Post di Plus EV-Charge

Ho seguito con grande interesse l’intervento durante la trattazione delle interpellanze del Comune Di Torino da parte dell’ottimo consigliere pierlucio firrao che ha portato alla luce quella che è una grande mancanza di servizio da parte del terzo maggior comune d’Italia. È stato accertato che non vi sono stati nuovi bandi per l’istallazione di colonnine pubbliche da parte del Comune dall’anno 2018, tempi biblici per quello che riguarda il settore, ed anche che molte delle installazioni che sarebbero dovute arrivare a termine da parte dei Charge Point operator sul territorio sabaudo non sono ancora state terminate a distanza di tutto questo tempo. Oltretutto, altro dato di fatto è che al momento nel Comune Di Torino un caricatore su quattro risulta non essere attivo, creando un ulteriore disservizio per i cittadini ed i turisti che ne hanno bisogno. Come guidatore di auto elettrica e come stakeholder di settore mi sento di dire che non è possibile accettare che gli assegnatari di tali aree di sosta non abbiano ancora terminato i lavori di installazione e messa in servizio, così come non è accettabile che in sei anni non siano stati pubblicati ulteriori bandi. Quella che potrebbe essere una soluzione è di rimettere in un nuovo bando tutti i punti di installazione non ancora completati da parte dei Charge Point operator, assieme a nuove aree. Dall’intervento che ho potuto visionare e del quale lascio di seguito il link un’altra informazione mi ha lasciato sbalordito, vi è infatti un enorme scompenso a favore di Drivalia (al tempo dell’assegnazione si chiamava Leasys Go! Ed era di proprietà del gruppo FCA ora Stellantis) degli stalli di sosta assegnati a Torino, il che dimostra un assoluto favoritismo nei confronti della ex casa automobilistica di bandiera. E che questa compagnia ha scarsa cura dei punti di ricarica che tanto generosamente gli sono stati affidati. https://lnkd.in/dm424Mgt Siamo a richiedere dunque come cittadini nuovi bandi e nuove colonnine di ricarica sul territorio, e magari minori favoritismi a grandi gruppi che applicano prezzi e tariffe proibitive a chi deve ricaricare quotidianamente. Comune di Torino

Dopo Parigi, dove parcheggiare un'ora un SUV costa 18 euro, anche Milano potrebbe a breve aumentare le tariffe per gli sport utility vehicle e le auto più pesanti in centro. A proporlo è uno dei consiglieri di maggioranza, che ha già depositato una mozione ancora da discutere. Nel testo, si legge che il sindaco Beppe Sala e la giunta dovranno «programmare una adeguata maggiorazione della tariffazione della sosta su strada (da due a tre volte la tariffa ordinaria in ogni ambito di sosta interessato) che dovrà riguardare tutti i veicoli privati per trasporto passeggeri, indipendentemente dalla residenza o domiciliazione del proprietario, a partire da un peso superiore alle 1,6 tonnellate con motore termico o elettrico». Il numero di SUV sul mercato è passato da una quota del 9 per cento nel 2010 fino al 47 per cento del 2022, ma prendendo in considerazione solo le principali aziende europee, leggasi Stellantis, Renault, Volkswagen, Bmw, Mercedes e Volvo, di conseguenza, se si considerano anche tutti gli altri costruttori, il market share degli sport utility vehicle supera ampiamente il 50%.

Nel 2023, nella provincia di Trento sono state immatricolate 160.190 nuove auto a fronte di 538.223 abitanti (2016). Un numero più alto rispetto a province con molti più abitanti come quella di Roma (139.255 immatricolazioni) e Milano (84.855 immatricolazioni) 📊 Ma se escludiamo dalle immatricolazioni prese in considerazione le auto acquistate da società di noleggio, le nuove registrazioni di veicoli nella provincia di Trento diminuiscono drasticamente. Questa situazione è riconducibile all'Imposta Provinciale di Trascrizione (IPT), una tassa per la registrazione di nuovi veicoli introdotta nel 2011 che nei primi anni non è stata applicata nella provincia in questione, portando molte società di noleggio ad aprire nuove sedi sul territorio 🤝 Ad oggi, anche nella provincia di Trento i proprietari di veicoli e i noleggiatori devono pagare l'IPT ma il costo è decisamente più basso rispetto alle province di Roma e Milano 👇

