto, siano esse interne o esterne alle aziende, non siamo allineati a questi valori. Offrire frutta, cioccolatini, abbonamenti alla palestra o bici aziendali sono ottimi benefit, ma non sostituiranno mai il vero benefit in assoluto: un ambiente di lavoro autentico. Brand coraggiosi, siate un esempio di #autenticità. Il #futuro vi osserva. Ognuno di noi può essere da #esempio e rappresentare questa #unicità. In questa foto durante il mio #lavoro con un #collega #speciale ;) Buona Onda. #podcast #narrazioneautentica #autenticità #karmasurfers #people #lavoro #corporate #aziende #liberoprofessionista
Post di Pierluigi Crisci
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La fatica della #relazione in azienda è la vera normalità (semi cit.) Funziona più o meno così: 1) le aziende che capiscono l'importanza del benessere delle persone al lavoro si attivano e "fanno cose" 2) una buona parte delle persone che lavorano e che partecipano a queste iniziative continuano a pensare che: - il mondo del lavoro è brutto e cattivo - ci sarà di certo una fregatura - è tutto un magna magna - tanto la gavetta non la fa più nessuno - si stava meglio quando si stava peggio e non ci sono più le mezze stagioni Ma come? È ingratitudine? No, è il normale processo di cambiamento ed evoluzione della relazione: lento, non lineare e graduale Del resto da dove veniamo? - da una cultura/società del lavorismo e da un mondo del lavoro che ha a lungo spremuto, ricattato, manipolato, uniformato e anestetizzato le persone impedendo a molte di loro di crescere e di sviluppare un pensiero critico E dove siamo oggi? gli acronimi che indicano il contesto nel quale viviamo sono: - VUCA: volatilità, incertezza, complessità e ambiguità - BANI: fragilità, ansia, non linearità e incomprensibilità Se la configurazione è questa... con un crescente individualismo (non è un'accusa, ma una constatazione) e con sentimenti che hanno più a che fare con: - la paura di perdere qualcosa, - il rifiuto e il contemporaneo attaccamento alle dinamiche tradizionali, - un drastico mutamento delle priorità (tra queste la salute emotiva e mentale) - il disorientamento che nasce dal crescente incontro/scontro con le diversità (di pensiero, valoriali, di metodo, linguaggio e postura, di storia ed esperienza...) beh, non c'è davvero nulla di strano che le iniziative HR non generino immediatamente i risultati attesi e che la relazione sia faticosa. È tutto normale. L'importante è ricordarci che non attiviamo politiche di #benessere per sentirci dire "bravə!", lo facciamo perché ci crediamo e perché ogni iniziativa autentica è un contributo al #FuturoDelLavoro, è il nostro modo di partecipare! #Partecipazione #ParolePersoneLavoro #HR #NobilitaFestival #RelazioneConsapevole
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🤝 Il Segreto del Successo? Collaboratori Felici! Le persone che lavorano in un ambiente sereno diventano i migliori ambasciatori del brand aziendale. Creare una cultura di rispetto e fiducia reciproca rende i dipendenti fieri di raccontare la loro esperienza. 🗣️ Ambienti felici producono passaparola positivo: la tua azienda sarà conosciuta per il suo clima straordinario! 🎯 Sembrano frasi fatte ma rappresentano esattamente ciò che accade oggi nel mondo del lavoro nell’era dei social. Le realtà che hanno appeal e che rispettano poi le aspettative rappresentano motivo di vanto per chi ci lavora, al contrario, quelle in cui non si lavora bene, si creano terra bruciata intorno. Nella 39 puntata del nostro PODCAST abbiamo parlato proprio dell’importanza di avere un ambiente pieno di benessere come biglietto da visita verso l’esterno. Siamo arrivati ad un risultato grandioso per NOI benessere al lavoro perché realizzare 39 puntate senza mai saltare un’uscita è motivo di grande orgoglio, farlo affrontando temi che amiamo lo è ancor di più. Se hai idee o suggerimenti, scrivimi pure, a presto e buon ascolto! #welfare #benesserelavorativo #lavoro #CHO #HR
