La #telemedicina sta rivoluzionando l’accesso alle cure mediche, rendendole più efficienti e convenienti. Un recente sviluppo in questo campo riguarda la possibilità di ottenere referti medici rapidamente, senza dover recarsi fisicamente in ospedale. Un nuovo dispositivo consente di analizzare una goccia di sangue e fornire un referto in soli 20 minuti, senza la necessità di un laboratorio ospedaliero. Questo approccio potrebbe essere particolarmente utile in situazioni di emergenza o per monitorare pazienti a distanza. Tuttavia, è importante notare che la #telemedicina ha anche alcune sfide, come la sicurezza dei dati e la necessità di garantire che i risultati siano accurati e affidabili. Nonostante ciò, questa innovazione rappresenta un passo avanti significativo nel campo della salute digitale.
Post di Francesco Barbieri
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Tra le prestazioni sanitarie oggi erogabili in televisita, la quota di quelle effettivamente fornite è tra l’1 e il 5% nell’86% delle Aziende sanitarie che dispongono di questo servizio. Questi alcuni dei dati estratti per FIASO, la Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere, dalla Ricerca dell’Osservatorio Sanità Digitale del Politecnico di Milano. Tra le barriere individuate dalle Aziende rispetto allo sviluppo dell’innovazione digitale ci sono anche quelle culturali e organizzative, sebbene il 66% delle direzioni strategiche dichiari che la maggior parte dei professionisti stia iniziando ad avere consapevolezza dei benefici della telemedicina. La telemedicina è una grande opportunità per i sistemi sanitari, per cercare di dare risposte a grandi problemi, tra cui una carenza sostanziale delle risorse, la mancanza di personale sanitario e le liste d’attesa. Come ho avuto modo di dichiarare in un recente Convegno a cui ho partecipato, per UCB, “innovazione” non significa solo dare vita a soluzioni farmacologiche in grado di cambiare la vita dei pazienti e trovare risposte a bisogni irrisolti, ma ha anche un significato organizzativo. Noi pensiamo che ci sia un diritto importante per le persone che vivono esperienze di malattia, che è quello di avere effettivo accesso alle cure. In questo senso, quindi, innovazione significa lavorare su modelli di presa in carico. Penso soprattutto alle patologie croniche alle quale dedichiamo la maggior parte del nostro impegno. Giovanni Migliore Ivan Di Schiena #telemedicina #digitalinnovation #sanitàdigitale #AccessToMedicine #sustainability https://lnkd.in/dpgaZqDv
Migliore (Fiaso): “Utilizziamo solo 1% delle potenzialità legate alla telemedicina”
sanita24.ilsole24ore.com
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Recentemente, il ministro della Salute, Oreste Schillaci, ha sottolineato l'importanza delle terapie digitali (#DTx) nella medicina del terzo millennio, evidenziando come queste rappresentino un'opportunità fondamentale per rendere le #cure accessibili a tutti i cittadini, senza distinzione di territorio o situazione socio-economica. La #digitalizzazione e le nuove #tecnologie, tra cui l'#IA, non solo migliorano la qualità della cura per #patologie complesse, ma contribuiscono anche a ridurre i costi per il #SSN. Con un incremento della spesa legata alla #sanità digitale del 22% nel 2023, cresce anche l'interesse da parte dei cittadini, con il 65% di propensione all'uso delle DTx. Tuttavia, è essenziale sviluppare un quadro normativo chiaro che favorisca l'integrazione di queste #terapie nel #servizio #sanitario. La recente istituzione di un tavolo tecnico sugli argomenti discutibili all'interno degli Stati Generali della Sanità Digitale è un passo significativo in questa direzione. Emanuela Omodeo Salè | Corinna Montana Lampo | Cristina Suzzani | Alessia Rapuano | Tommaso La Vecchia | Tecniche Nuove Healthcare | Tecniche Nuove Spa
A Milano gli stati generali delle terapie digitali - Farmacia Ospedaliera
https://www.farmaciaospedaliera.it
