Tra le prestazioni oggi erogabili in televisita la quota di quelle effettivamente fornite è tra l’1 e il 5% nell’86% delle #aziendesanitarie che dispongono del servizio. È un dato estratto per #Fiaso, la Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere, dalla Ricerca dell’Osservatorio Sanità Digitale del Politecnico di Milano. #telemedicina
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Tra le prestazioni oggi erogabili in televisita la quota di quelle effettivamente fornite è tra l’1 e il 5% nell’86% delle #aziendesanitarie che dispongono del servizio. È un dato estratto per #Fiaso, la Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere, dalla Ricerca dell’Osservatorio Sanità Digitale del Politecnico di Milano. #telemedicina
Telemedicina. Migliore (Fiaso): “Utilizziamo solo tra l’1 e il 5% delle sue potenzialità”
quotidianosanita.it
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Tra le prestazioni oggi erogabili in televisita la quota di quelle effettivamente fornite è tra l’1 e il 5% nell’86% delle #aziendesanitarie che dispongono del servizio. È un dato estratto per #Fiaso, la Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere, dalla Ricerca dell’Osservatorio Sanità Digitale del Politecnico di Milano. #telemedicina
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Tra le prestazioni oggi erogabili in televisita la quota di quelle effettivamente fornite è tra l’1 e il 5% nell’86% delle #aziendesanitarie che dispongono del servizio. È un dato estratto per #Fiaso, la Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere, dalla Ricerca dell’Osservatorio Sanità Digitale del Politecnico di Milano. #telemedicina
Telemedicina. Migliore (Fiaso): “Utilizziamo solo tra l’1 e il 5% delle sue potenzialità”
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Tra le prestazioni sanitarie oggi erogabili in televisita, la quota di quelle effettivamente fornite è tra l’1 e il 5% nell’86% delle Aziende sanitarie che dispongono di questo servizio. Questi alcuni dei dati estratti per FIASO, la Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere, dalla Ricerca dell’Osservatorio Sanità Digitale del Politecnico di Milano. Tra le barriere individuate dalle Aziende rispetto allo sviluppo dell’innovazione digitale ci sono anche quelle culturali e organizzative, sebbene il 66% delle direzioni strategiche dichiari che la maggior parte dei professionisti stia iniziando ad avere consapevolezza dei benefici della telemedicina. La telemedicina è una grande opportunità per i sistemi sanitari, per cercare di dare risposte a grandi problemi, tra cui una carenza sostanziale delle risorse, la mancanza di personale sanitario e le liste d’attesa. Come ho avuto modo di dichiarare in un recente Convegno a cui ho partecipato, per UCB, “innovazione” non significa solo dare vita a soluzioni farmacologiche in grado di cambiare la vita dei pazienti e trovare risposte a bisogni irrisolti, ma ha anche un significato organizzativo. Noi pensiamo che ci sia un diritto importante per le persone che vivono esperienze di malattia, che è quello di avere effettivo accesso alle cure. In questo senso, quindi, innovazione significa lavorare su modelli di presa in carico. Penso soprattutto alle patologie croniche alle quale dedichiamo la maggior parte del nostro impegno. Giovanni Migliore Ivan Di Schiena #telemedicina #digitalinnovation #sanitàdigitale #AccessToMedicine #sustainability https://lnkd.in/dpgaZqDv
Migliore (Fiaso): “Utilizziamo solo 1% delle potenzialità legate alla telemedicina”
sanita24.ilsole24ore.com
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Stiamo utilizzando solo l'1% delle potenzialità attuali dei sistemi di telemedicina. Attraverso la tecnologia oggi potremmo migliorare l'efficienza, l'accessibilità e la qualità delle cure ma non riusciamo a superare barriere culturali o organizzative che impediscono una più ampia adozione dei servizi in favore dei pazienti. Dalla ricerca presentata oggi dall' Osservatori Digital Innovation emerge che alla vivacità delle iniziative nel campo dell’innovazione e della telemedicina che vengono svolte in molte aziende non si accompagna il cambiamento nelle regole che è il vero presupposto per una diffusione su larga scala di questa modalità assistenziale. In questo momento le risorse ci sono e non possiamo più perdere tempo. Dobbiamo potenziare l’agenzia italiana per la sanità digitale, fare formazione per sviluppare competenze e professionalità nuove, dai dirigenti per i quali lo stesso Pnrr ha previsto e finanziato corsi, giù a caduta sugli altri attori del servizio sanitario, fino ai medici di medicina generale. Dobbiamo fare tutti di più per colmare il divario tra i servizi disponibili e il loro effettivo utilizzo. #telemedicina #televisita #sanità #digitale #sanitàdigitale #teleconsulto #intelligenzaartificiale
Migliore (Fiaso): “Utilizziamo solo 1% delle potenzialità legate alla telemedicina”