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PERCHÉ LA SERENITÀ AIUTA IL BUSINESS Ieri sera ero a Miami, a chiacchierare con un mio ex studente e un amico. Tra le infinità di cose (vacanze, musei, fashion booklet, alcol, matrimoni e conoscenze comuni) a un tratto ci siamo fermati a parlare di lavoro. E in particolar modo dell’approccio dei giovani al nostro lavoro. Chi mi conosce sa il valore che do alla parola “sacrificio”: è stata una sorta di mantra, per me stesso e per chi ho guidato. La penso ancora così. Oggi più che mai però ritengo che il sacrificio dei giovani debba essere limitato (una tantum) e soprattutto riconosciuto: ciò che molte aziende ed agenzie ormai non fanno più. Il non riconoscimento del sacrificio (o anche del semplice lavoro) genera nelle nuove generazioni la mancanza di speranza nel lavoro stesso. È un vero disastro. La responsabilità va ricondotta a chi sta nella catena di comando. E mi ci metto dentro. Che fare quindi? Credo che chi ha una posizione come la mia debba permettere, in particolare i nati tra 1990 e 2000, di crescere professionalmente sereni. Limitando lo stress e alimentando invece un posto di lavoro sano e prospero. Dove si discute, dove si pranza non al computer, dove si evitano rilavorazioni inutili o fintamente emergenziali, e dove il capo si rimbocca le maniche con tutti gli altri ove necessario. Un luogo dove tutti contano. Tutto ciò - se veramente realizzato - si riflette subito in beneficio per l’agenzia. Come? Almeno in 5 modi: 1. CREATIVITÀ La serenità d’animo permette di mettersi maggiormente in discussione nel lavoro creativo. Può aiutarti a spingere di più, senza che qualcun altro ti triti per farlo. 2. BUSINESS La chimica agenzia-azienda è fondamentale. I brand manager (tranne poche eccezioni) vogliono lavorare con persone serene, leggere. Non con macchine stressate - a qualunque livello. Vedete un po’ voi… 3. DEDIZIONE Se la persona lavora nel posto girando a vuoto, vorrà solo uscirne il più presto la sera. Al contrario, se il posto di lavoro trasmette energia positiva, alle persone non peserà quel “sacrificio in più” che ogni tanto dovrà essere fatto. 4. TALENT ACQUISITION Creare un clima sereno rende il tuo posto di lavoro più appetibile ai nuovi talenti. Al contrario, se non lo è, può rendere agenzie blasonate non più considerate nella top list (e da docente, so ciò che dico). 5. RISPETTO DI SE STESSI L’ho lasciato per ultimo, ma è forse l’aspetto più delicato e importante. Se non si rispetta il o la collega, un giorno succederá che non rispetterai più neanche te stesso. E se sei in una posizione apicale, determinerà un disastro a catena. La serenità va stimolata dentro, ogni giorno. Ma la si può accogliere anche da fuori. Con una camminata alla MDW, una pizza assieme, una vacanza premio o un qualunque momento creato per respirare e ripartire pieni di energie, stimoli, idee, insight. Questa serenità è un valore a lungo termine per il singolo e l’intera agenzia creativa. Allora Jack, che cosa ti ha insegnato Miami?
