Affari&Finanza
Papanicolaou, la banchiera siciliana di origini greche che scala il vertice di Intesa Sanpaolo.
01 GIUGNO 2024
Il nome si ricorda facile: Paola Papanicolaou. Ma al di là dell’esotismo andrebbe ricordato perché la banchiera del 1976 in ascesa nell’organigramma di Intesa Sanpaolo – dove sarà tra i quattro capi divisione a riporto dell’ad Carlo Messina - ha le carte per costruirsi una leadership al femminile in un settore tra i più dispari nei rapporti di genere. Non tanto nella forza lavoro, dato che tra i 300 mila bancari italiani i due generi si equivalgono. Quanto nelle dirigenze, dove le donne sono circa il 20%, e le cariche apicali sono una manciata.
L’uscita di Marco Rottigni, che dal 1° luglio diventerà a tempo pieno direttore generale dell’Abi, ha aperto la via alla nuova promozione di Paola Papanicolaou, che tra un mese diventerà responsabile della divisione International Subsidiary Banks. Sovrintenderà le 11 banche commerciali controllate dal gruppo all’estero, che sono leader di mercato in Paesi tra l'Europa centro-orientale e il Nord Africa. Ci sono, va detto, altre 13 aree di governo più l’audit, a diretto riporto dei vertici della banca, di cui due guidate da donne; e altre due donne sono a capo delle sottodivisioni risparmio gestito e polizze. Ma nessun profilo denota una crescita così rapida in ambiti tanto variegati. La nomina rappresenta la conferma della capacità di Intesa Sanpaolo di valorizzare i migliori talenti manageriali, puntando sulle risorse interne”. La banchiera, laureata in economia e commercio all’Università di Pisa, è entrata nel gruppo nel 2015 dapprima nel Wealth management, guidando la trasformazione di Fideuram da advisor finanziario a gestore di patrimoni globale.
Dal 2018 guida invece l’area Transformation, che ha avuto un ruolo importante nella gestazione e nel lancio di Isybank, il marchio digitale del gruppo lanciato un anno fa (nel cui cda siede). Prima ancora, Papanicolaou aveva lavorato in Generali Private Banking, nella direzione commerciale di Mps, ai canali innovativi di Citibank, nella consulenza di AT Kearney, nei Comitati olimpici organizzatori dei giochi di Atene 2004 e di Torino 2006. “Sono sempre stata abituata a coniugare tra loro cose diverse e amo la contaminazione: nasco bilingue e penso che ciò abbia in qualche modo influito sulla mia forma mentis, portandomi anche a essere fluente in cinque lingue straniere” diceva in un’intervista a Fondi& Sicav nel 2021. La cifra dell’eclettismo, della contaminazione, le consente quindi di “sapere di cosa hanno bisogno i colleghi e tradurre i nuovi modelli di business in un linguaggio che comunichi con il loro. Spesso nell’innovare le aziende si sbaglia l’approccio: si parte dalle soluzioni invece che dai problemi”. Presto Papanicolaou avrà i problemi di 11 banche estere di Intesa Sanpaolo da risolvere, accelerandone la digitalizzazione e, se capita, rafforzare il presidio del gruppo oltre i confini italiani.
Avvocato abilitato davanti alle giurisdizioni superiori
6 mesiNon me ne hai parlato. Tieni i segreti per Te ? Grande professionista.