Ho appena preso la metro, esco allo scoperto con la mia passione per l’analisi critica delle campagne che vedo passando. Nel senso proprio che uno dei motivi per cui mi piace prendere la metro è vedere le campagne cambiare periodicamente nelle stazioni. Ad ogni modo, credo che in questa ci sia un bellissimo concept di fondo realizzato con il freno a mano: 😁 Bello lanciare la campagna di controllo caldaie basandosi sul concetto di cura, estendendolo dall’elettrodomestico all’ambiente e alla persona, passando per la sicurezza. 😁 Carino anche il concetto di Yoga, perché nell’accezione comune (estremamente semplificato, ma non errato) agisce nella prevenzione della crisi. Esercitarlo contribuisce a strutturare una spiritualità capace di gestire i picchi emotivi. 😡 La caldaia è però in fondo, in terzo piano. Forse. A prima occhiata sembra la campagna di un centro yoga. Tralasciando elaborazioni grafiche quali far apparire la seduta dentro una caldaia o simili, avrei almeno messo il punto di osservazione della scena con la caldaia in primo piano, magari anche dalla quinta. Magari (sempre idea di getto mentre spetto di scendere alla mia fermata) poteva evocare il fatto che dal punto di vista del tecnico che opera sulla caldaia, mettendola appunto nella quinta, vedesse lo yoga e realizzasse che i due concetti di cura non sono così distanti. Così raccontavi anche una storia. Che ne pensate? Fatemi sapere nei commenti che se questo format si dovesse accendere prendere la metro diventerà un momento pazzesco della mia giornata 😬 #MarketingCreativo #ComunicazioneVisiva #PubblicitàUrbana #CreativitàInMovimento #StrategieDiMarketing #InnovazioneInPubblicità #Storytelling
Post di Riccardo De Mei
Altri post rilevanti
-
Giornata un po' sotto tono di una settimana poco tonica, ho imparato che quando il morale non è al top ci si deve concentrare su quello che ci porta a vibrare su frequenze più elevate. Discorso un po' troppo aulico forse ma funziona dunque perché no. Prendo spunto da un recente progetto che ho impostato per un locale di vendita al dettaglio e di ristorazione fastfood...nel senso che non è un ristorante ma anche se il passaggio è breve deve essere comunque accogliente e confortevole per gli avventori. Vorrei esprimere un mio pensiero che potrebbe incontrare qualche dissenso ma ho anche imparato che condividendo si amplificano le conoscenze quindi sono pronta ad accogliere consigli e argomentazioni illuminanti. Non sono d'accordo sulla frase " La luce non è mai abbastanza", la luce è NECESSARIA ma nella giusta misura, Kata' Métron come dice il Professore Galimberti. Essendo questo, ad esempio, un locale nel quale c è una parte espositiva ed una di ristoro, di calore, di accoglienza... mi piace pensare che anche se mangio un pezzo di pizza al taglio in pausa pranzo io possa godermi mezz'ora di relax...quindi avere una luce meno intensa e prepotente. Per le aree di ristoro intese come sale ristorazione ( anche nella cucina di casa) i lux medi richiesti vanno dai 200 ai 300. Nella zona espositiva (parliamo di cibo in questo frangente e non di abbigliamento) sui 500 lux medi. Essendo che si tratta di cibo meglio mantenere una luce calda attorno ai 3000 ( per i panificati si consiglia anche il 2500k ma non la trovo....se non nei tubi a led) . In questo progetto sto collaborando con l' Architetta più graziosa mai conosciuta che solo averla vicina mi eleva, vorrei poter essere il contenitore delle sue meravigliose conoscenze.