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Negli ultimi anni ho analizzato i dati di survey di engagement/clima/fiducia/inserisciilmodellochepreferisci di decine e decine di aziende, grandi e piccole, italiane e non. C'è un trend che sto notando, sempre di più e, direi, quasi nel 100% delle ultime analisi fatte: mediamente si sta un po' peggio, la #collaborazione tra reparti è in netto calo, mentre, per una umanissima forma di compensazione, sale la collaborazione tra colleghi del medesimo reparto. In altre parole, mi sembra che stiamo costruendo silos sempre più alti e più spessi, all'interno dei quali ci "coccoliamo" i nostri amici. La cosa è quasi paradossale: viviamo il periodo storico più connesso di sempre, possiamo parlare in video con il collega di Mumbai e con la collega di Los Angeles con grande facilità, cosa impensabile due decenni fa (forse anche solo un decennio fa). Ma malgrado ciò, malgrado i mille strumenti che ci consentirebbero di creare ponti, preferiamo creare recinti e silos. Perché? Mi piacerebbe sentire le opinioni del mio network, intanto comincio io. Secondo me facciamo troppe cose, per troppo tempo, senza abbastanza pause e con livelli di stress in aumento. Tempo fa lessi questa frase (che cito a memoria, come la ricordo): "chi fa lavori manuali la sera è stressatə dal lavoro fatto. Chi fa lavori non manuali è stressatə dal lavoro non fatto". Questo senso di incompletezza del lavoro svolto, di mancanza e di pericolo generano sempre più fatica mentale. In situazioni di questo tipo, è normale che si scatenino due meccasimi di "coping": - Trovare un/a colpevole per i nostri problemi - Trovare alleati che condividano i nostri problemi. In ufficio, il colpevole più semplice da identificare è "il reparto di fianco". Quello che ci passa del lavoro fatto male, che ci fa richieste all'ultimo minuto, che lavora meno di noi, chiaramente. E l'alleato ideale è la collega di fianco a noi, il collega del tavolo nell'angolo. Li vediamo, soffrono con noi e ce lo dicono chiaramente, la mattina davanti al caffè. Ovviamente il vero colpevole è questo mondo del lavoro nel quale si vendono survey di engagement "perché così le persone diventeranno più produttive" e non "perché così vivranno meglio", nel quale si cerca gente "customer-obsessed" (Da quando essere "ossessionati" è un'aspirazione?!?), nel quale si predica la flessibilità ma si misura ancora, in modo strisciante, il numero di ore davanti allo schermo ("ho visto che eri acceso anche tu dopo cena" è un plauso alla dedizione, mentre dovrebbe essere una critica alla disorganizzazione). Io credo che se accettassimo di scambiare denaro con tempo, di respirare più lentamente e con meno affanni, di camminare anziché trottare tutto il tempo, la vita lavorativa migliorerebbe drasticamente e i mattoni dei silos sarebbero utilizzati per costruire panchine e ponti. Ma chi è prontə a fare tutto ciò?
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▶️ 𝐓𝐞𝐦𝐩𝐨 𝐥𝐢𝐛𝐞𝐫𝐨! ▶️ 𝐄𝐪𝐮𝐢𝐥𝐢𝐛𝐫𝐢𝐨 𝐭𝐫𝐚 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐨 𝐞 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐩𝐫𝐢𝐯𝐚𝐭𝐚! ▶️ 𝐎𝐫𝐚𝐫𝐢 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐬𝐨𝐬𝐭𝐞𝐧𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢! Sono queste le maggiori richieste delle risorse umane in azienda, in particolare in quelle del retail. Ѐ evidente che l’approccio al lavoro si sia modificato, che le persone abbiano rivisto le loro priorità e che abbiano aspettative che le aziende non sempre riescono a soddisfare. Anzi, per alcune imprese è… un’impresa. 🔎 Il mondo del retail è quello che più risulta sfidato da questa situazione, per le aperture nei weekend e, spesso, nei giorni festivi. Motivo per cui diventa più impegnativo trovare un match tra le differenti esigenze aziendali e del personale, diventato più consapevole. Di fatto la situazione è questa, inutile tirare in ballo il passato, i tempi in cui il lavoro veniva prima di tutto e le persone facevano gavetta e sacrifici. Oltre al tempo, si richiedono anche retribuzioni molto più eque. E chi vale, chiede compensi più alti. Le aziende devono fare i conti con una situazione diversa. Stop!