Post di Roberto Lambiente

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Responsabile impianto presso ASM Vigevano e lomellina

Si può dire che avere una vasca di equalizzazione e omogeneizzazione in testa al depuratore è un “lusso” per chi deve gestire il processo. Ma cosa sono queste vasche, e perché sono così utili? Si tratta di vasche in genere poste a valle dei pretrattamenti di grigliatura e dissabbiatura, possono essere c.d. “in linea”, cioè accolgono tutto il refluo in ingresso, oppure “fuori linea”, ossia vengono utilizzate per deviare le portate quando necessario, attraverso manufatti di sfioro, o paratoie. Lo scopo di questa struttura è fondamentalmente quello di livellare quantitativamente e qualitativamente il refluo in ingresso al depuratore. Vengono livellate le portate, evitando così che il depuratore soffra eventuali fluttuazioni e picchi idraulici, con la funzione di #equalizzazione. Vengono livellati i carichi organici e inquinanti più in generale, mediante #omogeneizzazione in modo da preservare il trattamento biologico da eventuali contributi tossici e consentire uniformità nell’apporto organico al fango attivo, elemento che abbiamo visto nei precedenti post molto importante per ottimizzare i consumi. Avere a disposizione una grande vasca di equalizzazione e omogeneizzazione è quindi un grande aiuto, perché protegge il processo e porta a economie gestionali. Oggi, i grandi impianti, di più recente costruzione, sono spesso dotati di questa vasca. Al contrario, soprattutto negli impianti datati e in quelli di media e piccola taglia è impossibile trovarla, anche se a volte basterebbe sfruttare meglio lo spazio a disposizione per inserirne una, con grandissimi vantaggi per i gestori. #depurazione #operations #servizioidricointegrato

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