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Cambiamento, un processo evolutivo che troppi non sanno interpretare o preferiscono escludere, pregiudicando in molti casi il futuro della propria piscina o della propria palestra. Edoardo Cognonato, uno fra i più autorevoli esperti del settore, ci spiega, con una delle interviste di wbox.it sul “Cambiamento”, il suo significato e le opportunità che oggi riserva, perché è opportuno cambiare o interpretare al meglio questa fase di trasformazione, indicando quali sono le scelte premianti e gli effetti positivi per essere protagonisti di una nuova grande stagione del nostro settore: https://lnkd.in/d7NJXQ5x
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Impara a vivere con poco Questo consiglio è incentrato sulla semplicità e sulla frugalità. Ridurre i propri bisogni materiali non solo porta a un risparmio economico, ma può anche migliorare il benessere generale, riducendo il peso dell'accumulo di beni inutili. Inoltre, abbracciare uno stile di vita minimalista può portare a una maggiore libertà e appagamento personale, spostando il focus dalle cose materiali alle esperienze e relazioni.
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Allenamento marziale del primo mattino nella piazza del mio cuore a Trieste! 8 ore circa le passiamo dormendo, 8/10 ore circa lavorando, 2 ore circa pranzando e cenando. Rimangono circa 4 ore al giorno spesso anche molto scarse. Concedere spazio ad interferenze e distrazioni spesso significa non vivere ed entrare in anestesie emotive che umiliano il nostro talento e il nostro potenziale. Cosa fare quindi: - avere chiaro cosa vogliamo visualizzando come se stessimo per vivere le nostre ultime 24 ore nel pieno delle nostre facoltà. Comincia dalla fine è un principio che non ti tradirà! - Declina obiettivi chiari, raggiungibili, misurabili e motivanti. - Accorgiti dei tuoi ladri di tempo e non permettere più che ti rubino la risorsa non rinnovabile più importante che hai. - Lavora sulla concentrazione attraverso arti marziali, yoga, pilates, mental training e ferma la ruminazione mentale, scoprendo al tuo interno quello spazio di silenzio necessario a nutrire l'intuito e la creatività. Tanto dipende da noi! Non cerchiamo alibi e colpevoli, perché non faremo altro che trovare scuse con noi stessi!
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
😂💪[#pubblicità dal passato: O vog… o pancia!]💪😂 Negli anni ‘60, il VOG era la soluzione miracolosa contro la pancia e il grasso superfluo: 3 minuti di esercizio promettevano risultati equivalenti a 10 km in bicicletta o 3 km a piedi. La promessa⁉️ Salute, bellezza e giovinezza per tutti… a sole 4.900 lire! Il VOG si posizionava come una soluzione veloce e pratica per ottenere un fisico perfetto con il minimo sforzo. La comunicazione puntava su un ideale di bellezza universale: snelli e tonici, uomini e donne, con pochi minuti al giorno. L'immagine dei protagonisti felici e in forma trasmetteva un messaggio aspirazionale. Oggi uno slogan come “O VOG… o pancia!” probabilmente scatenerebbe l’ironia dei social e verrebbe messo in discussione per l'eccessiva semplificazione e per lo stereotipo estetico. L’ossessione per il fisico perfetto esiste ancora, ma è accompagnata da un’attenzione maggiore alla salute e al benessere reale. L’idea di proporre un risultato chiaro e immediato in pochi minuti resta comunque efficace. Oggi, con il giusto tono e più autenticità, uno strumento fitness potrebbe ancora promettere efficacia e praticità, purché supportato da prove e valori come salute e sostenibilità. Il marketing si evolve semore, ma le promesse semplici continuano a funzionare se mantengono la credibilità. Qualcuno se la ricordava? #performancedevelopment #marketingbtoc #advertising ------ Ti è piaciuto questo post? Vuoi vederne tanti altri? 🔔 Clicca la campanella sul mio profilo Segui PDFOR Consulenza Direzionale Segui #performancedevelopment 🔝 Connettiti con me