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I pazienti con scompenso cardiaco, aritmie o malattie polmonari croniche come asma e fibrosi cistica possono ora seguire programmi di riabilitazione direttamente da casa. La teleriabilitazione, grazie alle tecnologie digitali, rende l’assistenza più accessibile, migliorando la qualità della vita e riducendo le distanze tra medico e paziente. Come è possibile tutto questo? In Italia, il PNRR ha stanziato 1,5 miliardi di euro per la telemedicina. Strutture come Ospedale Policlinico di Milano e il Centro Cardiologico Monzino offrono già programmi di telemonitoraggio per pazienti cardiopatici, e in Toscana un progetto pilota supporta i pazienti con BPCO a casa, aumentando l’aderenza senza spostamenti frequenti. Gli strumenti utilizzati? Piattaforme web, app e dispositivi come THOLOMEUS e MedicRehApp permettono ai pazienti di inviare parametri vitali ai medici e ricevere feedback in tempo reale. Con l’integrazione di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale e l’Internet of Things, la teleriabilitazione diventerà un pilastro nella gestione delle malattie croniche, aprendo nuove prospettive per la sanità in Italia. Vuoi saperne di più sulla teleriabilitazione cardiologica e polmonare in Italia? Leggi l’articolo completo su #polifarmanext
La teleriabilitazione cardiologica e polmonare in Italia: innovazione, sfide e prospettive future
https://www.polifarmanext.it
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Ad oggi, stiamo utilizzando solo l'1% delle potenzialità offerte dai sistemi di telemedicina. Grazie alla tecnologia già disponibile, potremmo migliorare l'accessibilità, la qualità e l'efficienza delle cure, ma non siamo ancora in grado di superare barriere culturali (a sorpresa, ancor più da parte dei medici che dei pazienti) e lacune organizzative. Nonostante ciò, il 40% delle strutture sanitarie pubbliche ha già attivato servizi di tele-visite e un altro 40% si sta organizzando per poterlo fare. La tele-visita è una visita medica a distanza che viene effettuata sfruttando piattaforme di telemedicina e consente ai pazienti di ricevere diagnosi senza dovere raggiungere fisicamente il medico o l'ospedale. Il tele-consulto, invece, è una consulenza tra medici o tra un medico e altri sanitari per discutere casi clinici complessi, condividere competenze (che difficilmente sono contemporaneamente presenti in una struttura), formulare diagnosi e decidere terapie. Entrambi questi strumenti sono importantissimi. Permettono il confronto fra colleghi, ma danno anche la possibilità di raggiungere il paziente (senza che debba affrontare un “viaggio” per ricevere il parere di un esperto), monitorare il suo stato di salute con maggiore frequenza e attenzione. Non parliamo di sostituzione della visita, ma di integrazione, ottimizzazione, miglioramento dell'efficienza e dell'appropriatezza, prossimità delle cure. Potenziare un utilizzo corretto della telemedicina, al contrario di quel che si pensa, potrebbe farci sentire più vicini ai pazienti. #telemedicina #medicinadaremoto #dottorealpc #medicinaadistanza <a href="https://lnkd.in/dSwfpGWM">Image by DC Studio on Freepik</a>
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Forse vale la pena ripescare un post sul blog di Massimo Mangia, dove parlavo del Whole System Demonstrator del 2008, un "clinical trial" (?) su larga scala (3000 assistiti), in cui ogni struttura coinvolta ha sperimentato una #modalità diversa di #telemedicina. https://lnkd.in/dgKVVuH Ma come si fa ad elaborare insieme #televisita e #telemonitoraggio, con le loro varianti locali e su patologie diverse? Un trial senza un protocollo comune? Dopo un anno, alla fine del trial, il loro Ministero ha sbandierato risultati eccezionali, poi smentiti da analisi indipendenti più accurate. Nel frattempo aveva lanciato una estensione per raggiungere "3 Million Lives", che poi è caduto piano piano nell'oblio. E allora forse ha ragione #Gemini? Quello che ha scritto non mi sembra #Intelligenza_Artificiale, ma solo #senso_comune raccolto in giro nel web.... " #Problemi: L'acquisto [dei dispositivi medici] è stato però un flop per diversi motivi: - #Mancanza_di_pianificazione: Non è stata condotta una valutazione