"Economia sociale, un orizzonte di cambiamento" L'economia sociale sta emergendo sempre di più come un potente strumento di cambiamento per ripensare il nostro modello economico. 🌍🤝 💡 Ma cosa si intende esattamente per economia sociale? 💡 Come l’Europa sta affrontando questa sfida? Ce lo raccontano francesca battistoni e Nico Cattapan nel loro articolo pubblicato su VITA. 📰 Corri a leggerlo! #EconomiaSociale #Innovazione #PoliticheSociali -- Ti è piaciuto questo articolo? Ne trovi tanti altri sul nostro sito 👉 https://lnkd.in/dF8Qk9MS
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Siamo pieni di sfide legate alle transizioni che stiamo vivendo e possiamo metterci assieme per costruire una nuova visione e azioni concrete di cambiamento. L'economia sociale è un'opportunità per ripensare il nostro modello di sviluppo. Non sprechiamola! Social Seed
Economia sociale, un orizzonte di cambiamento - Vita.it
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Disuguaglianza economica, debito pubblico elevato, cambiamenti climatici, da un lato, …….. Transizione verso un'economia basata sui consumi, invecchiamento della popolazione, questioni ambientali, dall’altro
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Ripensare il Progresso: Dal PIL a un Modello Life Giving-Life 🌱 Il PIL, da decenni, è l'indicatore cardine per misurare il progresso economico, ma si tratta di un modello ormai insufficiente per affrontare le sfide di un mondo interconnesso e limitato. Come emerge anche dalle riflessioni di illustri economisti, l'economia consumista, basata sull'espansione infinita, è insostenibile in un mondo dalle risorse finite. Il Modello Life Giving-Life offre un'alternativa concreta: un approccio che mette al centro la qualità della vita, la rigenerazione ambientale e la coesione sociale. Questo paradigma si basa su: • Indicatori di benessere inclusivo, come il BES (Benessere Equo e Sostenibile), che considerano non solo la crescita economica, ma anche la salute, l'educazione e la sostenibilità ambientale. • Equità e partecipazione, per ridistribuire le risorse in modo che ogni individuo possa contribuire e beneficiare dello sviluppo collettivo. • Valori rigenerativi, che trasformano i cicli economici in processi sostenibili, capaci di generare ricchezza senza impoverire il pianeta. 💡 Che strada percorrere? 1. Introdurre nuovi indicatori nei processi decisionali dei governi, capaci di guidare politiche pubbliche inclusive e sostenibili. 2. Promuovere educazione e consapevolezza per coinvolgere i cittadini in una visione condivisa di sviluppo. 3. Investire in innovazione verde ed economia circolare, per costruire un sistema resiliente e duraturo. Questo è il momento di superare i limiti del PIL e costruire un'economia per il Bene Comune, una che non solo misuri la produzione, ma celebri la vita. Unisciti al cambiamento, perché un futuro migliore è possibile, insieme. 🌍✨ Aman Kumar Monica Furegato Beatrice Chiavelli Barbara Natale Barbara Ghezzi Giulio Pirovano Giancarlo Marcheggiani Gianluca Valpondi Gianni Amato Maria Santa Maria Maria Varlam Dorian Lazzari DOMENICO SCAMPUDDU .:. Doriana Marrelli Anna Corsaro, cATO Anna Simioni Giulia Angeletti Giulia Parini Bruno Benedetta Cosmi Antonio Caperna
Presidente e Rappresentante Legale Associazione FareRete InnoVazione BeneComune APS - già CEO and Founder presso Medi-Pragma e CEO and Founder presso ARVALIA
🌟 Ripensare il Modello Economico: Dal PIL al Benessere Sostenibile 🌱 Sono felice di condividere il mio ultimo contributo pubblicato su Solidarietà Italia. In questo articolo, esploro i limiti del Prodotto Interno Lordo (PIL) come unica misura del progresso e analizzo come nuovi indicatori, come il BES (Benessere Equo e Sostenibile) e l'Indice di Sviluppo Umano, possano guidarci verso una visione più equa e sostenibile dello sviluppo economico. 📍 L'economia del Bene Comune è la chiave per un futuro in cui il benessere delle persone, la tutela dell'ambiente e la coesione sociale siano al centro delle decisioni politiche e strategiche. 👉 Ti invito a leggere l'articolo e a condividere le tue riflessioni: come possiamo trasformare il concetto di progresso per affrontare le sfide del nostro tempo? #EconomiaDelBeneComune #Sostenibilità #Innovazione #BenessereSostenibile #LeadershipEvolutiva EURISP ITALIA SRL HealthTech360 - Digital360 ISTUD Business School Economia Tor Vergata Economia & Management Fondazione Roma Solidale Fondazione CRES Colibrì Ricerca e Salute CREA Ricerca Consorzio Nazionale CGM MEMS - Master Economia e Management in Sanità Central European Initiative - CEI Fondazione per la Sussidiarietà
Ripensare il Modello Economico dal PIL al Benessere Sostenibile
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🌟 Ripensare il Modello Economico: Dal PIL al Benessere Sostenibile 🌱 Sono felice di condividere il mio ultimo contributo pubblicato su Solidarietà Italia. In questo articolo, esploro i limiti del Prodotto Interno Lordo (PIL) come unica misura del progresso e analizzo come nuovi indicatori, come il BES (Benessere Equo e Sostenibile) e l'Indice di Sviluppo Umano, possano guidarci verso una visione più equa e sostenibile dello sviluppo economico. 📍 L'economia del Bene Comune è la chiave per un futuro in cui il benessere delle persone, la tutela dell'ambiente e la coesione sociale siano al centro delle decisioni politiche e strategiche. 👉 Ti invito a leggere l'articolo e a condividere le tue riflessioni: come possiamo trasformare il concetto di progresso per affrontare le sfide del nostro tempo? #EconomiaDelBeneComune #Sostenibilità #Innovazione #BenessereSostenibile #LeadershipEvolutiva EURISP ITALIA SRL HealthTech360 - Digital360 ISTUD Business School Economia Tor Vergata Economia & Management Fondazione Roma Solidale Fondazione CRES Colibrì Ricerca e Salute CREA Ricerca Consorzio Nazionale CGM MEMS - Master Economia e Management in Sanità Central European Initiative - CEI Fondazione per la Sussidiarietà
Ripensare il Modello Economico dal PIL al Benessere Sostenibile
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Leggi mio ultimo articolo dalla rubrica Europa dell'ASviS - Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile Se l'Europa non investe nel sociale (e nell'ambiente), l'economia muore. I nodi al pettine su come dare un futuro all'"economia" anche dal discorso di Draghi che cita Krugman "la crescita a lungo termine deriva dall'aumento della produttività, che va a vantaggio di tutti, piuttosto che dal tentativo di migliorare la propria posizione relativa rispetto agli altri e catturare la loro quota di crescita". Dobbiamo sforzarci nell'applicare questo concetto dentro e oltre le frontiere dell'UE https://lnkd.in/dvmSdmYw
Vertice di La Hulpe: futuro dell’Europa sociale e dell’Europa competitiva
asvis.it
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Festival Economia sociale, Sapienza - Università di Roma, 14 e 15 novembre. Voci di mondi diversi - Università e ricerca, Ministero MEF, Social Economy Europe, Assifero, Forum Terzo Settore, Secondo Welfare, Idee in rete, ACLI - che auspicano lo Sviluppo di una Economia Sociale. Un cambio di paradigma per affrontare la sfida delle grandi tradizioni epocali. Emerge che anche per questo sarà fondamentale capire chi avrà questa responsabilità a livello europeo. Ma anche il ruolo che avranno MEF e Terzo Settore, a cui sarà chiesto di elaborare il Piano d'Azione Italiano dell'Economia Sociale nel 2025. Viene anche chiesto al mondo del Terzo Settore di costruire una voce sempre più credibile, capace di interloquire con la politica affinché la visione dell'economia sociale non rischi di essere interpretato solo in chiave economicista e di investimenti. Ma mantenendo quella capacità di costruire una economia umana, partecipativa, sociale e civile. Un dialogo politico che richiede però disponibilità e collaborazione, da più parti.
Economia sociale: un'alleanza contro le derive mercatistiche - Vita.it
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Partecipa anche tu alla nuova ricerca per misurare il cambiamento dell’economia di NeXt - Nuova Economia per Tutti Partecipa entro il 29 marzo: in palio un buono spesa di 300 € di buoni spesa! Perché è importante partecipare? La transizione verso una Nuova Economia, basata su principi di sostenibilità, equità e innovazione, è fondamentale per affrontare le sfide globali come il cambiamento climatico, la povertà e la disuguaglianza. La vostra partecipazione ci consentirà di ottenere preziose informazioni per comprendere meglio come la società sta abbracciando questo cambiamento e quali sono le aree che richiedono maggiore attenzione. Contribuendo alla costruzione di un futuro più sostenibile ed equo per tutti.
Una nuova ricerca per misurare il cambiamento dell’economia - Adiconsum
https://www.adiconsum.it
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Economia ed etica possono coesistere? Un'analisi sul ruolo della responsabilità sociale e morale nel mondo degli affari per un futuro più giusto e sostenibile, scopri di più nell'articolo:
Economia ed etica / Un esercizio congiunto per il bene comune - La Voce dell'Jonio
https://www.vdj.it
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Fin dalle premesse, qualcosa non torna: …“un solido quadro giuridico”?... Cosa?? 👇 …“L’𝗘𝗨𝗥𝗢𝗣𝗔 ha le basi per essere un’economia altamente competitiva. Il modello europeo combina un’economia aperta, un alto grado di concorrenza di mercato e un solido quadro giuridico e politiche attive per combattere la povertà e ridistribuire la ricchezza. Questo modello ha permesso all’UE di coniugare alti livelli di integrazione economica e sviluppo umano con bassi livelli di disuguaglianza. L’Europa ha costruito un mercato unico di 440 milioni di consumatori e 23 milioni di imprese, rappresentando circa il 17% del PIL globale, raggiungendo allo stesso tempo tassi di disuguaglianza di reddito inferiori di circa 10 punti percentuali rispetto a quelli osservati negli Stati Uniti (USA) e in Cina.”... Con la Legge dei grandi numeri 𝗡𝗢𝗡 esiste neppure partita perché la moneta unica non basta, in una 𝗘𝗨𝗥𝗢𝗣𝗔 divisa, con 27 sistemi fiscali diversi e concorrenza sleale fra gli stessi Paesi membri (in teoria alleati). Per ora, è così. Con sprechi enormi di risorse, specie nel nostro Paese. Anche la pressione che subisce la vecchia 𝗘𝗨𝗥𝗢𝗣𝗔 rispetto a USA e Cina è molto più grande... (“the great climate migration has begun”, 2020, The New York Times). Da una crisi sistemica se ne esce riportando al centro della scena gli interessi collettivi, con scelte di politica economica, sociale, ambientale, mirate ad #economiacollaborativa. Non ad una competizione strutturalmente anacronistica, perché i grandi numeri sono troppo contrari. È come pretendere che il #Frosinone possa battere il #ManchesterCity. Queste le dimensioni in un ipotetico campo (economico): non si gioca 11 contro 11. L’arbitro meglio saperlo prima, in ogni caso, è Byron Moreno 😏 (anche il Var è spento: succede...). Errare è umano. Insistere 𝗡𝗢. Mancano politiche 𝗥𝗔𝗭𝗜𝗢𝗡𝗔𝗟𝗜, dopo decenni di scelte discrezionali senza neppure le materie prime (che altri Paesi controllano. Cambiare spacciatore non è una buona idea, perché rimani dipendente). La puntata precedente: Un cambio radicale in 𝗘𝗨𝗥𝗢𝗣𝗔? Meglio un cambio 𝗥𝗔𝗭𝗜𝗢𝗡𝗔𝗟𝗘: https://lnkd.in/eC-3cFgi #NextGenerationEU (troppi adulti capiscono “ex Generation 𝐄𝐔”, senza 𝐍 e senza 𝐓 al loro posto. Evidenti problemi di traduzione) #FreeLucaMercalli #neutralitàclimatica2030 («non abbiamo 𝗧𝗘𝗠𝗣𝗢 da perdere», il Sindaco di 𝗟𝗢𝗡𝗗𝗥𝗔 Sadiq Khan) #megliodiprima (“prima” è fossile) #PrevenzioneCivile #PNRR #WormApp, working with the engine off is a substantial part of a rational 𝐑𝐄-𝐄𝐕𝐎𝐋𝐔𝐓𝐈𝐎𝐍 for 𝗰𝗶𝘁𝗶𝗲𝘀 Continua al primo commento. Se interessa, si argomenta diffusamente “Se non puoi combatterli, soddisfali troppo” Zio Paperone (noto filantropo)
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Quanto costa la #diseguaglianza a un Paese piccolo come l'#Italia? Un Paese che ha un quinto della popolazione in #povertà assoluta, e in cui aumenta il rischio per molti italiani di scivolare velocemente verso una condizione di povertà relativa Un Paese arroccato che fatica a trovare risorse qualificate per portare avanti l'#innovazione? Quanto costa lasciare ai margini porzioni sempre più consistenti di popolazione che divengono un problema irrisolvibile e non una risorsa su cui creare #progresso? Quali sono le Imprese manifatturiere, di servizi o finanziarie che potranno investire in un Paese che esclude dal mercato migliaia di persone? Un Paese in cui gli investitori, molti stranieri, investono solo in attività già consolidate (#luxury, #vino, #hotel, #food su tutti) senza creare valore aggiunto. Tra 25 anni si stima che in Italia abiteranno circa 55 milioni di persone (che scenderanno a circa 45 milioni nel 2080), la maggior parte scarsamente laureate (#eurostat), molto indebitate e poco preparate professionalmente. Trasformare il costo della diseguaglianza - il debito invisibile - in un valore socioeconomico condiviso è il Tema per cui l'#UE e i futuri 87 deputati italiani al Parlamento europeo dovrebbero adoperarsi. #sostenibilità #ambiente #esg
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