Il mio intervento in Consiglio ieri: 65.000 auto in sosta irregolare non sono 65.000 parcheggi che mancano, ma 65.000 automobili di troppo. E no, costruire 65.000 parcheggi non risolverebbe il problema, nel senso che in uno, due anni avremmo 130.000 auto in sosta irregolare, esattamente come aumentare il numero di corsie non diminuisce la congestione, ma anzi la fa aumentare (rivolgersi a qualche città americana per un riscontro). In altre parole: dobbiamo ridurre il numero di auto in città. Alla mia domanda di indicare 5 città modello, il centrodestra mi ha (informalmente) risposto: - Tokyo (vabbè, è divertentissimo: a Tokyo non puoi immatricolare un'automobile se non dimostri di avere un posto auto) - Miami (non so nulla della mobilità a Miami, anzi se qualcuno ha notizie e me le manda, grazie) - Sesto San Giovanni (non la paragonerei a Milano, ma grazie - peraltro anche a Sesto si paga la sosta...) #mobilità #sosta #milano

Quasi un milione. Auto, moto, motorini, furgoni. Mai sono stati così tanti a Milano. Nel dettaglio, 993.496. Le macchine: più di 700 mila. Moto e scooter: quasi 200 mila. Questi sono i numeri del «parco mezzi circolante» nel 2023. Più che i dati assoluti, contano però i confronti storici e le tendenze. Dieci anni prima, nel 2013, erano 945 mila. Significa che i mezzi immatricolati in città sono quasi 50 mila in più, circa il 5 per cento. Non un grosso aumento, all’apparenza. Un dato critico, se valutato in relazione a quanto siano efficaci le politiche di mobilità. Che siano l’Area C (provvedimento del 2012, ticket aumentato a 7,5 euro nel 2023), le nuove piste ciclabili, i vari divieti di circolazione per i mezzi più vecchi (Area B) o gli investimenti sui mezzi pubblici: tutti i provvedimenti avrebbero un unico obiettivo, ridurre i mezzi privati nelle strade. Che invece aumentano.

A tre settimane dal lancio, sono più di 300 le agenzie in Italia che hanno attivato il servizio di Certificazione Veicolo di pratico.it 🇮🇹 La Certificazione Veicolo fornisce agli utenti una visione dettagliata dello storico dei veicoli di loro interesse, inclusi dati cruciali come l’andamento del chilometraggio, lo stato finanziario ed amministrativo, informazioni sull'import/export e dettagli sull'utilizzo passato, sia per auto che per moto. Abbiamo lavorato su due fronti principali per differenziare il nostro servizio dai competitor presenti sul mercato: 1️⃣ Prodotto Volevamo un prodotto completamente integrato con i processi del PRA e della Motorizzazione Civile italiana, garantendo che tutte le informazioni fornite sul veicolo avessero rilevanza ufficiale. Il report viene generato attraverso interrogazioni in tempo reale ai database della Pubblica Amministrazione, recuperando dati grezzi poi elaborati dai nostri algoritmi. 2️⃣ Distribuzione Abbiamo voluto offrire agli utenti la massima flessibilità, consentendo loro di accedere al servizio autonomamente online, richiedendo il report direttamente in piattaforma, o di scegliere se recarsi presso un punto fisico convenzionato dove, contestualmente al report, possono ricevere una consulenza sul veicolo da parte del personale dell’agenzia. Essere presenti fisicamente sul territorio ci permette di avvicinare pratico.it alle persone e di ampliare il nostro pubblico potenziale, includendo coloro che preferiscono il contatto umano. La Certificazione Veicolo è il migliore alleato per fare chiarezza sul veicolo che vuoi acquistare e scoprire tutto ciò che devi sapere per una scelta di acquisto consapevole! 🚗 [link al report di esempio nel primo commento👇]