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Svegliaaaaa! Oh, guarda un po'! La fitness industry, quel gioiellino nato qui, proprio accanto ai nostri gloriosi campi di calcio, ha deciso di fare le valigie e conquistare il mondo. Chi l'avrebbe mai detto? Mentre tu eri occupato a debuggare l'ennesima app per contare i passi, questa piccola idea è cresciuta, è diventata grande, ricca e persino rispettabile. Sì, hai capito bene: rispettabile. Come quando tua nonna finalmente approva il tuo taglio di capelli. Ma aspetta un attimo. Mentre oltre oceano scolpiscono addominali d'oro, qui in Italia cosa abbiamo? Ah giusto, la pizza. Forse abbiamo pensato che sollevare forchette fosse un esercizio sufficiente? Ti sei mai chiesto cosa sia andato storto? No? Beh, ora ci stai pensando, vero? Forse abbiamo scambiato i pesi per prosciutti e i tapis roulant per nastri per la pasta. Chi lo sa? E mentre ti gratti la testa cercando di capire come abbiamo trasformato un'opportunità d'oro in una medaglia di cartone, potresti iniziare a considerare alcune domande scomode. Come potremmo recuperare? Cosa potremmo fare per trasformare i nostri centri fitness da depositi di buone intenzioni a templi del sudore produttivo? La risposta potrebbe essere semplice come una dieta detox dopo le feste natalizie, o complessa come spiegare a tua nonna cos'è un burpee. Ma ehi, chi siamo noi per giudicare? Forse è tempo di alzarsi dalla sedia (sì, quella su cui stai seduto ora) e iniziare a muoversi. Chi lo sa, potresti essere tu il prossimo guru del fitness che porta l'Italia di nuovo sulla mappa del benessere globale. O forse no. Ma almeno avrai bruciato qualche caloria pensandoci. www.sociahubagency.it
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
💭 Stavo riflettendo sul fatto che oggi in pausa pranzo ho fatto un bell'allenamento in palestra, un appuntamento irrinunciabile per il mio benessere. La mia socia, Clio Basso questa mattina doveva sbrigare una commissione in banca a Chiavari. Serena Cardu non era in piena forma e ha preferito lavorare da casa. Erica Drago aveva il motorino da portare in assistenza entro le 14. Valerio Moscatelli in pausa pranzo aveva appuntamento dal parrucchiere. Savina Taggiasco alle 15.30 è andata a prendere a scuola suo nipote. Cosa accomuna tutte queste situazioni? Nonostante queste "pause" personali, tutti noi continuiamo a lavorare con grande impegno, portando risultati eccellenti. 👩💼 Chiamatela flessibilità, chiamatelo smart working... Io lo chiamo semplicemente equilibrio tra vita e lavoro. È la possibilità di integrare il lavoro nella nostra quotidianità, senza sentirsi prigionieri delle classiche 8 ore in cui scambiamo il nostro tempo per denaro. Personalmente, era un incubo quando ero dipendente e non potevo gestire il mio tempo. Oggi, con Waddi Human Resources, io e Clio vogliamo costruire una realtà diversa, dove il lavoro si inserisce armoniosamente nelle nostre vite, senza sacrificare né i risultati né il nostro benessere. Voi come vi organizzate? #SmartWorking #Flessibilità #WorkLifeBalance #Waddi
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Fino a dove sono in grado di portarci le nostre BUONE ABITUDINI? Oggi condivido con voi il mio esempio che dimostra come non non ci sia un limite a quello che possono aiutarci a realizzare: le nostre abitudini positive possono arrivare anche a SALVARE UNA VITA. Aristotele disse: "Noi siamo quello che facciamo ripetutamente. Perciò l'eccellenza non è un'azione, ma un'abitudine". LA MIA BUONA ABITUDINE che, nel tempo è diventata un'eccellenza e ha portato un cambiamento positivo (donare il sangue = salvare una vita), è stata iniziare a fare SPORT. Concentrarsi sulle abitudini positive e, abbandonare quelle negative, ci fa avvicinare, un passo alla volta, verso la NOSTRA ECCELLENZA! Il CAMBIAMENTO più importante, quello interiore, può nascere solo grazie alla RIPETIZIONE, alla PRATICA, alla DISCIPLINA e agli ERRORI! Imparare a definire i NOSTRI obiettivi e a tracciare la strada per raggiungerli con costanza e determinazione, qualunque essi siano, sicuramente ci porterà verso una VERSIONE MIGLIORE DI NOI STESSI. #abitudini #crossfit #salute #wellness #cambiamento #sport