✋ Come ripeto ormai da tempo, se non si riuscirà a trovare un equilibrio reciprocamente vantaggioso, ci saranno due scenari: 1️⃣ pur di avere addetti vendite negli store si raschierà sempre di più il fondo del barile e ci si accontenterà di risorse mediocri, con relativo calo del livello dei servizi (peraltro già in atto…); 2️⃣ molti negozi chiuderanno o non riusciranno ad aprire per mancanza del personale. 𝐏𝐫𝐨𝐩𝐫𝐢𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨, 𝐫𝐢𝐟𝐥𝐞𝐭𝐭𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐬𝐞𝐫𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐬𝐮 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐭𝐞𝐦𝐚 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́ 𝐞̀ 𝐟𝐨𝐧𝐝𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐥𝐞. Cosa ne pensi? Scrivimi la tua nei commenti. ・・・・・ Guarda la 6^ puntata completa di Effetto Wow sul mio canale YouTube, in cui dialogo con Umberto Frigelli, Coordinatore Nazionale Centro Ricerche AIDP - Associazione Italiana per la Direzione del Personale proprio su questo tema 👉 https://lnkd.in/dHzSX3k2 #marianotria #ilformatoreperlevendite #retail #effettowow
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🎯 La #cultura aziendale non è solo birra gratis e poltrone comode. Anche se la birra non è niente male. Ecco cosa conta davvero per le persone: Sì, i #benefit aziendali sono fantastici, ma nessun vantaggio può compensare una cultura tossica. Per trattenere i tuoi #talenti, devi concentrarti su ciò che è davvero importante. Ecco cosa cercanole persone secondo alcuni studi: 1️⃣ #Leader empatici 👥 I dipendenti vogliono leader che capiscano i loro sentimenti, non quelli che pensano solo a se stessi. 2️⃣ #Onestà e #fiducia 🤝 Un ambiente di lavoro basato sulla fiducia, non una cultura della colpa dove si lavora con ansia costante. 3️⃣ #Scopo nel lavoro 🌿 Un lavoro guidato da un obiettivo più grande, non solo dalla retribuzione economica. 4️⃣ #Flessibilità lavorativa 💻 La libertà di conciliare lavoro e vita privata, non solo il remote working con mille restrizioni. 5️⃣ #Rispetto 🧳 Riconoscimento per il proprio impegno, non la sensazione di non essere valorizzati. 💡 Questi sono i fattori che trattengono le persone a lungo termine, molto più di un abbonamento gratuito a un’app di meditazione. 😉 in IMESA SpA ci stiamo lavorando parecchio anche attraverso il canale di ascolto aperto con le nostre persone e il grande lavoro che sta facendo il comitato #ESG. E' cambiato molto in azienda negli ultimi 16 mesi, tuttavia possiamo fare molto meglio e lo faremo. Tutti #insieme Ho dimenticato qualcosa? Fatemi sapere nei commenti ⬇️ #CulturaAziendale #LeadershipEmpatica #FiduciaSulLavoro #ScopoNelLavoro #Flessibilità #Rispetto #EmployeeExperience
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Iniziamo la settimana nel migliore dei modi con i nostri #Consiglidellunedì dedicati al potenziale delle persone! Guarda Stefano, Paolo, Christian, Ivan: con le loro facce buffe, sembrano pronti a rompere le regole e a cambiare il gioco! Sì, potrebbero sembrare un po' strambi in questa foto, ma è proprio da lì che nasce la loro genialità! Forse non tutti sanno che non sono solo persone comuni. Sono visionari. Sono ribelli. Sono gli artefici del cambiamento. Stefano, Paolo, Christian, Ivan sanno come rendere il lavoro divertente. Sanno che quando ti diverti e ti senti valorizzato, dai il meglio di te stesso e sei libero di essere esattamente chi sei. Ecco perché non devi mai sottovalutare il potere del riconoscimento e della valorizzazione delle persone nella tua azienda se vuoi rendere il successo un momento di gioia condivisa da tutti. I dati dimostrano che investire nel riconoscimento e nel premiare i dipendenti porta a una maggiore motivazione, produttività e soddisfazione sul lavoro. Ma come ci ricorda Brad Federman, la passione non si compra con lo stipendio! Contattaci per una consulenza personalizzata e scopri le migliori strategie per creare un sistema premiante efficace e gratificante per i tuoi dipendenti. Insieme possiamo rendere il tuo ambiente di lavoro ancora più motivante ___ 🔔 Se questo post ti è piaciuto seguici! 👉🏻 Smarty Company. Ogni lunedì pubblichiamo consigli su LinkedIn che possono aiutarti a migliorare il tuo business e ad ispirare la tua squadra. #SmartyCompany #ConsigliDelLunedì #ValorizzazionePersonale #Talento #TalentManagement #ValorizzazioneDelPersonale #SistemaPremiante #WebinarGratuito #SuccessoAziendale #MotivazioneDelTeam