L’Italia è piena di appassionati di auto storiche: sono ben 553 mila le vetture certificate come auto d’epoca, status che consente di godere di particolari benefici fiscali. Uno su tutti, l’esonero dal pagamento dell’odiatissimo bollo auto. Peccato che secondo le stime più recenti, solo il 20% di questi 553 mila veicoli risponderebbe veramente ai requisiti per essere dichiarato “auto di interesse storico e collezionistico”. E tutti gli altri? Sarebbero semplicemente auto “vecchierelle”, usate quotidianamente come puri mezzi di trasporto o addirittura come furgoncini da lavoro! Il tutto per risparmiare sui balzelli e poter continuare a circolare anche se considerati inquinanti. Con un enorme danno all’ambiente, oltre che alle casse dell’erario. Radice di tutti i problemi, il metodo utilizzato per classificare un’auto come storica: è infatti sufficiente iscriversi a un registro di categoria, tenuto da associazioni private a cui ovviamente bisogna iscriversi (a pagamento…).  Una situazione paradossale su cui adesso potrebbe posarsi l’occhio dell’Antitrust e del Ministero dei Trasporti… come finirà?

Secondo gli operatori delle auto a noleggio con conducente sono in arrivo norme di carattere discriminatorio, che affosseranno il comparto avvantaggiando solo i tassisti, a scapito dei tradizionali utilizzatori dei loro servizi, come le imprese e i tour operator.

“L’attivazione dei nuovi #incentivi auto rappresenta un’ottima notizia per i cittadini e più in generale per tutto il sistema Italia, che grazie a queste agevolazioni potrà riavvicinarsi agli altri grandi mercati europei, tornando a occupare il posto che merita al centro del panorama automotive”. Il presidente di Motus-E, Fabio Pressi, commenta così l’entrata in vigore del nuovo #Ecobonus auto, particolarmente attesa dopo gli annunci dei mesi scorsi. “Anche se al momento l’orizzonte della misura si è ridotto a soli sei mesi, ed è un peccato che non sia stata colta l’occasione per allineare il ‘cap’ di prezzo per le #autoelettriche incentivabili a quello delle ibride plug-in, l’incentivo raggiunge valori molto importanti per le auto a #zeroemissioni e consentirà a moltissimi automobilisti di avvicinarsi all’elettrico e di poter beneficiare di tutti i vantaggi di questa tecnologia”, aggiunge Pressi, osservando che in questa fase, per stabilizzare il mercato italiano e avvicinarlo al mix di alimentazioni Ue, sarà indispensabile “iniziare a calibrare le politiche incentivanti con una visione di medio periodo, tale da permettere a cittadini e imprese di programmare le proprie scelte in un contesto chiaro, prevedibile e ben definito”. In quest’ottica, Pressi ricorda l’importanza della proposta congiunta avanzata al Governo da Motus-E insieme alle altre maggiori associazioni #automotive italiane, che mira a sostenere il processo di elettrificazione delle flotte aziendali, supportando le imprese nel percorso di rinnovo del proprio parco auto. Leggi il comunicato stampa completo 👇

Multe e auto a noleggio: un binomio molto frequente. Vediamo quali sono le infrazioni più comuni (in generale) e quelle sulle auto in renting. 👉 https://lnkd.in/dvhjtqJU ---------- I Comuni che guadagnano di più dalle multe? Milano (146 milioni di euro), Roma (106) e Firenze (con un certo distacco, “solo” 72 milioni, la metà della prima classificata lombarda). È Firenze però a “pesare” di più sulle tasche dei suoi cittadini (o di chi transita per il capoluogo toscano): qui infatti c’è il costo medio per abitante più pesante, ben 198 euro. Seguono Milano (108 €) e Padova (103 €). Ecco quali sono le infrazioni più comminate tra gli automobilisti in generale e - nello specifico - quelli sanzionati a bordo di auto prese a noleggio! (Dati via ANIASA - Confindustria) #noleggio #automotive #mobilità #multe