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Forse vale la pena ripescare un post sul blog di Massimo Mangia, dove parlavo del Whole System Demonstrator del 2008, un "clinical trial" (?) su larga scala (3000 assistiti), in cui ogni struttura coinvolta ha sperimentato una #modalità diversa di #telemedicina. https://lnkd.in/dgKVVuH Ma come si fa ad elaborare insieme #televisita e #telemonitoraggio, con le loro varianti locali e su patologie diverse? Un trial senza un protocollo comune? Dopo un anno, alla fine del trial, il loro Ministero ha sbandierato risultati eccezionali, poi smentiti da analisi indipendenti più accurate. Nel frattempo aveva lanciato una estensione per raggiungere "3 Million Lives", che poi è caduto piano piano nell'oblio. E allora forse ha ragione #Gemini? Quello che ha scritto non mi sembra #Intelligenza_Artificiale, ma solo #senso_comune raccolto in giro nel web.... " #Problemi: L'acquisto [dei dispositivi medici] è stato però un flop per diversi motivi: - #Mancanza_di_pianificazione: Non è stata condotta una valutazione adeguata delle esigenze dei pazienti e dei professionisti sanitari. - #Tecnologia_non_adatta: I dispositivi acquistati non erano adatti alle esigenze dei pazienti e non erano compatibili con i sistemi sanitari esistenti. - #Mancanza_di_formazione: I pazienti e i professionisti sanitari non hanno ricevuto una formazione adeguata sull'utilizzo dei dispositivi. - #Problemi_di_privacy_e_sicurezza: C'erano preoccupazioni sulla privacy e la sicurezza dei dati dei pazienti. #Conseguenze: - #Spreco_di_denaro: L'acquisto dei dispositivi è stato un investimento di denaro pubblico che non ha portato i benefici sperati. - #Mancanza_di_fiducia: Il flop dell'acquisto ha minato la fiducia del pubblico nella telemedicina. - #Ritardi_nella_adozione_della_telemedicina: L'adozione della telemedicina nel Regno Unito è stata ritardata a causa di que-sto flop. #Lezioni_apprese: - #Pianificazione: È importante condurre una valutazione adeguata delle esigenze dei pazienti e dei professionisti sanitari prima di acquistare dispositivi per la telemedicina. - #Tecnologia_adatta: I dispositivi acquistati devono essere adatti alle esigenze dei pazienti e compatibili con i sistemi sanitari esistenti. - #Formazione: I pazienti e i professionisti sanitari devono ricevere una formazione adeguata sull'utilizzo dei dispositivi. - #Privacy_e_sicurezza: È importante affrontare le preoccupazioni relative alla privacy e alla sicurezza dei dati dei pazienti." Francamente, proprio non mi sembrano #allucinazioni.... Ringrazio Eugenio Santoro e la Gabanelli per aver ripreso il tema. Aspetto i tuoi commenti costruttivi nel gruppo linkedin su “Integrated Care potenziata dalle Tecnologie”. #IntegratedCareETecnologie https://lnkd.in/dPcbWvU
Telemedicina, televisita, telemonitoraggio e telerefertazione. Il Corriere della Sera, con Milena Gabanelli e Simona Ravizza dedica a questi temi un articolo. Che con dice niente di nuovo (per gli addetti ai lavori). Ma che ha il merito di ricordare che il suo successo non deriverà da questioni tecnologiche (le cui soluzioni arriveranno) ma dalla formazione di medici e pazienti (soprattutto anziani) e dalla organizzazione che si devono dare gli ospedali e le strutture che attiveranno la telemedicina. Noi (io, Sergio Pillon, Francesco Gabbrielli, MD, PhD, Paolo Colli Franzone, Angelo RossiMori e tanti altri) lo raccontiamo da anni. "Tutte cose che di solito sono la parte più difficile", sostiene l'articolo di Gabanelli&Ravizza, Ricordarlo (e riproporlo periodicamente) è sempre utile. https://lnkd.in/dgZ8C3aQ
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Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha annunciato che presto sarà attivo un portale per la diffusione della #telemedicina. Questa iniziativa mira a migliorare l’accesso ai servizi medici attraverso la consulenza online e la gestione delle patologie a distanza. L’obiettivo è semplificare l’interazione tra pazienti e professionisti sanitari, consentendo consultazioni virtuali e monitoraggio delle condizioni di salute. La telemedicina rappresenta un passo importante verso una sanità più efficiente e accessibile per tutti
Schillaci, presto sarà attivo il portale per diffusione della telemedicina - Sanità - Ansa.it
ansa.it
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La #telemedicina sta rivoluzionando l’accesso alle cure mediche, rendendole più efficienti e convenienti. Un recente sviluppo in questo campo riguarda la possibilità di ottenere referti medici rapidamente, senza dover recarsi fisicamente in ospedale. Un nuovo dispositivo consente di analizzare una goccia di sangue e fornire un referto in soli 20 minuti, senza la necessità di un laboratorio ospedaliero. Questo approccio potrebbe essere particolarmente utile in situazioni di emergenza o per monitorare pazienti a distanza. Tuttavia, è importante notare che la #telemedicina ha anche alcune sfide, come la sicurezza dei dati e la necessità di garantire che i risultati siano accurati e affidabili. Nonostante ciò, questa innovazione rappresenta un passo avanti significativo nel campo della salute digitale.
Telemedicina, dalla goccia di sangue al referto in 20 minuti. Senza ospedale
corriere.it
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Essere pronti a tutti i livelli è l’unica chiave per il successo di iniziative complesse.
Telemedicina, televisita, telemonitoraggio e telerefertazione. Il Corriere della Sera, con Milena Gabanelli e Simona Ravizza dedica a questi temi un articolo. Che con dice niente di nuovo (per gli addetti ai lavori). Ma che ha il merito di ricordare che il suo successo non deriverà da questioni tecnologiche (le cui soluzioni arriveranno) ma dalla formazione di medici e pazienti (soprattutto anziani) e dalla organizzazione che si devono dare gli ospedali e le strutture che attiveranno la telemedicina. Noi (io, Sergio Pillon, Francesco Gabbrielli, MD, PhD, Paolo Colli Franzone, Angelo RossiMori e tanti altri) lo raccontiamo da anni. "Tutte cose che di solito sono la parte più difficile", sostiene l'articolo di Gabanelli&Ravizza, Ricordarlo (e riproporlo periodicamente) è sempre utile. https://lnkd.in/dgZ8C3aQ
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