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𝑂𝑡𝑡𝑒𝑛𝑒𝑟𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑙𝑒 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑒 𝑓𝑎𝑐𝑐𝑖𝑎𝑛𝑜 𝑐𝑖𝑜̀ 𝑐ℎ𝑒 𝑣𝑜𝑔𝑙𝑖𝑎𝑚𝑜. Non come freddi automi. Va bene che ci mettano la loro personalità e le loro idee… ma mantenendo il focus sull’obiettivo (il 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑜 obiettivo), collaborando serenamente e, soprattutto, evitando di fare cavolate. Non è il sogno di ogni imprenditore e manager? Peccato che nella realtà le cose non vadano esattamente così: la percentuale di #turnover è in aumento, lo #stress sul lavoro regna sovrano, lo spirito di #collaborazione - soprattutto fra reparti diversi - non è esattamente al top e gli incidenti mortali da inizio 2024 hanno invaso le pagine di cronaca troppe volte (ammesso che esista una cifra diversa dallo zero che non equivalga già a “troppo”). Naturalmente sono presenti anche esempi positivi o comunque meno catastrofici: aziende dove i lavoratori si recano volentieri e danno il loro meglio. Queste realtà non sono la maggioranza, ma qui si parla proprio di come aumentarne il numero. Detto questo la mia premessa non riguardava lavoratori felici, bensì imprenditori che riescano ad ottenere 𝑐𝑜𝑙𝑙𝑎𝑏𝑜𝑟𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖 𝑐𝑜𝑙𝑙𝑎𝑏𝑜𝑟𝑎𝑡𝑖𝑣𝑖, se mi passi il gioco di parole. Se te lo stai chiedendo: no, questo non è il momento in cui ti dico che le due cose coincidono. E sai perché? Perché avere lavoratori felici serve ma non basta. Uno dei motivi per cui le aziende, e quindi gli imprenditori, non centrano l’obiettivo è quello di mancare di una visione di insieme. Sono vari gli step che permettono di raggiungere quella comunione di intenti necessaria a spingere i tuoi collaboratori ad impegnarsi per ciò che desideri nel modo in cui desideri. Tralasciarne alcuni oppure confonderne l’ordine può portare fuori strada. Questi step hanno come punto focale la creazione di 𝐜𝐨𝐦𝐦𝐮𝐧𝐢𝐭𝐲 𝐚𝐳𝐢𝐞𝐧𝐝𝐚𝐥𝐢 in cui le persone siano unite da senso di appartenenza e voglia di lavorare insieme per affermare precise 𝐚𝐛𝐢𝐭𝐮𝐝𝐢𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨, positive per tutti. Abitudini di comportamento... in altre parole: ottenere che le persone facciano ciò che vuoi. E, spoiler, che questo coincida con ciò che vogliono loro. Perché c’è un dettaglio che mi sono scordata di dirti: il mio profilo Linkedin e il mio blog allegraguardi.it si rivolgono sì ad imprenditori e manager che bramano di capire come guidare i comportamenti dei propri collaboratori… ma dando per scontato che tutto ciò sia 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 nell’interesse dei collaboratori stessi! Diversamente esiste la frusta… ma questa è un’altra storia. 🌟 Se tutto questo ti incuriosisce, puoi ricevere 15 contenuti introduttivi sul metodo di 𝑐𝑢𝑙𝑡𝑢𝑟𝑒 𝑐ℎ𝑎𝑛𝑔𝑒 𝑚𝑎𝑛𝑎𝑔𝑒𝑚𝑒𝑛𝑡 VALORE ® per sviluppare community aziendali ed ispirare comportamenti migliori per il bene comune. Ti basta cliccare qui: https://lnkd.in/dPy48EFD. Otterrai un contenuto al giorno per due settimane! #culturechangemanagement
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Una delle cose che amo di più della #GenZ è la sua capacità e voglia di farsi sentire, anche nel mondo del lavoro: ragazze e ragazzi stanno trasformando pian piano il vecchio paradigma del rapporto fra persone e aziende. Le loro scelte lavorative si basano sempre più su criteri quali l'attenzione dell'azienda alla #SostenibilitàAmbientale, alla salute mentale dei dipendenti e alla tutela dell'#equilibrio fra lavoro e vita privata. È un trend confermato da tutte le ricerche condotte su questo tema. Un tempo probabilmente non ci rendevamo conto del fatto che passiamo al lavoro una parte consistente della nostra giornata, e non è salutare trascorrere così tanto tempo in un luogo che non sentiamo vicino ai nostri valori e che non sentiamo essere nostro alleato nella ricerca della serenità. Il mio invito è non restare a guardare, ma diventare parte attiva del cambiamento: le esigenze delle nuove generazioni, e non solo, cambiano? Cambiamo anche il modo di fare impresa, e proviamo a dare valore a ciò che conta anche nella #PoliticaAziendale. Impegniamoci a rispettare le indicazioni per ridurre l'impatto ambientale del nostro lavoro, costruiamo un'organizzazione che faccia sentire le persone contente o quantomeno serene nel venire a lavorare ogni giorno. Sono cose difficili, come è difficile ogni cambiamento epocale, ma è l'unico modo che abbiamo per restare competitivi e per fare davvero la nostra parte per una società migliore e un futuro degno di essere vissuto. #GenZ #ImpattoAmbientale #FuturoSostenibile
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Ciao a tutti, questa sera ho partecipato alla live "Riflessioni Lavorative" tenuta da Marco Siniscalchi e Elisa Minozzi. In questa live si sono affrontati diversi temi legati all'area lavoro. In questa "prima chiacchierata" fatta da Marco ed Elisa, si sono affrontati diversi temi. Si è toccato il tema del passaggio da scuola a lavoro, non sempre semplice da affrontare dalle persone, perchè vengono forniti pochi o nessuno strumento e si viene catapultati in un contesto nuovo, con dinamiche diverse e mai affrontate neanche a livello teorico. Si è parlato delle tipologie di lavoro e delle nostre aspettative, come ci relazioniamo col lavoro, da quando partiamo a quando siamo consapevoli dell'ambiente e delle dinamiche che ci circondano, cercando di affrontare i problemi "in prima persona" lasciando da parte lo "sport delle lamentele" ed essere parte attiva del sistema, spostando la discussione da "egocentrico" a "sistemico". Quindi la costruzione delle nostre abilità e capacità per poter "scegliere" il nostro lavoro, cosa che richiede tempo per maturare esperienza. Maturare l'esperienza sul campo per capire di cosa tratta quel lavoro, che all'inizio abbiamo visto solo in ambito accademico, ma solo con la pratica possiamo capire se quella tipologia di lavoro fa per noi o meno (bello scambio nei commenti con Danilo Spanu). Si è parlato anche delle dinamiche aziendali, quindi dell'impatto che le aziende hanno nella fase dei colloqui, della reciprocità e del rapporto che spesso si ha con "il potere" e lo "status quo" che sono ormai radicate da generazioni e sono difficili da "abbattere" a livello sistemico, ma "più gestibili" a livello individuale. La ricerca di personale solo nelle "urgenze" senza una visione prospettica di pianificazione e strategia (attività di lungo periodo) e gestendo tutto un pò con la filosofia "io speriamo che me la cavo". Concetti come vedere le persone in azienda come "risorsa" da cui attingere (coinvolgendole attivamente nei processi) e vedere se stessi come "investimento" (dedicarsi alla crescita personale, attraverso lo sviluppo di abilità e capacità) maturare quella consapevolezza su di sè e di sè che porta a una crescita di fiducia e a capacità di fronteggiare le varie dinamiche. Grazie a Marco ed Elisa, in attesa di una prossima puntata... occorre ricordarsi che: *) Noi siamo i primi a dover agire "Sii il cambiamento che vorresti vedere avvenire nel mondo." Mahatma Gandhi *) Data una situazione, sta a noi restare fermi o cambiarla "Può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla." Martin Luther King *) E che ogni relazione è fatta da due entità, è la relazione e la sua influenza che porta esperienza "L'incontro di due personalità è come il contatto tra due sostanze chimiche; se c'è una qualche reazione, entrambi ne vengono trasformati." Carl Gustav Jung #growth #people #mindset #relationship #communication #networking #softskills
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