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
“Anna ed Riccardo: Il fitness come elisir di lunga vita” 🧓👵 Chi dice che la palestra è solo per i giovani non ha mai incontrato Anne ed Eric. Hanno 83 e 84 anni, ma in palestra si sentono più vivi che mai. Si sono iscritti a 60 anni, pensando che sarebbe stato un passatempo di qualche mese. Vent’anni dopo, stanno ancora sollevando pesi, socializzando e dimostrando al mondo che non si è mai troppo vecchi per iniziare. Cosa ci insegna questa storia per il tuo centro fitness? 🔍 1. L'età è solo un numero, ma l'esperienza conta. Anne ed Eric non cercano solo attrezzature, cercano una community. Quanto è accogliente la tua palestra per chi ha più di 50 anni? 🛠 2. Geo-marketing Stai considerando i bisogni di un target diversificato o ti stai focalizzando solo su chi ha già gli addominali scolpiti? Pensa a spazi, programmi e comunicazione che parlino a tutte le generazioni. 🎯 3. Dai valore all’esperienza completa: Non è solo l’allenamento. Anne ed Eric amano la loro palestra per la cordialità, la pulizia e l’attenzione al cliente. Questi dettagli sono il tuo biglietto da visita: li stai sfruttando al massimo? Perché il tuo centro dovrebbe puntare su clienti come Anne ed Eric 👴 Gli over 60 sono una demografica in crescita nel fitness, e fidelizzarli significa guadagni a lungo termine. 👩🦳 Creare uno spazio inclusivo aumenta il senso di appartenenza e trasforma i clienti in ambasciatori del tuo brand. ❓ Quante Anna e quanti Riccardo stanno evitando la tua palestra perché non sanno che li stai aspettando? Caro imprenditore sei certo che le persone , di qualsiasi ètà , abbiano paicere di venire nel club che hai creato? Caro gestore/club manager sei certo che le persone, indipendentemente dalla loro età, siano coinvlte, non giudicate e accolte con una procedura standard uguaale per tutti? Fitleader Agency ti aiuta a trasformare la tua struttura in un luogo dove chiunque, di qualsiasi età, possa sentirsi a casa. senza CONCESSIONI O FIGLI E ATTEGGIAMENTO DA FIGLI E FIGLIASTRI. 📩 Scrivici ora cosa ne pensi, sei daccordo o no su quanto appena letto? ...o melgio invitami nel tuo club e capiamo insieme come attirare la prossima generazione di clienti… a qualsiasi età.
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Quando lavori in una azienda che dà priorità al benessere dei propri dipendenti i risultati possono essere sorprendenti
💭 Stavo riflettendo sul fatto che oggi in pausa pranzo ho fatto un bell'allenamento in palestra, un appuntamento irrinunciabile per il mio benessere. La mia socia, Clio Basso questa mattina doveva sbrigare una commissione in banca a Chiavari. Serena Cardu non era in piena forma e ha preferito lavorare da casa. Erica Drago aveva il motorino da portare in assistenza entro le 14. Valerio Moscatelli in pausa pranzo aveva appuntamento dal parrucchiere. Savina Taggiasco alle 15.30 è andata a prendere a scuola suo nipote. Cosa accomuna tutte queste situazioni? Nonostante queste "pause" personali, tutti noi continuiamo a lavorare con grande impegno, portando risultati eccellenti. 👩💼 Chiamatela flessibilità, chiamatelo smart working... Io lo chiamo semplicemente equilibrio tra vita e lavoro. È la possibilità di integrare il lavoro nella nostra quotidianità, senza sentirsi prigionieri delle classiche 8 ore in cui scambiamo il nostro tempo per denaro. Personalmente, era un incubo quando ero dipendente e non potevo gestire il mio tempo. Oggi, con Waddi Human Resources, io e Clio vogliamo costruire una realtà diversa, dove il lavoro si inserisce armoniosamente nelle nostre vite, senza sacrificare né i risultati né il nostro benessere. Voi come vi organizzate? #SmartWorking #Flessibilità #WorkLifeBalance #Waddi
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi