Il tetto a falde è certamente uno dei tipi di copertura più diffusi nell’edilizia abitativa. E’ stato valutato che il 65% delle coperture costruite nel settore residenziale ogni anno in Italia, è costituito da tetti a falde e di queste quasi il 90% è realizzato con tegole in laterizio o cemento ed è ovvio che gli interventi di ripristino e ristrutturazione da sostenere per questa tipologia di coperture esistenti siano molteplici. Nell’autunno dello scorso anno siamo stati chiamati ad affrontare il rifacimento di questa copertura a falde situata a Oreno di Vimercate. Le tegole, ormai ammalorate e interessate da spostamenti e rotture quasi generalizzate, non erano più in grado di assolvere alla loro funzione protettiva e di finitura della costruzione. Da qui è stato deciso il totale intervento di rifacimento della copertura. Dopo la rimozione dei coppi in laterizio esistenti, abbiamo potuto costatare che, fortunatamente, il passaggio dell’acqua sotto la finitura in laterizio non aveva danneggiato completamente l’orditura lignea di sostegno, permettendone la riparazione con interventi puntuali. Inoltre la copertura era priva di elementi termoisolanti. E’ noto che una copertura priva di isolamento termico può incidere tra il 25 e il 30% sul totale delle dispersioni termiche dell’edificio. Coibentare la copertura permette di contenere le dispersioni termiche in inverno e limitare il flusso termico entrante durante il periodo estivo. L’efficienza dell’isolamento termico è il fattore principale da considerare per garantire la funzionalità energetica ottimale e assicurare un comfort abitativo superiore, limitando notevolmente il contributo dell’impianto di riscaldamento e/o raffrescamento presenti nell’edificio. Pertanto in questo edificio è stato previsto di coibentare la copertura all’estradosso con l’inserimento di uno strato isolante di spessore pari a dodici centimetri (conduttività termica dichiarata 0,022 W/mK) su una nuova intelaiatura fissata sull’orditura lignea esistente. Dopo lo strato termoisolante è stato posato uno schermo ondulato rigido da sotto copertura, fissato meccanicamente sui supporti in legno. Questo strato assicura una protezione all’orditura di supporto del tetto e del nuovo sistema termoisolante, aumentando la resistenza alla compressione e garantendo la pedonalità alla copertura in caso di interventi manutentivi. A coronamento del lavoro di rifacimento, è stata posata la nuova finitura in coppi di laterizio, con linea salvavita sul colmo, oltre alle lattonerie perimetrali di finitura. #ristrutturazionecasa #ristrutturazionebagno #ristrutturazionichiavinmano #ristrutturarecasa
Post di SI.ME.T. S.R.L.
Altri post rilevanti
-
Il tetto a falde è ancora oggi la tipologia di copertura più diffusa in Italia, soprattutto nel caso di abitazioni unifamiliari. Grazie alla sua morfologia, è una tipologia di copertura veramente affidabile nella protezione dagli agenti atmosferici. Nell’intervento di ristrutturazione di questa abitazione unifamiliare ad Oreno di Vimercate, iniziata alla fine di agosto, siamo attualmente impegnati nella fase di rifacimento della copertura a falde. La copertura esistente, con finitura in tegole di laterizio risalente agli anni settanta quando l’edificio è stato costruito, era ancora in grado di proteggere la soletta portante in laterocemento dalle intemperie. La problematica riscontrata era quella termica perché la copertura, priva di adeguato elemento termoisolante, non poteva dare all’edificio l’adeguata inerzia termica atta a garantire il comfort termico indispensabile per garantire la piena vivibilità degli ambienti situati all’ultimo piano dell’edificio. Le lavorazioni necessarie alla ristrutturazione della copertura sono iniziate dallo smantellamento della parte in laterizio. Si è poi passati alla posa in opera dei listelli della nuova orditura lignea di supporto alla finitura. Come detto il punto focale del rifacimento di questa copertura era la necessità di migliorare la sua funzionalità termica. L’obiettivo è stato raggiunto utilizzando un pannello sandwich metallico prefabbricato in grado di dare all’opera finita l’effetto della copertura in coppo. La scelta è stata di ricorrere al pannello TT Coppo ® di Lattonedil (con supporto superiore in acciaio zincato preverniciato e alluminio e supporto inferiore in acciaio zincato preverniciato) coibentato con isolante in poliuretano con spessore di 120 mm. dotato di trasmittanza termica U=0,16 W/m2K. Per il fissaggio all’orditura di supporto in legno, sono state utilizzate viti autofilettanti passo legno, con diametro 6,5 mm e con lunghezza prestabilita in grado di ancorare stabilmente il pannello di 12 centimetri di spessore. La facilità di posa in opera ha permesso di terminare il tetto in una sola giornata lavorativa, garantendo così l’immediata protezione della copertura dalle copiose precipitazioni che stanno caratterizzando queste prime giornate autunnali. Al termine delle nostre operazioni per il rifacimento della copertura, lasceremo il campo a Element Energia, azienda nostra partner per la posa dell’impianto fotovoltaico sulle falde che renderà l’abitazione autosufficiente dal punto di vista energetico. #ristrutturazionecasa #ristrutturazionebagno #ristrutturazionichiavinmano #ristrutturarecasa #ElementEnergia
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
𝗧𝗲𝗿𝗿𝗮𝘇𝘇𝗶 𝗽𝗿𝗶𝘃𝗮𝘁𝗶 𝗲 𝗰𝗼𝗻𝗱𝗼𝗺𝗶𝗻𝗶𝗮𝗹𝗶: 𝗴𝗶𝗼𝗶𝗲 𝗲 𝗱𝗼𝗹𝗼𝗿𝗶. 𝗦𝗼𝗹𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗹𝗶𝗰𝗶 𝗲 𝗱𝗲𝗳𝗶𝗻𝗶𝘁𝗶𝘃𝗲 La realizzazione del terrazzo di copertura dei fabbricati incide per circa il 2-3% sul costo complessivo di costruzione dell’intero immobile . Però, nonostante la sua incidenza di costo sia quasi irrilevante nel processo edilizio completo, nel tempo, esso genera oltre il 50% dei contenziosi condominiali dei nostri tribunali italiani . Ecco perché la realizzazione, la ristrutturazione o il rifacimento di un terrazzo richiedono la massima attenzione . Pur avendo sempre privilegiato in passato la soluzione tradizionale per il ripristino dell’impermeabilità e funzionalità dei terrazzi (rimozione e rifacimento completo dell’intero pacchetto di copertura composto da pavimento, allettamento, impermeabilizzazione, massetto, barriera vapore, ecc.), negli ultimi anni della mia professione, mi sto sempre più orientando verso la soluzione del pavimento flottante (o galleggiante o sopraelevato), soprattutto per i lastrici e terrazzi di copertura condominiali . I vantaggi sono innumerevoli: 1. Facilità di posa, installazione e manutenzione 2. Alleggerimento del pacchetto del solaio 3. Assorbimento delle dilatazioni termiche che provocano strappi nelle guaine 4. Isolamento termico e acustico superiore 5. Miglior deflusso delle acque meteoriche 6. Resistente e duraturo 7. Possibilità di far passare tubi e cavi al di sotto 8. Costo uguale o inferiore. Di fatto, non esistono svantaggi se non quello di sollevare periodicamente le lastre al di sotto delle quali sono presenti i bocchettoni di scarico delle acque meteoriche per verificarne la pervietà della sezione originaria (come peraltro è obbligatorio fare su qualsiasi terrazzo…) . Voi cosa ne pensate? Chi di voi si è convertito, come me, alla medesima soluzione tecnologica? . #condominio #impermeabilizzazione #terrazzi #lastrici
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
In questo condominio situato a Bellusco, l’intonaco di una parte di facciata fronte strada e del cielino dei balconi, presentava marcati segni di degrado tanto da dover richiederne la sostituzione. Il rifacimento dell'intonaco di una facciata di un edificio di abitazione è un intervento cruciale per garantire la funzionalità e la sicurezza della struttura perché l’intonaco protegge gli elementi strutturali e le murature dagli agenti atmosferici. L’intonaco è la “pelle” dell’edificio e, proprio per la sua funzione protettiva dalle aggressioni provenienti dall’esterno, è tra gli elementi costitutivi di un fabbricato che sono maggiormente soggetti a fenomeni di degrado materico. L'intonaco esterno può essere danneggiato da diversi fattori, tra cui agenti atmosferici e inquinamento. In particolare pioggia, neve, vento e raggi UV sono tra i principali responsabili del suo deterioramento. L'acqua, può penetrare nelle fessure e provocare la comparsa di bolle e rigonfiamenti nell'intonaco, che tende a staccarsi e a crollare. Anche l'azione del gelo e disgelo può causare crepe e distaccamenti dell’intonaco e il conseguente passaggio dell’acqua può poi innescare fenomeni corrosivi nei ferri di armatura. Per quanto riguarda le particelle inquinanti presenti nell'aria, come smog e polveri sottili, queste possono accumularsi sulla superficie dell'intonaco, causando macchie e favorendo la crescita di muffe e licheni soprattutto se lo stabile è datato e non è stato sottoposto ad adeguata manutenzione nel corso degli anni. Dal punto di vista operativo come prima cosa è stata eseguita una totale battitura della facciata, seguita dalla rimozione delle zone ammalorate dell’intonaco che presentavano marcati segni di distacco dalla superficie muraria. Sono stati poi trattati i ferri di armature per impedire l’avanzamento della corrosione, rimuovendo qualsiasi traccia di ruggine utilizzando un prodotto passivante per ripristinare il corretto ph del ferro. Si è poi passati alla ricostituzione delle zone di calcestruzzo con materiale tissotropico, sfruttando la capacità di queste malte premiscelate di essere molto rapide nella applicazione, di non colare e di rimanere ferme sulla zona di posa. Inoltre le malte tissotropiche non sono sollecitate a trazione, e per questo hanno un bassissimo ritiro igrometrico che previene la formazione di fessure e spostamenti o ulteriori distacchi una volta in opera. Le successive fasi di rasatura e livellamento, mediante finiture con notevoli livelli di stabilità dimensionale ed elevati resistenze meccaniche, posate in doppia mano con interposizione di rete, hanno costituito la base per la finitura con intonachino in pasta colorata. #ristrutturazionecasa #ristrutturazionebagno #ristrutturazionichiavinmano #ristrutturarecasa
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Come METTERSI al RIPARO dagli IMPREVISTI in CANTIERE Le predisposizioni del vano dove alloggeranno gli infissi sono un terreno complesso da gestire. Il controtelaio si è evoluto nel tempo, passando da una struttura rudimentale ad alta conduzione, a prodotti tecnologici, destinati a diventare lo standard per la corretta costruzione dei nuovi edifici a basso consumo. Il controtelaio monoblocco termico con sistemi di schermatura esterna è particolarmente vantaggioso perché evita di dover installare un altro controtelaio e permette di non installare il cassonetto interno a vista e quindi di proteggere la casa dai ponti termici. Dai un'occhiata alla gamma completa. #monobloccocoibentato #pontitermici #controtelaiomonoblocco #cassonetto #infissi #forofinestra
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Muffa e condensa nelle abitazioni. Risoluzione sicura al 100% con MUFFAWAY Sempre più di frequente mi chiamano per risolvere problematiche di muffa e condensa nelle abitazioni. Le cause al 90% sono imputabili a ponti termici strutturali, ma anche derivanti da una errata progettazione ed esecuzione dei cappotti termici. Ci stà poi anche chi riscalda le abitazioni con temperature estive, senza mai aprire le finestre, dove queste ultime spesso sono realizzate con telaio di acciaio e di alluminio non isolato. La soluzione più frequente adottata è la sovrapposizione sulla superficie “malata” di pannelli di silicato di calcio a basso spessore. Con il sistema Muffaway proposto da Naturaliabau bastano infatti soltanto 2 cm di silicato di calcio, per risolvere il problema, abbattendo la temperatura di rugiada. Il caso in foto appartiene ad un edificio isolato quasi dieci anni fa, con un cappotto di EPS, ma con un incompleto risvolto dello strato isolante verso il telaio del serramento. La soluzione sarà di applicare il pannello nell’imbotte interno, fin contro il telaio del serramento. (Foto Sacchi)
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Durante la costruzione di un fabbricato possono presentarsi problemi dovuti ad una progettazione troppo azzardata, oppure causati dall’esecuzione delle opere in presenza di condizioni meteo avverse. La domanda che ci poniamo oggi è ❓Perché possono crearsi formazioni biologiche e muffe durante la costruzione dell’edificio❓ Per rispondere abbiamo chiesto aiuto a Daniele Stevoli che ha approfondito il tema in questo bellissimo articolo tecnico: https://lnkd.in/eRv4gphU
Perché possono crearsi formazioni biologiche durante la costruzione dell’edificio?