adeguata delle esigenze dei pazienti e dei professionisti sanitari. - #Tecnologia_non_adatta: I dispositivi acquistati non erano adatti alle esigenze dei pazienti e non erano compatibili con i sistemi sanitari esistenti. - #Mancanza_di_formazione: I pazienti e i professionisti sanitari non hanno ricevuto una formazione adeguata sull'utilizzo dei dispositivi. - #Problemi_di_privacy_e_sicurezza: C'erano preoccupazioni sulla privacy e la sicurezza dei dati dei pazienti. #Conseguenze: - #Spreco_di_denaro: L'acquisto dei dispositivi è stato un investimento di denaro pubblico che non ha portato i benefici sperati. - #Mancanza_di_fiducia: Il flop dell'acquisto ha minato la fiducia del pubblico nella telemedicina. - #Ritardi_nella_adozione_della_telemedicina: L'adozione della telemedicina nel Regno Unito è stata ritardata a causa di que-sto flop. #Lezioni_apprese: - #Pianificazione: È importante condurre una valutazione adeguata delle esigenze dei pazienti e dei professionisti sanitari prima di acquistare dispositivi per la telemedicina. - #Tecnologia_adatta: I dispositivi acquistati devono essere adatti alle esigenze dei pazienti e compatibili con i sistemi sanitari esistenti. - #Formazione: I pazienti e i professionisti sanitari devono ricevere una formazione adeguata sull'utilizzo dei dispositivi. - #Privacy_e_sicurezza: È importante affrontare le preoccupazioni relative alla privacy e alla sicurezza dei dati dei pazienti." Francamente, proprio non mi sembrano #allucinazioni.... Ringrazio Eugenio Santoro e la Gabanelli per aver ripreso il tema. Aspetto i tuoi commenti costruttivi nel gruppo linkedin su “Integrated Care potenziata dalle Tecnologie”. #IntegratedCareETecnologie https://lnkd.in/dPcbWvU
Telemedicina, televisita, telemonitoraggio e telerefertazione. Il Corriere della Sera, con Milena Gabanelli e Simona Ravizza dedica a questi temi un articolo. Che con dice niente di nuovo (per gli addetti ai lavori). Ma che ha il merito di ricordare che il suo successo non deriverà da questioni tecnologiche (le cui soluzioni arriveranno) ma dalla formazione di medici e pazienti (soprattutto anziani) e dalla organizzazione che si devono dare gli ospedali e le strutture che attiveranno la telemedicina. Noi (io, Sergio Pillon, Francesco Gabbrielli, MD, PhD, Paolo Colli Franzone, Angelo RossiMori e tanti altri) lo raccontiamo da anni. "Tutte cose che di solito sono la parte più difficile", sostiene l'articolo di Gabanelli&Ravizza, Ricordarlo (e riproporlo periodicamente) è sempre utile. https://lnkd.in/dgZ8C3aQ
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Tra le prestazioni oggi erogabili in televisita la quota di quelle effettivamente fornite è tra l’1 e il 5% nell’86% delle #aziendesanitarie che dispongono del servizio. È un dato estratto per #Fiaso, la Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere, dalla Ricerca dell’Osservatorio Sanità Digitale del Politecnico di Milano. #telemedicina
Telemedicina. Migliore (Fiaso): “Utilizziamo solo tra l’1 e il 5% delle sue potenzialità”
quotidianosanita.it
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#Emergenza urgenza, #trapianti e #trasfusioni, #malattierare, #tecnologia di ultima generazione, accesso ai #farmaci innovativi. Secondo il medico chirurgo e già senatore, Antonio Tomassini, sono queste le cinque questioni che dovrebbero ritornare alla competenza #nazionale perché «solo così si otterrà una reale forza operativa capace di dare le migliori #soluzioni di #salute per la comunità». Leggi l’articolo completo su One Health
Autonomia differenziata e Sanità: 5 questioni in sospeso | One Health
https://onehealthfocus.it
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Tra le prestazioni oggi erogabili in televisita la quota di quelle effettivamente fornite è tra l’1 e il 5% nell’86% delle #aziendesanitarie che dispongono del servizio. È un dato estratto per #Fiaso, la Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere, dalla Ricerca dell’Osservatorio Sanità Digitale del Politecnico di Milano. #telemedicina
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