https://ediltecnico.it
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
SPALLE/SPALLETTE: la loro installazione accelera le attività di cantiere, riduce il rischio di errori e migliora l'isolamento termico del foro finestra. Protezione e isolamento dei punti critici attorno al serramento, personalizzazione per ogni tipologia di infisso ed oscurante: questi sono solo alcuni dei vantaggi delle spalle coibentate dei controtelai monoblocco. Leggi l'articolo. #forofinestra #serramenti #gestioneforofinestra #controtelaiomonoblocco #isolamentotermicofinestra #spallecoibentate
ALPAC | L’isolamento delle spalle finestre nel controtelaio monoblocco
https://alpac.it
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
distanza tra gli edifici Le costruzioni su terreni confinanti appartenenti a proprietari diversi devono essere tenute ad una distanza non minore di 3 metri le une dalle altre (art. 873 cod. civ.). A dover rispettare la distanza è chi costruisce per ultimo, che dovrà pertanto arretrare la propria opera. Tra un edificio e l’altro ci deve essere anche una distanza minima assoluta di 10 metri. Ciò vale però solo se si tratta di pareti finestrate e pareti di edifici antistanti. È possibile derogare alle norme sulle distanze minime, solo se le costruzioni sono unite e aderenti tra loro. Inoltre, sono ammesse distanze inferiori nel caso di gruppi di edifici che formino oggetto di piani particolareggiati o lottizzazioni convenzionate con previsioni planovolumetriche. Nell’ambito di operazioni di manutenzione straordinaria, restauro e rinnovo edilizio, l’aumento dello spessore delle pareti esterne e degli elementi di copertura richiesto per conseguire una diminuzione dei limiti di trasmittanza termica di almeno il 10% (come nel caso dell’installazione di un isolamento a cappotto termico o nella costruzione di una facciata ventilata) non viene incluso nei calcoli per la definizione dei volumi, delle altezze, delle aree e degli indici di edificabilità. Le parti sporgenti dell’edificio quali mensole, cornicioni e grondaie, non vengono considerate rilevanti per la determinazione delle distanze. Al contrario vengono considerate rilevanti per la determinazione delle distanze scale, terrazze, balconi e le altre estensioni che contribuiscono all’ingrandimento della struttura, anche se non creano volumi chiusi. La violazione delle norme sulle distanze può comportare l’obbligo di abbattimento o di arretramento dell’edificio alle disposizioni legali, nonché il risarcimento del danno.
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
⚠️ Condono edilizio (ancora attuale😬) 📌Ai fini dell'assoggettabilità temporale dell’abuso al condono edilizio, è necessario il completamento della copertura e le tamponature perimetrali, ma non le finiture (infissi, pavimentazioni, tramezzature interne). 👩⚖️La Corte suprema di #cassazione, 18 settembre 2024, n. 35006 ha ribadito che va esclusa l'ultimazione del #rustico in assenza delle #tamponature perimetrali, in quanto la costruzione al rustico è l'insieme delle strutture portanti e di #tamponamento di un #edificio, tale da rendere individuabile il #volume. 👨⚖️ 🔎In particolare, la nozione di "ultimazione" dell'immobile - ai fini dell'applicazione della #sanatoria edilizia - deve comprendere anche le tamponature dei #muri che rientrano sicuramente nel concetto di "rustico", a prescindere dal fatto che siano o debbano essere eseguite in muratura o con pannelli #prefabbricati. 🗓️Tali principi - già emersi nel condono del 1994 - sono stati ribaditi per quello del 2003, per il quale è necessario che entro il termine previsto sia stato eseguito il rustico e completata la #copertura.
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
• Il sistema di isolamento delle coperture con pannelli prefabbricati in schiume polysio è una delle migliori scelte per la sua estrema efficienza termica e resistenza. Il pannello è calpestabile e quindi ha il vantaggio di essere accessibile per le opere di manutenzione. • I pannelli possono essere rivestiti da un solo strato di guaina ardesiata o da un tetto con rivestimento protettivo in tegole e coppi con la relativa struttura di ancoraggio. L'estrema polivalenza del pannello è testimoniata dall'utilizzo sia per coperture inclinate sia per quelle piane. ✔️Intervento totalmente esterno senza intrusione negli edifici ✔️Nessuna demolizione / rottura parziale di tamponamenti e solai. ✔️Rapidità di esecuzione ✔️Agevolazioni fiscali superbonus ☎ 0774 83574 👉 Via Roma 78 b, #Agosta (Rm)
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
13 follower